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 La Figura del Lupo - Mitologia, racconti, leggende, etc. Successivo
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Nihal_Elf
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MessaggioInviato: Mar Feb 09, 2010 5:29 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ho pensato di aprire questo topic perchè trovo interessante tutta quella serie di informazioni e leggende varie che ruotano attorno a questo animale. Inutile dirlo, popolazioni anche molti differenti tra loro hanno preso in considerazione la figura del Lupo: dai Nativi Americani ai Vichinghi, dagli Eschimesi ai Celti, è sempre stato un animale 'mistico'. Spesso considerato come una sorta di spirito guida per l'aldilà , o comunque un animale da cui attingere la forza ed energie ... Beh, bando alle ciance: se avete link, testi , immagini e quant'altro, postate pure Very Happy ( tra l'altro ho accuratamente pensato prima di aprire il 3d. Ok: non sarà un argomento tipicamente 'fantasy' al 100 %, ma essendo coinvolte molte culture/religioni/culti di tipo molto diverso, diciamo che può considerarsi un argomento ... fantasyoso XD )
Per ora posto un testo interssante trovato in giro per il Web , che fa una sorta di 'quadro generico' ( analizzandolo sotto vari punti di vista culturali ) l'animale Smile


Image




"Il lupo apparirà davanti a te. Prendilo come tuo fratello, perché il lupo conosce l’ordine delle foreste.
Egli ti condurrà per via piana verso il paradiso…".
- Antico Canto funebre Rumeno


La visione del lupo come psicopompo, cioè guida verso l’aldilà, è antica quanto le origini dell’uomo; lo testimoniano anche i ritrovamenti di urne cinerarie a foggia cinocefala, attribuite alla culture indo-europee. Una visione molto diversa da come oggi la nostra cultura considera il lupo: come siamo giunti ad un tale cambiamento e cosa ha indotto l’uomo a considerare l’animale da compagno a minaccia da sterminare? I più recenti studi etologici ci consegnano l’immagine di una animale mite, monogamo, sollecito con la prole, dotato di comportamenti sociali e non aggressivo nei confronti dell’uomo. Una creatura, tutto sommato, piuttosto diversa dall’immagine leggendaria di malvagio e sanguinario predatore che l’uomo gli ha cucito addosso nei secoli; Piuttosto è facile distinguere delle assonanze tra lupi ed umani tanto che si perde nella notte dei tempi l’usanza di tenere come compagno, sorvegliante di greggi o compagno di caccia il lupo nella sua più diffusa “trasformazione” in cane.

L’uomo primitivo migrò col lupo durante le glaciazioni, dall’America del Nord, all’Eurasia, accompagnando le stirpi indo-arie nella loro diffusione nell’Europa e nel sub-continente indiano. Nell’allora sistema sociale di tipo nomade (cacciatori – raccoglitori) il lupo era un competitore che, nella medesima nicchia ecologica, perseguiva le stesse prede; ma era più abile, perché più veloce, dotato di sensi più acuti, con un’invidiabile visione notturna e “armato” dalla natura con zanne ed artigli. L’uomo, pur rivaleggiando con lui, lo venerava quale mirabile esempio di predatore, dal quale carpire tattiche ed astuzie. Il cacciatore, per eccellere nel suo intento, doveva perciò ingraziarsene lo spirito che, nelle culture sciamaniche, avveniva per via emulativa; vale a dire facendosi “colmare” dall’essenza della bestia sino ad assumerne il comportamento, l’aspetto e persino i poteri. Questo fu, con ogni probabilità, il primo esempio di “licantropia”: ovvero la capacità umana di trasformarsi (col sussistere di certe condizioni) nel proprio animale totemico, nel nostro caso il lupo. Questa trasformazione avveniva (e continuerà ad avvenire, come vedremo, almeno sino al X secolo) tramite rituali estatici che prevedevano l’emulazione delle movenze ferine e l’assunzione di specifiche sostanze (funghi sacri, piuttosto che alcol o bevande a base di erbe); indossando la pelle dell’animale se ne assumeva l’aspetto e le movenze, grazie all’ingestione della “sostanza sacra” se ne acquisiva la spiritualità, la forza ed il coraggio. Ora lo sciamano era la divinità-lupo che guidava danze propiziatorie piuttosto che la caccia stessa, come sembrano dimostrare alcune pitture rupestri.

Agli albori dell’Età del Bronzo la maggioranza delle stirpi adottava ormai uno schema sociale di tipo stanziale, basato su: agricoltura, caccia ed artigianato, con culti femminili e “lunari”, incentrati sui riti di fertilità e scanditi dalle lunazioni che scandivano una vita sociale basata su ritmi stagionali tipici della forma societaria stanziale. L’incontro tra queste numerose realtà con le popolazioni nomadi, il cui culto virile si basava su immagini solari e sciamaniche, diede luogo ad un’affascinante fusione di culture alla cui base stanno i numerosi “miti degli inizi” che vedono il lupo quale protagonista. Febo e Artemide (rispettivamente legati a Sole e Luna) che vennero partoriti da Latona, trasformata in lupa. I Sabini stessi si proclamavano “figli del lupo” ed è per questo, forse, che ad una lupa venne affidata la protezione ed il sostentamento dei divini gemelli Romolo e Remo, fondatori di Roma. Ancora più a Sud lo stesso Osiride, dopo lo smembramento del suo corpo ad opera del malvagio fratello, rinasce sotto forma di canide. Infine anche nella cultura mongola il Lupo Celeste è progenitore di eroi, l’ultimo dei quali fu il noto Gengis Khan.

Notiamo che l’antica sovrapposizione tra i culti della caccia e quelli della fertilità investono, un po’ in tutte le culture, il lupo come animale propiziatore delle fecondazioni. Cito, a tal proposito, i lupercali dell’antica Roma dove i seguaci del Dio Luperco (attorno a metà febbraio) percorrevano seminudi le vie dell’urbe percuotendo le donne in età fertile con corregge di pelle, rievocando così gli albori della fondazione della Città trasfigurati nell’evidente rituale di fecondità e rinascita praticato.
Il lupo tuttavia non si limitò ad incarnare i miti di nascita e fecondità, già ai primordi dell’età del ferro le culture guerriere norrene e mitteleuropee consideravano il lupo (e suoi totemici parenti, quali l’orso ed il cane) come modelli di coraggio e possanza: simboli di una casta guerriera d’elité. Riassumendo le varie fonti giunte sino a noi (la maggior parte tardive e contaminate dalla fede cattolica dei redattori) siamo in grado di tracciare un profilo plausibile di quello che poteva essere un ulfhednar (guerriero-lupo) o un Berserkr (guerriero-orso) e la loro evoluzione nell’ambito dell’europa.

Già Tacito (nella sua opera “Germania” ) ci riferisce di feroci guerrieri (gli Arii) con scudi neri, dal corpo nudo e tinto che prediligono gli scontri notturni, facendo così eco ad una tradizione guerresca che affonda profonde radici nella mitologia nordica. Lo stesso Odino è forte del suo manipolo di sacri guerrieri che lo affiancano nella Valhalla e che spesso vengono associati agli ulfhednar e Berserkr. Nella società guerriera germano-scandinava questa elite militare combatteva in reparti di altissimo prestigio, organizzati in caste militari fortemente gerarchizzate e legate alla divinità cui erano consacrate, godendo così di un’aura di potente sacralità, rispetto e terrore. Ispirati dalle remote, e già citate, pratiche sciamaniche dei loro antenati essi incarnavano l’essenza dell’animale lupo (o orso), la ferocia, l’astuzia ed il temibile aspetto. Questi uomini erano soggetti ad iniziazioni sacerdotali condotte con l’assunzione di sostanze alcoliche e psicotrope (funghi, erbe, idromele o birra) e rituali di tipo estatico, durante i quali il guerriero cadeva in uno stato di trance di tipo sciamanico. Non possiamo escludere che una delle prove da sostenere fosse la caccia e l’uccisione dell’animale che, con l’assunzione delle carni e del sangue, entrava letteralmente nel corpo del guerriero elargendogli le tanto ambite qualità. Questa gente vestiva pelli di lupo, portava lacci di cuoio alle gambe e rumorosi anelli metallici, mordeva gli scudi e “ululava” durante le battaglie per atterrire oltremodo il nemico.
Impossibile a questo punto trascurare la progressiva trasformazione della figura del lupo in un elemento temibile, a tratti inquietanti e comunque legato ad un’azione violenta (quella guerriera, appunto).

Del resto simile metamorfosi avviene anche presso il Monte Liceo, in Arcadia, presso il quale si compivano riti di antropofagia in onore dell’animale. Qui è lo stesso Giove ad “intervenire” e condannare lo stesso Licaone (capo spirituale di tale culto) alla dannazione, folgorandone la reggia e tramutando lo stesso re in lupo. Già dall’evo antico quindi la figura lupesca assume connotazioni chiaramente minacciose ed esecrabili dove il regno dei morti è sorvegliato da Cerbero (lupo a tre teste) e Ade, sovrano degli inferi, indossa una pelle di lupo che gli dona l’invisibilità. Anche presso gli Etruschi il Re dell’oltretomba (Ajita) indossa il medesimo pellame e, presso i Celti, il lupo è carnivoro funebre e lo si rappresenta seduto sui posteriori nell’atto di divorare un uomo.

L’evoluzione culturale rende scomoda e pericolosa la vecchia immagine lupesca alla quale si compivano sacrifici propiziatori, trasformandoli, a poco a poco, in gesti di scongiuro: non si prega più perché il Grande Predatore interceda ma perché sia lontano. Ed anche lo Sciamano, che assumeva in se lo spirito della tribù, si trasforma in creatura esecrabile, gettando le fondamenta per il futuro stregone dedito a culti infernali.
Certamente le invasioni delle genti nordiche con i loro guerrieri-lupo contribuì a rafforzare e consolidare il rapporto tra le tradizioni scaimaniche-pagane ed il demonio del nuovo culto cristiano; demonio che la chiesa cattolica combatté con campagne di evangelizzazione cruenta proprio nel seno di quelle popolazioni norrene che ben lo rappresentavano. Così la figura dell’ulfhednar perde l’aura di orrore sacrale per assumere il nuovo carattere di maledizione diabolica, entrando così in pieno nella casistica della stregoneria.

Nell’Europa cinquecentesca la figura dell’Uomo-Lupo era ormai inesorabilmente legata con quella dello stregone schiavo del demonio; giunge così alla parabola più bassa il mito del lupo: trasformato da Spirito tutelare e guida delle Anime a demone da evocare quale trastullo di Satana o per soddisfare la sete di sangue grazie al camuffamento animalesco.
E sarà in questo status, in cui il sacro ha dato luogo al bestiale, che prenderanno vita le innumerevoli leggende, racconti e fiabe legate al Lupo Mannaro ed alle sue trasmutazioni nelle notti di plenilunio.
Con buona pace dell’Inquisizione la figura del Lupo Mannaro ha la sua massima diffusione in Europa tra il quattrocento e seicento; in questi anni infatti assistiamo ad una vera e propria epidemia di licantropismo al quale vengono attribuite tutte le caratteristiche ed i sintomi utili all’identificazione ed allo sterminio di tale razza satanica. Diviene licantropo chi nasce in occasione di festività cristiane importanti (perché il suo venire in un tempo sacro è vista una profanazione), ma anche dormire a volto scoperto sotto la luna non lascia scampo alla trasformazione. Più spesso si diventa Lupi Mannari per intercessione diretta del Diavolo, che così da origine ad un manipolo di schiavi per il Sabba scegliendoli, ovviamente, tra persone dalla condotta esecrabile. E poi ancora la persona suscettibile di trasformazione era riconoscibile da alcune peculiarità: corpo eccezionalmente peloso, occhi iniettati di sangue, dentatura ferina e comportamento irascibile. E potremo continuare per molto con miti e leggende create dall’ignoranza popolare e dall’astuzia del braccio inquisitorio.

Dopo secoli e secoli di ininterrotta persecuzione il lupo oggi sopravvive a stento in poche aree protette, costantemente monitorate contro la stupidità e nefandezza dell’animo umano. Un lupo che negli ultimi anni pare incrementare a fatica il proprio numero di esemplari, quasi volendo dimostrare che, nonostante le crudeltà e l’immagine temibile attribuitagli, lui ancora c’è. Pronto a riassumere il ruolo che gli spetta: compagno, guida, amico e coraggioso aiutante [...]

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"Sono Nihal semielfa e fo quel che mi pare!" - cit.
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Ultima modifica di Nihal_Elf il Mar Feb 09, 2010 8:17 pm, modificato 1 volta in totale
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Nihal_Elf
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MessaggioInviato: Mar Feb 09, 2010 5:36 pm Rispondi citandoTorna in cima

Il Lupo nella cultura Nativo-Americana ( Indiani d'america ):

http://www.indianiamericani.it/animali/totem.php/41/Il%20lupo.html

http://matwauqaletaqa.blogspot.com/2009/03/il-totem-e-gli-animali-totemici.html

Il totem, ovvero quelle costruzioni scultoree e lignee che si trovano generalmente al centro dei villaggi-tribù dei nativi americani, sono costruiti, e ideati con un preciso significato simbolico per tutta la tribù, al quale ogni componente della tribù sarà legato per tutta la vita.
Il termine ha etimologia dalla parola ototeman, dei nativi americani Objibway. [...] Queste entità di saggezza visitano ogni singolo individuo da l'inizio del Tempo nei sogni, e consigliano con un linguaggio che spesso solo i medicine-men sanno comprendere e spiegare al soggetto.
Secondo i nativi tutti gli esseri sono legati da un quid particolare che è la Forza Creatrice o Grande Spirito o Manitu.
Avendo ogni essere umano i suoi animali protettori o animali totemici, il soggetto puo' evocare il Grande Spirito attraverso questi animali, che mediante la loro saggezza daranno la capacità allo sciamano di divinare, di richiedere protezione per l'individuo o la tribù stessa, o di guarire.
Il totem come oggetto è solo del legno scolpito ma ha una valenza rappresentativa sacra in opposizione ai tabù, ovvero le cose totalmente proibite all'essere umano. Il Totem quindi come simbolo divino e soprannaturale del potere.
Gli animali rappresentati nel totem, sono rappresentati e posti con la postura della direzione che rappresentano e da cui provengono: esempio l'Aquila che rappresenta l'alto la saggezza, la lungimiranza, il vedere tutto sarà sempre posta all'apice del totem rappresentativo dal punto di vista iconografico.
Altri animali totemici sono: l'Alce, Il Bisonte, il Cane, il Castoro, la Civetta, il Coyote,il Lupo, L'orso, il Puma, e tanti atri, che con le loro qualità proteggono e aiutano ogni singolo essere umano.



Il Lupo nella Storia:
http://www.centrograndicarnivori.it/default.cfm-macroarea=5&id_menu=100&id=192.htm

Tratto da qui: Nel corso dei secoli i lupi hanno incarnato, nell’immaginario collettivo, lo spirito della natura selvaggia e indomita. La convivenza tra uomini e lupi risale già alla fine del periodo delle glaciazioni quando, entrambi cacciatori, utilizzavano le stesse risorse in una leale concorrenza. In virtù della sua gerarchia sociale e delle sue tecniche venatorie, il lupo deve avere rivestito, fin dal tardo paleolitico, un ruolo importante nelle battute di caccia ed il suo valore doveva essere apprezzato, tanto da spingere l’uomo a selezionarlo per dare origine al cane domestico.
L’origine della conflittualità tra uomo e lupo deve essere fatta risalire al passaggio culturale e sociale che porta l’uomo all’agricoltura e all’allevamento.
Gli antichi Egizi lo veneravano. Nella mitologia egizia la divinità con la testa di lupo, Up-ouaout, è il traghettatore della barca che porta il defunto nel regno dei morti, e che concede una nuova vita alle anime benevole.
Nell’Antichità Classica il lupo non rivestiva ancora un ruolo completamente negativo.
Nelle opere di Aristotele e Plinio si trovano descrizioni relativamente accurate della biologia del lupo e, sebbene dichiarassero la pericolosità del predatore per le greggi, non gli imputavano alcun attacco nei confronti degli uomini. Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, descrive –non senza un certo scetticismo- molte credenze legate al lupo come quella che togliesse la voce a chi fosse visto dall’animale prima di averlo scorto; l’uso di amuleti fatti con occhi e denti di lupo; o le proprietà taumaturgiche del suo fegato, del grasso, della carne. [...]

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MessaggioInviato: Mar Feb 09, 2010 5:44 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ah, yeppa Very Happy
C'è anche il risvolto 'mannaro' , ovviamente.

Tratto da WikiPedia:

Il licantropo (dal greco λύκος (lýkos), "lupo" e ἄνθρωπος (ànthropos), "uomo"), detto anche uomo-lupo o lupo mannaro, è una delle creature mostruose della mitologia e del folclore poi divenute tipiche della letteratura horror e successivamente del cinema horror.

Secondo la leggenda, il licantropo è un uomo condannato da una maledizione a trasformarsi in una bestia feroce ad ogni plenilunio: la forma di cui si racconta più spesso è quella del lupo, ma in determinate culture prevalgono l'orso o il gatto selvatico (si veda in seguito). Nella narrativa e nella cinematografia horror sono stati aggiunti altri elementi che invece mancavano nella tradizione popolare, quali il fatto che lo si può uccidere solo con un'arma d'argento, oppure che il licantropo trasmetta la propria condizione ad un altro essere umano dopo averlo morso. Altre volte, invece, per "licantropo" non si intende il lupo mannaro: quest'ultimo infatti, si trasformerebbe contro la propria volontà, mentre il licantropo si potrebbe trasformare ogni volta che lo desidera e senza perdere la ragione (la componente umana).



Non mi soffermo ulteriormente sull'argomento perchè ci sono due o tre topic in merito ( sui lupi mannari ) , però mi sembrava giusto citarlo u_u ... è comunque una tipologia interpretativa dell'animale.

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MessaggioInviato: Mar Feb 09, 2010 8:57 pm Rispondi citandoTorna in cima

nicchan ti voglio bene asd2

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MessaggioInviato: Mer Feb 10, 2010 1:41 am Rispondi citandoTorna in cima

Nether di Middenheim ha scritto:
nicchan ti voglio bene asd2


perchè? XD

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Nether di Middenheim
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MessaggioInviato: Mer Feb 10, 2010 2:12 pm Rispondi citandoTorna in cima

Il mio avatar potrebbe suggerirti la risposta Ah si! si!

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Eriassa
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MessaggioInviato: Gio Feb 25, 2010 11:08 am Rispondi citandoTorna in cima

Dato che si parla di lupi... spero di potervi consigliare un libro che parla di loro.
E' un po' pesante, ma penso che ne valga la pena: si chiama il TOTEM DEL LUPO di Jiang Rong.
Si tratta di un bellissimo romanzo che parla molto ed a lungo di loro e di come siano stati importanti nella cultura Mongola (dove il libro è ambientato). Inoltre è ricco di riferimenti a leggende non solo cinesi o mongole ma anche dei nativi americani e delle tribu' della Siberia.

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MessaggioInviato: Gio Feb 25, 2010 3:31 pm Rispondi citandoTorna in cima

Eriassa ha scritto:
Dato che si parla di lupi... spero di potervi consigliare un libro che parla di loro.
E' un po' pesante, ma penso che ne valga la pena: si chiama il TOTEM DEL LUPO di Jiang Rong.
Si tratta di un bellissimo romanzo che parla molto ed a lungo di loro e di come siano stati importanti nella cultura Mongola (dove il libro è ambientato). Inoltre è ricco di riferimenti a leggende non solo cinesi o mongole ma anche dei nativi americani e delle tribu' della Siberia.

l'ho letto e lo trovo bello.

Intanto vorrei far notare che sia gli asiatisi sia gli indigeni americani venerano il lupo: questo perchè gli indiani d'america erano asiatici passati per lo stretto di Bering all'epoca di manny, sid, diego e scrat, cioè nell'era glaciale.
infatti sia americani sia asiatici hanno caratteristiche comuni, come il colore della pelle ecc., e hanno anche una cultura molto simile.

fonte: me...io sono DarkShrakan e ne so più di Wikipedia!

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MessaggioInviato: Gio Feb 25, 2010 5:07 pm Rispondi citandoTorna in cima

Le storie e i racconti sulla licantropia ( da lycos che significa lupo e anthropos che significa uomo) affondano le loro radici nella notte dei tempi quando l’uomo, vivendo tra le braccia della mater natura e circondato dalla sua immanenza che si tramutava in alberi ed animali, si sentiva parte integrante della stessa. Moltissime sono così le tradizioni degli uomini-cambiaforma, o meglio degli uomini lupo sparse in tutto il mondo; forse la più antica la ritroviamo nella Bibbia ove re Nabucodonosor, a causa della sua vanità, fu trasformato da Dio in un lupo. Esempi di divinità dalle sembianze animalesche le troviamo anche nella cosmogonia egizia ove si parla di Anubi, il dio sciacallo o ancora il dio lupo Ap-uat che aveva la funzione di traghettare i morti nell’aldilà mentre nella cosmogonia nordica, di cui parleremo in seguito, e dove il lupo è simbolo di vita, troviamo come fedeli compagni di Odino i canidi Freki e Geri, mentre simbolo della apocalisse finale è il lupo Fenrir.

Il mito narra che il dio Tyr, per incatenare definitivamente il malvagio animale, lo sfidò a rompere un laccio sacro e indistruttibile. Fenrir fiutò l’inganno e disse di accettare solo se qualcuno avesse posto la mano tra le sue fauci. Ovviamente, come previsto, il lupo non riuscì a rompere il magico laccio, ma Tyr perse l’arto.

il seguito si può consultare sù:
http://www.acam.it/licantropia.htm
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MessaggioInviato: Ven Feb 26, 2010 12:16 am Rispondi citandoTorna in cima

Eriassa ha scritto:
Dato che si parla di lupi... spero di potervi consigliare un libro che parla di loro.
E' un po' pesante, ma penso che ne valga la pena: si chiama il TOTEM DEL LUPO di Jiang Rong.
Si tratta di un bellissimo romanzo che parla molto ed a lungo di loro e di come siano stati importanti nella cultura Mongola (dove il libro è ambientato). Inoltre è ricco di riferimenti a leggende non solo cinesi o mongole ma anche dei nativi americani e delle tribu' della Siberia.


Grazie per la segnalazione. Adesso son ocuriosissima e devo procurarmelo assolutamente Very Happy

^.^


@Artemix: non ho citato troppo la mitlogia norrena perchè c'è un topic intero a essa dedicato Wink

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MessaggioInviato: Mar Apr 13, 2010 1:19 pm Rispondi citandoTorna in cima

Il Lupo

è associato alla stella Sirio nella costellazione dei Cani Maggiori, ed è stato a lungo considerato dai Nativi americani come un maestro e una guida; è un maestro che torna col suo branco dopo un lungo vagare per raccontare a tutti le nuove cose osservate e le nuove esperienze fatte . I lupi sono leali con il loro compagno e monogami ed hanno uno forte senso della famiglia mantenendosi al contempo individuali. Quando un lupo ulula alla luna, si identifica coi suoi poteri e la sua energia spirituale ed entra in contatto con l'inconscio attraverso il quale accede alla conoscenza.
I lupi sono anche tra i più fraintesi animali selvatici, storie sul loro sanguefreddo e spietatezza sono state diffuse ingiustamente in quanto sono animali affettuosi sociali e intelligenti. Sono dei grandi spiriti liberi tuttavia i loro branchi sono ben organizzati.

Tradizionalmente qualcuno con la medicina del Lupo ha un grande senso di indipendenza e comunica perfettamente anche attraverso sottili cambiamenti nella tonalità di voce nelle inflessioni e nei movimenti del corpo. Spesso loro trovano soluzioni ai problemi apportando stabilità e compresioni propria delle strutture familiari. La medicina del lupo comprende anche la forza di fronteggiare con dignità e coraggio la fine di un ciclo. Sono degli spiriti maestri, guide attraverso i sogni e le meditazioni, istintivi e intelligenti, sociali e con alti valori famigliari, superano in astuzia i nemici, posseggono l'abilità di passare non visti.

Il Lupo può darti il potere di diventare un maestro per gli altri per far meglio capire agli altri come trovare il proprio sentiero. L'energia del lupo permetterà inoltre di stabilire una connessione con il tuo leader interno. Il lupo potrebbe anche volerti dire di cercare dei luoghi solitari che ti permettano di vedere il tuo maestro intreriore: in un luogo pieno di potere, lontano dagli esseri umani potresti rtovare il tuo vero te stesso.

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MessaggioInviato: Dom Apr 18, 2010 4:28 pm Rispondi citandoTorna in cima

Bella la descrizione del lupo, Nihal, ma non ho capito bene cosa si intende per "medicina del lupo"...Sapresti spiegarmelo meglio? Grazie Smile

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MessaggioInviato: Dom Apr 18, 2010 9:29 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ehm , prego, ma che c'entro io, scusa?

Io riporto in questo topic stralci, info e citazioni tratte da libri e trattati sul Lupo ; tecnicamente dovrei risalire alla fonte da cui ho tratto il pezzo della
medicina del Lupo , farti pervenire l'autore e tu potresti chiedere direttamente a lui cosa intende.
Io posso dare un'interpretazione mia a ciascuna delle cose che ho quivi postato, come chiunque altro, ma mica sono l'oracolo che spiego questo e quello ò.ò XD Laughing

E comunque, mi sa che hai letto esclusivamente l'ultimo post;
le restanti due pagine non ti interessano? Peccato, c'è un sacco
di materiale ^^

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MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2010 7:18 pm Rispondi citandoTorna in cima

Sì scusa, mi sono espresso male...Non mi era parso chiaro il passo in cui si dice "di solito qualcuno con la medicina del lupo": forse perchè non ho ancora molta familiarità con questo tipo di libri, ma non riuscivo a capire cosa si intendesse Smile
Sì, confesso di aver letto solo gli ultimi post, perchè faccio un po' fatica a seguire le discussioni " a ritroso"....Comunque appena posso, leggerò tutto con calma Smile

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MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2010 7:37 pm Rispondi citandoTorna in cima

P.S. A proposito di lupi, in questi giorni mi rimbalza in mente una scena di Big Fish di Tim Burton, in cui Danny de Vito impersona il padrone di un circo affetto da licantropia...Quando i protagonisti scoprono il suo segreto, provano a lanciargli un osso e subito lui lo rincorre uggiolando; a quel punto qualcuno dice "a volte le persone che ci sembrano cattive hanno solo bisogno d'affetto" Smile

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