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Lao Tsung
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MessaggioInviato: Sab Mag 10, 2008 3:45 pm Rispondi citandoTorna in cima

Morvan ha scritto:
"LE LEGENDA DEL DRAGPM VERDE" ( Tratto dal notro gioco )


La grammatica lascia a desiderare come al solito XD

No aspè ho capito...il padre del drago ha avuto una crisi alla laringe mentre pronunciava il nome, no meglio: il drago dei Pm, con gli oceani che danno adito ai pvp...vorrei leggerlo asd2

Morvan ha scritto:
"MURENMBURG" ( Fantasma della mitologia celtica, non se ne sa molto, ma io con il mio romanzo ho approfondito le cose. )


conosco gente che studia da anni Mitologia Nordica...ma grazie a dio arrivi tu che fa luce su tutto Ah si! si!

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Morvan
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MessaggioInviato: Dom Mag 11, 2008 12:09 pm Rispondi citandoTorna in cima

Devo prenderlo come un insulto o cosa? Ho scritto male il nome perchè ho digitato male sul computer e allora? Vuoi farmi causa? Aspetta che correggo.....

Quel fantasma esiste nella mitologia celtica. Non ci credi che mi frega a me, io so che siste e mi basta ciò! Wink

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Ian
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MessaggioInviato: Lun Mag 12, 2008 1:19 pm Rispondi citandoTorna in cima

Morvan ha scritto:
Devo prenderlo come un insulto o cosa? Ho scritto male il nome perchè ho digitato male sul computer e allora? Vuoi farmi causa? Aspetta che correggo.....

Quel fantasma esiste nella mitologia celtica. Non ci credi che mi frega a me, io so che siste e mi basta ciò! Wink


al solito...

morvan, lao voleva dire che un romanzo non basta ad approfondire un argomento. e c'è da vedere quali sono le fonti che hai usato per scrivere questo romanzo. insomma, vuoi mettere la tua esperienza cone quella di chi studia mitologia da anni?

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Dondolin
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MessaggioInviato: Lun Mag 12, 2008 2:04 pm Rispondi citandoTorna in cima

Io ho alcuni progetti che conto di iniziare, ma sono dell'opinione che più tardi si inizia a scrivere...meglio è. Nel senso che autori molto giovani (nome a caso: cristopher paolini) possono sì dare forma a romanzi anche buoni, ma mancano dell'esperienza che si aquiscisce normalmente attraverso la lettura e lo studio. Eh quando ero alle elementari ho iniziato a scrivere le prime pagine del "romanzo" che avevo in testa, ma poi ho smesso perchè mi sono reso conto che non aveva senso iniziare così presto. Ho tentato di riprenderlo anche alle medie, ma sono sempre giunto alla stessa conclusione: non serve scrivere romanzi da molto giovani se il risultato è cattivo. Molto meglio aspettare Wink

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Akhayla
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MessaggioInviato: Lun Mag 12, 2008 2:17 pm Rispondi citandoTorna in cima

Dondolin ha scritto:
Io ho alcuni progetti che conto di iniziare, ma sono dell'opinione che più tardi si inizia a scrivere...meglio è. Nel senso che autori molto giovani (nome a caso: cristopher paolini) possono sì dare forma a romanzi anche buoni, ma mancano dell'esperienza che si aquiscisce normalmente attraverso la lettura e lo studio. Eh quando ero alle elementari ho iniziato a scrivere le prime pagine del "romanzo" che avevo in testa, ma poi ho smesso perchè mi sono reso conto che non aveva senso iniziare così presto. Ho tentato di riprenderlo anche alle medie, ma sono sempre giunto alla stessa conclusione: non serve scrivere romanzi da molto giovani se il risultato è cattivo. Molto meglio aspettare Wink

Sono d'accordo solo in parte. E' vero che scrivere da giovani non porta certo agli stessi risultati a cui puoi giungere in età matura, tuttavia è il concetto che hai sottolineato tu stesso) se davvero ci vuole esperienza... quando la si fa? L'esperienza - a mio parere - la si ottiene leggendo, scrivendo soprattutto, riflettendo mille e mille volte su una frase e chiedendosi se al lettore dà il giusto effetto che ci si aspetta. Mano a mano il proprio stile cresce, si tenta diverse strade per esprimere un concetto, ci si sbizzarrisce anche.
Io ho iniziato a scrivere quando avevo 15 anni. C'è un manoscritto (un libro completato, un altro a metà: i primi di una saga) che allora ho abbandonato anche per questioni di tempo (studio, esami di stato, inizio del lavoro). Ora a rileggerlo ci sono punti in cui penso "oddio! ma come scrivevo?" eppure non lo sminuisco di importanza, anzi. Mi fa capire i miei progressi. E poi mica ho detto che lo trascuro: la trama è pronta, mi piace, ci sono pezzi d'immaginazione che adesso forse non mi sarebbero mai venuti in mente... penso proprio che dopo averlo rivisto stilisticamente sarò tutta intenzionata a proporlo Wink

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Dondolin
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MessaggioInviato: Lun Mag 12, 2008 2:53 pm Rispondi citandoTorna in cima

Citazione:
L'esperienza - a mio parere - la si ottiene leggendo, scrivendo soprattutto, riflettendo mille e mille volte su una frase e chiedendosi se al lettore dà il giusto effetto che ci si aspetta. Mano a mano il proprio stile cresce


Concordo pienamente. Infatti per "scrivere" io intendevo scrivere un vero romanzo e tentare di farlo pubblicare, ovviamente esercitarsi con racconti e cose così è un ottimo allenamento insieme alla lettura Wink

Citazione:
Ora a rileggerlo ci sono punti in cui penso "oddio! ma come scrivevo?" eppure non lo sminuisco di importanza, anzi. Mi fa capire i miei progressi.


So cosa vuoi dire, è la stessa sensazione che ho provato io riaprendo quel quaderno delle elementari qualche mese fa! La storia è rimasta pià o meno quella, ma le modifiche che ho apportato si vedono assai palesemente.
L'esercizio di scrittura è fondamentale comunque, sono daccordo.

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MessaggioInviato: Lun Mag 12, 2008 5:49 pm Rispondi citandoTorna in cima

Dondolin ha scritto:
Citazione:
L'esperienza - a mio parere - la si ottiene leggendo, scrivendo soprattutto, riflettendo mille e mille volte su una frase e chiedendosi se al lettore dà il giusto effetto che ci si aspetta. Mano a mano il proprio stile cresce


Concordo pienamente. Infatti per "scrivere" io intendevo scrivere un vero romanzo e tentare di farlo pubblicare, ovviamente esercitarsi con racconti e cose così è un ottimo allenamento insieme alla lettura Wink


E, oltre a ciò, ci vuole la ricerca del riscontro da parte di persone competenti. Accettare le critiche e saperle fare proprie.
Scirvere, rileggere, correggere, riscrivere, ririleggere, ricorreggere e, quando non ne puoi più, cercare un editor che ti dia una visione a te esterna di quel che hai fatto!
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Morvan
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MessaggioInviato: Mer Mag 14, 2008 1:26 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ian ha scritto:
Morvan ha scritto:
Devo prenderlo come un insulto o cosa? Ho scritto male il nome perchè ho digitato male sul computer e allora? Vuoi farmi causa? Aspetta che correggo.....

Quel fantasma esiste nella mitologia celtica. Non ci credi che mi frega a me, io so che siste e mi basta ciò! Wink


al solito...

morvan, lao voleva dire che un romanzo non basta ad approfondire un argomento. e c'è da vedere quali sono le fonti che hai usato per scrivere questo romanzo. insomma, vuoi mettere la tua esperienza cone quella di chi studia mitologia da anni?


al solito.....

Non me en può fregar di meno se quello che scritto è la verità o non lo è. Mi sono basato suella mia fantsia, cose che prevale in moltissimi romanzi fantasi. Prendi il libro del mistero dei templari dalla quale hanno fatto il film. Da dove hanno preso la fonte che dietro la dichiarazione d'indipendenza c'era una mappa? Inventato! Chi ha mai detto che esistono degli occhiali che fanno vedere l'invisibile dietro un documento storico? Invenmtato. Questo è il bello. Che mi frega se ciò che ho scritto è vero o falso. Uno scrittore di fantasy scrive cose fantastiche sei suoi libri, fragandosene della realtà. Altrimenti che romanzo è? Lo dico con tutto il rispetto ovviamente. Wink

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MessaggioInviato: Mer Mag 14, 2008 1:28 pm Rispondi citandoTorna in cima

Dondolin ha scritto:
Io ho alcuni progetti che conto di iniziare, ma sono dell'opinione che più tardi si inizia a scrivere...meglio è. Nel senso che autori molto giovani (nome a caso: cristopher paolini) possono sì dare forma a romanzi anche buoni, ma mancano dell'esperienza che si aquiscisce normalmente attraverso la lettura e lo studio. Eh quando ero alle elementari ho iniziato a scrivere le prime pagine del "romanzo" che avevo in testa, ma poi ho smesso perchè mi sono reso conto che non aveva senso iniziare così presto. Ho tentato di riprenderlo anche alle medie, ma sono sempre giunto alla stessa conclusione: non serve scrivere romanzi da molto giovani se il risultato è cattivo. Molto meglio aspettare Wink


Quoto al massimo. Per questo non ho mai voluto pubblicare un mio romanzo. Mi sembra troppo presto a 14-15 anni.

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Lao Tsung
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MessaggioInviato: Mer Mag 14, 2008 2:35 pm Rispondi citandoTorna in cima

Morvan ha scritto:
"MURENMBURG" ( Fantasma della mitologia celtica, non se ne sa molto, ma io con il mio romanzo ho approfondito le cose. )



Detta così si evince che hai fatto degli studi e delle ricerche sull'argomento e hai trovato nuove fonti. per me approfondire un tema vuol dire ricercare le verità ed esplicarle, non ricamarci su. Altrimenti siamo tutti approfonditori. Dwarf


Morvan ha scritto:
Non me en può fregar di meno se quello che scritto è la verità o non lo è. Mi sono basato suella mia fantsia, cose che prevale in moltissimi romanzi fantasi. Prendi il libro del mistero dei templari dalla quale hanno fatto il film. Da dove hanno preso la fonte che dietro la dichiarazione d'indipendenza c'era una mappa? Inventato!Chi ha mai detto che esistono degli occhiali che fanno vedere l'invisibile dietro un documento storico? Invenmtato. Questo è il bello. Che mi frega se ciò che ho scritto è vero o falso. Uno scrittore di fantasy scrive cose fantastiche sei suoi libri, fragandosene della realtà. Altrimenti che romanzo è? Lo dico con tutto il rispetto ovviamente.


Detta così invece si evince che ti sei inventato tutto...prendere una decisione chiara e coerente no? Dwarf

P.S.
National treasures non l'hanno preso da un libro...lo hanno fatto dopo il film Wink

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MessaggioInviato: Ven Mag 23, 2008 3:38 pm Rispondi citandoTorna in cima

Da quel che mi risulta il misterro dei templari prima lo hanno scritto, non come romanzo, ma come bozza del film. Li si sono inventati tutto su delle storie. La stessa cosa ho fatto io, ho preso quelle poche informazioni a riguardo e ho intrecciato varie vicende inventate ( ovviamente collegate con la realtà ) fino a formare un romanzo. Lo avete proprio nel sangue criticare tutto e tutti vero?

Da quello che ne so, e ho sentito dire, scrivere un romanzo non vuol dire seguire sempre la realtà altrimenti che gusto c'è a leggere un bel romanzo fantasy. Lo dice il mio prof di Italiano che ha scritto ben 4 romanzi. Giovanni Del Ponte, autore de "Gli invisibili" e lo diceva Lewis, mitico scrittore de "Le cronache di Narnia". La fantasia deve regnare in un romanzo fantasy, che, se deve essere basato sui qualcosa di veramente esistito, è chiaro che un minimo di collegamento con la realtà ci deve essere. Io non ho mai detto che mi sono inventato TUTTO, ma che la gran parte viene dalla mia testolina. Wink

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MessaggioInviato: Mar Mag 27, 2008 5:02 pm Rispondi citandoTorna in cima

Giusto. L'importante è che tu non spacci le tue opere per trattati sulla mitologia celtica, ma solo per quello che sono: romanzi fantasy. Lo dico perchè effettivamente dalla tua frase (quotata da lao tsung, riguardo "l'approfondimento") si capiva che la tua intenzione era quella di scrivere storia e non un racconto. Almeno ora ci siamo chiariti e non posso far altro che incoraggiarti a continuare Wink

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MessaggioInviato: Mer Giu 04, 2008 3:50 pm Rispondi citandoTorna in cima

No no no no no no no no no !!
E' chiaro che sono solo romanzi fantsy. E' questo che voglio cercare di far capire: che è solo un romanzo fantasy, non un libro universitario. La mia fantsia ha regnato, basato sul quel poco che c'è di vero. Wink

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MessaggioInviato: Sab Giu 21, 2008 12:22 pm Rispondi citandoTorna in cima

Akhayla ha scritto:

Sono d'accordo solo in parte. E' vero che scrivere da giovani non porta certo agli stessi risultati a cui puoi giungere in età matura, tuttavia è il concetto che hai sottolineato tu stesso) se davvero ci vuole esperienza... quando la si fa? L'esperienza - a mio parere - la si ottiene leggendo, scrivendo soprattutto, riflettendo mille e mille volte su una frase e chiedendosi se al lettore dà il giusto effetto che ci si aspetta. Mano a mano


My two cents...
Scrivo da quando avevo... boh, si inizia a sei anni, mi pare Smile e per quella che è la mia esperienza non è che un adolescente scriva peggio (o meglio, o uguale) a un adulto. E' proprio l'approccio che cambia. A sedici anni scrivevo sì delle storie, ma per sfogarmi, per vivere in un mondo diverso da quello dove mi trovavo (e che detestavo), e non erano rare le self-insertion con personaggi bellissimi, forti, intelligenti, amati da tutti, risolutori di ogni difficoltà e via dicendo. Ora, una cosa così, se scritta bene, può piacere ed essere pubblicata, ma il fatto è che l'adolescente che l'ha scritta magari poi modifica la sua concezione e decide di non avere più bisogno di questa valvola di sfogo. Ha scritto quel che voleva, è contento così.
Oppure si ripete e si ripete e si ripete con lo stesso clichè finchè i lettori non iniziano a prenderlo a pomodori in faccia, perchè dopo un po' si vede che uno scrive per cavoli suoi e non per raccontare una bella storia.
Ecco, quello che vedo che è cambiato rispetto a quando avevo sedici-diciassette anni è proprio che non sento più il bisogno di identificarmi in quello che scrivo. Posso raccontare di personaggi che fanno scelte che personalmente deploro (la protagonista del mio libro a volte la prenderei a schiaffoni), coi quali non ho niente da spartire, in un mondo nel quale piuttosto che vivere preferirei spararmi, e va bene lo stesso. Perchè se la storia merita, accetto anche di aver a che fare con situazioni che trovo francamente sgradevoli.
Insomma, personalmente credo che un conto sia scrivere per sfogarsi, e un conto sia scrivere per raccontare qualcosa. Io ho notato un nettissimo miglioramento quando sono riuscita a separare le due cose (a separarle: scrivo ancora cose per sfogarmi, e non è che sono peggiori. E' solo un approccio diverso).
Anche perchè, se devo raccontare qualcosa, mi documento fino alla morte, il che è cosa buona e giusta - quello che imparo mi rimane indipendentemente dal risultato finale - perchè altrimenti il racconto manca di basi solide.
Uhm, spero di non aver sproloquiato troppe cavolate...

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Io son la diceria che Ragione vuol piegare perchè sia meglio. Sono quel che resta di un libro messo via... io son il sogno che non termina al risveglio.

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MessaggioInviato: Sab Giu 21, 2008 1:16 pm Rispondi citandoTorna in cima

Scrivere è DIFFICILE.
Vedo che a volte, anche nelle brevi descrizioni o ruolate che si fanno sul forum, o nei giochi, se non si è documentati si fanno figure orrende.
Se si sbagliano le basi grammaticali, lessicali, si compongono involontariamente dei refusi, si fanno figure orrende.
Dovremmo tutti avere l'onestà intellettuale di dire ok, ho scritto una sciocchezza, la modificherò, la rileggerò mille volte, la farò leggere a qualcuno di "esterno" e fidato che mi possa confermare se la mia narrazione fila, sotto l'aspetto formale e logico.
Conosco persone ( Wink ) che lo fanno abitualmente, si mettono in gioco e nel far questo crescono.
Vedo e leggo gente che si sbrodola addosso senza ritegno.

Io sono una rompipalle criticona, lo so. Perché credo che un confronto lettore-scrittore possa essere positivo per entrambi. Perché quand'ero ragazzina scrivevo delle tiritere onanistiche allucinanti, le facevo leggere e mi offendevo a morte se qualcuno mi diceva "non ci ho capito niente".
Fortunatamente ho la mia metà oscura che mi fa da cavia, per quelle poche sciocchezze che scrivo, e anche se la nostra mente viaggia su parallele assolute, lo ringrazio per l'onestà intellettuale che mi presta (anche perché lui è molto più contorto e involuto di me Razz).

Come ho già detto nel topic del concorso letterario, i miei complimenti ed incoraggiamenti a chi mette la faccia su un racconto da presentare al pubblico. Ma voglio citare una poesia che mi porto dietro dalle scuole elementari:

Citazione:

Se non puoi essere pino in vetta al monte sii prunaia di valle- ma sii sempre il cespuglio più bello accanto al fonte;
Sii cespuglio se non puoi essere albero.
Se non puoi essere pruno sii l'erba ed allieta di te la via maestra;
Se non puoi essere paris sii ginestra, la ginestra più bella del deserto.
C'è un comandante, ma ci sono i mozzi, quaggiù per tutti c'è da lavorare.
A chi compiti piccoli e a chi grossi: a ognuno quello che sa meglio fare.
Se non sei via, sii viottolo tra il verde; se non puoi essere sole, sii una stella; non è per mole che si vince o perde ma IL MEGLIO SII DI QUELLO CHE TU SEI.

_________________
http://www.siouxsiemantaray.com/siouxsie.htm
Più che orgogliosa membra A.F.A. e Cavaliera del Tiè, nonché Tutor dei Sith dell'Emilia-Romagna - Maggistra Maxima e Regina delle Meduse - Club OVER
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