Era un afoso pomeriggio di mezza estate dell’anno 1998, come al solito Federico aspettava i suoi amici per scendere nella saletta condominiale dove li attendeva un ex tavolo da ping pong, delle sedie di un vecchi salotto anni 70 e una panca in legno polverosa.
Come al solito gli altri erano in ritardo, erano le 16:00 e ancora non si vedevano. Ne approfitta per sistemare il manuale nella sua borsa, la scheda, i dadi e la miniatura da mago. All’improvviso ecco il citofono, le voci nel cortile si distinguevano nettamente, riusciva a distinguere i vari timbri di voce, e così a contare il numero di persone. Tutti presenti pensò nella sua mente mentre apriva il portone del palazzo.
Qualche saluto e risatina di convenevole ed eccoli tutti intorno al tavolo, manuali e schede alla mano, i dadi tutti bene in vista per quella che poteva essere la sessione che avrebbe dovuto concludere l’avventura più entusiasmante che avrebbero mai vissuto.
A capotavola Carlo, il Dungeon Master del gruppo, chiamato Ruodhlandus, colui che tutto sapeva, e tutto decideva delle sorti dei giovani personaggi. Era facile distinguerlo perché era attorniato non da un manuale, come tutti, ma da 2 o 3 volumi che potevano dare una risposta ad ogni problema e dilemma che si sarebbe potuto venire a creare durante la partita.
Alla sua sinistra, Daniele, in arte Antares, il chierico del gruppo, l’uomo dalle orecchie a punta. Era da sempre l’esperto delle regole, sapeva cavilli burocratici di D&D, il peso di un acciarino ed il costo di una corazza di piastre senza nemmeno sapere se fosse completa o meno. Lui lo sapeva.
Peccato che la sua voce fosse spesso, troppe volte oscurata da Roberto, Skald per il mondo fantasy, seduto sulla panca dal lato sinistro del tavolo era l’impulsivo, quello che aveva paura anche ad attaccare una mosca o di attaccare… senza prima aver parlato per scongiurare lo scontro. Un Paladino un pò atipico, ma molto simpatico. L’altro lato del tavolo, continuando con il giro, era occupato da Francesco detto Oberon.
Identico d’aspetto al Master, ma cinico ed astuto come nano guerriero. Sapeva giocare molto bene il suo personaggio, addentrandosi nel background e rispettando sempre le regole.
Al centro del lato lungo del tavolo, era il posto di Claudio, Hemes Conan Dio di qualcosa che nessuno si ricordava mai, un Guerriero capace di imprese strabilianti e per questo mandato spesso in avanscoperta per il bene del gruppo. Certo non potevano mandarci l’ultimo della compagnia, Federico, il mago Panoramix.
Il più indifeso ai livelli bassi, che sognava segretamente un giorno di arrivare al quindicesimo livello per far vedere a tutti, e a se stesso, di cosa fosse capace realmente un mago. La campagna proseguiva spedita, i ragazzi ridevano e scherzavano tra un combattimento ed un enigma per aprire una porta.
Il pomeriggio si stava inoltrando nella sera, nessuna voglia di lasciare proprio ora, che si avvicinava la fine e con essa il mostro finale. In questa avventura spesso qualcuno era caduto in battaglia, altre volte solo svenuto, ma la forza del gruppo era sempre riuscita a risollevare gli animi dei PG, e soprattutto i loro punti ferita.

L’ora era giunta, il mitico drago dalla pelle squamata era davanti a loro, in tutta la sua possanza e forza. Il DM aspettava questo momento da tempo immemorabile, da quando su uno scaffale di una libreria del centro aveva adocchiato quell’avventura che riportava proprio quel drago sulla copertina.
Si sceglie la formazione, l’ordine di comparizione in scena e le danze hanno inizio. Oberon carica sulla preda e mentre Skald temporeggia sulla soglia Antares si fa una protezione. Preso dalla foga anche Hermes si avvicina al drago sfiorando un attacco e portando a segno il suo colpo.
Panoramix sfiora una palla di fuoco ma rimane impietrito immobile, Skald rpende il coraggio a due mani, come la sua spada, e si avvicina al drago colpendolo. Antares si sposta da un personaggio all’altro dispensando cura ferite e protezioni! La situazione inizia ben presto a farsi critica, poche ferite sul Drago, e molte su quelle dei giocatori.
Spesso ci si trovava in quelle condizioni, decidere se continuare sperando che il drago ben presto perisse, oppure scappare da codardi, ripiegare nella stanza a fianco per riprendere fiato, forze e idee.
Una situazione in cui si doveva decidere in fretta, i turni erano inflessibili, quasi come i dadi. Federico si distacca dalle voci degli amici, inizia a pensare al suo personaggio e a quello che avrebbe fatto in una situazione reale.
Inizia ad allontanarsi dalle proposte di Francesco, dalle risate di Daniele e Claudio, e sopratutto dal tono di sottofondo creato dalla calda voce di Roberto.
Inizia a battere gli occhi, ciglia su ciglia immaginando il suo personaggio, i suoi vestiti e come deve essere impacciato dalla tunica da mago che gli costò tante monete d’oro, al suo bastone da mago con luce perenne.
Questa era una situazione che spesso gli capitava di vivere, cercare di ripercorrere i passi del proprio personaggio come se fosse lui stesso a percorrerli. Affrontare i nemici cercando di comportarsi così come il personaggio doveva realmente comportarsi. Inizialmente erano pomeriggi, poi sono diventate serate, trascorse intorno ad un tavolo verde.
In qualche modo un tavolo da gioco, forse anche d’azzardo… il nostro gioco, il gioco che scaturiva dalla nostra mente che sicuramente ha molte più combinazione di 40 carte da gioco e che sicuramente non si può mai riuscire a prevedere mai fino in fondo.
Mi sembra giusto collocare anche a livello temporale la nascita di Fantasyitalia e del gruppo che l’ha creata.

Sono passati più di TRENTA anni da quando i sei ragazzi romani si sono conosciuti in un liceo periferico della capitale.

Provengono tutti dallo stesso quartiere, dalle stesse strade che li ha visti crescere e conoscersi. Sono sempre stati i giochi di ruolo ad attirare la nostra attenzione, cercavamo quelli che potevamo fare tutti insieme e che ci tenevano impegnati tante ore di continuo.
Dalla carta al computer il passo è stato breve, stessa fantasia, stessa voglia di stare insieme e stessa passione per punti ferita e classi armature.
Un po per gioco, un po per sfida e voglia di concretizzare una passione, sono nati i Guardiani di Athkatla. Il primo nome del portale, che ci vedeva protagonisti assoluti in un forum tutto per noi!