Fantasy Italia - Il tradimento.

La luna salutò il mago. Silenziosamente si era affacciato fuori dalla sua tenda. Solo la luna lo stava guardando. La notte immobile lo accolse e la tenue brezza coprì il leggero frusciare della sue morbide vesti. Nessuno lo doveva vedere, nessuno lo doveva sentire. Solo la sua ombra fuggente lo tradiva, inchiodata ineguale sulle tende dal fuoco delle tocie. Si levò il vento dell'est e alcuni fuochi morirono nella notte. Il suo nuovo padrone lo favoriva e stendeva la sua mano per proteggerlo dalle luci rivelatrici. Tradiva Utanir nella notte. Nubi oscure celarono la luna e nel buio profondo il mago per la prima volta si sentì a casa. Le porte erano aperte e nessuno lo vide. Mancava solo una vittima per l'evocazione. gli serviva del sangue umano per il circolo. Stranamente gli venne in mente la donna che aveva amato. Un pensiero odioso, ma che gli fece ribollire il sangue e sussultare il cuore nero. Un breve pensiero amaro balenò come una falena nel suo animo, ma il fuoco dell'odio eterno lo arse senza pietà. Non restava che il potere. Tutto il resto era vana illusione. Il potere o la morte. Il vento gelido lo cullò, chiamata, la morte lo sfiorò con mani d'aria. Per la prima volta il mago folle sorrise, Almeno nella pazzia riusciva a non pensare. Presto l'avrebbe sacrificata e forse si sarebbe liberato della sua ossessione. Presto avrebbe affondato il pugnale di ossidiana nella sua gola, avrebbe visto la vita fuggire dai suoi occhi morenti, solo allora sarebbe stato finalmente libero. Una risata folle squarciò la notte, e nonostante la distanza la donna tremò nel sonno. Il gelido odio del mago l'aveva infine sfiorata.