| Scheda del libro |  | Scritto da: | Alan D. Altieri | | pagine | 856 | | | Genere | Ucronia | | Editore | Corbaccio | | Prezzo | 22,00 € | | |
 | | | Recensione |
Trama:
La marcia dell'eretico in nero, del soldato rinnegato e della strega salvata dal rogo prosegue verso le radici della terra. Anche la marcia del giudeo costruttore di lenti (di armi?) prosegue lungo la strada dell'eresia, mentre l'Osservatore resta nella città che sarà il futuro: Magdeburg.
Mentre questi uomini marciano, nuove trame sono ordite dal Principe di Dekken, nella sua fortezza di Kragberg, e dal Soglio di Pietro un'altra figura si appresta a entrare nella Guerra che sembra eterna, per bruciare o sopravvivere.
Tutto, tutti sembrano convergere verso l'inizio della strada dell'eresia, verso quella che potrebbe essere l'ultima valle della terra: Kolstadt. Monastero cattolico al principio della strada percorsa da Lutero.
A contrapporsi a Magdeburg: città emblema dell'eresia luterana in terra tedesca.
In crescendo e decrescendo di tensione, le vicende raggiungono vette di suspence e valli di quiescente attesa. Fino al finale completamente inatteso.
Recensione:
Un grosso libro, quello che ci si ritrova fra le mani, e la mia prima domanda davanti ai grossi libri è quanto l'autore sia riuscito a non diluire troppo la trama, a non scadere in divagazioni insensate e quanto di buono ci sia effettivamente nelle oltre ottocento pagine che mi aspettano. Ho iniziato la lettura speranzoso, appena reduce dal primo capitolo della saga, e non sono stato deluso. Ci si perde completamente fra le pagine di questo secondo volume di Magdeburg, e ci si immedesima ancora di più con i protagonisti, mentre il luogo in cui si è comodamente seduti a leggere diventa a tratti spinoso e puzza come la guerra descritta con parole sapientemente miscelate dall'autore.
I personaggi hanno quasi raggiunto lo stato di maturazione, le vicende devono ancora svolgersi e si svolgono con un fluire rapido che rapisce la coscienza del tempo e incatena gli occhi alle fitte righe nere su sfondo bianco.
La sovracopertina del libro è rossa come il sangue che scorre a fiumi fra le sue pagine, e l'immagine scelta è cupa quanto il periodo storico in cui si snodano le vite dei personaggi descritti da Altieri, vite perennemente in bilico sul baratro della morte, coscienze perennemente in procinto di essere stuprate dagli eventi.
La descrizioni della crudeltà degli eserciti e dell'unico dio cui obbediscono, il dio conio, trasuda un astio tale da non lasciare dubbi su cosa pensi l'autore riguardo ogni tipo di guerra, eppure le descrizioni della morte sono dettagliate, rivelando un gusto del macabro e dell'orrido che gareggia con Les Dances Macabre medioevali.
Certamente il lettore che ha deciso di iniziare questo libro dopo avere letto "L'Eretico" non resterà deluso.
Buona lettura. |
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