The Brothers Grimm (I Fratelli Grimm)
Data: Mercoledì, 02 novembre 2005 - Ore 08:00:00
Argomento: Cinema & film


Una vera festa per gli occhi: il lavoro di scenografia, arredamento e costumi è assolutamente eccezionale, come d’altronde è capitato per tutte le opere di Gilliam Adriano Ercolani
Esce nelle sale italiane l'11 novembre 2005, l'ultima opera del regista Terry Gilliam: The Brothers Grimm (I fratelli Grimm), interpretato da: Matt Damon, Heath Ledger, Peter Stormare, Jonathan Price, Monica Bellucci.
C'era una volta il genitore che prima che ti addormentassi ti raccontava una favola.
E tu, bambino, col capo riposto di fianco sul cuscino, l'ascoltavi in silenzio, incantato, con gli occhi spalancati sul tuo oratore personale, e se anche quella storia già la conoscevi, te l'aveva raccontata quasi uguale qualche giorno prima, ti lasciava volare con la fantasia. C'era l'amore, c'era lo spettro dell'abbandono e quello della morte, c'era la morale e c'erano, soprattutto, i mostri. Lupi che mangiavano nonne difficili da digerire, zitelle nervose che addormentavano belle principesse, regine gelose di non essere le più belle del reame e matrigne che abusavano del lavoro minorile. Tutti cattivissimi e "spaventosissimi" tanto che, ancora oggi, se volete mettere un po' di paura ai vostri figli, fratellini, sorelline e nipotini, vi affidate a quelle figure malvagiamente magiche...


Se quelle storie non vi piacevano, vi facevano venire gli incubi e volete prendervela con qualcuno fatelo con i fratelli Grimm. Sono infatti questi due scrittori berlinesi del diciannovesimo secolo che misero su carta, antiche leggende fino ad allora tramandate oralmente, diventandone ufficialmente gli autori... Trama: ...Nella Francia di Napoleone, due fratelli Will e Jack, girano per le campagne dell'Europa centrale truffando i contadini con finte formule magiche ed esorcismi che secondo loro daranno protezione dai demoni e mostri.
Quando le autorità però scoprono la farsa, la pena è la morte, a meno che non riescano a risolvere i misteri che avvolgono una strana foresta abitata da una maga e il paese che le sta vicino….

Classificare in maniera univoca l’opera di Terry Gilliam è impresa quasi impossibile: in venticinque anni di carriera da regista ci ha regalato alcuni dei film maggiormente iconoclasti e visionari del nostro tempoma anche clamorosi fiaschi: Gilliam non sempre riesce a controllare la sua strabordante vena immaginifica e regalare al pubblico un cinema originale e poliedrico.
The Brothers Grimm ha avuto i suoi problemucci tecnici: ritardi ed interruzioni nella lavorazione, e soprattutto enormi vicissitudini con la distribuzione (in America il film è uscito da pochissime settimane, più di un anno dopo il suo effettivo completamento).
Nel complesso però questo film i è realizzato come una festa per gli occhi: il lavoro di scenografia, arredamento e costumi è assolutamente eccezionale, come d’altronde è capitato per tutte le sue opere. Straordinaria anche la fotografia (firmata dal tandem Nicola Pecorini/Newton Thomas Siegel) che valorizza in pieno l'allestimento dei numerosi set che hanno avuto luogo a Praga e nelle campagne circostanti.
Gilliam dirige l’intera operazione con la solita maestria e competenza tecnica, valorizzando senz’altro un gruppo di attori che si sono evidentemente divertiti a recitare in questa pellicola.
Spettacolo e divertimento, che sono indubbiamente di primissimo ordine.
Voci di corridoio però ci riferiscono anche della presenza di qualche pecca in questa opera per ciò che concerne la sceneggiatura; inoltre, si tratta di una pellicola assai meno “ispirata” rispetto ai più potenti lavori di Gilliam. Nonostante la sua perfezione tecnica e importanza estetica, “The Brothers Grimm” non possiede minimamente la forza propulsiva e visionaria di capolavori come “Brazil” (id., 1984), “La leggenda del re pescatore” (The Fisher King, 1991) o “Paura e delirio a Las Vegas” (Fear and Loathing in Las Vegas, 1998).
Anche quando ha fallito il colpo, il regista ha sempre dato prova di voler cercare sempre nove soluzioni cinematografiche inseribili in strutture narrative spiazzanti e surreali: in questo film sembra invece mancare proprio la volontà di stupire, di sovraccaricare con un qualcosa di puramente personale la messa in scena...
Che dire? Non ci resta che andare al cinema per costruire la nostra personale critica e magari discuterne in forum in maniera ampia e dettagliata!


Fonti: www.film.it - filmup.leonardo.it





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