
Rating FantasyItalia
Paese di origine: Stati Uniti (2025)
Genere: Fantascienza
Regia: Julius Onah
Attori: Durata: 118 minuti
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Captain America: Brave New World arriva sul grande schermo dopo una produzione tutt’altro che lineare. Julius Onah, il regista incaricato di portare avanti questa pellicola, si è ritrovato con un mosaico di idee disordinate, un puzzle narrativo in cui ogni pezzo sembra essere stato incastrato a forza piuttosto che combaciare perfettamente. Laddove la prima versione del film non era molto piaciuta alla Marvel Studios, è intervenuto Matt Orton che, dopo aver pesantamente riscritto la sceneggiatura, è stato poi affiancato da Malcolm Spellman, Dalan Musson, Rob Edwards e Peter Glanz. Il risultato è un film che manca di un’identità chiara e che sembra un patchwork di idee mal sviluppate. Una narrazione che annaspa e si trascina dietro il peso di una Fase Cinque del MCU sempre più priva di una direzione ben definita.
La storia si sviluppa attorno a Sam Wilson interpretato da Anthony Mackie, che ormai ha ereditato lo scudo e il titolo di Captain America. La sua nuova missione lo porta a confrontarsi con una minaccia globale mentre cerca di bilanciare il suo ruolo di eroe con la diffidenza che lo circonda, sia all’interno del governo che all’esterno. Insieme a Joaquin Torres, il nuovo Falcon il cui volto è quello di Danny Ramirez, si ritrova ad intercettare un traffico illegale di Adamantio, la nota lega metallica famosa nel MCU e rubata dalla Serpent Society, guidata da Sidewinder interpretato da Giancarlo Esposito. Il traffico di Adamantio diventa faccenda politica-economica per gli Stati Uniti che convocano Sam per parlare con il Presidente Thaddeus Ross. A interpretare il Presidente è nuovamente Harrison Ford che ormai sembra averci preso gusto. Tuttavia, il passato torna a perseguitare l’eroe a stelle e strisce quando il suo vecchio amico Isaiah Bradley, noto come Captain America Nero, si ritrova incastrato in un complotto e viene accusato di un attentato al Presidente. Da qui parte una fuga disperata per dimostrare la sua innocenza, mentre Sam si trova costretto a combattere un sistema che lo vede ancora come un outsider, senza contare la minaccia di un nuovo mostro all’orizzonte: il Red Hulk.
Le tante sfaccettature della trama sembrano essere interessanti all’inizio della visione, ma poi ci si accorge che la trama non porta a nessun elemento di novità nel mondo del MCU che sembra ormai aver perso le idee. La “caccia” al prezioso Adamantio trarrà origine dall’estrazione dal corpo del gigante Tiamut, il Celestiale la cui emersione era stata fermata dagli Eterni nel film Eternals del 2021. La vicissitudine assume però una trama politica dove non ci sono nè vinti nè vincitori. C’è poi la trama di Isaiah Bradley che assume il sapore di uno schema davvero stancante e noioso della solita storia – velatamente razziale – in cui un uomo di colore si trova in difficoltà, l’amico importante interviene e viene braccato dalla società per poi dimostrare la sua innocenza. Ma era davvero indispensabile?
In merito ai personaggi, Sam Wilson interpreta bene il nuovo Captain America ma i paragoni con il vecchio “cap” si fanno troppo sentire. Sam continua a essere dipinto come un eroe insicuro, che non riesce mai a sentirsi all’altezza del suo predecessore. Il problema principale? Captain America senza superpoteri è poco più di un uomo con un jetpack che farebbe impallidire anche il migliore della “Top Gun”. Volare come un caccia senza alcuna reale vulnerabilità fisica lo rende quasi parodistico, soprattutto quando lo vediamo combattere nemici che, sulla carta, dovrebbero annientarlo con un solo colpo. A questo proposito ricordiamo che il Red Hulk, sulla carta “Marvel”, dovrebbe essere più forte del Green Hulk. In realtà appare solo la versione arrabbiata del solito gigante di giada. Ci si aspettava un ritorno del Green Hulk di Bruce Banner ma la sua immagine continua ad essere ricordata ancora come quella depotenziata e superata dalla She-Hulk interpretata da Tatiana Maslany. L’interpretazione di Harrison Ford è magistrale come sempre, ma il suo ingaggio attira-pubblico appare davvero forzato e scontato.
Alla fine della visione, la domanda inevitabile è se il film aggiunge qualcosa di interessante al MCU e la risposta purtroppo è negativa. Speriamo nel prossimo film.
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