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Stormbringer
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Località: Il salotto di Antares

MessaggioInviato: Dom Mar 16, 2008 10:19 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ho pensato di lanciare questa iniziativa per riportare in auge la poesia. Non si tratta di un gioco, e nemmeno di un qualcosa a catena. Si può postare una sola poesia al giorno (non una poesia a testa al giorno, proprio una poesia sola di numero), e deve essere una poesia di autore. Insieme al testo, bisogna specificare il compositore, il titolo e, se nota, la raccolta da cui è stata tratta.
Questo topic serve solo a cercare di accrescere la propria cultura e a rendere partecipi gli altri di quelli che noi si considera capolavori della lirica.
Inizio io, quindi fino a domani non postate nulla asd2

Salvatore Quasimodo
Ed è subito sera


Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

_________________
Quando lo Stato si prepara a uccidere, si fa chiamare Patria.

Il potere è l'immondizia della storia degli umani, e anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte.
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Ian
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MessaggioInviato: Lun Mar 17, 2008 1:15 am Rispondi citandoTorna in cima

SAN MARTINO ( Autore: Giosuè Carducci; Raccolta: Rime nuove )

La nebbia agli irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

Ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.


Lo so, la si impara alle elementari, ma a me piace. Rolling Eyes

_________________
E' la mia opinione e la condivido ( Henri Monnier )

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Il mondo è pieno di IMP asd2

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Nihal_Elf
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MessaggioInviato: Lun Mar 17, 2008 10:50 am Rispondi citandoTorna in cima

A parte che odio Storm: sto studiando a scuola l'ermetismo e di Quasimodo ne ho piene le palluccelle T______T'

Comunque, preferisco altri generi.
ps: bellissima iniziativa *___________________*








Spesso il male di vivere ho incontrato

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.



(Eugenio Montale, Ossi di seppia)

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"Sono Nihal semielfa e fo quel che mi pare!" - cit.
- Coniglietto Mannaro Supremo di FI
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..*Nihal*..laVendetta...
Arciere
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MessaggioInviato: Lun Mar 17, 2008 7:36 pm Rispondi citandoTorna in cima

Io so bene che dentro la mia stanza
c'è un amico invisibile,
non si rivela con qualche movimento
né parla per darmi una conferma.

Non c'è bisogno che io gli trovi posto:
è una cortesia più conveniente
l'ospitale intuizione
della sua compagnia.

La sola libertà che si concede
è di essere presente.
Né io né lui violiamo con un suono
l'integrità di questa muta intesa.

Non non potrei mai stancarmi di lui:
sarebbe come se un atomo ad un tratto
si annoiasse di stare sempre insieme
agli innumerevoli elementi dello spazio.

Ignoro se visti anche altri,
se rimanga con loro oppure no.
Ma il mio istinto lo sa riconoscere:
il suo nome è Immortalità.


Emily Dickinson

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Oo.Le persone fanno ARTE senza rendersene conto.oO°
Il mio angelo nero per sempre con me kiss me


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MessaggioInviato: Lun Mar 17, 2008 8:47 pm Rispondi citandoTorna in cima

Nazim Hikmet
Sul mare la nuvola rossastra


Sul mare la nuvola rossastra
in mare il battello d'argento
dentro il mare il pesce giallo
in fondo al mare il muschio blu.

Sulla riva del mare un uomo nudo pensa
devo essere la nuvola
oppure il battello
devo essere il pesce
oppure il muschio.

Nè l'uno nè l'altro
nè l'uno nè l'altro.
Devi essere il mare, vecchio mio,
con la sua nuvola
il suo battello
il suo pesce
e il suo muschio.

_________________
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Zeel87877
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MessaggioInviato: Mar Mar 18, 2008 4:15 pm Rispondi citandoTorna in cima

Inno alla Morte - Giuseppe Ungaretti - Sentimento del tempo

Amore, mio giovine emblema,
Tornato a dorare la terra,
Diffuso entro il giorno rupestre,
E' l'ultima volta che miro
(Appie' del botro, d'irruenti
Acque sontuoso, d'antri
Funesto) la scia di luce
Che pari alla tortora lamentosa
Sull'erba svagata si turba.

Amore, salute lucente,
Mi pesano gli anni venturi.

Abbandonata la mazza fedele,
Scivolero' nell'acqua buia
Senza rimpianto.

Morte, arido fiume...

Immemore sorella, morte,
L'uguale mi farai del sogno
Baciandomi.

Avro' il tuo passo,
Andro' senza lasciare impronta.

Mi darai il cuore immobile
D'un iddio, saro' innocente,
Non avro' più pensieri ne' bonta'.

Colla mente murata,
Cogli occhi caduti in oblio,
Faro' da guida alla felicità.
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MessaggioInviato: Mar Mar 18, 2008 9:51 pm Rispondi citandoTorna in cima

Antonio Machado
Orizzonte


In un lucido vespro, esteso come il tedio,
quando l'estate torrida brandisce la sua lancia,
d'un greve sogno mio lo spettro riflettevano
mille ombre drizzate in fila sulla piana.
Era purpureo specchio la gloria del tramonto,
era un vetro di fiamme, che scagliava al vetusto
infinito il pesante sogno sulla pianura...
Ed io sentii lo sprone sonoro del mio passo
echeggiare lontano nel tramonto sanguigno,
e più oltre l'allegro canto d'un'alba pura.

_________________
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MessaggioInviato: Mer Mar 19, 2008 12:52 am Rispondi citandoTorna in cima

Luigi Mercantini

- La Spigolatrice di Sapri -


Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Me ne andavo un mattino a spigolare
quando ho visto una barca in mezzo al mare:
era una barca che andava a vapore,
e alzava una bandiera tricolore.
All’isola di Ponza si è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
s’è ritornata ed è venuta a terra;
sceser con l’armi, e noi non fecer guerra.

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra,
ma s’inchinaron per baciar la terra.
Ad uno ad uno li guardai nel viso:
tutti avevano una lacrima e un sorriso.
Li disser ladri usciti dalle tane:
ma non portaron via nemmeno un pane;
e li sentii mandare un solo grido:
Siam venuti a morir pel nostro lido.

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro
un giovin camminava innanzi a loro.
Mi feci ardita, e, presol per la mano,
gli chiesi: - dove vai, bel capitano? -
Guardommi e mi rispose: - O mia sorella,
vado a morir per la mia patria bella. -
Io mi sentii tremare tutto il core,
né potei dirgli: - V’aiuti ‘l Signore! -

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Quel giorno mi scordai di spigolare,
e dietro a loro mi misi ad andare:
due volte si scontraron con li gendarmi,
e l’una e l’altra li spogliar dell’armi.
Ma quando fur della Certosa ai muri,
s’udiron a suonar trombe e tamburi,
e tra ‘l fumo e gli spari e le scintille
piombaron loro addosso più di mille.

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Eran trecento non voller fuggire,
parean tremila e vollero morire;
ma vollero morir col ferro in mano,
e avanti a lor correa sangue il piano;
fun che pugnar vid’io per lor pregai,
ma un tratto venni men, né più guardai;
io non vedeva più fra mezzo a loro
quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

--------------------------------------------------------------------
Ti adoro figlio, anche tuo padre e' orgoglioso di te! kiss me
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Zeel87877
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MessaggioInviato: Mer Mar 19, 2008 12:57 am Rispondi citandoTorna in cima

Ehm, poi i moderatori potranno anche cancellare questo messaggio...

Ma non si era detto "una sola poesia al giorno"? Io ne vedo tre, il 18 marzo...
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samael
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MessaggioInviato: Mer Mar 19, 2008 1:26 am Rispondi citandoTorna in cima

IL VAMPIRO
DI CHARLES BAUDELAIRE

TRATTO DALLA RACCOLTA "I FIORI DEL MALE"


Tu, che come un colpo di coltello
nel mio cuore gemente sei entrata;
tu che, forte come un armento
di demoni, venisti, folle e ornata,
del mio spirito umiliato
a fare il tuo letto e il tuo regno;
- infame, a cui sono attaccato
come il forzato alla catena,
come al gioco il giocatore accanito,
come l'ubriaco alla bottiglia,
come ai vermi la carogna infetta,
- Maledetta, che tu sia maledetta!
Ho pregato la spada rapida
di conquistare la mia libertà,
ho chiesto pure al veleno perfido
di soccorrere la mia viltà.
Ahimè! sia il veleno che la spada
m'hanno sdegnato e m'hanno detto:
"Tu non sei degno di essere sottratto
alla tua maledetta schiavitù,
imbecille! - anche se fossimo capaci
di liberarti dal suo dominio,
risusciterebbero i tuoi baci
il cadavere del tuo vampiro!".

_________________
"se scruti nel profondo dell'abisso, anche l'abisso scruta in te......................."
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MessaggioInviato: Mer Mar 19, 2008 1:31 am Rispondi citandoTorna in cima

Zeel87877 ha scritto:
Ehm, poi i moderatori potranno anche cancellare questo messaggio...

Ma non si era detto "una sola poesia al giorno"? Io ne vedo tre, il 18 marzo...


anche il 17 ce ne sono tre, quindi aspettiamo mio figlio per togliere ogni dubbio Guardarsi intorno

[zeel sei troppo pignolo, se ti avessi come mod mi taglierei le vene asd2]

al limite la uppero' asd
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MessaggioInviato: Mer Mar 19, 2008 3:40 pm Rispondi citandoTorna in cima

Va bhè, è che non pensavo avrebbe avuto tutto questo successo asd2 MA siccome vedo che piglia, mis embra stupido impedire a più persone di postare nello stesso giorno... basta che ognuno ne posti una, e non venticinque in 24 ore asd2

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MessaggioInviato: Gio Mar 20, 2008 11:50 am Rispondi citandoTorna in cima

Eugenio Montale
Le Occasioni

Cave d'autunno

su cui discende la primavera lunare
e nimba di candore ogni frastaglio,
schianti di pigne, abbaglio
di reti stese e schegge,

ritornerà ritornerà sul gelo
la bontà d'una mano,
varcherà il cielo lontano
la ciurma luminosa che ci saccheggia.

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MessaggioInviato: Gio Mar 20, 2008 1:09 pm Rispondi citandoTorna in cima

Saffo
Ode della gelosia
Traduzione di Ugo Foscolo



Quei parmi in cielo fra gli Dei, se accanto
Ti siede, e vede il tuo bel riso, e sente
I dolci detti e l’amoroso canto!
A me repente,
Con più tumulto il core urta nel petto:
More la voce, mentre ch’io ti miro,
Sulla mia lingua: nelle fauci stretto
Geme il sospiro.
Serpe la fiamma entro il mio sangue, ed ardo:
Un indistinto tintinnio m’ingombra
Gli orecchi, e sogno: mi s’innalza al guardo
Torbida l'ombra.
E tutta molle d’un sudor di gelo,
E smorta in viso come erba che langue,
Tremo e fremo di brividi, ed anelo
Tacita, esangue.



_________________
Ci sono tanti modi per risponderti: mai, neanche tra un milione di anni, assolutamente no, scordatelo, toglitelo dalla testa, niente, negativo, mmhm, naa, noo e naturalmente quello che preferisco in assoluto è l'uomo che cade nel burrone NOOOOoooo *puf*
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MessaggioInviato: Sab Mar 22, 2008 12:35 pm Rispondi citandoTorna in cima

Salvatore Quasimodo
Ed è subito sera
Riposo dell'erba


Deriva di luce; labili vortici,
aeree zone di soli
risalgono abissi: apro la zolla
ch'è mia e m'adagio. E dormo:
da secoli l'erba riposa
il suo cuore con me.

Mi desta la morte:
più uno, più solo,
battere fondo del vento:
di notte.

_________________
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