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sdruso
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MessaggioInviato: Ven Apr 25, 2008 9:44 pm Rispondi citandoTorna in cima

Le sorelle "putiferio"

- Nocciola...LINA di 53 kg umano
- Rossella...LELLA di 55 kg umano
- Marisa.....MUCCA di 115 kg umano

Tre sorelle di stessa madre ma padri diversi.
Casiniste, rozze e ladre.

Lina: piccola, bruttina, sfregiata sulla guancia destra, è la mente del gruppo. Furba e scaltra,
la sua principale abilità è maneggiare i coltelli. Le sue due sorelle pendono dalle sue labbra. Non dimentica mai un torto subito ed è molto vendicativa e cattiva.
E' la più anziana.

Rossella: è la piu bella, alta e snella, un pò svampita, ha dei problemi di udito. Non è proprio un pozzo d'intelligenza.
E' la più dolce e serena, ma se la fai arrabbiare è meglio che scappi di corsa. La sua abilità è la seduzione ed
è espertissima nel gioco di azzardo. Non si separa mai dal suo arco piccolo.
E' la mezzana.

Marisa: altissima, grassissima ed enorme. Scema e muta dalla nascita. La chiamano MUCCA perchè è immensa e mangerebbe sempre.
La forza muscolare è la sua principale abilità. E' quella meno esperta nell'arte del furto ma se le cose si metteno male
per le due sorelle lei interviene devastando ogni cosa che si mette sulla loro strada.
La sua arma è un gigantesco martello da guerra.
E' la più giovane.


Ultima modifica di sdruso il Dom Apr 27, 2008 12:46 pm, modificato 2 volte in totale
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sdruso
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MessaggioInviato: Ven Apr 25, 2008 10:20 pm Rispondi citandoTorna in cima

.....E a bordo della piccola imbarcazione qualcuno già impreca.



Forza ragazze! Di la...verso quella barca! impartisce ordini Lina, a calvacioni su Mucca che la trasporta senza problemi pur correndo all'impazzata.
Mi spiace tanto sorelle Sbuffa Lella mentre corre a per di fiato verso l'imbarcazione pensavo che il Conte stesse dormendo quando mi sono messa a rovistare per cercare qualcosa da rubare nella sua stanza.
In lontanza un manipolo di guardie del corpo, armate fino ai denti insegue il gruppetto.
Una volta salite sulla fatiscente barchetta, Lina si mette in punta a prua.
Forza Mucchina REMAAAA!!!!... e tu Lella stai pronta con il tuo arco....LELLAAAAA!...dannata sorda, ho detto STAI PRONTA CON IL TUO ARCO!....comunque sorelle, siamo a posto, non riusciranno mai a raggiungerci..
Le sorelle ormai lontane vedono i loro inseguitori raggiungere la riva del fiume e fermarsi disperati dall'impossibilità di continuare l'inseguimento.
Beh!....una collana, un pugnale d'argento, e questa bella gemma.
Lella è tutta presa dall'inventario del bottino quando, porgendo la gemma alla sorella Lina, esperta di gioielli, viene interrotta dal fracasso di un corpo oscuro che dall'alto è precipitato nel mezzo della barca.....
Ma porca zozza miseriaccia!!!...che diavolo succede!!!
Si chiede Lina, tutta spaventata ed arrabbiata nello stesso tempo, dopo aver fatto un salto alto come due braccia appena ha sentito il rumore.
L'istinto prevale. Le sorelle Putiferio circondano la sagoma immobile piovuta dal cielo, che viene circondata da coltelli, arco con frecca puntata sul bersaglio e martello da guerra pronto all'uso.


Ultima modifica di sdruso il Dom Apr 27, 2008 12:49 pm, modificato 1 volta in totale
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CuoreNero
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MessaggioInviato: Sab Apr 26, 2008 8:51 am Rispondi citandoTorna in cima

Flup, flup, flup.
Avevano continuato a correre fino a raggiungere il vecchio ponte sul Gluuk; BianBarattola sentiva lo sferragliare delle cotte degli armigeri farsi sempre più vicine. Raccapriccio s’era mostrato forte come uno stegosauro idrofobo, ma di certo non era veloce; l’enorme mole lo costringeva a pause freuqenti, per quanto brevi. Pause alle quali ormai Letame s’era abituato, avendo sviluppato una tecnica di stupro davvero niente male.
Non appena intravedeva che il mucillagginoso gigante rallentava il passo ansimando, questi prontamente si proiettava contro il suo polpaccio; nei cinque secondi che BianBarattola concedeva di riposo a Raccapriccio, l’orribile bastardo color straccio si tirava su sulle zampe posteriori, con le anteriori s’appoggiava al ginocchio del gigante obeso e, producendo un flup, flup, flup di qualcosa che pungola con cadenza regolare un polpaccio molle e bianchiccio, consumava la turpe copula nei quattro secondi e mezzo rimanenti.
«Grandissimi figli d’una baldracca brulicante di stercorari,» latrò guardandosi indietro, «ci hanno praticamente raggiunto,» sentenziò mentre Raccapriccio faceva tremare il vecchio ponte al ritmo del proprio ansimare. Il fiume sottostante ribolliva della solita ostilità, e lei non aveva idea se l’esile struttura di corda ed assi discontinue avrebbe retto il peso della montagna di lardo, gravata da lei sulle spalle, oltretutto, e da Letame saldamente ancorato al ginocchio. «Ma porco mondo, via di lì, sciò, bisogna conficcarti un freccia nella schiena per farti desistere?»
Tornare indietro era fuori discussione. Il crollo di parte delle carceri, ovviamente, aveva fatto così tanto casino che il terreno doveva aver tramato fino Romar ed infatti, oltre la prima linea composta da tutti gli armigeri di istanza a Zvahag in formazione serrata, il gruppo degli inseguitori constava anche dei contadini locali armati di forconi, badili e torce, del predicatore e della perpetua che ancora andavano cianciando circa capre morte o cose così, da tre lavandaie che, trovatesi per caso sulla strada di Raccapriccio mentre questi scappava, avevano preso ad inseguirlo a loro volta dopo una valutazione della sua nudità e dopo essersi scambiate un rapido quanto eloquente sguardo d’intesa.
«Gh?» domandò Raccapriccio ansando di fatica e reggendosi ai corrimano di corda.
«Sì, li vedo anch’io ma non so proprio chi siano questi cialtroni,» rispose BianBarattola sempre più preoccupata guardando torvamente i tre sconosciuti al di là del ponte, «ma lei è senz’altro una baldracca, guarda che assurda veste rossa che indossa, e i due devono essere i suoi magnaccia. Infatti uno ha tirato fuori l’arco, guarda, probabilmente vuol far fuori l’altro per non dover più dividere i denari delle marchette.»
A quel punto li vide.
Stavano lì, minacciosi come monoliti irti d’acciaio, i cinque minotauri più grossi che avesse mai visto; anche perché erano i primi che vedeva in tutta la sua vita.
«No! Ma che siano stramaledette tutte le divinità che governano questo piano, chi l’ha generate, le madri di chi ha generato chi le ha generate, e così via a ritroso fino all’inizio dei tempi!» Si lascio rotolare dalle labbra alla vista della nuova minaccia taurina e del riverbero della armi.
Flup, flup, flup.
«Via di lì! Sciò! Non riesco a pensare» si stava lamentando BianBarattola mordicchiandosi metaforicamente le unghie, quando vide uno dei due magnaccia che accompagnavano la baldracca vestita di rosso gettarsi giù nel fiume. Sgranò gli occhi seguendone la parabola discendente con lo sguardo fino a vederlo piombare dritto dritto in una imbarcazione con tre donne a bordo; certamente a loro volta tre bagasce che avevano tentato di raggranellare qualcosa su alla città dei troll.
«Mwaha ma hai visto che sedere!?!? E’ cascato esattament…» le intimazioni dei primi armigeri a sopraggiungere le spensero qualsiasi altra esclamazione direttamente sulle labbra. Con un rapido sguardo valutò che, seppure Raccapriccio con un salto fosse riuscito a centrare la barchetta proprio mentre passava lì sotto, l’impatto l’avrebbe affondata all’istante come se a centrarla fosse stato il macigno sparato da una catapulta.
Flup, flup, flup.
«Bene, vai, non c’è altra strada.»
«Gh?»
«E’ probabile che quando quei tori isterici laggiù vedano le lame di questi buffoni che ci seguono si diano alla fuga, in fondo sono soltanto cinque, mentre alle spalle abbiamo l’intera guarnigione.»
Raccapriccio mise il piedone sul primo delle assi sospese, il quale scricchiolò penosamente sfaldandosi in parte in fini schegge che precipitarono nelle rapide del fiume sottostante.
«Ora! Corri!» Intimò BianBarattola proprio quando l’intera guarnigione aveva, ormai, superato il crinale; al che la sparò davvero, ma davvero grossa.
Mentre Raccapriccio si lanciava in una corsa a perdifiato lungo il ponte pericolante, con Letame che inciampava nelle assi sconnesse nel tentativo di afferrargli il polpaccio al volo, BianBarattola osò millantare a squarciagola un «caaricaaaaaa» proprio come se fosse lei a comandare il gruppo degli inseguitori che sopraggiungeva.
Fu così che Ombranera, Emma, ma sopratutto i cinque minotauri poco più avanti, poterono assistere allo spettacolo d’un enorme gigante obeso, completamente nudo, con una donna paraplegica sulle spalle ed un cane che tentava di stuprargli un polpaccio, che li caricava incitando ferocemente un’intera guarnigione di armigeri al loro comando. Apparentemente.

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Emma Norton
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MessaggioInviato: Sab Apr 26, 2008 6:29 pm Rispondi citandoTorna in cima

Cuore, si scrive al presente. Pre-sen-te.

Le labbra della donna si schiudono in una delicata espressione di stupore, quando l’elfo si getta di sotto, senza preavviso alcuno. Resta immobile per una manciata di attimi prima di chiuder gli occhi corrugando la fronte e congiungere le sopracciglia in un’immagine di profondo rancore.
“Pusillanime carogna, se non ti sarai spaccato il cranio con questa caduta verrò giù io stessa a reciderti le palle…!” Fa per lanciarsi a sua volta, ma il ragazzo la tiene per la lunga treccia lasciandola ringhiare ed imprecare contro Vornam.
“Sta calma, che tenti di fare pazza?”
“Lasciamiii devo ucciderlooo” Si dimena.
Ombranera lascia perdere l’arco e i minotauri, prendendo di peso la sorella mentre ancora si divincola per liberarsi.
“Fermati!” Le grida, prima di lasciarla cadere a terra.
Lo spettacolo *raccapricciante* dell’ammasso di lardo che corre sul ponte e l’esercito impensabile di contadini, massaie, guardie, carcerieri e cittadini che vanno incontro al gruppo lascia il giovane a bocca aperta. Emma si rialza pulendosi il vestito dalla terra e raccogliendo la lancia la punta alle corde del ponte per tagliarle.
“No. Non sarà necessario.” La blocca il fratello “Il ponte non reggerà il peso di tutti. O, se comunque ce la faranno, il corteo che si portano dietro cadrà e presto vedremo una cascata di uomini precipitare nel fiume.”
“Che facciamo?”
“Guarda,” Le indica i minotauri, che cominciano a rendersi conto della situazione paradossale “Se saremo fortunati il signor palla di lardo colpirà in pieno la schiera di vacche armate. Se saremo meno fortunati.. Beh, non pensiamo al peggio per adesso.”
“Che facciamo allora??” Chiede con più insistenza, sentendo la terra sotto di sé tremare con più forza.
“Comincia a muggire…” Ombranera raccoglie le sue cose e prendendo la mano della sorella la trascina ad un lato del ponte, cominciando a verseggiare:
“Muuü!”
“Mûøõö!”
“Muuooouu!”
“Diooo Muuuuùùùöö!”
MUUUUU?

Rofl

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MessaggioInviato: Sab Apr 26, 2008 7:58 pm Rispondi citandoTorna in cima

Emma Norton ha scritto:
Cuore, si scrive al presente. Pre-sen-te.


Ehi, perchè me lo dici come se fosse la centesima volta che me lo ripeti? Come se me lo avessi già notificato per pm, per email, per fax, per telefono, facendo volantinaggio porta a porta, attaccando uno striscione ad un aereo ad elica, aerografandolo su una smart, ripetendolo con un ape piaggio in giro con gli autoparlanti sul tetto? Ho capito: al presente.

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MessaggioInviato: Sab Apr 26, 2008 10:34 pm Rispondi citandoTorna in cima

Perchè sei vecchio, e quindi devi essere trattato come tale.

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MessaggioInviato: Dom Apr 27, 2008 12:35 pm Rispondi citandoTorna in cima

Sono due le cose che fai quando un oggetto misterioso apparso dal nulla ti cade vicino; la prima è quella di identificare l'oggetto, in questo caso il corpo di un elfo; la seconda è quella di guardare nella direzione opposta alla sua venuta, in questo caso, essendo precipitato, lo sguardo punta verso l'alto.


Le sorelle mettono sotto tiro con le armi pronte all'uso il corpo dell'elfo, poi, Lina, Lella e Mucca puntano il naso verso l'alto per rendersi conto della situazione.
Un centinaio di braccia sopra le loro teste si estende un vecchio e malconcio ponte.
La barca, si fa trasportare lentamente dalla corrente del fiume, navigando lungo la costa destra a qualche metro dalla riva.
Sopra di loro, una figura esile vestita di vermiglio cerca di buttarsi di sotto, ma viene trattenuta da un'altro corpo simile che usa la sua forza afferrandala per i capelli per evitare il tuffo nel vuoto della prima.
A questo punto lo sguardo incuriosito delle tre sorelle cambia bersaglio. Dalla parte opposta del ponte riescono ad intravedere un essere enorme, nudo, dai confini non ben definiti, con due teste.
- ma cosa diavolo è quella cosa? - esordisce Lella e indica con un cenno della testa l'abominevole creatura posta sul lato sinistro del ponte. Si rivolge a Lina che che osserva la scena con gli occhi socchiusi e fa una strana smorfia con la bocca.
- che cosa è non ne ho idea, ma probabilmente è il motivo per cui questo stupido elfo si è buttato di sotto...e infondo ragazze...non è che gli darei tutti i torti! E' una "cosa" terrificante da vedere! Ma perchè al posto di buttarsi non è scappato dalla parte opposta? - Si chiede Lina, mentre Mucca con la punta del piede colpisce lievemente e ripetutamente il corpo del''elfo accartocciato a faccia in giù nel centro dalla barca per verificare se il salta-ponti è ancora vivo.
- Gnaaaaghii? -
- Non lo so Mucchina, vivo o morto di sicuro ora non è un pericolo. Lascia il tuo martello e rema fino alla riva. Sbarchiamo in quella piccola baia e controlliamo questo corpo...forse è il caso di lasciarlo li. Intravedo un sentiero che risale verso il ponte, se quei due lassù hanno intenzione di venirselo a prendere non hanno che da scendere. Sempre che quella "cosa" non glielo impedisca -
- Comunque, vivo o morto, ci penserò io ad alleggerirlo dei suoi averi - soggigna Lella mentre indica con la punta della freccia il corpo del malcapitato elfo.
La "cosa" rompe il silenzio urlando a scuarciagola, talmente forte da farsi sentire anche dalle sorelle, "caricaaaaaa" all'indirizzo delle due figure sopra di loro.
L'imbarcazione ora si sta avviando verso la piccola baia.
Il ponte non è più sopra le loro teste, sono state percorse una cinquantina di braccia dal punto in cui l'elfo è caduto.
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MessaggioInviato: Lun Apr 28, 2008 3:03 pm Rispondi citandoTorna in cima

Master giorno 0

Le masse, si sa, han dalla loro la forza del numero, ma non han mai brillato per intelligenza. Guardie, armigeri, contadini, questuanti e financo un ammaestratore di piccioni da posa, noto più per l'inutile attività che per i modesti risultati, annaspano alle spalle di Raccapriccio sostenendo ciascuno il proprio primato.
-I so cchiù velosc...- grida un vetusto nonno dalla lunga barba e dal nodoso bastone nel rincorrere lo sconosciuto: tanto in alto si tira i pantaloni con la mancina che i più iniziano a sospettare la posa scomoda quale fonte di miracolosa celerità.
-Le Ball! I tien a lanc ssì llung che neanc'a fine la vedi!- replica tosto un armigero. Ed invero la sua è la lancia più lunga: così lunga da dover essere trascinata dietro di sè come una lunga coda.
-La mia spada ne ha già uccisi sette.- pronuncia uno sconosciuto con una banda scura in volto con due fori per gli occhi, uno strano cappello in testa ed un corto mantello, nero anch'esso, sulle spalle. Si tratta del sarto d'un lontano villaggio fermatosi a dormire sotto una betulla e risvegliato dal tallone incomodo d'una anziana vecchina, ella stessa dedita all'inseguimento di Raccapriccio. Corre ora il sarto agitando un fazzoletto davanti a sè.

Si incolonnano, calpestandosi i piedi a vicenda, pur di essere i primi a raggiungere Raccapriccio, spintonandosi gli uni con gli altri, e sputando in terra ogni loro qualità. Il ponte trema davanti a tal massa e già comincia a pregare il dio dei Nani di riservargli un posto d'onore tra le gole del Valhalla quando tuona possente la voce del Gran Ciambellano. Costui è un ometto non più alto d'un cactus nano, i capelli radi ed irti come spine, una larga ciambella di seta attorno al collo e la tenuta rilassata di colui che si assenta dai suoi pubblici uffici per andar piuttosto a pescar lucci nel Gluuk. Appare quindi davanti al ponte puntando la canna con il verme già innestato sull'amo. -Ferm'a tutt! O pont non vi tienn'i!-
La massa si ferma, stride e scalcia comprimendosi pericolosamente attorno all'improvvisato pescatore. -Dat'm'n'ascia!- grida il GranCiambellano gettando via la canna da pesca.
Quelli si guardano l'un l'altro, tintinnano le armature contro gli scudi, ondeggiano le lance e vola la parrucca del predicatore trasportata dal vento. -Nun gnabbiamo...- è la coral risposta.
-E dat'm'na spadd!- grida nuovamente il GranCiambellano.
Quelli si guardano ancora, ed ancora tintinnano le armature ed ondeggiano le lance, ed il predicatore corre dietro alla sua parrucca. -Nun gnabbiamo...- è la risposta.
-N'abbalard! 'Na segg! 'Na shumitarr! 'no qualcos che tagghi!- scoppia isterico il GranCiambellano.
Il nonno dal nodoso bastone e dalla posa celere s'avvicina reggendo tra le mani un coltello dalla lama ricurva e dal manico in legno -I tien nu tagliaburr.... Il GranCiambellano ghermisce l'ambito strumento e s'industria sulle robuste corde del ponte pericolante. La folla s'avvicina ammaliata dalla perizia tecnica che solo un pescatore provetto potrebbe avere; il nonno, dietro al GranCiambellano, si vanta ad ogni taglio d'esser proprietario dell'eroico arnese.

Dall'altra parte del fiume, al di là di Emma e di Ombranera, ci son cinque colossi che, man sulla pancia, stan muggendo grasse risate: qualunque cosa abbian tentato di scimmiottare i due dev'essere stata assai divertente. -Moo moohohoho!- commentan cercando di riprender il respiro.
Agitano una man nell'aria, quel famoso moncherino d'elfo, come per chieder tregua, o forse per salutar amichevolmente, fino a quando un muggito stonato per bocca d'Ombranera li congela. Il grosso si erge per tutta la sua stazza e punta il dito contro di sè sbuffando ampie nuvole di vapore.
-Moo mo'?- sembra domandare con tono iroso.

In quel preciso istante la lunga coda di vocali starnazzate da BianBarattola raggiunge i due, li accosta e li oltrepassa di due pesanti passi. E nel mentre si compie il molle flup flup flup, il ponte alle loro spalle cede con un gran sospiro ed in una lunga corsa finisce con le ultime assi di coda nel Gluuk. Tutta la folla, dal GranCappellano al nonno, dagli armigeri, dal sarto mascherato, predicatore, parrucchino, perpetua ed anche il vecchio Gargazuk, famoso per non esser mai stato famoso, neanche una volta, esultano dal loro lato del fiume: si abbracciano e sollevano il nonno con il coltello in mano lanciandolo nell'aere più volte e festivi s'avviano lungo l'alta sponda seguendo il corso del fiume.
-Tradiment! C'arrivau o altr'spond!- ringhia il Ciambellano reso ora gonfio e grande più per la rabbia d'esser stato ancora gabbato che dal titolo ingiustamente ricevuto. -Mannagg!!-.

Metri più in basso, un'imbarcazione carica di soldati del Conte Pifferino sta giusto compiendo una delicata manovra d'inversione, quando un dono piove loro dal cielo: un vecchio con la mancina infilata nei pantaloni ed un coltello dalla lama ricurva nella destra.
-Prima le tre baldracche!- abbaia il timoniere poggiando il robusto piede sopra il nonno tramortito -...questo qui poi ci penso io!-
Gli altri dodici nerboruti rematori a digiuno d'uman contatto riprendono la dura presa sui remi spronati dalla ghiotta ricompensa di poter far delle tre sorelle quanto la loro sudicia ottusa fantasia consiglia.


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A voi.
Sdruso, valgono le stesse regole che valgono dentro LotGD: consequenzialità e libertà d'inventiva con ovvio rispetto per le leggi basilari della fisica.

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MessaggioInviato: Lun Apr 28, 2008 4:47 pm Rispondi citandoTorna in cima

Un gran polverone si leva per la brusca frenata di Raccapriccio interrompendo il dialogo con i minotauri, e coprendo per qualche attimo le nudità dell'essere che porta in braccio la donna senza arti.
Flop Flop Flop.
La ragazza abbassa lo sguardo in direzione del cane e senza curarsi di ciò che sta facendo al polpaccio dell'uomo, si ritrae dietro l'ombra del fratello, continuando a tossire per via della polvere.
Le muggenti vacche da guerra li staranno osservando, ansiosi di conoscere la risposta di Ombranera. Dal canto suo, il ragazzo continua a fissare quel che sembra un gigante di collina, e la donna, o quel che rimane di una donna, che deve aver rapito e che continua a portarsi dietro un po' per trofeo, un po' per gioco.
"Scegliendo questa via *coff* avete stabilito un fato più triste di quel che vi attendeva *coff* con le guardie... *coff*" Tossisce Emma, nascosta dietro la sua guida.
Flop Flop Flop.
E prima di aspettarsi una bestemmia o una imprecazione mai sibilata dalle Bestie della Fossa di Adazkar, aggiunge prima che l'ultimo strato di sabbia lasci l'immondo senza veli: "Ma la mia lancia e l'arco di mio fratello saranno al vostro servizio, se ci aiuterete a raggiungere la prossima città ancora integri"
"Muuö!" Aggiunge Ombranera, con rinnovato coraggio.

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MessaggioInviato: Mar Apr 29, 2008 3:01 pm Rispondi citandoTorna in cima

Mentre le ragazze sbarcano nella piccola baia, il tonfo delle assi del ponte rotto che finiscono nel fiume cattura la loro attenzione.
- GNNNAAA!!! - Esclama Mucca e punta il dito verso l'imbarcazione stracolma di soltati con l'uniforme della guardia del Conte Pifferino.
- Accidenti! Pensavo si fossero arresi! Mucchina caricati sulle spalle l'elfo e iniziamo a percorrere il sentiero per risalire. E' inutile cercare di seminarli con la barca, perdipiù più avanti ci sono le rapide. E meglio mettersi in una posizione sopraelevata per colpirli con frecce e pietre - Lina impartisce l'ordine.
- Hai fottutamente ragione sorellina, meglio scappare verso l'alto, speriamo solo di non dovercela vedere con quella cosa con due teste - Lella mentre parla osserva la scena dei due lati del ponte crollato e nota che nel lato sinistro una folla di gente butta un vecchio di sotto e sul lato destro la cosa si ferma vicino alle due figure senza attaccarle.
- Non ci capisco una fava marcia! sembra che la gente di queste parti si diverta a saltare dai ponti cercando di centrare le barche che ci passano sotto. -
- Non è il momento di capire cosa succede lassù. Abbiamo un pò di vantaggio su quei lerci soldati perciò è meglio correre veloce e cercare un buon punto dove appostarci. -
Lina ripone i coltelli nella cintura , prende il sacco delle provviste e correre velocemente verso il piccolo boschetto da dove inizia il sentiero tortuso e ripido che porta alla sommità della piccola valle scavata dal fiume, seguita a ruota da Mucca che porta su una spalla l'elfo tramortito e sull'altra il martello da guerra, tranquillamente senza fare fatica.
Lella distoglie lo sguardo dal fiume, ripone la freccia nella faretra, salta giù dalla barca e corre a perdifiato verso il boschetto. Raggiunge e supera le sorelle, si ferma ad aspettarle seminascosta dietro il primo albero e intanto controlla la situazione.
A più di trecento passi dalla baietta la barca dei soldati punta verso di loro.
Dalla spiaggia dove c'è la loro imbarcazione abbandonata alle sorelle altri cinquecento passi.
Il vantaggio è sufficiente per non essere sotto il tiro della freccie dei soldati.
Almeno è quello che spera Lella.
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MessaggioInviato: Mer Apr 30, 2008 12:06 pm Rispondi citandoTorna in cima

Forse la pressione acustica dello schianto che l'ha centrata esattamente in mezzo alle scapole, sulle quali molti di quelli che l'hanno posseduta si son divertiti a tuatuare grossolanamente il proprio inutile nome, è stato abbastanza eloquente da lasciarle intendere esattamente cos'è accaduto; sorride di una malizia sadica mentre con un canino si morde il labbro inferiore sbiancandolo. «Porci; porci bifolchi. Restatevene lì a strillare con le vostre zappe ed i vostri badili.»
Gira il tronco verso destra torcendo il capo di Raccapriccio, tenuto saldamente tra i moncherini di piedi. «Ghgg!» Si lamenta il ciclopico cumulo di grasso girando a sua volta per evitare ulteriore dolore e consentendo a BianBarattola di guardarsi alle spalle. Le braccione mollemente abbandonate ai fianchi, il ventre che sussulta per l'affanno della corsa; stà lì, con quella faccina rossa di fiatone e mal di milza che, se prima avrebbe potuto assomigliara ad un pomodoro su un armadio, ora appariva come l'oscena aberrazione cremisi con la quale un pittore folle copriva i genitali di quella donna smembrata che, innestata sul suo corpo, assieme a lui incarnava una divinità siderale ed aliena in quella tela da incubo incorniciata di polvere.
«Porci» sibila ancora una volta fissando la folla sull'altra riva ma mettendo a fuoco un punto imprecisato parecchio oltre; finalmente si gira a guardare Emma di sottecchi; l'osserva di sbieco attraverso capelli impastati di polvere e sudore, ormai induriti come una celata color di miele. «Lady Baldracca e Lord Magnaccia vedo. Devo supporre che quelle vacche ce l'abbiano solo con voi, perchè mi fulminasse una qualsiasi strafottutissima divinità qualunque se le ho mai viste prima d'ora.» Fa girare Raccapriccio nella loro direzione, col metodo ormai verificato e che, questa volta, appare molto più naturale. «Inoltre ho visto che ti sei sbarazzato del tuo compare,» è Ombranera che accusa, «hai fatto bene, perchè dividere anche con lui? Ma chi mi grantisce che non vi sbarazzerete anche di me quando le vacche saranno infine cibo per vermi?» Sussurra qualcosa verso il basso. «Gh?» Il gigante s'avvicina sopravanzando i due di diverse braccia. «Voglio il tuo mantello, Lady Baldracca.» E' ad Emma che si rivolge, ma senza l'enfasi che avrebbe voluto. «E muoviti idiota!» Urla verso il basso strattonando una guancia di Raccapriccio. «Gh» conferma questi sollevando un braccio destro che è in tutto e per tutto un tronco di quercia albino e glabro e puntando l'indice dritto contro il viso di Emma. «Voglio il tuo mantello, Lady Baldracca.» Ripete ancora e stavolta va molto, molto meglio; tutto è come dovrebbe essere. «Lo voglio per coprirmi perchè sono nuda» afferma quand'è Raccapriccio, non lei, a non avere nulla addosso. Ma pare proprio convinta mentre sorride un sorrisetto infantile, dimostrando così che il cervello le stà andando definitivamente in pappa, a meno che non sia già accaduto.

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MessaggioInviato: Mer Apr 30, 2008 2:44 pm Rispondi citandoTorna in cima

Non ho mantelli - Replica timidamente - Ho solo la mia tunica indosso, e se i miei occhi non mi giocano un brutto scherzo, di abiti, a coprir le vostre grazie, di certo non siete sprovvista. Ma sarà mia premura ricompensarvi con uno dei miei vestiti più belli se pensate che non sia di parola, o che il mio accompagnatore voglia attentare alla vostra venerabile persona, madonna senza braccia. -

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Ora posso anche morire, ho avuto tutto quello che volevo.
Anzi, rimango ancora un po' a burlarmi di voi.


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CuoreNero
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MessaggioInviato: Mer Apr 30, 2008 3:57 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ma non ce l'aveva un mantello questa qui?
«Uno dei vostri abiti più belli?»
Un mantello bordato d'ermellino e cangiante del più nero dei velluti?
«Non mi serve un abito da baldracca,» stringe gli occhi fissandoli in quelli di Emma, non vuole che nessuno dei suoi dubbi le coli giù dalle pupille, «mi serve un ampia stola oppure un mantello, così che possa cingermi i fianchi.»
Nella sua mente, braccia tatuate dei ghirigori di mille rovi spinosi indicano i fianchi con un gesto ampio e circolare. Solo nella sua mente.
Le braccia di Raccapriccio restano invece così: inerti. «Metti giù quel dito idiota decerebrato».
Ma dove diavolo l'ho visto quel mantello?
Si gira verso i cinque minotauri e ghigna sardonica. «Essia,» se la sua voce è rotta da qualcosa, non può essere che d'infinita quanto improvvisa stanchezza, «facciamolo.»
Un bisbiglio sommesso ed agitato è quello che intercorre tra BianBarattola e Raccapriccio, quello che ci si aspetterebbe uscire dalle vibrisse d'un topolino, se solo venissero fatte tremare da parole.
«Gh! Ghghgghhgh» ridacchia la montagna glabra chinandosi e sollevando Letame da sotto la pancia. Il bastardo di tutti i bastardi si distacca dal suo polpaccio emettendo un rumore viscido di risucchio; Raccapriccio porta il braccio indietro, quindi si bilancia sollevando il piede opposto.
Scaglia Letame più o meno al centro del drappello taurino.
Il botolo non puzza di sterco: è la sublimazione dello sterco. E' lo sterco archètipico, lo sterco come lo disegnerebbe un bambino oppure un Dio. Letame puzza così tanto da provocare profondo sconforto in un naso umano; quello che BianBarattola spera adesso, è che i cinque minotauri abbiano un olfatto più fine di quello di un uomo. Se così fosse, è molto probabile che si disperdano una volta investiti dalla bomba sporca che, guaendo, stà ora percorrendo la parte discendente della sua parabola.
«Fottuti bastaraarrrddIIIIIIIIIII!!!!» Urla a squarciagola mentre Raccapriccio parte alla carica puntando diritto alla più grossa delle vacche armate: in pratica una slavina di lardo, con in testa una Banshee sguaiata, volgare e mutilata, che copre le braccia di distanza lasciandosi alle spalle due ali di scia di polvere che vanno allargandosi ai lati.

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Lorevicius94
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MessaggioInviato: Mer Apr 30, 2008 8:36 pm Rispondi citandoTorna in cima

Questa è la ruolata d'esempio, giusto? Però mi sorge un dubbio... se

X ha scritto:
n7) In ogni trama è possibile introdurre MASSIMO due pg per giocatore

qui tutti stanno giocando con tre pg...

Vabbuò, passo alla creazione dei miei:
    1. Prfgnac= Orco, 92 chili, intelligentissimo, esperto di bon-ton;
    2. Bauer= Umano, 84 chili, maciomen, pronuncia vagamente tedesca;
    3. Licio= Panda stitico, 37 chili, mangia tanto bambù, ma tanto tanto tanto... (ah, è un animale in via d'estizione protetto dal WWF?)


Comincerò a postare solo dalla prossima quest asd2

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Emma Norton
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MessaggioInviato: Mer Apr 30, 2008 11:36 pm Rispondi citandoTorna in cima

Lorevicius94 ha scritto:
Questa è la ruolata d'esempio, giusto? Però mi sorge un dubbio... se

X ha scritto:
n7) In ogni trama è possibile introdurre MASSIMO due pg per giocatore

qui tutti stanno giocando con tre pg...

Vabbuò, passo alla creazione dei miei:
    1. Prfgnac= Orco, 92 chili, intelligentissimo, esperto di bon-ton;
    2. Bauer= Umano, 84 chili, maciomen, pronuncia vagamente tedesca;
    3. Licio= Panda stitico, 37 chili, mangia tanto bambù, ma tanto tanto tanto... (ah, è un animale in via d'estizione protetto dal WWF?)


Comincerò a postare solo dalla prossima quest asd2



Io sto giocando con solo due pg, X mi ha gentilmente escluso il Dottor Leon. Ma ha importanza? In fondo è solo un giro di prova e poi Raccapriccio senza Cane o senza Bian non sarebbe lo stesso Razz. E vale anche per le tre sorelle Putiferio.



X ha scritto:


n11) queste sono le uniche regole che contano, verranno editate come e quando ci farà comodo. Le modifiche avranno valore retroattivo. Non fate domande stupide.
.



Quindi, si può facilmente portare il numero massimo a 3. Non sarei d'accordo per ovvi motivi di dispersione e di sovrannumero, ma finchè siamo pochi a partecipare non si noterà la difficoltà a gestire tanti personaggi.



Ed in ogni caso i Panda sono in estinzione. Prova con un porcellino d'india.

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