Skip to content

The Witcher – Stagione 3

Rating FantasyItalia


Paese di origine: Stati Uniti, Polonia (2023)
Genere: Fantasy Classico
Stagione: 3
Regia: Stephen Surjik
Attori: Episodi: 8

La piattaforma Netflix a partire dal 29 giugno ha rilasciato la prima parte della terza stagione della fortunata serie The Witcher, con la seconda parte (ultimi 3 episodi) che sarà poi resa disponibile a partire dal 27 luglio.

La trama della terza stagione

Nel corso della seconda stagione, il legame tra Geralt di Rivia (Henry Cavill) e Ciri (Freya Allan) si è fatto sempre più intenso. Scopriamo che Geralt ha una famiglia nella località di Kaer Morhen dove risiedono altri strighi, gli ultimi rimasti all’interno di una fortezza che da secoli è rimasta il loro quartier generale. Nonostante qualche iniziale disapprovazione, Ciri si decide ad essere addestrata per diventare una witcher: l’avvicinamento di Geralt in veste di “padre” si fa più evidente, così come il ruolo di Ciri stessa, il cui sangue si scopre essere ancestrale, di eredità elfica, con immensi e assopiti poteri, tra cui anche quello di generare nuovi witcher. Tali poteri interessano anche ai Nilfgaardiani e quindi agli Elfi, nelle vesti della maga Fringilla Vigo (Mimî M. Khayisa) e Francesca Findabair (Mecia Simson).  Oltre loro emerge anche il demone di nome Voleth Meir che fa da legame anche con Yennefer di Vengerberg (Anya Chalotra). Il demone negozia dei patti con Fingilla, Francesca e Yennefer, e tutto si risolve con la dipartita del demone, interessata a ritornare nella Caccia Selvaggia, e con la restituzione dei poteri da parte di Yennefer. Quest’ultima si ripromette di insegnare la magia a Ciri, che, insieme a Geralt e la maga, costituirà una vera e propria famiglia.

Si chiude con la scoperta che il padre di Ciri è Emhyr var Emreis, imperatore di Nilfgaard, dato per morto da tanto tempo.

La trama convince ma Geralt sparisce

Molti non saranno d’accordo ma è questa l’impressione che ho avuto vedendo quest’ultima stagione di The Witcher. Partiamo dalla trama in generale (senza spoiler): rispetto alla grande epopea ideata e scritta da Andrzej Sapkowski, le scene si concentrano sul grande assedio di Thanedd e sottendono all’ingresso dei due filoni della banda dei ratti e della finta Ciri. La famiglia (ormai è tale) formata da Yennefer, Geralt e Ciri dovranno scontrarsi con tutti coloro che ambiscono ai poteri della leoncina di Cintra: l’impero di Nilfgaard guidato dall’imperatore Emhyr, il mago Rience, la Redania con a capo Re Vizimir (Ed Birch) e dei suoi consiglieri Dijkstra e Philippa Heilart. Il tutto per arrivare all’assedio di Thanedd che costituisce l’evento principale della stagione. Si chiude la storia con rapidità negli ultimi tre episodi, scelta dettata da Netflix per suscitare maggiore interesse e opportunamente “ritardati” di circa un mese rispetto ai primi sette episodi. Nel corso della storia emerge una Ciri sempre più matura, pronta a prendersi tutte le scene e i meriti di una protagonista sempre più a suo agio nel ruolo. Ad aggiungere il tutto, un’interpretazione che convince sempre di più rispetto alle precedenti stagioni. Lo strigo di Cavill è sempre perfetto. Spettacolari i combattimenti, purtroppo pochi, la cattiveria degna dell’immaginario di un witcher, l’arguzia e la fierezza di Geralt nel giusto e senza mai esagerare. Anche Yennefer è perfetta nel ruolo, resa più umana nel ruolo di una madre preoccupata per la propria “figlia”, fragile nel proprio amore nei confronti di Geralt ma al tempo stesso forte abbastanza da essere considerata la strega più potente di Aretuza. Un’impalcatura formata dal trio che regge benissimo, ma la realtà è che tutto gira intorno a Ciri, come del resto fedelmente riprodotto dall’opera cartacea. Quello che dispiace è che questa flessione non è motivata da chi ha visto la prima, la seconda e i primi sette episodi della terza stagione, e la scomparsa di Geralt che fino ad allora era la figura “imperativa” della serie si affievolisce in pochi episodi. La caratterizzazione dei personaggi e la loro evoluzione è purtroppo mancante, e se nei primi sette episodi sembra che non ci sia ancora una trama ben definita, la conclusione diventa repentina e crea dei presupposti che difficilmente giustificheranno l’uscita di Cavill.

Non si riesce a immaginare un Geralt senza Henry Cavill e Liam Hemsworth porterà dietro un peso enorme nell’interpretare il Lupo Bianco. Esteticamente si passa dai lineamenti più pronunciati e spigolosi di Cavill a quelli più da “bravo ragazzo” di Hemsworth. Ma soprattutto la produzione come penserà di giustificare il cambio di attore, se pensiamo ad un personaggio che ha seguito un intero arco narrativo senza mai subire cambiamenti o stravolgimenti? A detta loro hanno tutti gli elementi per ovviare al cambio, ma i dubbi restano. Per il resto si confermano gli attori di Yennefer e Ciri.

La terza stagione rimane godibile e ne esce bene

La terza stagione mi è piaciuta. Meno della seconda, ma rimane sempre una stagione godibile e con una trama che rispetto alle precedenti stagioni è maggiormente lineare e semplice. Pochi i combattimenti ma la resa dei pochi è perfetta e ben costruita. Qualche personaggio è stato messo in seconda linea e la prepotenza e la crescita di Ciri è predominante, tanto che avrà il settimo episodio completamente a lei dedicato. Il ruolo di Geralt e Yennefer comunque non sfigurano per niente e, insieme a Ciri, reggono e giustificano da soli l’intera stagione.

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 0 Media: 0]
Guarda il trailer:

I commenti sono chiusi,ma i trackbacks e i pingbacks sono aperti.

Copyright © - Fantasy Italia
All Rights Reserved - Designed by Fantasy Italia - Visualizza la nostra Cookie Policy | Privacy Policy