I fantasmi di Rowan Oak - Storie di sogno e di paura
Postato il Giovedì, 27 ottobre 2005 - Ore 15:00:00 di perladelgolfo |
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Tradotto da Luca Scarlini, la casa editrice Donzelli ha introdotto nel panorama letterario italiano questa raccolta di storie dal titolo "I fantasmi di Rowan Oak", dello scrittore americano William Faulkner, uno dei più grandi storysellers del canone novecentesco occidentale.
Il volume, curato da Dean Faulkner, nipote dell'autore, è una raccolta delle storie di fantasmi che egli era solito narrare nella tenuta di Rowan Oak ai ragazzi della sua famiglia ad Oxford, Mississippi.
Queste storie affondano le loro radici nel folklore sudista, ma sono anche ricche di riferimenti alla cultura d'origine della patria inglese e narrano di case abbandonate, presenze che non vogliono scomparire, destini segnati da una fatalità ostinata e crudele, accadimenti sospesi "in quell'istante in cui tutto quello che è naturale, familiare e sicuro si muta rapidamente in alieno, strano,spaventoso.
Un’occasione propizia per un raffronto tra il Faulkner e il Faulkner narratore orale, il sapiente letterato e il più privato raccontatore di storie.
Da sottolineare che William Faulkner, premio Nobel per la letteratura nel 1949, ha regalato all’immaginario letterario americano brani di ineguagliabile maestria e di importanza fondativa.
Tutti i suoi scritti brevi sono stati pubblicati in una prima raccolta dal titolo Collected Stories del 1950 e nel volume postumo intitolato Uncollected Stories, apparso negli Stati Uniti nel 1979.
L'interesse di Faulkner per il mondo dell’infanzia è sempre stato forte, tanto da fargli prediligere in molte opere lo sguardo dei più piccoli sulla realtà.
È una delle questioni che pone all’attenzione del lettore Luca Scarlini, nell’introdurre I fantasmi di Rowan Oak,
e anche sul rapporto tra scrittura e oralità. Infatti le storie che vengono qui presentate sono quattro:
Il primo gruppo di tre storie, quelle appunto de «I fantasmi di Rowan Oak», è inedito.
Qui la magia si ripeteva sempre, ma soprattutto nella notte di Halloween, dedicata al soprannaturale in cui Pappy sedeva intorno a loro, tutti mascherati, «con gli occhi spalancati nella tremolante luce di candela».
Lo scrittore, in queste storie di spettri e di lupi mannari,le cui ombre si confondevano con quelle della casa e del grande viale del parco, nasconde una tensione didattica: quello di un gioco mascherato che porta ad un apprendimento attraverso il rito della paura.
Anche in questo sta l’interesse di una scoperta come quella dei tre racconti, nella formulazione di una nuova ipotesi o di una linea morale insita nelle storie nere, una lezione che le tentazioni pulp dimenticano, ma che è propria della grande tradizione popolare cui Faulkner attinge.
In un’intervista, parlando dei ragazzi, Faulkner aveva sottolineato: «Le persone tra i venti e i quarant’anni non sono ben disposte. Un bambino può esserlo, ma non riesce ancora a capirlo. Un uomo lo capisce solo quando non lo può più essere: dopo i qurant’anni, poiché la sua capacità di fare viene costretta nei canali del male dall’ambiente e dalle pressioni, l’uomo usa la forza prima di usare la morale».
pp. 127, con illustrazioni in b/n, rilegato
€ 17,00
Casa editrice Donzelli
Fonte: www.donzelli.it
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