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God of War Ragnarok

Rating FantasyItalia


Genere: Fantascienza
Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation 5
Costo: € 71,99

Facciamo ordine. La nuova saga “Ragnarok”, dal nome forse un pò banale e poco attrattistico, nasconde dietro una storia narrata dallo staff dei Santa Monica Studio che risale al 2005. L’ultimo episodio del Dio della Guerra Kratos, risale a quattro anni fa quando il primo capitolo ambientato nella Seconda Era, ha di molto rivoluzionato il concept del gioco: il brand si è avvicinato di più ad un gioco ruolo, con caratteristiche personalizzate del personaggio, nuove armi e modi di interagire con tutto il mondo esterno.

A livello di storia, Kratos, dopo aver finalmente trovato vendetta contro gli Dei dell’Olimpo, insieme a suo figlio Atreus si trovano a fronteggiare le divinità norrene.

Ed è a questo punto che si riprende la storia con il nuovo capitolo intitolato Ragnarok.

I contenuti della nuova saga

Nel nuovo capitolo il Dio della Guerra e suo figlio Atreus, si trovano a fronteggiare il Ragnarok, la fine degli Dei norreni.

Oltre a trovare continuità nella storia (su cui non entreremo troppo nei dettagli nel rispetto spoiler), quello che stupisce di più è nuovamente l’evoluzione del concetto di gioco. L’open world sviluppato è molto più evidente: ogni arma ha delle specifiche skill che è possibile potenziare, rendendo quindi il personaggio di Kratos ancora più personalizzato. Lo schema dei combattimenti diventa molto più complesso e anche l’aspetto difensivo diventa fattore importante senza ridurre il gioco ad una semplice sequenza di attacchi (magari “a caso”) senza seguire alcuna strategia e con il solo intento di arrivare il primo possibile alla sconfitta del nemico. La presenza dei cimeli, costituisce inoltre un ulteriore aspetto che ricorda molto le rune Fantasy dei classici RPG, che consentiranno a Krotos di evocare magie o aiuti supplementari alla battaglia.

Al livello di storia, Kratos è sembrato molto più “umanizzato”. Accanto al Dio della Guerra, emerge anche la componente affettiva nei confronti del figlio Atreus con cui si ritrova a fronteggiare i miti norreni. I due protagonisti sono praticamente soli e la loro storia si articola nell’esplorazione di 9 regni, seguiti da una main-quest. Al giorcatore viene comunque data la possibilità di rallentare il percorso principale e, come molti dei più maniacali (me compreso ndr.) , di perdere tempo a scoprire tutte le aree di gioco e di svolgere le missioni secondarie: e la scoperta è che poi queste missioni così secondarie tanto non lo sono, visto che i premi hanno comunque impatti nella conquista di nuove armi e nella scoperta di elementi narrativi non da poco.

Ultima nota, la componente grafica e tecnologica del videogioco. Dall’ultimo remake di quattro anni fa, il titolo God of War, ha stupito tutti per l’innovazione e la grafica portata al limite. In questo capitolo forse ci si è un po’ rilassati in una confort-zone comunque ancora degna di nota e gli elementi, seppure bellissimi da vedere, non hanno portato una particolare evoluzione a mio parere.

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