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 Fantasy.....roba da bambini Successivo
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Nihal_Elf
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MessaggioInviato: Lun Gen 18, 2010 5:03 pm Rispondi citandoTorna in cima

A me non sembra che nessuno abbia mancato di rispetto a nessuno. Oscuro ha detto la sua idea e basta.

ps. insomma, guarda il mio nickname; io 6 anni fa ero una Binbominchia fissata con la Troisi e la osannavo tipo dio sceso in terra.

...

Poi su questo forum mi hanno aiutato a ritrovare il mio cervello e ho ridimensionato gli scritti dell'autrice, cambiando completamente idea XD asd2
aperta e chiusa parentesi sul discorso troisi, io vorrei semplicemente dire che non c'è nulla di 'bambinesco' nel fantasy.
Per me anche Esopo si può considerare fantasy, va bene? Calvino pure, Collodi; e con ciò? L'età di una persona prescinde dal libro in sè; ci sono dodicenni che leggono Baudeleire e cinquantenni che leggono Twilight.

fate due più due e capirete che intendo.

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"Sono Nihal semielfa e fo quel che mi pare!" - cit.
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Raistlin Majere
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MessaggioInviato: Lun Gen 18, 2010 6:46 pm Rispondi citandoTorna in cima

Magari non avrà offeso te,ma ci sono cmq tante altre persone su questo forum...poi vabbè,la questione non mi riguarda direttamente,quindi preferisco chiuderla qui Razz

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-"Ho dato il mio corpo in cambio della mia magia,e nulla mi può guarire..."-
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Nihal_Elf
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MessaggioInviato: Lun Gen 18, 2010 6:48 pm Rispondi citandoTorna in cima

Raistlin Majere ha scritto:
Magari non avrà offeso te,ma ci sono cmq tante altre persone su questo forum...poi vabbè,la questione non mi riguarda direttamente,quindi preferisco chiuderla qui Razz

Io non ho detto ' non mi ha offeso ' ; indirettamente, ( se tu hai letto il mio post qui sopra, magari ) anzi, mi ha offeso eccome!
E ora io dovrei picchiarlo e sdrumarlo u_u ... ma non lo farò Laughing XD

Ribadisco: non mi sembra che abbia offeso o insultato proprio nessuno, ma sarà che sono cieca io asd2

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Raistlin Majere
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MessaggioInviato: Lun Gen 18, 2010 7:02 pm Rispondi citandoTorna in cima

Va bene,dai,punti di vista...tanto non ha offeso neanche me xD solo che nel caso qualcuno si sarebbe offeso l'avrei appoggiato ù.ù

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Fafhrd
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MessaggioInviato: Mar Gen 19, 2010 9:46 am Rispondi citandoTorna in cima

In Italia il genere Fantasy inizia ad essere apprezzato a partire dagli anni 70, quando vengono pubblicati la serie di Conan di Robert E. Howard ed Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. Ma, prima di allora era apprezzata solo la Fantascienza e l’affermarsi del primo genere nei confronti del secondo fu lenta. Addirittura, nei primi volumi della collana Arcano e della Fantacollana, entrambe della Nord, non si parlava di Fantasia eroica ma di Fantascienza eroica. La completa affermazione avvenne negli anni 80 con un’intensa pubblicazione da parte di diverse case editrici, soprattutto Nord e Fanucci, e con i film e le serie televisive (ad esempio Conan il Barbaro, La Storia Infinita, Labyrinth o Fantaghirò). Ma in quegli stessi anni iniziò anche il diverbio tra i lettori di Fantasy e quelli di Fs, che sfociava anche negli interessi politici. I lettori di Fs giudicavano se stessi dei progressisti di sinistra perché il loro genere preferito si occupava di temi seri nel futuro, e gli altri dei conservatori di destra perché il loro genere preferito era evasione e apprezzamento del passato. Addirittura, coloro che leggevano Fantasia eroica erano considerati fascisti perché quelle storie esaltano la forza fisica, la violenza e le discriminazioni etniche. Magari in molti casi era vero, però era pur sempre un esagerazione. Quindi, come potete capire il problema dei cattivi giudizi nei confronti del Fantasy ha radici lontane.
Personalmente sono convinto che le persone che non conoscono il genere Fantasy sono portate a giudicarlo male perché hanno una visione favolistica e fiabesca dovuta ai film di ieri e di oggi, ed al fatto che la Fantasy post-tolkieniana, che è quella più famosa, narra delle stesse creature del folclore dell’Europa del Nord, che ritroviamo nelle favole e nelle fiabe. Inoltre, gli intrattenimenti di Fantasy come giocattoli, giochi da tavolo, giochi di ruolo, videogiochi e fumetti sono dedicati, richiesti e praticati maggiormente da adolescenti, quindi, non ci si deve meravigliare ed arrabbiare più di tanto se un appassionato di Fantasy viene considerato un adolescente pure se ha superato la soglia dei vent’anni.
L’editoria moderna pubblica il genere Fantasy adatto ad un pubblico adolescenziale perché è proprio quel pubblico che fa la richiesta. Lo so che ci sono molte persone, me compreso, che vorrebbero che le case editrici pubblicassero e ripubblicassero libri adulti, ma quelle italiane guardano al profitto, rispetto quelle francesi o tedesche che pubblicano quasi tutto ciò che proviene dell’America o dall’Inghilterra anche se il materiale tradotto potrebbe non riscuotere grande successo. E così le case editrici nostrane preferiscono pubblicare poco in generale, ma molto per un determinato pubblico di lettori, alzando la qualità dei loro prodotti, che magari era più bassa nel paese d’origine, e vendendo più il libro cartonato con sovracopertina che il tascabile.
Silen
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MessaggioInviato: Mar Gen 19, 2010 10:55 am Rispondi citandoTorna in cima

Non sono del tutto d'accordo col tuo discorso...a me sembra che ultimamente le case editrici nostrane non stiano affatto pubblicando fantasy per adolescenti, stiano proprio pubblicando pessimo fantasy, scritto per di più con la stessa proprietà di linguaggio che avevo io in terza media(e vista l'età di questi presunti scrittori la cosa è comprensibile).

In tutta onestà non posso biasimare chi dovesse accostarsi al fantasy leggendo "Bryan di Boscoquieto" se dovesse convincersi che si tratta di un genere letterario di serie Z.

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Se non c'è il fiore non ci sarà neanche il frutto, Se non c'è niente allora non farò niente.

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Akhayla
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MessaggioInviato: Mar Gen 19, 2010 1:40 pm Rispondi citandoTorna in cima

A livello di case editrici non bisogna generalizzare troppo...
Avendo esperienza in campo, posso dirvi che ora come ora le case editrici non puntano a un genere, ma a ciò che vende. Stop.
Adesso c'è una gran richiesta di Twilight e simili (basta vedere quanto siano pieni gli scaffali di storie di vampiri e via dicendo: prima li vedevate?) e la roba per young adults va sempre e solo su questo filone.. Se un certo argomento vende (es. un certo tipo di trama) e attira, bon, si punta a quello. Non c'è nemmeno da colpevolizzare, le case editrici puntano alla rendita, e devono campare pure loro. Purtroppo questa è una realtà che si scontra con gli aspiranti scrittori: ve lo assicuro, io ci sto sbattendo il muso in prima persona.
Sono d'accordo con Silen che ci sono libri che hanno "rovinato" il genere (oddio non dico mica che io scrivo capolavori, anzi!) ma non solo per quanto riguarda il modo di scrivere, ma anche a causa della pomposa pubblicità che gli è stata fatta. Mi viene in mente il caso Strazzulla ancora prima della Troisi, pubblicizzata come la nuova rivelazione epica del nostro tempo. Beh, in due parole, la Strazzulla ha un buon lessico e una buona narrazione se paragonata ad altri modelli della sua età, ma da qui a catalogarla una delle regine incontrastate...mi spiace, non ci siamo. Quindi se una storia delude e si legge una cosa sempre trita e ritrita, si classifica il fantasy come "la solita solfa di orecchioni a punta" e via. Nessuno ci passa una seconda volta, anche perché, a giudicare dal prezzo esorbitante di alcuni tomi (22 euro "Gli eroi del Crepuscolo ad esempio") a nessuno va di sprecare denaro per rileggere le stesse cose.

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Fafhrd
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MessaggioInviato: Mar Gen 19, 2010 1:43 pm Rispondi citandoTorna in cima

non ha importanza la qualità del contenuto ma il guadagno. Gli editori rispondono alla richiesta. E quando io parlavo di qualità intendevo quella puramente cartacea e non del contenuto.
Silen
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MessaggioInviato: Mar Gen 19, 2010 2:57 pm Rispondi citandoTorna in cima

Fafhrd ha scritto:
non ha importanza la qualità del contenuto ma il guadagno. Gli editori rispondono alla richiesta. E quando io parlavo di qualità intendevo quella puramente cartacea e non del contenuto.


Ho capito benissimo quello che hai scritto, semplicemente non sono d'accordo.

Visto che richiami la mia attenzione sulla qualità cartacea comunque aggiungerò che le librerie ultimamente sono inondate di versioni tascabili dei lavori della Troisi, del Ghirardi e della Strazzulla, compresa una versione tascabile del famigerato Bryan di Boscoquieto al modico prezzo di euro 4,90.
Se avete lo stomaco forte leggetevelo e fatevi due risate Very Happy

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Urlic
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MessaggioInviato: Mar Gen 26, 2010 12:21 am Rispondi citandoTorna in cima

L'opinione pubblica tende sempre a non pensare con la propria testa. Ecco perché i critici hanno sempre tanto successo. Senza mai leggere nemmeno un libro, la grande maggioranza della gente accetta le recensioni negative che critici senza troppa intelligenza fanno verso i romanzi del genere fantastico. La letteratura di fantascienza ha vissuto periodi drammatici, sottovalutata e disprezzata da pseudo-intellettuali e ignoranti senza cultura, ma grazie alla serietà di autori come Isaac Asimov, Philip K. Dick, Arthur Clarke, Ray Bradbury e altri, si è risollevata tanto da entrare finalmente nella cerchia della letteratura 'seria'. In questi tempi è il cinema di fantascienza ad essere disprezzato, e a volte anche giustamente perché da un po’ di anni grandi 'kolossal' di serie B imperversano tristemente nelle sale facendo cadere nuovamente nel baratro dell'infantilismo tutto il genere fantascientifico. In Italia la situazione è tra le più critiche in assoluto: grandi capolavori come Star Wars, o celebri romanzi come Dune sono disprezzati dal grosso pubblico. Ma se la fantascienza è da sempre in crisi, stessa situazione non si può dire essere diversa per il genere fantasy.

Perlopiù, l'opinione pubblica non comprende l'etichettatura 'fantasy': a quanto sembra, questa semplice e orecchiabile parola inglese non è molto conosciuta. Ed è una vera catastrofe cercare di spiegare in termini semplici cosa sia in realtà la letteratura fantasy, senza scadere in dettagli che comprendano elfi, troll, unicorni e roba simile. Per fortuna, il fantasy in questi tempi sta tornando sotto i riflettori come non succedeva dall'uscita, quasi mezzo secolo fa, del capolavoro di Tolkien "Il Signore degli Anelli". Proprio a causa di questo romanzo è nata la 'nuova era' del fantasy: la saga cinematografica di Peter Jackson ha entusiasmato milioni di spettatori e non pochi, sull'onda della passione, si sono dati alla lettura dell'omonimo romanzo di Tolkien. Da qui la rinascita del genere fantasy che, a quanto sembra, ha leggermente ottenuto più consensi dal pubblico in generale. Anche Harry Potter, pur non essendo tipica fantasy, possiede elementi tipici di questo genere ed ha avuto il merito di destare l'attenzione delle masse per questo filone narrativo. E' proprio grazie all'azione congiunta di questi due kolossal che sta avvenendo questa 'rinascita'.

Perché considerare il fantasy roba per bambini o per un pubblico esclusivamente femminile? Pare una sciocchezza ma è pura realtà, e se si pensa che un tale fenomeno era stato sottolineato dall'illustre Isaac Asimov già in un suo racconto, Roba per bambini, del 1954, si può vedere come la situazione non sia minimamente cambiata da allora. Sondaggi autorevoli, tra cui uno pubblicato su Delos Science Fiction, mostrano la gravità del fenomeno. Eppure la grande mole di romanzi scritti dal notissimo J.R.R. Tolkien dovrebbero aver almeno attenuato l'ingenua definizione di letteratura infantile. Del resto, anche se Lo Hobbit e lo stesso Signore degli Anelli possono essere letti ed apprezzati da chiunque, certamente non si può considerare una lettura impegnativa come quella del Silmarillion per bambini. E tanto meno si può dire che l'opera massima di Tolkien sia adatta solo ai ragazzi: eppure il 'rinomato' Club degli Editori, uno delle più celebri società italiane dedicate ai libri, segnala Il Signore degli Anelli come libro adatto a ragazzi dai 7 ai 13 anni! E' un insulto se si pensa a tutti i saggi scritti intorno ai significati reconditi e allo stile di scrittura della trilogia di Tolkien. Ma se è con Tolkien che si raggiungono nel genere fantasy le più alte vette di serietà, ci sono anche molti altri autorevoli scrittori che hanno dato lustro a tale genere letterario, in primis la grande Marion Zimmer Bradley, scomparsa nel 2000, con la sua formidabile saga di Darkover e con molte altre opere. Certo non si può considerare priva di merito una saga come quella di Avalon, acclamata dalla critica di mezzo mondo. E' poi vero che altri autori che hanno scritto opere fantasy non hanno fatto altro che rendere piatto e monocorde questo genere tutt'altro che noioso, e non si può non dire che i bravi autori fantasy si contano sulle punta delle dita di una mano.

Terry Brooks merita un discorso a parte. E' stato lui, assieme a Tolkien, a meritarsi un posto in questa ristretta cerchia di grandi autori di Fabbricanti di Universi. Originale, divertente, straordinario, Brooks meriterebbe un encomio specialissimo solo per la sua superba capacità narrativa. In effetti, è difficile in questi tempi trovare uno scrittore che sappia ancora scrivere così bene. Se quindi Tolkien può essere duro da leggere per la sua voluta complessità narrativa, Brooks risulta invece avere uno stile di una leggerezza straordinaria. Ad essere leggero però, chiariamoci, è solo il suo stile narrativo: infatti è proprio con Brooks che assistiamo a una fondamentale evoluzione della narrativa fantasy, e cioè da un genere narrativo avventuroso e senza troppe pretese a un filone narrativo in cui magie, elfi ed esseri fatati sono spesso pretesti per raccontare qualcosa di più complesso. La saga di Shannara è ricca di critiche verso la nostra razza e verso la violenza che condurrà all'apocalisse. La saga di Landover utilizza tipici cliché del fantasy per mettere in primo piano il grande personaggio di Ben Holiday, la sua evoluzione interiore, la sua trasformazione nel modo di pensare e di agire. La saga del Verbo e del Vuoto punta il dito contro il baratro di abbrutimento in cui è caduta la razza umana in questi tempi, mostrandoci con spaventosa nitidezza gli aspetti più infimi del nostro mondo. Come si può parlare di letture per bambini davanti a romanzi che trattano di temi sociali così scottanti? E' la stessa cosa che spesso avviene con Star Trek, il quale, nonostante l'alto contenuto di 'messaggi subliminali' rivolti verso il nostro modo di vivere e di pensare, viene bollato come telefilm semplice e ingenuo. Eppure, è stato Star Trek a inserire per la prima volta nella storia della televisione un bacio tra un bianco e un nero, e sempre Star Trek ha affrontato i più disparati temi sociali: dall'eutanasia alla pena di morte, dai problemi religiosi ai rischi della tecnologia. Si deve pensare forse che l'opinione pubblica è così ottusa da non cogliere gli ovvi significati insiti in questa serie?

Il Mago di Oz è uno dei più grandi classici per bambini da sempre. Ed è ovviamente fantasy. Si può forse pensare che da questo è nata l'idea di associare letteratura fantasy e letteratura per bambini? Eppure Il Mago di Oz è colmo di riferimenti, allusioni e allegorie che menti giovani spesso non colgono. La Storia Infinita di Micheal Ende è uno dei più grandi classici della letteratura fantasy, apprezzato dai critici di tutto il mondo: eppure la sua trasposizione cinematografica, pur piuttosto godibile, è stata fatta appositamente per un pubblico giovanile (per non parlare poi degli scadenti seguiti). Questo solo per citare gli esempi più autorevoli, intendiamoci. E' vero che Il Mago di Oz, assieme al Signore degli Anelli, è tra i pochissimi romanzi fantastici entrati nell'elenco delle opere fondamentali del secolo XX. E' pur vero, però, che l'opinione pubblica (e non solo) continua a considerare tali romanzi adatti ad un pubblico esclusivamente infantile, e non per niente Il Mago di Oz è diventato un film della Disney. La situazione continua a rimanere nera. Se la consacrazione di Tolkien è ormai quasi ufficiale, quella delle altre grandi opere fantasy è ancora lontana. Servirà forse un film tratto da un romanzo di Terry Brooks per accendere l'interesse del pubblico generale verso questo autore? In questi tempi, sull'onda breve del doppio successo Signore degli Anelli-Harry Potter, sono in fase di realizzazione alcuni film fantasy che probabilmente si tramuteranno in flop. Ma anche se la trasposizione di Dungeon and Dragons fosse un successo, una pellicola del tutto priva di contenuti come questa potrà realmente mostrare all'opinione pubblica la serietà del genere fantasy? Le speranze sono poche, ma vale la pena tentare di difendere il lato culturale della letteratura fantastica e cercare di valorizzarlo in tutte le sedi possibili.

Preso da questo sito qua: http://www.fabbricantidiuniversi.it/terrybrooks/fantasy.htm

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Shammael
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MessaggioInviato: Gio Gen 28, 2010 9:55 pm Rispondi citandoTorna in cima

Salve.Quello di cui è necessario prendere coscienza è che gli archetipi propri della letteratura di genere,quale il fantasy,sono profondamente radicati nell'uomo.Non volendo citare testi sconosciuti un esempio chiarificatore si può rintracciare in quella linea di testi che nasce con l'Iliade,si evolve con il Beowulf e termina con le rielaborazioni più moderne tra cui le opere del professor Tolkien che tutti noi usufruitori di fantasy abbiamo apprezzato.Arrivando al punto si può tranquillamente affermare che il genere fantastico è un aspetto non del bambino ma dell'uomo in quanto tale.Il genere fantasy è parte integrante dell'insieme dello strato comune alle coscienze di tutti perché la sua storia è la storia dell'uomo;non mitologia ma la necessità e la volontà dell'uomo di crear,di divenire creatore di mondi.E' un po' il nostro modo di essere più divini che umani.Il punto è che oggi il genere fantasy in generale appare usurato poiché gli archetipi di cui una storia fantasy dispone non sono infiniti e nel mare di informazione odierne diventano presto ridondanti.Con questo non affermo che la letteratura fantasy sia morta,stia morendo o sia destinata a diventare un cliché usurato per bambini e persone di poco cervello ma che attualmente il genere stia scadendo,con rare eccezioni(Erikson ne fornisce un buon esempio),vuoi per esigenze di mercato o per cambiamenti del gusto della gente.Temo che il fantasy non diventerà "roba da bambini"ma un prodotto simile al wrestiling:apparenza,niente contenuti e spettacolo a buon mercato perdendo quella caratteristica di grandezza epica che lo ha caratterizzato fin ora.Questo io temo.Nuovamente saluti.

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