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Il libro dei morti - Introduzione

In una valle di un modo lontano dalla nostra realtà, un giovane umano, dai capelli corvini e profondi occhi verdi, sta cacciando nel bosco vicino a Dingtown, il suo villaggio. Per qualche strano motivo, ultimamente, la selvaggina si sta facendo sempre più rara, al punto che egli è costretto ad avventurarsi su per i Monti sanguinanti, luogo proibito dagli abitanti della valle, perchè territorio di orchi ed altre creature temibili.
In una radura, ad un giorno di distanza da casa sua, finalmente, tra l'erba alta, riesce ad individuare le lievi traccie di un cervo passato da poco di li. Impugnato l'arco ed incoccata una freccia dalle piume rosse, si appresta a tendere l'agguato alla povera bestiola. Lentamente, procede in direzione dei monti, guardando a terra e tendendo l'orecchio ad ogni rumore. I minuti scorrono lenti e finalmente ecco l'animale, intento a dissetarsi in un laghetto al centro di una radura. L'umano prende la mira e scocca....
Soddisfatto della caccia, l'umano va a prendere l'animale oramai morto, quando dal cuore della foresta ai piedi del Monte Raith, il più alto della temuta catena montuosa, cui vetta è rimasta inesplorata da secoli, due occhi iniettati di sangue lo fissano. Un lupo dalle zanne affilate e la bava alla bocca lo guarda, ringhiando. Deciso a non perdere la propria preda, si dirige verso il lupo, incoccando una nuova freccia, tendendo nuovamente la corda dell'arco. Da li a poco altri lupi escono dal folto del bosco e si dirigono verso di lui, mostrando anche loro le proprie zanne affilate, in segno di sfida.
Guardandosi freneticamente intorno e mirando ognuna delle bestie con il proprio arco, si arrende. Abbassa la propria arma e con un rapido movimento lancia a terra una specie di sacchetto. All'impatto col suolo, una luce intensa viene irradiata tutt'intorno. I lupi, disorientati non riescono a capire che succede, ed una volta riaperti gli occhi, oramai è tardi, l'umano si è già dileguato, con il cervo in spalla, dentro un grosso sacco di tela.

Soddisfatto della caccia, Evan, un giovane, aspirante cacciatore di mostri, inizia il suo ritorno verso casa, dopo due giorni di caccia estenuante. 'Finalmente avrò della carne!' pensò tra se il giovane.
Passate un paio d'ore dalla fuga, il ragazzo rallenta e si rimette l'arco a tracollo.
La fitta foresta dei Troll, luogo pericoloso, ma meno temuto delle montagne attorno al villaggio, viene visitata solamente dalle persone che arrivano dalle montagne, dirette al villaggio, ma ultimamente, per un qualche strano motivo, i viaggiatori sono diminuiti di numero, impoverendo l'economia del villaggio, cui si basava sul passaggio di mercanti diretti a Drashmon, la capitale del regno di re Torn, un umano sapiente, e da cacciatori in cerca di selvaggina.
La foresta, popolata da una temuta stirpe di Troll (che i nani dicono essere estremamente aggressivi e forti), è formata da una fitta vegetazione. Alberi vecchi di centinaia di anni hanno ormai reso il bosco praticamente buio. Le radure disposte in modo regolare nel bosco hanno reso possibile la vita a diverse razze, oltre che agli animali.
Al calar della notte, Evan si ritrova a riflettere a quanto avrebbe potuto offrire le corna del cervo, quando un ruggito dietro di lui lo fece sussultare. Guardandosi alle spalle, vide un enorme essere che si stava lentamente avvicinando. Avendo passato buona parte della propria vita in quella foresta, un po' per addestramento, un po' per caccia, Evan si dirige più avanti, cambiando leggermente strada, entrando nel fitto del bosco, dove sapeva che da li a poco avrebbe trovato un ruscello. Zigzagando tra gli alberi, il ragazzo arrivò ad un piccolo crepaccio dove due metri più sotto un fiume profondo alcuni metri vorticava tra le roccie. Vein, lo chiamavano i cacciatori. Quel fiume aveva ucciso parecchi uomini di passaggio, che non conoscendo la zona vi erano caduti dentro, di notte, mentre erano inseguiti da qualche bestia, sottovalutando l'acqua ed i suoi pericoli. Il fiume portava dritto alla valle dove si trovava il villaggio, dove curvava proprio fuori dalla foresta. Evan, dopo aver inspirato profondamente, si tuffò, tenendo stretto a se il sacco, così importante.
Non seppe quanto tempo rimase in acqua, sta di fatto che si svegliò che stava calando il sole. Un debole fuocherello danzava davanti a se, ed un paio di pesci infilati in due ramoscelli, si stavano cuocendo lentamente. Si guardò intorno e vide un uomo incappucciato.
- Non credi di essere un po' avventato a tuffarti nel Vein con tutto quel carico sulle spalle? - chiese l'uomo che aveva di fronte, e si rimise la pipa in bocca.
- Maestro Thyl, che ci fate voi qui? - chiese Evan mentre si metteva lentamente a sedere.
- Fortuna che ero di passaggio e ti ho visto impigliato alla riva sud del fiume, altrimenti saresti morto assiderato! - disse l'uomo, fissandolo con glaciali occhi grigi. Il castano chiaro dei suoi capelli lo facevano sembrare giovane, ma la sua profonda esperienza era quella di un uomo più grande di quanto, in realtà, non fosse. - Sei un allievo sconsiderato, senza un briciolo di criterio, in quella testa di legno che ti ritrovi! -
Avrebbe continuato a sgridarlo per l'errata decisione che aveva preso, se, in quel preciso istante non fosse sbucato dalla foresta, un enorme Troll, alto più di tre metri, ringhiante ed affamato. I suoi piccoli occhi neri guardavano frenetici in ogni direzione, mentre con le narici fiutava l'aria.
Evan si guardò intorno e vide il proprio arco a due braccia di distanza da lui, era troppo lontano. In quel momento il gigante si mosse in direzione del sacco, che si trovava accanto al fuoco.
- Per oggi può bastare, ma ora mostrami cosa hai imparato sullo sconfiggere i nemici più grossi di te, giovane stolto! - disse Thyl, cedendo il passo al proprio allievo.
Evan afferrò l'elsa dell'unica altra arma che aveva con sè, un piccolo pugnale da caccia con la lama d'argento (nel caso fosse stato attaccato da un licantropo, una delle creature per cui la gente comune evitava la foresta), degluttì e si lanciò avanti, con l'arma in pugno.

Nel frattempo a miglia di distanza, un oscuro individuo si intrufolava all'interno di un tempio in rovina. Coperto fino agli occhi da un vestito scuro, si stava addentrando nelle viscere dell'edificio. Superata l'anticamera si trovò in un corridoio, dove, al suo passaggio, un nugulo di frecce iniziò a percorrere a tempo regolare il corridoio per la sua larghezza. Con un semplice gesto della mano, gli ingranaggi nel muro furono come congelati, impedendo alle frecce di muoversi.
Lentamente l'essere percorse il resto dei cunicoli con una scioltezza ed una calma innaturale, arrivando nel cuore della struttura.
Appoggiato su un leggio, un libro nero e logoro, illuminato da una luce innaturale, posto con il leggio nel centro di un mare di magma. Galleggiando in modo misterioso sopra di esso. Con una straordinaria forza di volontà, l'essere puntò la mano verso il libro, il quale si diresse rapidamente verso l'individuo in nero. Con un ghigno sotto la protezione di stoffa nera, l'essere misterioso guardò il libro con ammirazione. 'Finalmente è nelle mie mani!' disse, mentre si teletrasportava all'aperto.
Una volta fuori dalle rovine, alzò gli occhi, ed il sorriso svanì di colpo. Migliaia di cavalieri erano accorsi al tempio, ed innumerevoli arcieri puntavano contro di lui le loro freccie dalla punta nera.
Con un verso strozzato, per la rabbia, il necromante alzò il libro in aria, ed iniziò a pronunciare qualcosa in una lingua antica, o comunque sconosciuta ai cavalieri. Nello stesso istante una nuvola di frecce fu scagliata verso di lui.
Mentre veniva trafitto a morte, il necromante, sorrise nuovamente in modo terrificante. Ogni cavaliere presente si guardò attorno, e nuovamente tornò a guardare il libro che si era diviso in ciascuna pagina ed ognuna di esse si stava dirigendo in una direzione diversa da quella delle altre.
- Il libro dei morti è di nuovo tra noi, gioite fedeli di Rashar, disperatevi mortali! - finito di pronunciare quelle parole, il necromante stramazzò al suolo, privo di vita.

FINE DELL'INTRODUZIONE




Titolo: Il libro dei morti - Introduzione
Categoria: Racconti FantasyItalia
Autore: Kingarthur88
Aggiunto: January 21st 2008
Viste: 610 Times
Voto:Top of All
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