
Rating FantasyItalia
Paese di origine: Stati Uniti (2025)
Genere: Fantasy Classico
Stagione: 3
Regia: Uta Briesewitz
Attori: Episodi: 8
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La terza stagione de La Ruota del Tempo è, senza troppi giri di parole, quella che ha finalmente portato la serie Prime Video al livello delle grandi del genere fantasy. Visivamente spettacolare, con scenografie che sembrano dipinte e costumi degni di un colossal, la serie ha raggiunto una maturità che nelle prime due stagioni sembrava solo accennata. Dopo un inizio zoppicante e una seconda annata ambiziosa ma dispersiva, questo nuovo capitolo riesce a trovare il giusto equilibrio tra epica, introspezione e ritmo. La scrittura migliora, i dialoghi sono più incisivi e, soprattutto, ogni personaggio ha finalmente il proprio spazio. Certo, lo show continua a discostarsi dai romanzi di Robert Jordan, con tagli, accorpamenti e interpretazioni più moderne. Ma, da fan sia dei libri che delle serie fantasy in generale, devo dire che questi cambiamenti, per quanto audaci, rendono la narrazione più scorrevole e televisivamente efficace. Chi cerca la trasposizione pedissequa rimarrà forse deluso, ma chi guarda con mente aperta troverà una saga che sta iniziando davvero a brillare.
La trama riparte esattamente da dove ci aveva lasciati: Rand al’Thor è ormai riconosciuto come il Drago Rinato, colui che reincarna un potente eroe del passato e l’unico in grado di salvare o distruggere il mondo. Rand al’Thor è in fuga insieme a Moiraine Damodred, una maga dell’ordine denominato Aes Sedai specializzata nel Ajah Azzurra, una delle sette branchie dell’ordine dedicata nel perseguire la giustizia. Moiraine Damodred è vicina al Drago Rinato con l’obiettivo di impedirgli di cadere nella follia a cui la magia maschile lo condanna. Nella città di Falme, le Aes Sedai affrontano una crisi interna guidata da Liandrin, maga specializzata nel Ajah Rosso, ormai apertamente passata al lato oscuro, mentre Siuan Sanche, fedele alla causa dell’ordine, cerca di tenere unito un potere che si sgretola. La prima puntata, con il suo scontro tutto al femminile, è pura adrenalina, ma è il viaggio di Rand e Moiraine a rappresentare il cuore emotivo della stagione. Lui è più maturo, tormentato, consapevole del suo destino e spaventato da ciò che potrebbe diventare. Lei, spezzata ma ancora determinata, incarna perfettamente la lotta tra fede e paura. Intorno a loro, gli altri personaggi crescono: Egwene, una giovane novizia delle Aes Sedai che affronta il trauma della prigionia, mostrerà sempre di più le sue capacità di leader e la sua potenza nascosta; Perrin, che affronterà una serie di sfide personali e morali che lo spingono a evolversi da giovane guerriero a leader consapevole; Mat, compagno di Perrin, che tornerà a essere carismatico e imprevedibile con il suo anello magico.
L’unica delusione è stata a mio parere la villain Moghedien, membro dei Forsaken, setta nata come una ramificazione delle Aes Sedai alleate del Tenebroso in cambio di potere, immortalità e dominio. Moghedien è risultata ancora poco sviluppata e quasi caricaturale, soprattutto se confrontata con la Forsaken Lanfear molto più efficace e affascinante.
Il cast è uno dei punti di forza della stagione. Josha Stradowski, nei panni di Rand al’Thor, regge il ruolo di protagonista con intensità e misura; Rosamund Pike che interpreta Moiraine Damodred è come sempre magnetica e lanciatissima nel ruolo. Ottime anche le nuove aggiunte, in particolare Shohreh Aghdashloo che intepreta Elaida do Avriny a’Roihan, una maga del Aes Sedai specializzata nell’Ajah Rosso che emerge per potenza e ambizione.
Anche i personaggi femminili continuano a essere scritti con attenzione e spessore: la serie, nel suo impianto matriarcale, funziona alla grande e riesce a dare voce a figure complesse e sfaccettate. Le scene d’azione migliorano drasticamente, con coreografie credibili e momenti davvero spettacolari, e l’aspetto psicologico finalmente trova spazio, soprattutto attraverso l’espediente narrativo delle visioni, che permette ai personaggi di confrontarsi con i propri demoni interiori.
Ora che lo show ha trovato la sua identità, la quarta stagione ha tutte le carte in regola per alzare ulteriormente l’asticella: ci aspettano rivelazioni, battaglie sempre più imponenti e, speriamo, un Drago Rinato pronto a cambiare per sempre le sorti del mondo.
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