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 Attentato all'Università Pubblica Successivo
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MessaggioInviato: Ven Ott 03, 2008 9:38 pm Rispondi citandoTorna in cima

Mariastella Gelmini: “Università pubblica: non faremo prigionieri”

Nel 2009, per la prima volta in 800 anni di storia, e come mai è successo al mondo, nessun nuovo ricercatore prenderà servizio in Italia. In nessun ateneo e in nessuna disciplina.

Mentre in tutto il resto d’Europa e del pianeta si investe di più in ricerca, da noi fino a fine legislatura è stato programmato solo di tagliare. Teste. Teste giovani. Teste pensanti.

Ecco come nell’Università di Mariastella Gelmini il lento declino è divenuto un crollo verticale per l’Università e la ricerca scientifica pubblica in Italia.

Immaginate un laboratorio universitario in Farmacia dove si fa ricerca sul cancro. Immaginate che vi lavorino cinque tra professori e ricercatori di ruolo. Con la legge 133, approvata il 6 agosto in un’aula sorda e grigia e in un paese in vacanza, nessuno dei loro collaboratori precari, per quanto indispensabili e meritevoli, potrà entrare in ruolo senza che TUTTI i cinque già strutturati non vadano prima in pensione. Ergo: quel laboratorio è destinato a chiudere e il precario meritevole deve andarsene a vincere il Nobel negli Stati Uniti.

E’ questo l’effetto della scellerata applicazione del blocco del turn over sul pubblico impiego alla docenza universitaria. Non si vivacchia, non si tira più a campare; questa volta è scoppiata la bomba atomica. Da qui alla fine della legislatura il numero dei docenti universitari italiani si contrarrà di almeno 8.000 unità (-13% e più del doppio degli esuberi Alitalia) ma nessuno se ne scandalizza. Anzi, succederà con il plauso dell’opinione pubblica teleguidata a caccia del fannullone e lo sberleffo del Gian Antonio Stella di turno, che sguazza facendo soldi calunniando chi lavora equiparandolo all’impunito, al corrotto, all’incompetente, al nepotista.

La draconiana controriforma Gelmini è una giocata demagogica che colpisce l’Università indiscriminatamente. Il giusto per il peccatore, le discipline in soprannumero come quelle strategiche, l’eccellenza come lo svacco. Taglia le scienze esatte come le umanistiche. I giovani brillanti ma non i vecchi baroni. Altro che meritocrazia! L’obbiettivo apertamente dichiarato, “dobbiamo tagliare”, è portare l’Università pubblica alla paralisi e preparare il terreno alla grande riforma della privatizzazione ch’è nero su bianco nella stessa 133.

Finora i governi di centro-destra e centro-sinistra alternatisi negli ultimi anni, con i ministri Berlinguer, Moratti, Mussi, avevano almeno riconosciuto che il reclutamento di nuovi ricercatori fosse fondamentale per il nostro paese. L’obbiettivo deciso dalla UE a Lisbona vincolerebbe l’Italia entro il 2010 a raggiungere il 3% di prodotto interno lordo dedicato alla ricerca. E’ il minimo per non regredire nel sottosviluppo. L’Italia è ferma all’1% ed ha la metà dei ricercatori e docenti della media dei paesi europei, 2,7 contro 5,1 ogni mille abitanti. Sono numeri catastrofici ma che rimpiangeremo già da domani.

Se l’Italia volesse essere in media con l’Europa (già indietro a USA e Asia) dovrebbe avere 117.000 persone strutturate. Invece il personale strutturato è di appena 62.000 unità e la legge 133 lo farà scendere nel 2012 a 54.000. E siccome la 133 è vessatoria soprattutto verso i giovani, chi resterà avrà un’età media altissima: 55 anni, contro i 41 della Spagna e i 42 della Gran Bretagna.

Facciamola breve con i numeri. Il Sole24ore commenta trionfalmente che il governo finalmente metta un freno alla bulimia dell’università. Balle! E’ un esercizio retorico di demonizzazione che nasconde la realtà. Dei 5.204 concorsi banditi nel 2008, 3.327 sono per nuovi ricercatori. Gli altri 1.800 sono avanzamenti di carriera in un paese dove non è reato il falso in bilancio ma è molto malvisto il voler progredire. Ebbene con 1984 pensionamenti la legge 133 stabilisce che appena 397 vincitori di concorso su oltre cinquemila prenderanno servizio nel 2009. E quasi tutti i 397 fortunati, in un paese di 60 milioni di abitanti –elementare legge del più forte- saranno avanzamenti di carriera. Escono i vecchi e non vengono fatti entrare i giovani.

Il 2009 sarà dunque il primo anno in 800 anni di storia dell’Università nel quale nessun giovane (o al massimo una decina di panda raccomandatissimi) entrerà in servizio. L’Italia sarà il primo paese sviluppato al mondo a compiere un passo così grave. I concorsi sono truccati? L’università italiana ha problemi gravi? Il governo non ripulisce il sistema e butta il bambino con l’acqua sporca, bloccando la vita dei meritevoli. La legge 133 proprio sulla meritocrazia mette infatti la pietra tombale e un vincitore di concorso dovrà aspettare il 2013 per entrare in ruolo. Nel frattempo? Posto non c’è più per nessuno, in maniera indiscriminata. Fa così schifo l’Università italiana che un 6 d’agosto qualsiasi ne è stata eseguita l’eutanasia comunicando la notizia ad esequie avvenute?

Il fatto è che, sempre per la legge 133, le Università, nella loro autonomia, potranno scegliere se rimanere pubbliche e languire come post-Licei di pessima qualità, oppure privatizzarsi trasformandosi in Fondazioni. Si saranno così liberate del costituzionale diritto allo studio e si finanzieranno con fantomatici investimenti privati oltre che con quote d’iscrizione all’americana, da 10 o 20.000 Euro l’anno.

Gli atenei che rimarranno pubblici saranno assediati come nel Medioevo: senza fondi né strutture, con un personale invecchiato, che non fa più ricerca perché oberato di docenza, con stipendi che non recuperano neanche l’inflazione e senza alcuna possibilità di carriera né per i docenti né per gli studenti. Questi, senza più valore legale del titolo di studio saranno a tutti gli effetti dei laureati di serie B.

L’università privatizzata intanto, 10 o 15 in tutto il paese, ritrasformata in università classista (ma con i figli della vera classe dirigente già andati tutti a studiare all’estero come avviene da sempre nel terzo mondo), sarà così docile e funzionale e forse perfino efficiente. Ma fuori ci saranno solo macerie.


Fonte: http://www.gennarocarotenuto.it/3716-mariastella-gelmini-universit-pubblica-non-faremo-prigionieri/

è PAZZA!!! FERMATELA, RINCHIUDETELA E DEPORTATELA!!!

Non dico altro per evitare il ban Evil or Very Mad

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MessaggioInviato: Sab Ott 04, 2008 11:49 am Rispondi citandoTorna in cima

La stampa lo ha frainteso asd2 Voi comunisti siete il male del paese asd2 Quando c'era Lui si stava meglio asd2

D'altro canto, che cosa ci si può aspettare da una nazione che sbava a vedere Veline e taccia di satanismo/anticlericalismo/chi_più_ne_ha_più_ne_metta la ricerca scientifica? Abbiamo un buffone vestito di bianco che tuona dal suo pulpito, seguito da milioni di pecoroni solo dove interessa a loro, una classe dirigente che non sa nemmeno cosa sia la ricerca e che dice a Rita Levi Montalcini di andare a lavorare, un gruppo di xenofobi razzisti che insiste col dire che il paese non è razzista, e un buffone peggio dell'altro che dice che tutto va bene da sette reti diverse e da almeno dieci testate giornalistiche, abbindolando il paese nella sua morsa: cosa ci aspettavamo di diverso?
La ricerca è quello che voglio fare nella vita, e già sono rassegnato all'emigrazione. Se dovessi poi per caso vincere qualche premio internazionale, sarò bollato come uno dei tanti che è fuggito all'estero, engando gloria alla nazione italica, che è sempre stata madre orgogliosa di geni ed eroi. Ma gli eroi non hanno ricevuto che una croce, e i geni null'altro che povertà e spesso infamia.
Questa gente, e tutti sono allo stesso livello, perchè come il nano (prego gli Dèi e spero nelle probabilità ogni mattina di sentirlo morto o in stato vegetativo), anche l'altro parla e vende aria fritta: alla fine va bene a tutti e due. Un paese retrogrado è un paese manipolabile, e un paese manipolabile è stato e sarà a maggior ragione la loro fortuna.
Non abbiamo più i Malatesta, i Gramsci e i sindacati di un tempo, e nessuno osa prendere la parola per il clima di paura che si è instaurato. A volte ho paura a leggere il Manifesto alla fermata del treno, per come la gente mi guarda: sembra che debbano accoltellarmi da un secondo all'altro.
E intanto l'Europa si rpeoccupa esteriormente, ma ride di noi, e con lei il mondo intero, che trova nell'Italia un facile zimbello e una fonte da cui attingere lavoratori, scienziati di un certo livello e barzellette.
Soprattutto barzellette.

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MessaggioInviato: Sab Ott 04, 2008 4:57 pm Rispondi citandoTorna in cima

Dovremmo adottare Homer Simpson ed eleggerlo a presidente del Monarco/Repubblica futuro/ventura, alla faccia del nanetto che sbaverebbe di rabbia e schiatterebbe accusando il giallissimo decerebrato di essere un "Comunista"... Rolling Eyes


EDIT:
In alternativa, anche Rat-Man andrebbe bene
Mr. Green

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MessaggioInviato: Dom Ott 05, 2008 6:02 pm Rispondi citandoTorna in cima

Proprio poco fa ho beccato la cara ministra Gelmini a Buona Domenica, un incontro che in realtà era uno spot bello e buono, non c'era nessuno che gli facesse un appunto e facevano a gara a dare sempre ragione alla ministra in questione, c'erano pure 2 (dico DUE) rappresentanti delle scuole private (cattoliche ovviamente).

La cara ministra ha detto che secondo lei le scuole sono TUTTE pubbliche Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked
e che non c'è differenza tra scuole private e pubbliche (secondo lei) Shocked
E tutti applaudivano Exclamation Exclamation Exclamation (specialmente i rappresentanti delle scuole cattoliche)

Nessuno che abbia fatto notare che le scuole cattoliche sono nella stragrande maggioranza di proprietà di uno stato straniero Exclamation
uno stato teocratico, al contrario dell'Italia che mi si dice sia pure uno stato laico!


sarò che sono scemo, ma non riesco a comprendere, come le "nostre" scuole dovrebbero essere tenute nelle stesse considerazioni dal "nostro" stato, delle scuole di uno stato straniero Exclamation ......che così prenderebbero pure fondi da due parti!

La cara ministra, che ci si aspetterebbe che difendesse/migliorasse il nostro sistema scolastico, che ha comunque un sacco di problemi, ha pure detto chiaro e tondo (dunque non si dovrà più presumere o ipotizzare) che sta cercando di far diventare tutte le scuole italiane delle "fondazioni".


La scuola italiana funziona male???
la soluzione della Gelmini è chiara e semplice...distuggiamola a favore delle scuole private!
Che bel paese Exclamation

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MessaggioInviato: Dom Ott 05, 2008 6:09 pm Rispondi citandoTorna in cima

E che je frega a loro della scuola pubblica devastata?
Manderanno i figli in collegio in Svizzera...
Dopotutto, dove va a farsi curare il nano B.? In Svizzera!

Tutti i servizi, per iddri, vanno resi privati, così dal criticatissimo sistema pubblico parcheggia amici, si passerà a uno provato, favorisci compagni di merende.
I soldi faranno il diritto alla Buona Cura, al Buono Studio, alla Buona carriera e chi soldi non ne ha o diventa calciatore/velina, o entra nelle forze dell'ordine, o se ne va e non rompe le balle... Rolling Eyes

Che c'entra lo stato straniero che detiene le scuole? Oh beh, anche quelli lì sono dei famigerrimi compagni di merende per Chiunque sia al potere e non li attacchi (e nemmeno si azzardi al ruolo di "meri" testimoniatori di fede... Rolling Eyes )

Questa è l'idea di "stato" che hanno costoro ed è lì che ci stiamo andando a catafottere di gran carriera! Confused

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MessaggioInviato: Dom Ott 05, 2008 6:58 pm Rispondi citandoTorna in cima

Learning by U.S.A. Mr. Green Da loro sì che le cose funzionano. Presto anche da noi richiederanno un ticket per curarti una ferita da arma da fuoco, o per salvarti la vita dopo un incidente. E ovviamente 10000 € (quando va bene) di retta annua per studiare...

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MessaggioInviato: Dom Ott 05, 2008 8:11 pm Rispondi citandoTorna in cima

Stormbringer ha scritto:
Learning by U.S.A. Mr. Green Da loro sì che le cose funzionano. Presto anche da noi richiederanno un ticket per curarti una ferita da arma da fuoco, o per salvarti la vita dopo un incidente. E ovviamente 10000 € (quando va bene) di retta annua per studiare...


paghi per salvarti la vita, paghi per fare qualsiasi operazioncina ma va a vedere la qualità degli ospedali privati da quelli statali, almeno qui in Italia. in genere si trova la differenza. Differenza che aumenta ancora di più se si vanno a vedere le scuole (sempre in genere)

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MessaggioInviato: Dom Ott 05, 2008 8:33 pm Rispondi citandoTorna in cima

Grande differenza. Mia madre lavora alle elementari e capitano le volte che deve comprarsi i gessetti, mentre alle provate non succede mai, ma vai a vedere il livello di istruzione di uno statale e di un privato. Poi ne riparliamo.
E lo Stato DEVE garantire l'istruzione, la sanità e quant'altro, non deve derogare a chi ci lucra sopra, altrimenti finiamo come negli USA, dove chi ha i soldi vive, e chi non li ha muore o va a fare il criminale.
Marie Curie, di soldi, non ne aveva.
Albert Einstein aveva problemi economici.
Tutta questa gente, in un sistema dove se non hai soldi non studi, sarebbe finita sotto i ponti, e addio teoria della relatività e qant'altro.

E per finire, il giorno in cui dovrò pagare per essere curato anche in caso di urgenze, e per essere istruito con possibilità di successo nel mondo, quel giorno prenderò un fucile e andrò a fare guerriglia nelle città.

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MessaggioInviato: Dom Ott 05, 2008 10:34 pm Rispondi citandoTorna in cima

non posso che essere d'accordo con storm...visto che pure mia mamma insegna alle elementari...
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MessaggioInviato: Dom Ott 05, 2008 11:12 pm Rispondi citandoTorna in cima

L'istruzione, la Sanità, le pari opportunità di partenza per tutti, l'indipendenza politica dalla morale di uno stato totalitario e alieno (non solo a noi italiani, ma alla vita umana) e tante altre cose, sembrano essere state relegate a qualcosa che attiene a una sola parte politica e non a patrimonio dell'intera nazione, troppo peso dato al merito sarebbe sbagliato, ma qui non se ne da nessuno e siamo in una deriva davvero, davvero, pericolosa! Rolling Eyes

Menomale che ci sono gli immigrati da prende come capo espiatorio e da usare come spauracchio, così le inevitabili tensioni si sfogheranno in tante guerre fra i poveri e la massa vorrà governi sempre più autoritari... Tempesta

Basta che la maggioranza dei gruppi, gruppuscoli, famiglie varie, trovino questo sistema conveniente e non vedo fine a questo sciacquone che tanto giù ci sta trascinando... Rolling Eyes

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MessaggioInviato: Mar Ott 07, 2008 7:28 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ragazzi, non so che dire se non quotare tutto quello che avevo detto. Storm, il tuo primo intervento ricalca esattamente quello che penso. Qui nell'Ateneo di Firenze sta accadendo un bel pò di subbuglio, ma ci vedo poco organizzati, e poco uniti. Speriamo almeno di mantenere un fronte unito tra le varie facoltà almeno in questo..ma ne dubito.

Comunque sia, io mi sono iscritto a Fisica per poter contribuire allo sviluppo tecnologico e culturale di questo paese (che sta andando al diavolo) ma a quanto pare mi devo rassegnare ad andare in cerca di lavoro all'estero..
Il Bel Paese spende per darmi un'istruzione, mi lascia andare via e poi comprerà magari i brevetti che avrò sviluppato in un altro stato..come si può combattere contro Questa mentalità assurda?

Qui in Italia manca una cosa fondamentale, che invece c'è in altri paesi, es in Francia: una comunità scientifica che abbia la stima dell'opinione pubblica. Per l'italiano medio un fisico, un chimico, ecc..sono solo bambinoni che non vogliono andare a lavorare e preferiscono stare ad una lavagna o chiusi in laboratori e/o acceleratori a fare esperimenti costosi e di dubbia utilità (es..LHC)

Quando mi chiedono cosa studio e rispondo Fisica, mi sento dire: mamma mia..difficile..pazzo! (nel migliore dei casi)
Nel peggiore: mamma che palle...e a che ti serve?

Qui sta il problema fondamentale: l'assoluta ignoranza riguardo a cosa possono servire le materie scientifiche..e la ricerca in generale.
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MessaggioInviato: Mar Ott 07, 2008 7:38 pm Rispondi citandoTorna in cima

Non escludiamo le umanistiche, per carità! Siamo con le pezze sul popo' pure noi (e magari anche di più) di chimici e fisici.

Il fatto è, che in questo dannato paese, ci si scanna magari fra umanisti e scientisti, ma in realtà ad andare avanti sono avvocati economi ed emeriti ignoranti... Evil or Very Mad

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MessaggioInviato: Mar Ott 07, 2008 8:01 pm Rispondi citandoTorna in cima

Muspeling ha scritto:
Non escludiamo le umanistiche, per carità! Siamo con le pezze sul popo' pure noi (e magari anche di più) di chimici e fisici.

Il fatto è, che in questo dannato paese, ci si scanna magari fra umanisti e scientisti, ma in realtà ad andare avanti sono avvocati economi ed emeriti ignoranti... Evil or Very Mad


Scusami, ovviamente ho parlato di unire il fronte e mi sono limitato a parlare della parte scientifica..un pò contraddittorio! Mad
Comunque hai perfettamente ragione: siamo un popolo di avvocati e di economisti (senza nulla togliere ad entrambe le categorie) il resto è tutto inutile.
E il modello da seguire, come hai detto tu, è l'ignorantone che si è fatto da solo e ha fatto i quattrini.. Shocked
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MessaggioInviato: Mar Ott 07, 2008 9:46 pm Rispondi citandoTorna in cima

The Chronicler ha scritto:
Per l'italiano medio un fisico, un chimico, ecc..sono solo bambinoni che non vogliono andare a lavorare e preferiscono stare ad una lavagna o chiusi in laboratori e/o acceleratori a fare esperimenti costosi e di dubbia utilità (es..LHC)

Quando mi chiedono cosa studio e rispondo Fisica, mi sento dire: mamma mia..difficile..pazzo! (nel migliore dei casi)
Nel peggiore: mamma che palle...e a che ti serve?


Ritieniti fortunato, non hai idea cosa voglia dire ammettere pubblicamente, "Si, io mi sono iscritto a Filosofia, VOLONTARIAMENTE" Sad

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MessaggioInviato: Mar Ott 07, 2008 10:19 pm Rispondi citandoTorna in cima

Black_Lotus ha scritto:

Ritieniti fortunato, non hai idea cosa voglia dire ammettere pubblicamente, "Si, io mi sono iscritto a Filosofia, VOLONTARIAMENTE" Sad



Maddai che dici?
Mi ricordo di una puntata della mefitica trasmissione "Lucignolo" il cui tema della serata era "I diversi". Fra i tanti "diversi", si vedono 'ste telecamere a braccio che corrono e corrono e s'infilano in un ateneo... di Milano pare e cominciano a intervistare poveri studenti intenti a leggere... In cosa siete iscritti?
Filosofia...
O poverini chissà perché lo fanno! Usare il cervello... consumare gli occhi sui libri anziché s'una bella tetta... Rolling Eyes

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