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 [campagna caotica] Avventura [Riservata ai Pg] Successivo
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Luxorius
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MessaggioInviato: Sab Mar 17, 2007 11:48 pm Rispondi citandoTorna in cima

Hleghox - PF 21 – PMe 5 – PMa 10 – PPr 4

D’un tratto la sua apparente calma è scossa e lascia trasparire l’agitazione che cerca di nascondere, il rumore e il movimento del portone crepitante lasciano spazio alla sola paranoica tensione. Il fermento degli astanti è palpabile come anche un timorosa curiosità. Hleghox si stacca dal muro su cui è poggiato allontanandosi di qualche braccio dall’oscuro portale, apertosi improvvisamente. Col viso rivolto all’ingresso prosegue la sua marcia all’inverso per poi mettere un piede in fallo e cadere pesantemente a terra. Il dolore lo rende particolarmente lucido. Seduto a terra con le braccia dritte dietro la schiena per reggere il busto che tende a cadere, osserva sbigottito l’evolversi degli eventi. Artes e Sayrus scambiano qualche inutile parola per poi entrare nella bocca tenebrosa dell’alto palazzo. Il dracoide punta i piedi a terra sollevandosi su di essi e alzandosi poi in piedi con l’aiuto delle braccia. Guarda l’ingresso e poi lo sguardo segue in alto la lunghezza della torre, la cupola, essa nasconde qualcosa che potrebbe essere di grande aiuto o, forse, contiene qualche terribile sventura. Ma bisogna scoprirlo. Tutto è iniziato e tutto finirà in quel luogo. Ha vaghi ricordi di quel posto, alcune strane presenze di mostri e demoni armati. Un brivido funesto gli percorre la schiena alata, una lieve paura gli cresce in petto, a suo parere immotivata. Il primo passo verso l’entrata è quasi automatico spinto da un destino incomprensibile ed inevitabile e così via, un passo dietro l’altro, infila la faccia nel buio cercando di scorgere qualcosa. Il salone è spazioso e riccamente ornato, poco si riesce a vedere grazie a qualche raggi di sole che sferza il buio di pece, polvere e ragnatele di ogni sorta rendono quel luogo atavico poco invitante. Eppure Hleghox si porta ai piedi della lunga scalinata. Il tappeto rosso sembra una lingua di dimensioni titaniche, avida e golosa, pronta ad inghiottire le sfortunate prede come vivande succulente. Scorge poco davanti a lui i due compagni muoversi silenziosamente, ridacchia ironico pensando a quanto devono essere preoccupati di non farsi notare. Pensa *Tra l’effetto sorpresa e un’entrata rumorosa…ho sempre preferito la seconda. Fa più effetto, incute timore e lascia di sasso…Sayrus è già di sasso…chissà che ne pensa Artes* continuando a ghignare silenziosamente. Un profondo respiro e comincia la corsa vertiginosa verso la sommità accompagnata da un urlo di battaglia, forte e ruggente, come un tuono che spezza il silenzio in una notte tranquilla, annunciando l’arrivo di una tempesta. Tanto rumoroso e tanto altisonante da mettere in allarme anche i morti.


Ultima modifica di Luxorius il Mar Mar 20, 2007 1:13 pm, modificato 1 volta in totale
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Emma Norton
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MessaggioInviato: Dom Mar 18, 2007 5:15 pm Rispondi citandoTorna in cima

Emma Norton [Punti ferita: 15 – Punti mente: 7 – Punti mana: 14 – Punti provvidenza 6]
Shadow [Punti ferita: 12 – Punti mente: 2 – Punti provvidenza: 2]


Il ravel cammina disinvolto tra le fila di sedie rotte e tavoli raggiungendo il bancone. Annusa in cerca di qualcosa, guardando di tanto in tanto, stupito, la sua faccia deformata nel riflesso delle bottiglie sulla credenza. Non trova nulla che possa servire alla sua padrona, solo uno strato di polvere che sta rendendo difficile il suo respiro, entrando in bocca e asciugando la lingua. Stava per andarsene, quando uno squittio richiama la sua attenzione, e un grosso topo grigio esce allo scoperto da una crepa nel muro rosicchiando un tappo di sughero. E’ troppo tardi quando si accorge di non essere solo. I denti affondano nella carne del roditore come una lama tagliente nel corpo di un neonato, andando a recidere la gola dell’esserino che muove la coda in modo frenetico, agitandosi, chiedendo aiuto ad un dio che non sarebbe mai giunto.
Quando l’ultimo muscolo cessa di tendersi, lasciando esanime la sua preda, Shadow la lascia cadere, e con l’artiglio di una zampa applica un taglio lungo l’addome del suo spuntino. Con piacere ne divora l’interno, leccando il sangue che rimane sul muso e gustando quel sapore che non sentiva da tanto tempo. Non che la padrona non gli desse cibo in abbondanza, ma era raro che dovesse procurarsi un pasto da sé, e mangiarlo crudo. Aveva quasi dimenticato il sapore della carne quando è ancora intrisa del flusso vitale, e in quegli attimi sentiva sempre di nutrirsi sia di carne che di anima. Forse era stato il demone oscuro che gli aveva dato da mangiare la carne di un elfo a confondergli le idee, o quella volta che ha strappato un braccio ad un nano, tanta la fame che aveva.
Fatto sta che si sente soddisfatto, sazio e non ha più un motivo per restare in quella catapecchia. Finisce di leccare le sue zampe, recupera i sonagli, ed esce dalla finestra da dove è entrato.
“Ma guarda chi si vede… E sei tutto sporco di sangue..” Emma passa una mano sul manto nero, mentre contento si struscia alle sue gambe come un gatto desideroso di coccole. Lascia cadere i sonagli, macchiatisi di rosso, che la padrona recupera con un lembo del mantello.
“E’ il sangue di Artes? Lo spero. Ma tanto sono sicura che oggi non è il mio giorno fortunato..”
Un urlo si propaga dall’interno della torre esagonale che sovrastava sul villaggio rompendo il silenzio della morte che come un velo ricopriva tutta la zona.
“E così il draghetto ha mal di pancia..” Commenta sarcastica la mezzodemone.
“Chiunque saprebbe fare un urlo più decente..”
Un altro sguardo alla torre che, per osservarla, dovette piegare la testa di lato, data la strana inclinazione che aveva subito.
“Ma che diavolo è successo in tutto questo tempo..?!”
I componenti del suo gruppo stavano cominciando a salire verso la torre, ne era certa, ma non aveva alcuna intenzione di seguirli.
“Che trovino la morte per fatti loro.. Ho già sprecato troppo tempo per questa ricerca..” Osserva ancora la cupola, indecisa, finché non nota una finestra, la stessa da dove filtrava la luce illuminando la statua del demone di pietra che custodiva il drappo nella mano artigliata.
“Ma perché gli uomini sono così stupidi… Hanno le ali, possono volare ed evitarsi la fatica delle scale..” Avrebbe voluto essere nei panni del Gargoyle. *Almeno lui può usare le ali quando vuole…* Serra la mano a mo’ di pungo, cercando di trovare la forza per trasformarla in demone, ma non è in grado di controllare i suoi poteri a piacimento. Rassegnata sospira, sedendosi sui resti del muro di una casa ammassati su un lato della piazza.
“Mettiti comodo Shadow, aspettiamo e vediamo che combinano i quattro moschettieri”
Il ravel si sdraia ai piedi della padrona, sferzando la coda fatta di scaglie sul terreno polveroso, giocando con una lumaca che si trovava lì per caso.


Ultima modifica di Emma Norton il Lun Mar 19, 2007 3:31 pm, modificato 1 volta in totale
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helios90
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MessaggioInviato: Dom Mar 18, 2007 11:36 pm Rispondi citandoTorna in cima

[David Ransisc,PF:21 PMe:5 PMa:14 PP:6,Palazzo Esagonale]

I miei compagni si dirigono silenziosamente all'interno del palazzo quando dun tratto il dracoide fà la sua entrata*Wow...non dà affatto nell'occhio.....eh...eh....* Hleghox entra nel palazzo seguendo l'esempio si Artes e Sayrus.
Prima di entrare nel palazzo mi giro guardandomi intorno dando la schiena all'entrata.
Cerco di scorgere l'ombra di emma, ma nulla non vedo ne l'ombra della mezzo demone ne l'ombra del felino Shadow:#EMMA VENITE STIAMO ENTRANDO#dico ad alta voce cercando di non urlare troppo,nessuna risposta,niente di nulla.
Una sensazione di dispiacere mi pervade *perchè abbandonare un compagno???*
Estraggo la spada e mi addentro all'interno del palzzo esagonale.
All'interno del palzzo non si vede molto ma la cosa che mi colpisce è il lungo tappeto di velluto che si arrampica lungo una scalinata.
*la scala...quella è sicuramente la scala che porta alla cupola...siiiii*di corsa inizio a salire la lunga scalinata cercando di recuperare i miei compagni.
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Tamriel
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MessaggioInviato: Mar Mar 20, 2007 1:47 am Rispondi citandoTorna in cima

[Palazzo Esagonale, androne]


Shadow pare non destar preoccupazione alla sinistra situazione che si prospetta dinnanzi ai suoi occhi, la quale peggiora ad ogni attimo che trascorre inesorabile, se ne sta li a giocherellare impassibile con quella lumaca tanto fragile quanto indifesa, e mentre la fa scivolare fra un artiglio e l’altro macchiandosi di una viscida bava olivastra si mette sull’attenti, drizzando le orecchie e movendo di scatto la testa in un verso, anche Emma, dalla comoda posizione, può contemplare come i quattro lestofanti spariscono uno ad uno inghiottiti dal palazzo.
Una volta dentro la stanza notano come essa sia costruita su di un piano parallelo rispetto all’inclinazione del maniero, e un senso di tetraggine li coglie senza preavviso, la luce scarseggia e le corvine pareti non aiutano ad aguzzare la vista che si perde negli angoli più bui dell’androne, velandolo d’oscuro mistero.
L’aria è rarefatta e l’umidità gli penetra i polmoni, raschiandogli a tratti la gola, sforzandosi di respirare normalmente e di adattare gli occhi alla nuova luce, Artes ingaggia una corsa frenetica per risalire le scale, stupendosi a differenza di come si potesse presumere che il corrimano e il tappeto sotto i suoi piedi risplendano e non mostrino presenza d’un sol granello di polvere.
Durante la rincorsa affannosa, non tanto per lo sforzo ma quanto per l’opprimente difficoltà di contrarre il respiro, l’umano di colpo viene ammonito da una voce sottile ma al contempo squillante e autorevole:”Benvenuti signori”;
In mezzo alle scale, molto probabilmente fino ad allora nascosto dall’ombra si materializza un uomo di mezza età, è pallido in volto, vestito di tutto punto, di abiti che si direbbe possano appartenere soltanto ad un maggiordomo di corte.
Il viso è affilato, gli zigomi alti e le guance incavate, le labbra sono disegnate da un rossetto scarlatto che le allunga alle estremità, sarà colpa delle occhiaie profonde e livide ma non ha un’aria molto rassicurante, sembrerebbe austero, e dietro quella maschera di ghiaccio cela ogni emozione senza far trasparire il minimo sospetto che possa avvertire paura e tanto meno sgomento.
Pare abbastanza teso, la pelle del viso mostra lievi rughe ed è rattrappita sul collo, anche se conserva un fisico estremamente prestante considerata l’età, tradito solo da quei capelli brizzolati, distanti un pollice l’un l’altro quasi dando la possibilità di contarli uno per volta, pettinati all’indietro e completamente intrisi di qualche unguento.
Esordisce nuovamente sollevando incredibilmente in alto l’arcata del sopracciglio destro, mostrando nell’occhio vitreo una pupilla dilatata all’inverosimile e arricciando il labbro inferiore in un ambiguo sorriso scompone quel marmoreo volto in qualcosa di spaventoso e grottesco da far accapponare la pelle, “Vi stavamo aspettando, i signori sono pregati di seguirmi, vi accompagnerò alle vostre stanze” poi spalanca la bocca gracchiando una sonora risata #Muhahahahaha# e sembra che nella sua cavità si nasconda una lingua biforcuta, poi guardando meglio si capisce che è stato soltanto un effetto ottico…


Ultima modifica di Tamriel il Dom Mar 25, 2007 3:36 pm, modificato 1 volta in totale
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Honoo
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MessaggioInviato: Mar Mar 20, 2007 4:46 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Artes Owlas: 12 PF, 5 PMT, 10 PM, 5PP]

*Dannato dracoide... Spero che attiri tutti di sotto con quell'urlo. E che non passino da qui per raggiungerlo. Quanto detesto i dilettanti.* D'un tratto di fronte ad Artes appare il maggiordomo, il giovane non capisce se sia stato generato dalle ombre stesse della stanza o se fosse solo ben nascosto. Dalla sua gola scappa un rantolo di spavento all'apparire della figura. *Ok, adesso giuro che do una moneta d'oro al primo che mi sa dire da dove è uscito questo beccamorto.* Il rajel lo osserva attentamente *Rassicurante come un becchino... davvero...* Artes rallenta un momento la corsa, recuperando il fiato. "Davvero, ci stava attendendo? Spero scuserà la fretta e gli abiti sporchi, ma il viaggio sin qui è stato faticoso e ... come dire... anomalo. Si anomalo è il termine adatto. Ma le sarei grato se potesse prendersi cura prima dei miei amici di sotto. Sà, non sono abituati a viaggiare a lungo e sono piuttosto stanchi." *Se non altro Emma, o Eilyth, è ancora fuori. Dubito che ci aiuterà, ma se avessimo bisogno di qualcuno all'esterno potrebbe farci comodo... Ma che vado a pensare... Non è affidabile... Troppo volubile, come tutte le donne.* La risata del maggiordomo echeggia nella sala e lungo la scalinata. *Alla faccia della buona ospitalità... ormai, scoperti per scoperti, approfittiamone.* "Capisco che dopo una certa età fare le scale sia faticoso, se mi potesse spiegare come arrivare alla mia stanza, ci andrò da solo, in modo da non darvi troppo disturbo..."
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Emma Norton
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MessaggioInviato: Gio Mar 22, 2007 2:03 am Rispondi citandoTorna in cima

Emma Norton & Shadow, fuori dalla torre


.....................*#Muhahahahaha#*......................

Apre piano un occhio, trovandosi di fronte il musetto umido di Shadow che la fissava preoccupato.
"Sarà stato un brutto sogno, ma mi è parso che qualcuno abbia riso di gusto.."
Sbadiglia, si rialza dal muretto e stende le braccia per stiracchiarsi.
"Che dici, secondo te sono ancora vivi gli altri? Non hanno ancora fatto ritorno.. Che abbiano trovato ciò che cerchiamo? Da soli? Con un drago ottuso e un ladruncolo di strada? Più probabile che siano stati divorati da qualcosa.. o qualcuno." Il ravel posa una zampa sulle gambe della padrona, cercando coccole, che prontamente arrivano.
"Beh, torniamo a dormire.. Quando avremo recuperato le forze andremo a vedere cosa sta succedendo là dentro" La ragazza si distende poggiando la testa sul dorso del felino, così che i capelli che parevan fiamme disordinate potevano confondersi al manto lucente e nero come la notte di Shadow.
Emma si abbandona al sonno, sicura che qualsiasi cosa fosse accaduta il ravel avrebbe vegliato su di lei.
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helios90
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MessaggioInviato: Gio Mar 22, 2007 3:43 pm Rispondi citandoTorna in cima

[David Ransisc,PF:21 PMe:5 PMa:14 PP:6,Palazzo Esagonale]
David inizia a correre lungo la scalinata più forte che può cercando di recuperare i compagni,il fiato inizia a mancare e il battito cardiaco aumenta sempre più.
Dun tratto si intreavede Artes con uno strano uomo fermi sembrano parlare*chi sarà mai.....forse uno dei guardiani?*,prima di arrivare da Artes David sorpassa il dracoide,anticipando di qualche secondo l'arrivo ad Artes.
"Artes....HANF......HANF....con chi state parlando????...lo conoscete???"guardo incuriosito l'uomo e il prima impatto mi fà capire che è una specie di maggiordomo.
Mi soffermo qualche secondo a guardare l'uomo più precisamente mentre con una mano sul fianco e piegato cerco di riprendere fiato.
Il viso è affilato, gli zigomi alti e le guance incavate, le labbra sono disegnate da un rossetto scarlatto che le allunga alle estremità.
L'uomo non dà un impressione molto rassicurante forse a causa delle ochhiaie,i capelli brizzolati e le rughe mi fanno capire che il maggiordomo non è molto giovane anzi.....
Osservo Artes ma inizialmente non dà risposta sembra troppo occupato con il misterioso uomo,dun tratto il maggiordomo dice:"Vi stavamo aspettando, i signori sono pregati di seguirmi, vi accompagnerò alle vostre stanze"guardo perplesso l'uomo*ci stavano aspettando????stanze????ma dove siamo???quì dovevamo essere nel palazzo esagonale....cosa ci fà lui quì????"
#Muhahahahaha#ride di gusto il maggiordomo mentre la sua risata rimbomba tra le mura del palazzo*PERCHE RIDE?????....MI HA STUFATO....* mi avvicino al vecchio "allora....dove siamo????ma soprattuto....cosa ci fà lei quì dentro????"dico al maggiordomo cercando di stare calmo*non ho tempo da perdere...muoviti a rispondere*
Fisso l'uomo negli occhi attendendo impaziente una risposta.
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Luxorius
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MessaggioInviato: Ven Mar 23, 2007 12:59 pm Rispondi citandoTorna in cima

Hleghox - PF 21 – PMe 5 – PMa 10 – PPr 4

Risuona ancora nelle oscure pareti l’urlo del dracoide, che ancora in corsa, supera lesto i gradini. Aspetta da un momento all’altro l’arrivo di qualche minaccia, di qualche rogna, di qualunque cosa avesse potuto risvegliare il suo urlo. Teso ed attento, continua a spingersi su per le scale. L’aria rarefatta ed umida appesantisce ulteriormente la corsa affannosa ma Hleghox troppo avidamente vuole raggiungere la cima del palazzo per lasciarsi andare alla stanchezza. Certo che sarebbe giunto alla meta in pochi balzi è, invece, costretto a fermarsi, colto da una strana ed improvvisa sensazione. Un’eco flebile di voci perse nell’aria giunge al suo orecchio, parole di una calma infinita ma anche sinistre e lugubri come il palazzo stesso. Rallenta il passo per udire meglio quei suoni lontani ed attutiti, notando nella penombra una figura elegante e distinta. Con passi sempre più lenti raggiunge l’uomo scoprendolo vecchio ed austero. Può udire distintamente solo alcune parole “Vi stavamo aspettando, i signori sono pregati di seguirmi, vi accompagnerò alle vostre stanze” Hleghox ascolta sbigottito *eravamo attesi?possibile?* pensa *ma cosa sta succedendo in questo maledetto posto?!?* e un attimo dopo gli sembra di vedere una lingua biforcuta muoversi nella bocca del nuovo ospite. Incerto, insicuro e smarrito, guarda l’uomo enigmatico, certo che da lui potrà avere utili informazioni. Decide di dargli ascolto e attende che si avvii per seguirlo fin dove lo condurrà.
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Sayrus
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MessaggioInviato: Ven Mar 23, 2007 10:13 pm Rispondi citandoTorna in cima

Lenti sono i passi che muove all'interno del palazzo...con curiosità osserva le sue fattezze, di quel luogo che per tanto tempo gli fu negato...
Non appena concentra lo sguardo sulla rampa di scale, si avvede di Fenebir che discende da esse, gli muove incontro, allargando le braccia come per mostrar accondiscendenza nalla venuta del Gargoyle..."Sayrus...Ben Tornato" sussurra con dubbia piacenza, portando una mano sul capo dell'uomo di pietra, in segno di magnanimità...
Indubbiamente una visione...
Nel rammentar tal immagini Sayrus rimane sbigottitto e alquanto perplesso...*ecco cosa mi ricordava questo palazzo* pensa...
Ma mentre la sua mente viaggia negl'oramai lontani ricordi, le parole di Artes, pervengono alle orecchie del Gargole...'E adesso?' si domanda 'con chi starà parlando quell'idiota?' lento volge lo sguardo verso la fonte del suono, avvedendosi del Rajel, e di un vecchio...dall'aspetto lugubre quanto altolcato, probabilmente un maggiordomo d'alto rango..."e questo chi è?" domanda ad Artes...
Il presunto maggiordomo afferma che li stava aspettando, che aveva in serbo delle camere per loro e si dilungava in altri convenevoli...poi David gli muove incontro, arrogante come un poppante, cercando di intimorirlo...*Razza di umano buono a nulla... così non andremo da nessuna parte* pensa, riferendosi al metodo poco furbo utilizzato dall'umano...
Infine la risata, diabolica quanto funerea...
Emma è fuori, sicuramente Shadow veglia su di lei, ma ora è l'ultimo dei problemi a cui pensare...
Il Gargoyle rimane impassibile a quella risata, a quella situazione, e a tutto ciò che lo circonda...resta fermo, li, nell'ampio salone del palazzo, a godersi l'evolversi degl'eventi, a pensare a quale sia la soluzione adatta...nel caso ce ne fosse una...
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Tamriel
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MessaggioInviato: Dom Mar 25, 2007 2:37 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Palazzo esagonale, Piazza]


Shadow fiuta e inspira a pieni polmoni boccate di pericolo, l’aria si è fatta elettrica e cerca di sdrammatizzare giocando con quella piccola e viscida lumaca, trasferendogli tutta la tensione che avverte su ogni muscolo.
Poi una risata lugubre e intrisa di perfidia, con terribile sdegno risuona nella piazza, un movimento quasi istintivo tradisce il perpetuo equilibrio del Ravel che serra gli artigli aggrappandosi alla vita di quell’indifeso essere, e mentre si dibatte fra le zampe alla ricerca della sopravvivenza viene trafitto in ogni parte.
Sembrerebbe sciocco ma Shadow avverte lieve compassione per quello che ha fatto al suo giocattolo, adesso non striscia più , non si può muovere, non è più divertente quel trastullo…un brivido gli percorre per l’interezza la schiena, e si fa sommosso e affranto al tempo stesso, ha compreso che la sua condizione attuale non differisce molto da quella del ninnolo da poco abbandonato.

I suoni sono ovattati e attutiti mentre la voce diviene un lontano eco, Emma squarcia il silenzio con urla di puro terrore, ha freddo e completamente nuda corre atterrita quanto non lo era mai stata, lungo un infinito corridoio nero.
E’ indifesa, avverte passi pesanti avvicinarsi da dietro le sue spalle, non ha nemmeno il coraggio di voltarsi, il cuore gli scoppia in gola mentre corre il più veloce possibile, poi in lontananza scorge una fioca luce bianca, può sentire il fiato sul collo di quella cosa che la sta rincorrendo, pensa *è finita* ma con un ultimo sforzo riesce a raggiungere il bagliore; è accecata dal folgore improvviso ma riesce chiudere la porta della stanza nella quale è appena entrata, la regge con entrambe le mani facendo pressione con i piedi insanguinati, un fragoroso colpo si abbatte un momento dopo contro la porta, facendo vibrare i cardini, poi con le lacrime agli occhi, aspetta qualche altro istante e non ode più nulla, è salva…
Con estrema fatica riesce ad abituare gli occhi alla nuova luminescenza, con stupore misto a orrore scopre di ritrovarsi nella cupola infernale, il drappo nero è ancora al suo posto, mentre nasconde d’ombra l’ignoto, sente sgretolarsi qualcosa, il rumore proviene da quella statua di demone che pian piano acquista la vita, la pietra muta in muscoli possenti e il mostro gli è gia davanti mentre la mezzo non ha possibilità di reagire, è atterrita impossibilitata a muoversi, impotente non riesce a contrarre alcun movimento schiacciata da una pressione inimmaginabile.
Non può far altro che osservare quei lunghi artigli penetrargli nel basso ventre e il diavolo far banchetto del suo stomaco, il dolore è lancinante, le carni strappate con forza brutale, ma la lascia in vita, giusto quel che basta per permettergli di usar la vista, adesso gli è a ridosso con le fauci spalancate sul viso, distende fuori una lingua stranamente oblunga cominciandole a leccare il collo risalendo pian piano sino alle labbra mentre i rintocchi potenti di campane gli frantumano i timpani e sul volto si disegna la disperazione, dolcemente serra le palpebre…

Strillando come un’invasata riapre gli occhi, osserva Shadow leccargli il viso, agitando fra i denti i sonagli, l’animale è evidentemente preoccupato, la osserva con occhi profondamente espressivi che sembrando dire *Raggiungiamoli Emma, affrontiamo il nostro destino*, poi il Ravel si volta di scatto e con grossi balzi si approssima all’entrata dell’esagonale palazzo.


[Palazzo esagonale, Androne]


Dopo aver gracchiato quella risata il maggiordomo torna serioso e si rivolge con garbo ad Artes: “Vi stavamo aspettando da molto tempo, forse taluno disporrebbe della facoltà di pervenire più tardi, ma lasciate che vi indichi io stesso la stanza, non è dunque codesto il mio servigio?”.
Poi alza un tantino la voce indispettito dal tono di David, e pronuncia: “Mettete da parte i bollenti spiriti David, perché in questo luogo non ne avrete alcun bisogno, a meno che non vorrete che diventino la causa prematura della costruzione del vostro ossario.”
Se non fosse per quella smorfia di soddisfazione che gli si disegna sul volto, lo si prenderebbe di certo sul serio, infine rivolgendosi a tutti gli astanti si fa grave e formale, velandosi di quel austerità che solo i nobili riescono a far pesare in tal modo, “Dunque seguitemi, e ascoltate l’unico consiglio che ho da dispensarvi, state attenti agli arcani simboli che incontrerete e fate si che solo i più arguti giungano alla soluzione, perché oltre quella soglia non vi sarà tempo per le dispute ma unicamente per la cagione”.
Si volta di spalle e molto velocemente risale gli ultimi gradini, quasi fluttuando nell’ombra, come se trasportato dalla quella bruma rasente la terra che compare nei sentieri di selve misteriose nelle più umide notti.
I quattro facendo fatica a stargli dietro lo perdono di vista oltre le scale dove si estende un disimpegno che è attraversato trasversalmente da un altro corridoio, il maggiordomo è andato a sinistra, osservando adesso sulla mancina e a destra vi è un solo un buio impenetrabile, mentre d’innanzi vi è un’ingesso ad una zona priva di portone.
Guardando attraverso l’entrata è possibile scorgere una stanza circolare, al centro su di un soppalco rotondo vi è un leggio in acero molto antico che sostiene una penna all’interno di un calamaio, e un libro chiuso rivestito da una copertina in velluto rosso.
Le pareti sono interamente affrescate, è possibile scorgere scene di una tremenda battaglia, dove orde del caos stringono sotto assedio Fonte blu, ripercorrendo le rappresentazioni è riconoscibile un essere sempre incappucciato dietro l’esagonale palazzo, probabilmente si tratta di Ergolich, il quale scaccia con qualche sortilegio i cinque inviati di Fenebir e i guardiani dalla cupola infernale;
poi vi sono scene che mostrano gli abitanti della città assoggettati al suo padrone, il quale gli controlla le menti, rendendoli schiavi e fantasmi, e infine l’ultimo affresco mostra Emma con una corona in testa e sotto i suoi piedi l’iscrizione E8, poi vi è Sayrus su di una torre del tempio oscuro con inciso A6, Artes monta un nero destriero, con al di sotto una fascia bianca riportante la scritta D4, inoltre vi è Hleghox che fa sventolare una bandiera fra le mani, riportante la dicitura H6, infine vi è David a piedi con la vicina incisione B7.
Fra l’inizio e la fine delle rappresentazioni vi è un portone in nero Portal, con in alto una scritta in bassorilievo:



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Luxorius
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MessaggioInviato: Lun Mar 26, 2007 2:20 pm Rispondi citandoTorna in cima

Hleghox - PF 21 – PMe 5 – PMa 10 – PPr 4

Nonostante la strana quiete del posto un fastidioso ronzio suona nelle orecchie di Hleghox, probabilmente l’eco lontana dei suoi pensieri arditi. Davanti al maggiordomo di corte ha fatto mille pensieri prima di lasciarsi andare, succube, all’invito del sinistro personaggio. Ma in effetti non si può sempre menar le mani, talvolta è bene anche lasciarsi andare ad una delicata e diplomatica comunicazione anche quando, come nel caso del primo servo della casa, che solo per la fastidiosa risata che continua a riprodurre, meriterebbe di essere impalato in sala mensa.Il ronzio resiste imperterrito ad infastidire il mezzo drago che nonostante questo ha gli occhi illuminati da brama di sangue ed un lieve sorriso si apre sul lato sinistro della bocca. Poi una voce continua a dire “…state attenti agli arcani simboli che incontrerete e fate si che solo i più arguti giungano alla soluzione, perché oltre quella soglia non vi sarà tempo per le dispute ma unicamente per la cagione”. Hleghox si riprende dal torpore causato dal pensiero cruento e continua a seguire il vecchio sugli scalini. La guida devia, vira, gira, sale e si rivolta fino a condurli in un’ampia sala.La sala ha un certo fascino sinistro ed oscuro, da far rabbrividire chiunque la osservi tra i dracoidi dei monti freddi, abituati a molto peggio. Gli affreschi sulle pareti rievocano eventi epici passati o futuri che il buon Hleghox non riesce a sistemare tra i suoi ricordi, vede le immagini dei compagni e la propria. Una bandiera, agita una bandiera tra le mani, segnò di esultanza per una vittoria o anche segno di pazzia. Vorrebbe sapere ma non può. Ricorda le parole del vecchio maggiordomo e si avvicina al portale nero. Lentamente allunga una mano verso l’iscrizione e la passa sul bassorilievo, ripetendo le parole ivi incise.
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Luxorius
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MessaggioInviato: Lun Mar 26, 2007 3:12 pm Rispondi citandoTorna in cima

Hleghox - PF 21 – PMe 5 – PMa 10 – PPr 4

il pensiero visionario di Hleghox:
Prende con forza il vecchio alle spalle, ormai voltato per farsi seguire, lo solleva sopra la testa e girandosi lo scaraventa giù per le scale. Il corpo avvizzito dell’uomo rotola lesto sui duri gradini, il dracoide spiega le ali e lo segue con una rapida planata, fino a raggiungerlo, ancora volando estrae le sue armi ed infilza la spada nello stomaco del primo servitore, tagliandogli poi la testa con un secco colpo di ascia.


Ultima modifica di Luxorius il Lun Mar 26, 2007 3:17 pm, modificato 2 volte in totale
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Luxorius
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MessaggioInviato: Lun Mar 26, 2007 3:13 pm Rispondi citandoTorna in cima

Hleghox - PF 21 – PMe 5 – PMa 10 – PPr 4

Camminando si rivolge a David mettendogli una mano sulla spalla ‘Ragazzo quante volte devo dirti di stare più tranquillo?Ti pare il caso di interrogare a quel modo questo vecchio pazzo?Vedi... funziona così…incontri qualcuno…ci parli tranquillamente e ottieni informazioni…oppure, incontri qualcuno, estrai l’ascia bipenne con estrema calma, osservi prima il suo viso e poi il tuo rispecchiati sulla lama lucente ed successivamente esegui una taglio netto appena sotto la sua testa. Fatto questo, riponi l’ascia dopo averla pulita, se necessario e sei pronto per sbraitare ogni forma di improperio contro la testa mozzata che gronda sangue e ancora sbatte le palpebre’ ridacchia appena e toglie la mano dalla spalla dell’umano continuando a stargli accanto.


Ultima modifica di Luxorius il Mar Mar 27, 2007 1:24 am, modificato 2 volte in totale
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Luxorius
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MessaggioInviato: Lun Mar 26, 2007 3:14 pm Rispondi citandoTorna in cima

Hleghox - PF 21 – PMe 5 – PMa 10 – PPr 4

Sospira “mettiamoci comodi…sono sempre stato negato per gli enigmi” siede a terra continuando ad osservare l’iscrizione.
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Emma Norton
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MessaggioInviato: Lun Mar 26, 2007 4:38 pm Rispondi citandoTorna in cima

Emma e Shadow, pronti all'azione

Strinse i pugni ingrossando le vene delle mani e digrignando arricciò il naso. I capelli diventarono una fluente chioma rossa e le corna nere crebbero facendosi spazio tra la pelle. Ad un certo punto gridò spaventata fino a quando dalla sua parte umana uscì fuori un demone che pensava di poter controllare… ma si sbagliava. Il demone tramutò il grido disperato in un urlo combattivo, e aprendo gli occhi demoniaci scattò in piedi andando incontro alla torre in una corsa tale da potersi schiantare. Ad un passo da essa prese lo slancio per arrampicarsi afferrando una fenditura nella pietra nera, salendo rapidamente in verticale, agevolata dalle ali che ad un certo punto si aprirono permettendole di fare piccoli balzi da una parte all’altra dell’edificio, fino a raggiungere il tetto. Su di esso scaricò la sua rabbia, tirando pugni alla nuda roccia senza avvertire il dolore che uno sforzo simile poteva causarle, incosciente di ciò che faceva, ma ringhiando come una leonessa pensava solo a colpire e ad urlare in una lingua che non conosceva ma ne comprendeva il significato #Sette signori del male si fanno avanti e sette saranno le teste che sgozzerò donandole al caos incontrollato, nutrendo la mia spada del loro sangue abominevole e cercando l’ambito tesoro che Ergolich mi sottrae!! Oh se non sia maledetto il suo nome!!#
Respirava a fatica e pian piano smise di agitarsi, riprendendo coscienza di sé. Aveva le mani insanguinate, e pulsavano di dolore. La crepa leggera che aveva creato non le avrebbe comunque permesso di passare, era costretta a salire la torre dall’interno. Non capiva cosa le fosse accaduto, era chiaro che ci fosse qualcosa nel suo io che reagiva per proteggerla da ciò che le poteva accadere anche a costo di manifestare reazioni che al sol pensarci avrebbe dato per assurdità. Un attimo dopo la testa riprese a dolerle e rintocchi assordanti riecheggiavano senza riuscire a capire la loro provenienza. Senza volerlo indietreggiò finendo per cadere dalla torre e nel vuoto fu di nuovo il demone a salvarla con l’istinto di aprire le ali e farla atterrare vicino a dei massi. Era stanca di questo dolore, ma la parte inconscia aveva un rimedio, se pur drastico… Afferrò uno alla volta i massi delle rovine e li lanciò contro la torre in un punto mirato, continuando ad urlare contro #Se avrò mai modo di distruggere quelle campane e di far tornare all’inferno queste carogne non esiterò a farli bruciare da Mirion in persona! Tremate Signori della morte! Tremate al pronunciare del demone che vi governa sotto questo mondo! Oh si che sorgerete.. ma per il sol gusto, che mi darete, nel togliervi la vita!!#
Fu al pronunciare dell’ultima parola che si riprese o, che, il fatto di aver terminato i massi da lanciare non le permettesse di continuare a sfogare la sua rabbia, ma tanto fu il lavoro della sua furia, che riuscì a crearsi un varco all’interno della torre. Aveva le braccia ricoperte di sangue, che cominciava a scivolare sul suo vestito, quasi con un senso di disprezzo per le sue azioni, rassegnata chinò il capo scuotendo la testa. Si guardò intorno ma Shadow era sparito. Immaginò che avesse salito le scale anticipandola, non accorgendosi della entità demoniaca che aveva preso il sopravvento. Aprì le ali e volò verso il varco dove tra tossii e imprecazioni dissoltasi una nuvola di polvere vide i suoi compagni intenti a discutere tra loro. Quasi in disparte una strana figura le sorrise in modo orribile, e per un attimo le sembrò di vedere una lingua biforcuta fuoriuscire dalla sua bocca. *Fenebir.. E’ tuo parente per caso? Avete la stessa brutta lingua a due punte…* Ricambiò il sorriso e appena uno spiraglio di luce entrò nella saletta schiarendosi la voce disse: “Scusate il ritardo.. Mi sono persa qualcosa?” Ma sembravano essere interessati ad un portale e non le diedero molta importanza. Così camminò verso la porta con la strana incisione, incrociò le braccia aggrottando la fronte e lesse:
“Vediamo un po’… Il Grande non-so-che si è liberato su fonte blu, come.. come.. quella runa non era una F? *Flam!* Come fuoco.. causando la… hum.. sembra una I quella cosa… *ma si, sarà In, trasformazione..* Causando la trasformazione della.. *oddio questa è difficile.. una M sicura.. ma che sia Many??? Forse..* trasformazione della vita in…?? Morte, si, ci sta… Solo il… eh.. questa non la conosco.. *Sembra Lor, Controllo, ma non ne sono sicura..* ..Controllo? Ha portato.. Oh, il resto della frase è facile da intuire! Ha portato illusione di libertà alle genti che popolano questa terra..”
Si gratta la testa ricordandosi dopo del dolore alla mano e lasciandosi sfuggire un ringhio riprende a dire: “Sentite, se conoscete le rune partite avvantaggiati rispetto a me, io avevo altre cose da pensare da bambina che studiare sciocche pietruzze incise… Ma se avete un traduttore migliore… Il grande “coso” si è liberato su fonte blu come fuoco causando la trasformazione della vita in morte. Solo il controllo ha portato illusione.. ma si, diciamo anche speranza… speranza di libertà fra le genti che popolano questa terra… Come suona? Una vera schifezza, vero?” Rise “Allora datevi da fare scienziati, io vado in cerca del mio gatto…” Incurante dell’affresco che la raffigura passa alla fine del corridoio gridando #Shaaadoooowwww!!! Dove seiiiii???#
L’arrivo del ravel, poco dopo, fu preceduto solo dal suono dei campanellini
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