Category: Libri
Review Title: Il Sepolcro e la Staffa


Scheda del libro
Scritto da: Francesco Caputo & Stefano Magrella
pagine250
GenereFantasy
EditoreEdizioni Caregadras
Prezzo€ 20.00



Recensione



Perché scrivere di Elfi e Mostri nell'era del consumismo, si chiede l'Autore. Perché narrare di un mondo senza spazio né tempo, di improbabili avventure e di personaggi inesistenti? Che la Fantasia sia un rifugio per quegli animi torturati dal progresso e svuotati dalla superficialità di questo nostro mondo? Forse...forse c'e' davvero bisogno di una via d'uscita, o almeno sapere che questa via esiste. La Fantasia è un dono prezioso, un dono che tutti possiedono ma solo pochi sanno come Vedere attraverso di essa. E allora diamo spazio a chi vuole raccontare ciò che la sua Fantasia gli suggerisce poiché, come dice l'autore (cito testualmente) " C'e' tanta gente nella mia stesta che parla, vive , si racconta e chiede voce; ed io con penna difettosa cerco di farvela conoscere ". Ed è bello che questo sia esattamente come è. In barba a chi storce il naso davanti ai nostri sogni, a chi non comprende semplicemente perché non riesce a vedere ciò che vediamo noi, agli ottusi, a quelli che non intuiscono la magia di ritrovarsi con gli amici intorno ad un tavolo dove ognuno diventa ciò che desidera e il mondo tutt'intorno sfuma in un universo senza confini.
E allora gente...il mondo ai sognatori. Un'insolita Compagnia si trova a dover scendere nelle profondità della terra per recuperare qualcosa che il tempo e gli eventi hanno sapientemente nascosto e custodito. Oggetti di inestimabile valore ed incredibile potere giacciono in una tomba a guardia della quale i nostri eroi troveranno Troll, Orchi e mostruosità di ogni genere nate dalla pura malvagità. Si impone la necessità di rinsaldare un'alleanza che affonda le sue radici nei ricordi antichi di un tempo dove i conflitti e le differenze erano stati appianati. Questa sembra essere l'unica via d'uscita, l'unica possibilità di riuscire nel loro intento. Alla fine tuttavia qualcosa pare mancare all'appello, qualcosa che è stato trafugato e che si trova ora in mani sbagliate. Purtroppo la persona che sembra essere entrata in possesso del prezioso oggetto pare non essere intenzionata ad utilizzarlo per scopi caritatevoli. Un esercito di non morti si raccoglie minacciosamente sotto la guida del potente Hoegwar e le sorti della compagnia sembrano essere quelle di dover impedire l'irrecuperabile. Buono, a mio avviso, lo spunto a livello contenutistico. Come premette l'autore le ambientazioni si rifanno alla grandiosa opera di Tolkien e molte assonanze nei nomi dei luoghi e dei personaggi in effetti ci riconducono facilmente ad essa, ma queste mie parole non vogliono essere altro che una precisazione affinché chi legge non si trovi a pensare che l'autore abbia avuto intenzione ci copiare da Tolkien stesso. La storia ha un suo "perché" e le idee interessanti non mancano, tuttavia trovo che l'autore avrebbe potuto soffermarsi maggiormente sulla descrizione dei luoghi; i particolari non vanno mai sottovalutati poiché in un libro è la penna a dar voce ai pensieri dello scrittore e per quanto questi possano essere chiari nella sua mente il lettore ha bisogno dei contorni che l'autore disegna attraverso le sue parole, e se questi rimangono appena accennati può capitare che chi legge finisca per perdersi nel tentativo di dare una forma e dei colori a quegli stessi contorni. Mi piace invece lo stile utilizzato che racconta con semplicità ma con chiarezza. La pecca maggiore ,che mi dispiace dover rimarcare, è la totale mancanza di caratterizzazione dei personaggi. Il nano pare avere lo stesso carattere dell'umano e l'elfo tutto sembra meno che un elfo. Se è vero che l'autore si è ispirato a Tokien dubito che lo stesso Tolkien avrebbe fatto fuggire un Elfo davanti ad una "temibile" iscrizione su un muro (citando a grandi linee uno dei passi del libro), per quanto spaventoso potesse essere il significato. A mio parere non bastano i dialoghi e le parole utilizzate da un personaggio per descriverne il carattere, ma vanno raccontate movenze,pensieri ,un minimo di background. Non vi sono descrizioni fisiche né caratteriali dei protagonisti, salvo brevi accenni, i nomi sono spesso l'unico segno di distinzione, nomi che tuttavia, essendo molti e spesso troppo complessi, creano nel lettore una spiacevole confusione. A volte non si capisce bene chi stia parlando e se si capisce rimane difficile ricordare chi sia quel determinato personaggio...il nano? l'ellfo? il Cavaliere?. Un peccato poiché questo difetto toglie diversi punti all'opera che invece racconta un interessante intreccio di vicende. Son certa che a livello di Gioco di Ruolo sia stata una memorabile avventura ma rimane difficile non considerare le mancanze sulla trasposizione scritta. Ci tengo a specificare che la mia opinione non è quella di un critico letterario ma solo quella di un'accanita lettrice Fantasy, la mia parola non è certo legge. Del resto c'e' anche qualche ardito commentatore che osa definire Tolkien noiso quindi potete ben immaginare la varietà delle opinioni esistenti...la mia è solo una delle tante. Con questo lascio comunque ai lettori la possibilità di giudicare da soli. Il libro è in distribuzione solo a Verona purtroppo ma chiunque desiderasse acquistarlo può farlo direttamente sull'apposito sito : Http://www.caputofrancesco.com/saga/saga.html
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