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Intervista con Maria Francesca Zini

Molto spesso leggo racconti che all'interno di una realtà moderna, di tutti i giorni, inseriscono elementi fantastici e fuori da ogni dimensione. Credo che questo esempio riesca perfettamente a rendere l'idea del tuo racconto. Da dove nasce questa idea di trasformare un elemento architettonico di una città in qualcosa di molto più "extra-terrestre"?

Sono sempre stata affascinata dal concetto del passaggio da un mondo all'altro, da una dimensione all'altra. La tana di coniglio e lo specchio di Alice, le nebbie di Avalon, il binario 9 e tre quarti...La possibilità eternamente presente di sfuggire alle maglie della realtà, eternamente nascosta nelle maglie della realtà stessa.
Da questo punto di vista l'idea chiave del racconto è forse più tecnologica che magica, ma risponde esattamente allo stesso archetipo.
E poi io ho sempre pensato che le chiese assomigliassero molto a navi e la Sagrada Familia doveva essere una nave molto speciale.

Quando ho visitato la Sagrada Familia a Barcellona sono rimasto impressionato per gli elementi decorativi ed architettonici e dall'estremo uso fantastico che Gaudì utilizza in tutte le sue opere, siano esse facciate di palazzi, chiese o giardini pubblici.
Quanto, secondo te, le sue opere si prestano ad un "pensiero" fantastico?


Moltissimo. Anch'io sono rimasta veramente impressionata da Gaudì, la prima volta che sono stata a Barcellona, soprattutto perchè, a mio parere, non si può avere una vera percezione di ciò che è Gaudì se non andando sul posto. Le fotografie, secondo me, non "rendono".
E il pensiero fantastico si impone subito, perchè entrare in uno spazio di Gaudì è istantaneamente come entrare in un'altra dimensione. Penso al Parc Guell, a Casa Batlló, e soprattutto, ovviamente, alla Sagrada Familia.
A me è venuto istintivo chiedermi "Ma come gli sarà venuto in mente? Ma perchè?" E alcuni degli elementi figurativi che Gaudì predilige a quel punto hanno iniziato a vivere di vita propria...

Soffermandomi sulla storia della protagonista, Caterina, mi chiedevo quanto la sua storia possa intrecciarsi con un tuo desiderio giovanile di viaggiare, di provare esperienze che potessero cambiare la vita e segnarla in maniera decisa?

Forse con la voglia purtroppo frustrata di un interrail adolescenziale...
Credo di aver avuto voglia di viaggiare come tutti i ragazzi del mondo, una voglia segnata anche dall'idea letteraria del viaggio come ricerca e scoperta di se stessi...pensavo sempre che ci fossero luoghi in cui avrei avuto la rivelazione che mi mancava, il cambiamento - soprattutto emotivo- che aspettavo perchè la vita iniziasse improvvisamente ad andare nel verso giusto.
E naturalmente, c'era sempre la possibilità dell'incontro con il ragazzo "giusto"... E' una sensazione che poi passa, e a quel punto viaggiare diventa una cosa diversa.
Naturalmente il viaggio ipotizzato per Caterina è una cosa un po' più traumatica...forse paradossalmente nasconde quasi una certa paura del viaggio.

Quanta parte dei tuoi ideali pacifisti e fortemente liberali è presente nel tuo racconto?
Pensi che in questi ultimi decenni la condizione del nostro pianeta sia arrivata ad un punto di non ritorno tale da prevedere una "devastazione del pianeta"?

Sono pacifista perchè penso che la guerra non sia mai un passo verso una condizione migliore per gli esseri umani, e che di tutte le ingiustizie del mondo la guerra rappresenti in qualche modo un culmine.
In questo senso mi auguro che nel racconto si riveli la mia repulsione per tutto ciò che è oppressivo, violento, militarista. In quanto alla condizione del nostro pianeta, mi sforzo di pensare che non siamo ancora al punto di non ritorno, e di lavorare perchè quel punto si allontani più che avvicinarsi...Certo che non è facile, talvolta, conservare l'ottimismo.

Una curiosità personale, credi negli extraterrestri?

Credo che se l'universo è davvero infinito come ci raccontano sia impossibile che non esistano altre forme di vita intelligente (speriamo più intelligente di noi, anzi).
Se poi sia possibile che arriviamo mai a incontrarci, questo francamente non lo so. Sarebbe divertente però, per quanto probabilmente problematico. Forse mi piacerebbe vederlo, ma non ci spero molto.

Quale è il tuo rapporto con il mondo del fantasy e del fantastico? Ti piace leggerlo, scriverlo, anche giocarci? anche vederlo al cinema? Raccontaci la tua esperienza.

La mia esperienza con il fantastico nasce, come quella di tutti credo, direttamente dall'infanzia, solo che io da quell'esperienza non ne sono mai uscita.
Deve essere colpa delle lettere che scrivevo a Peter Pan chiedendogli di portarmi nell'Isola Che Non C'è...Agli inizi dell'adolescenza, poi, ho incontrato da una parte Asimov e dall'altra Tolkien, e lì mi sono definitivamente perduta.
Mi piace moltissimo leggere sia fantascienza che fantasy e desidererei davvero riuscire a scrivere qualcosa di buono in uno dei due campi. Gioco a D&D da più di quindici anni, e il mio personaggio principale, che mi ha seguito morendo e rinascendo in molte avventure è ormai il mio stabile alter ego...
Sul cinema sono un po' più perplessa, mi attirano molto i film fantastici o fantasy ma poi non è facile che ne rimanga soddisfatta, anche se devo tributare un solenne plauso a Peter Jackson per la trasposizione cinematografica della trilogia: in una parola, fantastica.





Maria Francesca Zini è nata nel 1970 a Pisa, dove vive.
Laureata in Chimica, ha poi cambiato lavoro ed attualmente è tecnica informatica.
Ha convissuto a lungo felicemente, e poi si è felicemente sposata, sempre con la stessa persona.
Pacifista convinta, oltre all’attività politica e associazionistica passa il tempo leggendo, uscendo con gli amici, giocando a calcetto, dipingendo e giocando di ruolo.
Cerca anche di scrivere storie fantasy e fantascientifiche.
I suoi autori di culto sono, fra gli italiani, Benni ed Evangelisti, fra gli stranieri Bulgakov, Le Guin e Tolkien. Ha letto “Il Signore degli Anelli” almeno una decina di volte e non prevede di smettere di rileggerlo.
Nel giugno 2006 il suo racconto “Tempo di ritorno” si è classificato terzo al concorso salgariano “Scrivi di... Jolanda”, indetto dalla trasmissione “Mompracem” della bolognese Radio Città del Capo.



Pagina inziale




Titolo: Intervista con Maria Francesca Zini
Categoria: Eventi e Avvenimenti
Autore: PaNoRaMiX
Aggiunto: December 5th 2006
Viste: 1897 Times
Voto:Top of All
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