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 Il Resegone Successivo
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Stormbringer
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Registrato: 16/06/05 14:02
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Località: Il salotto di Antares

MessaggioInviato: Ven Giu 05, 2009 9:16 pm Rispondi citandoTorna in cima

A parte le malelingue che cercheranno di cogliere un qualche tipo di doppio senso, o di malaffare, nel nome di questa montagna, posso assicurare che l'ascesa al rifugio Azzoni e alla Punta Cermenati merita assai.
Ci sono un ampio numero di sentieri che raggiungono la sommità, quelli che partono da dietro (Morterone e Forcella di Olino) molto semplici, mentre quelli dal davanti sono più impegnativi, e ci sono anche quelli con vie ferrate e corde fisse; salire da dietro è tuttavia poco significativo, poichè la montagna deve la sua bellezza agli altissimi muri di nuda roccia, frastagliati e violenti, che si levano verso il cielo, scuri e brulli, e da dietro non si gode di questo spettacolo.
Una buona via di mezzo, che permette di godere di un bosco di faggi prima, e della vista dei nervosi faraglioni rocciosi poi, è quella di partire dalla Forcella di Olino, prima del paese di Morterone (il comune più piccolo d'Italia, con qualcosa come 35 abitanti) in provincia di Lecco, e seguire il sentiero 21, che segue il fianco della montagna, su e giù per canaloni, molti con lingue di neve. Si resta sotto un bosco di faggi molto caratteristico della zona, e si deve affrontare una salita con corde fisse, per via di un piccolo strapiombo appena a fianco dello stretto sentiero.
Giunti ai Piani d'Erna, dopo circa un'ora e qualche minuto, si prende il sentiero numero cinque, che attraverso una pineta sbuca sotto le alte rocce e incorcia il sentiero numero uno, che va imboccato. L'uno segue il fronte meridionale della montagna, e si gode di uno splendido panorama sulla città di Lecco, i monti del Triangolo Lariano e la Brianza, quindi inizia decisamente a salire, ripido, verso l'Azzoni. Si abbandona l'ombra degli alberi per le brulle rocce, spesso affioranti a tal punto che è necessario "arrampicarsi" su di esse per proseguire, quindi si giunge in vista della Croce (sembra vicina...).
Da quando si incontra il cartello che indica l'Azzoni a 1h e 40 minuti, la salita si fa ancora più pesa, e quando il rifugio giunge in vista, aggrappato a una conca fra due punte, giusto all'inizio di un canalone ripidissimo, si spera che quello sia vicino per davvero. Percorrendo il fianco del canalone, spesso strapiombante su di esso, si arriva alfine all'obiettivo, che dista poco dalla croce sulla punta Cermenati, da cui si osserva a 360° il panorama.
Le altre punte del Resegone digradano verso ovest, dove, in lontananza, si vede il gruppo del Monte Rosa e, dietro, le Alpi Bernesi; la Grigna e la Grignetta, in primo piano, sembrano poco minacciose da questa angolazione, e a nord le Alpi Valtellinesi, su cui spicca il Disgrazia, col suo ghiacciaio, sembrano piccole, seminascoste dalle prealpi della Valsassina, col Legnone e il Pizzo dei Tre Signori. A est, si osservano le Orobie in un cumulo disordinato e compatto, mentre a sud si gode della vista che si è osservato per tutta la salita. Se non fosse per la foschia, si vedrebbero gli Appennini del pavese, sino a quello tosco-emiliano, e la macchia di Milano nella pianura.
Mangiare dominando il panorama non ha prezzo, forse è anche per questo che adoro la montagna, e poi si scende per il sentiero 17, che porta alla forcella di Olino in circa un'ora e mezza, abbandonando i prati magri sotto la punta per un fresco bosco di faggi fino alla fine della discesa.

Una gitarella, nel complesso, di tre ore e 45 minuti per salire, più l'ora e mezza per scendere, che si affronta con piacere per la bellezza della montagna, la durezza del percorso e il paesaggio che si gode. Certamente da non affrontare senza una certa conoscenza di come camminare in montagna, per l'impegno e l'attenzione necessari in alcuni tratti, e con una documentazione sui numeri dei sentieri, per evitare di finire all'imboccatura di una ferrata che sale direttamente alla cima per il costone roccioso.
Se vi piace camminare in montagna e capitate dalle parti di Lecco, il un giorno limpido e soleggiato, il mio consiglio è quello di andarci.

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