
Paese di origine: Stati Uniti (2024)
Genere: Fantasy Classico
Stagione: 2
Regia: Charlotte Brändström
Attori: Episodi: 8
La seconda stagione della serie TV fantasy in streaming su Amazon Prime Video è finalmente giunta al termine. Le aspettative erano alte sin dall’inizio, ma sono state effettivamente soddisfatte?
Ricordiamo intanto che il colossal fantasy ideato da J.D. Payne e Patrick McKay, riporta sullo schermo l’universo concepito da J.R.R. Tolkien con Il Signore degli Anelli. Si tratta però di un universo limitato a una porzione specifica dell’opera Tolkeniana, con limiti derivati direttamente dagli accordi da parte di Amazon sui diritti del materiale originale.
Gli Anelli del Potere rispetto al mondo di Tolkien
Con un investimento senza precedenti di oltre 715 milioni di dollari gentilmente elargiti da Jeff Bezos, Gli Anelli del Potere è diventata la serie televisiva più costosa mai realizzata nella storia dello streaming mondiale. Il principale punto di attenzione della serie risiede proprio nella sua scrittura, dove gli autori hanno dovuto fare a meno del materiale originale. La concessione ad Amazon ha previsto infatti i diritti esclusivi alle sole appendici de Il Signore degli Anelli e ai brevi riferimenti presenti in Lo Hobbit e nella trilogia principale. Di conseguenza Gli Anelli del Potere non può essere considerato un vero adattamento delle opere di Tolkien, tanto che la trama risulta, per molti aspetti, una storia inedita e lontana dalla visione canonica, avvicinandosi più a una fan-fiction che a un adattamento fedele.
Cosa è successo in questa seconda stagione
Da questo momento in poi potrebbero esserci degli spoiler, per cui vi invitiamo a non leggere.
La prima stagione termina con la scoperta della vera identità di Halbrand che si scopre essere il signore oscuro Sauron. La scoperta lascia esterefatta Galadriel, che fino ad allora aveva dato piena fiducia al ragazzo che l’aveva salvata dalle acque. Ed è proprio con l’avvio della seconda stagione che viene spiegato come Sauron prende le sembianze di Halbrand: il prologo, che ci porta indietro nel tempo, all’alba della seconda era dopo la fine di Morgoth, ci racconta che Sauron aveva un volto diverso ed era un potente alleato dell’orda degli orchi. Nel tentativo di convincerli a seguirlo verso la conquista della Terra di Mezzo, Sauron viene però massacrato dagli orchi che, stanchi dei suoi metodi tirannici e dittatoriali, decidono di eleggere come loro leader Adar. Sauron, però, non è stato ucciso: la sua essenza vitale scappa e si impossessa del corpo di Halbrand, viandante solitario che si scoprirà poi essere il salvatore di Galadriel all’inizio della prima stagione.

Al termine del prologo, la storia si dipana nelle diverse sotto-trame che già nella precedente stagione avevano preso avvio.
La sotto-trama degli elfi, dove Galadriel confessa l’identità di Sauron al suo popolo e spinge Elrond a diffidare dai tre anelli del potere la cui forgiatura era già terminata. La sotto-trama degli orchi dove Adar continuerà la sua espansione con l’intento di creare un nuovo regno. Nel frattempo è ormai chiara l’identità dello straniero, che sarà poi Gandalf, e che, insieme ai due pelopiedi Poppy Grandesprezzo e Nori Brandipiedi, continuerà il suo viaggio verso Rhun. E poi Sauron che prenderà le sembianze dell’elfo Annatar con l’intento di ingannare Celbrimbor, il più celebre fabbro elfico, al fine di creare i restanti Anelli del Potere. Si continua con la sotto-trama dei nani dove Durin, insieme alla sua fedele moglie Disa, dovrà risanare i rapporti col padre nonchè Re dei Nani. E infine la sotto-trama degli umani con il ritorno di Elendil a Numenor e di suo figlio Isildur.
Insomma come si può intuire nella seconda stagione i personaggi sono tanti e si rischia nel perdersi nella fitta trama di storie che si intrecciano le une con le altre. La narrazione però è fluida e lascia lo spettatore incollato allo schermo.
Voto positivo, trame interessanti e personaggi ben interpretati
Sono sincero: leggendo le mille recensioni e i commenti espressi su questa seconda stagione, i pareri mi sono parsi contrastanti: se da un lato i “puristi” tolkeniani hanno pesantemente criticato il lavoro svolto da J. D. Payne e Patrick McKay, dall’altro lato gli appassionati del piccolo schermo hanno espresso pareri più favorevoli.
Io mi schiero dalla parte dei secondi, dando un voto positivo alla serie che a mio modesto parere è – e rimarrà – una delle serie TV più belle che sinora abbia mai visto. Partendo dalla sceneggiatura, l’uso della CGI è magistrale e le atmosfere ricreate consentono di immergersi nelle mille sfaccettature con cui si manifesta la Terra di Mezzo. Tinte più pastello e chiare, monumenti alti e maestosi, per raccontare i fatti degli Elfi. Musiche goliardiche e popolari, temi verdi e paesaggi naturalistici per narrare la storia di Gandalf e dei due pelopiedi. Toni più scuri e spigolosi per descrivere il mondo roccioso e fiero dei Nani. Insomma, le scene sono godibili e già solo questo vale la pena di vederlo.
In merito ai personaggi ci sono degli alti e dei bassi. L’attore che per me ha reso tantissimo è Charles Edwards che ha espresso il personaggio di Celebrimbor in maniera perfetta. Già famoso per le sue interpretazioni teatrali a Londra nei ruoli shakespeariani, Charles Edwards ha dato al suo personaggio quello che serviva: la fierezza di un elfo fiero e convinto della sua maestria nell’arte della forgiatura ma anche la stupidaggine nel lasciarsi manipolare da un Sauron interpretato da un sempre ottimo Charlie Vickers. Degna di nota anche l’interpretazione dei due pelopiedi Poppy e Nori i cui volti sono stati dati da Markella Kavenagh e Megan Richards. Mi sarei aspettato anche la presenza di una figura hobbit maschile. Continua invece a non convincermi Robert Aramayo nel ruolo di Elrond, sarà perchè troppo distante dal volto duro e deciso di Hugo Weaving – attore che ha interpretato l’Elrond della trilogia di Peter Jackson – o forse perchè troppo indeciso e insicuro rispetto a quello che mi aspettavo da uno dei personaggi più importanti del mondo Tolkeniano. Galadriel, interpretata da Morfydd Clark, rimane sempre bellissima e convincente.
Cosa ci aspettiamo dalla prossima terza stagione?
La terza stagione e confermata e l’entusiasmo è alto. «Continueremo a produrre lo show finché vedremo che i clienti globali lo ameranno e lo guarderanno. È un business» ha detto Variety Jennifer Salke, a capo di Amazon MGM Studios. «Ovviamente, abbiamo bisogno di un gran numero di persone che si presentino. E in effetti c’è un gran numero di persone, quindi non si discute se lo show continuerà o meno».
Ma cosa potrà aspettarci la terza stagione? La morte di Adar pone l’attenzione all’orda degli orchi che giurano fedeltà a Sauron. E’ probabile che la storia continui facendo leva sugli inganni e sui tradimenti tra i nani, gli umani e gli elfi, ormai possessori dei diciannove anelli: tre per gli elfi, sette per i nani e nove per gli uomini.
La storia potrebbe espandersi con l’introduzione di altri importanti personaggi chiave di rimando alla trilogia del Signore degli Anelli: la trasformazione degli umani in Nazgul (anche se nelle opere originali di Tolkien il processo è assai lungo) o nella presa al potere di Gandalf. Manca poi all’appello Saruman che potrebbe nascere dal potente stregone noto come Mago Oscuro, interpretato in questa seconda stagione da Ciarán Hinds.
Le possibilità non mancano e forse nel corso della seconda stagione potremmo conoscere l’Hobbit che darà vita a Gollum con un finale della terza stagione che potrebbe deliziarci con la nascita dell’Unico Anello.
Il materiale è tanto, non ci resta che aspettare!
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