Neverending Fantasy
Data: Venerdì, 27 aprile 2007 - Ore 12:00:00
Argomento: Videogames fantasy


Sono passati vent'anni dalla pubblicazione del primo episodio di Final Fantasy, una delle saghe jap rpg più longeve e amate di sempre.
In questo arco temporale, in cui si sono succedute diverse generazioni di console e tecnologia e tecnica hanno fatto progressi inimmaginabili, la Square è stata in grado di accompagnare la sua creazione in un cammino che tutt'oggi (con l'annuncio di Final Fantasy XIII all'E3) sembra ben lontano dalla fine.
Ultimo titolo della serie a essere realizzato per Playstation 2, Final Fantasy XII giunge in Europa a un anno dalla sua pubblicazione nella madre patria; una tempistica indubbiamente lunga.
Un'attesa, in ogni caso, carica di aspettative dovute al grande clamore mediatico che ne ha preceduto l'uscita e dalla successiva premiazione ai Japan Game Awards 2006.[...]

In una genealogia di titoli illustri, il paragone col passato diviene quasi obbligatorio per i nuovi episodi che si affacciano sul mercato.
A questo proposito le differenze coi predecessori sono profonde e ben evidenti sotto ogni aspetto.
Final Fantasy XII porta con se i segni derivati dall'esperienza di gioco dell'undicesimo capitolo – sviluppato esclusivamente per l'online gaming – combinandoli con un'innovazione dei più conosciuti elementi caratteristici degli episodi single player.

Le influenze con l'undicesimo capitolo possono essere colte sotto alcuni aspetti del gameplay che concernono la visuale di gioco in terza persona a telecamera libera (sia in fase esplorativa che nei combattimenti) e il battle system, che vede la scomparsa degli incontri casuali in favore di un sistema più realistico e dinamico: i nemici saranno sempre presenti e visibili nell'area di gioco, consentendo al giocatore di scegliere (valutando o meno l'opportunità) se ingaggiare o meno il combattimento, che non avrà luogo in uno scenario separato (così come accadeva in passato), ma sul luogo stesso dell'incontro.

A fornirci ulteriori indicazioni sulla qualità del prodotto concorre la sensazione generale che nulla sia stato lasciato al caso: il sistema di gioco, apparentemente più complesso rispetto al passato, presenta aspetti autopropedeutici che consentono al giocatore di familiarizzare gradualmente con un'interfaccia flessibile.
La gestione del party racchiude probabilmente uno degli aspetti meglio congegnati e innovativi dell'intero prodotto: il giocatore potrà scegliere di focalizzare l'azione su un unico membro (deputato a leader del gruppo) e allo stesso tempo potrà scegliere se impartire ordini d'azione a ogni singolo personaggio o se utilizzare il sistema Gambit, che consente una customizzazione mirata dell'IA, rispondente a determinati parametri.
Attraverso il Gambit sarà possibile scegliere quali azioni i personaggi dovranno mettere in atto, a quali condizioni e secondo quale priorità, e in più sarà sempre possibile scegliere di attivarlo o disattivarlo, renderlo operativo solo per alcuni personaggi, o altro ancora, in una serie veramente elevata di soluzioni combinabili.

Final Fantasy XII presenta uno skill system che ricorda molto da vicino l'ability system del decimo capitolo (basato sullo Sphere Grid), combinato con elementi che richiamano vagamente i job system dei titoli più classici.
Il modello della Licence Board, rivela ancora una volta la presenza di elementi di flessibilità; potenzialmente il giocatore può scegliere di far crescere i personaggi attribuendo loro le medesime caratteristiche, ma, ancora una volta, potrà diversificare l'attribuzione di abilità a seconda delle esigenze strategiche.
Le licenze condizionano fortemente la crescita del personaggio e la sua impostazione, poiché tutto ciò che potrà fare o utilizzare/equipaggiare è strettamente legato a esse.
Storia, ambientazione e caratterizzazione sono strettamente intrecciati in una trama coerente, complessa e matura.

Più nel dettaglio osserviamo che Final Fantasy XII presenta un quadro politico e sociale complesso dove la contrapposizione tra “bene e male” non si perde in semplici cliché dai confini netti e definiti.
Nel mondo di Ivalice, sconvolto dal conflitto tra le due superpotenze di Rozaria e Archadia Allo stesso modo l'ambientazione manifesta un tessuto sociale ben sviluppato.
Le città, i villaggi e le metropoli pullulano di vita e le varie razze che popolano Ivalice vivono (o convivono) secondo precisi rapporti sociali.
Questi elementi conferiscono alla storia profondità e basi solide.
Se Final Fantasy XII non delude nei contenuti, non lo fa nemmeno sotto il profilo più strettamente tecnico.
La spettacolarità visiva è uno dei cardini dell'intero prodotto; le ambientazioni sono enormi, varie e curate nel dettaglio e presentano numerosi effetti ambientali – tempeste di sabbia, luci, nebbia-mystes, superfici liquide – realizzati ai top degli standard Playstation 2.
Numerose e di elevata qualità le cut-scene in CGI. Spettacolari anche gli attacchi “apoteosi”, tecniche speciali (simili ai limit break, ma acquisibili con le licence) che potranno essere utilizzate in combo dai membri del party.

L'assenza di Nobuo Uematsu (storico compositore delle musiche dell'intera saga) non si percepisce in modo drammatico; la colonna sonora si adegua coerentemente alle situazioni che accompagna e i temi sono fortemente ispirati alla storica impronta musicale di marca “uematsiana”.
Di conseguenza saranno udibili le immancabili variazioni sul tema degli storici “chocobo theme” e “victory theme”.

Fonte: nipogames.com





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