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 [campagna caotica] Avventura [Riservata ai Pg] Successivo
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Tamriel
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MessaggioInviato: Lun Mar 05, 2007 12:29 am Rispondi citandoTorna in cima

[Guardiole]


Il maestoso capo del Ravel ad un palmo della cintola di Artes, sommosso scruta l’uomo dietro i grandi occhi felini, un’ocra così intenso da lasciare stregati, coperti solo da nuvolette di fumo bianco che compaiono dalla bocca ad ogni profondo respiro.
Fra le fauci così pericolose stringe con estrema delicatezza i campanelli, un movimento fluido della mascella, li lascia cadere a terra senza procurar alcun suono conficcandosi per metà nella melma sottostante.
Artes osserva sdegnato la scena, si volta verso David "perché io ho un CONTRATTO, non un patto... Dicevo che prevede solo l'acquisizione di un certo oggetto. Eventuali extra non sono compresi. Quindi, poiché mi hai chiesto assistenza, piccola Eily, ora sei la mia datrice di lavoro. E come tale, dovrai fornirmi un compenso adeguato alla richiesta che mi hai fatto. So già cosa sarà, e ti garantisco che non sarà nulla di sconveniente... A dopo!"
L’umidità gli entra nella pelle fino a pervadergli le giunture d’ogni ossa, ma noncurante in un movimento fulmineo diventa nebbia, scompare lasciandosi dietro solo un alone ed è già troppo lontano per essere richiamato.
Scivola temerario vestendosi di bruma, movendo senza destar fatica un passo silenzioso dopo l’altro, ogni movenza è armoniosa e felpata, mentre fende la caligine distaccandosi dagli altri.
Solo un’ombra ha lasciato dietro di se, ed Hleghox accetta la sfida, il suo animo è affranto in ricerca di armonia, o forse solo di riscatto, guarda il cielo pensieroso ed è già sopra la testa degli altri; Sayrus lo anticipa, distende le robuste ali, due potenti battiti sollevano acqua mista a fango, si affianca ad Emma e a Shadow, compiendo un disumano sforzo li solleva con la potenza delle sole braccia e lancia un’occhiata carica di disprezzo e velata di competizione al Dracoide e a David mentre anch’egli si perde nel bigio manto.
Hleghox per un momento riesce a scorgere dall’alto Artes, poi lo perde e continua ad avvicinarsi imprudente, spinto da uno strano vigore verso i fuochi.
Anche Sayrus perde di vista gli altri, mentre David resta indietro da solo nella nebbia, ma basta approssimarsi di pochi bracci alle flebili fiamme per constatare che di guardia sulle garitte non vi è nessuno e nemmeno a terra nei pressi del cancello, una calma spettrale è invocata in quel luogo, nemmeno il chiarore è aumentato e all’orizzonte si osserva sorgere un sole morto e immobile che rischiara di fredda luce il pallido scenario.
Statico e animato solo da brividi fatui è il raccapricciante fondale, come falangi si stagliano le irte palizzate, sollevandosi da terra per alcuni bracci, circondano una zona abbastanza ampia da perdersi nella bruma perenne che pervade l’atmosfera, lugubre e grottesca come l’ispida corona di un sovrano invisibile.
Il cancello dello stesso materiale delle recinzioni non infonde protezione, peggio è completamente aperto, spalancato fra le due torrette di guardia che lo delimitano, lasciando proseguire sotto di esso il selciato fin ora percorso, oltre è difficile determinare cosa vi sia, qualche ombra distinguerebbe quelle che sembrano case, ma irta e degna di nota concentra il vostro sguardo al centro:
una costruzione massiccia si slancia, confondendo nella foschia quello che presumibilmente si direbbe un palazzo.


Ultima modifica di Tamriel il Mar Mar 06, 2007 5:08 pm, modificato 1 volta in totale
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Emma Norton
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MessaggioInviato: Lun Mar 05, 2007 2:21 am Rispondi citandoTorna in cima

Emma Norton [Punti ferita: 15 – Punti mente: 7 – Punti mana: 14 – Punti provvidenza 6]
Shadow [Punti ferita: 12 – Punti mente: 2 – Punti provvidenza: 2]


"Lascialo andare, non sopporterebbe il volo" Lo prega la ragazza, mentre la mano di pietra allenta la presa e lascia andare il ravel che dopo un salto di due metri atterra nel pantano sporcandosi di fango. Veloce si scrolla e va in cerca tra la pozza di terra e acqua i suoi campanellini; *E così l'umano non li ha voluti.. Bene, vuol dire che sarò padrone di me stesso* Li recupera dal terriccio bagnato e comincia a correre disperdendosi nella trama di nebbia, salendo la via fino a giungere alle porte del cancello in palizzate di legno. Ogni suo passo è accompagnato dal suono dei sonagli, ma non si preoccupa di destar rumore: se lo vedessero gli basterebbe correre verso l'interno della foresta e disperdersi nella foschia. Sa bene che da qualche parte c'è anche l'umano che l'osserva e o lui o il ravel devono entrare in città. Se ci fosse qualcuno a guardia del cancello potrebbe distrarlo, e permettere all'umano di entrare *E poi prendersi il merito e ricevere il favore della mia padrona, e a me non toccherebbe nulla...* Pensa, arricchiando il naso con un ringhio. *Se trovassi il modo di farlo catturare la padrona ricompenserebbe me e non quel bipede senza pelo... ma non ho le mani io, nè so parlare, che cavolo posso fare da solo???* Innervosito comincia a correre avanti e indietro sull'ingresso principale aspettando che qualcuno esca fuori, attirato dall'incessante tintinnio metallico, mentre agita il bracciale con i campanelli lanciandolo per aria per poi riprenderlo al volo tra i denti. *Intanto vediamo chi c'è a guardia di questo posto.. Magari riesco ad affrontarlo..* Aspetta ancora qualche minuto per poi dileguardi ad un angolo in penombra e attendere chi arriva, lasciando i sonagli all'entrata come esca...

Non molto più lontano da lì, in cielo, Emma si tiene stretta al collo e al braccio di Sayrus mentre con non poca fatica il gargoyle mantiene il peso di entrambi in volo. Più in alto c'è il dracoide e, prevedendo ciò che ha in mente di fare, la ragazza gli urla sperando che l'ascolti: #Messer Dracoide, scendete! Non possiamo rischiare di farci scoprire, vi chiedo solo di aspettare il ritorno di Artes! Attaccare il villaggio adesso non porta alcun vantaggio, restiamo calmi ed elaboriamo un piano!# Quasi si interrompe come sapendo di aver dimenticato qualcosa. Guardando in giù nota l'uomo delle valli muoversi come un'ombra e aggiunge in tono più pacato: "E se vi fosse possibile, prendete messer David con voi, Sayrus non potrebbe sopportare altri pesi! Da questa altezza vediamo cosa succede all'entrata, nel caso ci saranno pericoli decideremo cosa fare!"
Poi con tono scherzoso si volta verso l'uomo di pietra domandando '..Sayrus, le pietre soffrono il solletico??'


Ultima modifica di Emma Norton il Lun Mar 05, 2007 3:19 pm, modificato 1 volta in totale
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helios90
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MessaggioInviato: Lun Mar 05, 2007 12:39 pm Rispondi citandoTorna in cima

[David Ransisc,PF:21 PMe:5 PMa:14 PP:6,Selciato]
Dopo aver sentite le parole di Hleghox inizio a far mille pensieri,all'improvviso Artes sparisce nella fitta nebbia,sayru spicca il volo con emma e shadow e Hleghox aspetta qualche secondo per poi seguire il gargoyle sono rimasto solo nella nebbia ma poco importa*lo sapevo che finiva così*dopo un lungo sospiro inizio a correre in direzione dei fuochi ma subito dopo qualche passo riesco ad intravedere che non c'è nessuno a far la guardia all'entrata e peggio ancora il cancello è completamente spalancoato *strano eppure i fuochi sono accesi.....questo vuol dire che dentro c'è sicuramente qualcuno*.Mancano ancora parecchi bracci prima di arrivare vicino alla palizzata in legno,inizio a correre ma arrivato nei pressi intravedo una strana ombra appostata fuori vicino all'entrata in attesa di qualcosa o qualcuno.Il mio cuore incomincia a battere più forte molto più forte del normale *dai facciamoci coraggio....chiunque sia sono sicuro che non avrà speranza......devo tener conto dell'effetto sorpresa*,estraggo la spada poi mi avvicnio lentamente verso la strana ombra.......*shadow????? mi ha fatto prendere uno spavento......ma come mai è lì cosa aspetta???*dato che è lì immobile e non è entrato decido si seguiere l'esempio del felino,così vado ad appostarmi dal lato opposto del cancello spalancato.*chissa dove sono gli altri??*preso dalla curiosità mi sporgo cercando di vedere cosa c'è dentro alla misteriosa città.Intravedo delle costruzioni che sembrano case poi la mia attenzione cade su un'enorme e massiccia costruzione,ritorno in posizione pronto a trafiggere qualsiasi cosa esca dal cancello.


Ultima modifica di helios90 il Lun Mar 05, 2007 9:01 pm, modificato 1 volta in totale
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Luxorius
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MessaggioInviato: Lun Mar 05, 2007 1:42 pm Rispondi citandoTorna in cima

Hleghox - PF 21 – PMe 5 – PMa 10 – PPr 4

L’aria sibila mentre Hleghox fende la nebbia con le sue ali di drago, il suono provocato dalla membrana che veleggia su ampi cuscini di vento ricorda quello provocato da un nugolo di frecce scagliato in lontananza. Probabilmente avere a che fare con le frecce sarebbe preferibile che dover affrontare un titanico dracoide infuriato. Una brezza fresca e piacevole accarezza delicatamente il suo viso mentre a folle velocità si dirige verso la costruzione, un sorriso beffardo, causato dall’euforia del combattimento ormai prossimo, gli allarga la bocca, lasciando i denti aguzzi in bella mostra. Tre rapide occhiate. Vede Sayrus sfrecciargli appresso cingendo Shadow ed Emma che sbraita inutilmente. Rimane stupito dalla rapidità del volo di quell’essere granitico che nonostante il fardello si libra in volo agile e sicuro. Ma non è una sfida, non c’è nulla da vincere, perciò il buon dracoide lascia credere a quell’insolente gargoyle di poterlo superare nel volo. Poi nota Artes, in basso, intento a nascondersi nella nebbia con subdola dimestichezza, caparbio e capace come solo lui sa essere, tanto che scompare anche alla vista di Hleghox. Infine David, solo e titubante, a qualche braccio da Artes. Riesce a sentire il battere del suo cuore, calmo, dal principio e poi sempre più rapido, sempre più lesto, sempre più spedito. Quel suono sordo gli ricorda, con irritazione, il suono dei tamburi e il rimbombo dei cannoni uditi poco prima. Ma il volo continua, sempre più in alto, sempre più. D’un tratto la nebbia scompare, un tiepido e luminoso sole fa capolino contornato dal cielo azzurro, Hleghox per un momento, rapito dall’estatica visione, allarga le ali, allunga le braccia in avanti e compie una rapida piroetta, prima di rituffarsi a capofitto verso le due fiamme. Scende a velocità folle, le sferzate di aria sugli occhi provocano l’uscita di una lacrima, essa si perde sul viso del dracoide e poi nell’aria, restando un attimo immobile, senza tempo, per poi cadere verso il basso e smarrirsi nella bruma. Il manto grigio dell’aria scivola sul viso di Hleghox che continua la sua discesa, senza curarsi delle parole udite, senza contare su nessuno, senza preoccuparsi di nulla. Poi pensa e spera di trovare qualcosa. Immagina una frotta di guardie vestite d’argento che gli scagliano contro frecce e lance e lame d’ogni sorta allo scopo di abbatterlo. Un maghetto irriverente che agita le mani bofonchiando qualche parola magica nella speranza di fermarlo. Nagroch stesso che con le braccia distese in avanti e le mani aperte cerca di fermarlo e di ghermirlo. E la delusione è forte. Appena la visuale si schiarisce vede solo le due fiaccole agitarsi nella nebbia, nessuno di guardia, nessuno che lo aspetta, nessun soldato, nessun mago, nessun dio della morte. Lesto porta le gambe in avanti e allarga le ali che teneva distese sulla schiena, rallenta, colto da sconforto e pena per se stesso, avrebbe gradito poter infilzare qualcuno. A velocità ridotta si adagia su una delle garitte, posandosi dolcemente. Lo scenario che si offre alla sua vista è scuro e tetro, come falangi si stagliano le irte palizzate, sollevandosi da terra per alcuni bracci, circondano una zona abbastanza ampia da perdersi nella bruma perenne che pervade l’atmosfera, lugubre e grottesca come l’ispida corona di un sovrano invisibile. Il cancello dello stesso materiale delle recinzioni non infonde protezione, peggio è completamente aperto, spalancato fra le due torrette di guardia che lo delimitano, lasciando proseguire sotto di esso il selciato fin ora percorso, oltre è difficile determinare cosa vi sia, qualche ombra distinguerebbe quelle che sembrano case, ma irta e degna di nota concentra il vostro sguardo al centro: una costruzione massiccia si slancia, confondendo nella foschia quello che presumibilmente si direbbe un palazzo. Posa un piede su uno scalino, per poi riporre le armi al loro posto e adagiare un braccio sulla gamba flessa. L’altro braccio posato su un fianco, con aria calma e tranquilla osserva intorno una strana desolazione. Due figure attirano l’attenzione del dracoide muovendosi furtive più in basso, egli le osserva e sorride lievemente riconoscendo Shadow e David. Il suo maghetto preferito si muove con scarsa perizia e con grande agitazione. Muove le ali causando un rumore sinistro e debole, sperando che David lo senta e sobbalzi, vedendolo così deciso e pronto all’azione, vorrebbe con questo gesto tranquillizzarlo o anche spaventarlo un poco. L’umorismo dracoide…strana cosa. Ma l’umano è troppo attento, troppo assorto per udire quel flebile suono, perciò dalle ali si passa alle voci ‘Ehi! David! Che dici? Ti do un passaggio e raggiungiamo gli altri?’ dice debolmente il dracoide ‘così rischi di infilzarti da solo’. Un agile balzo ed è accanto all’umano, visibilmente scosso. Ora osserva il palazzo, massiccio, torvo e alto. Risposte, se ve n’è, potrebbero essere lì dentro e potrebbero esser pronte a saltar fuori.


Ultima modifica di Luxorius il Mar Mar 06, 2007 2:56 pm, modificato 1 volta in totale
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Honoo
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MessaggioInviato: Mar Mar 06, 2007 1:28 am Rispondi citandoTorna in cima

*Che freddo schifoso. Odio il freddo... E' così spiacevole... E umido, dannata umidità, mi ci vorrà una mezza dozzina di bagni caldi per togliermela di dosso, o due bagni e una procace fanciulla... Meglio la seconda...* Il portone spunta dalla nebbia, così come la mancanza di personale nelle garitte diventa evidente. *E va bene Artes. Adesso? Ti infilerai nella città dal portone lasciato convenientemente aperto op...* La figura pelosa di Shadow sbuca dalla nebbia e comincia ad agitarsi in mezzo ai bracieri, cercando di attirare l'attenzione e poi Hleghox atterrare sopra una delle guardiole *... no. Non passerò dall'ingresso. Se in questo posto ci vive qualcuno ogni guardia sarà lì entro pochi minuti.* Lentamente e silenziosamente Artes scivola lungo il bosco, spostandosi tanto da vedere a malapena le fiamme dei bracieri. In quel punto due tronchi della palizzata sono leggermente più distanziati del normale. *Ok proviamo qui...* Il giovane prende un lungo respiro e si lancia correndo contro il muro: il piede destro lascia il suolo per primo, trovando un adeguato appiglio in una sporgenza del tronco. Da lì, Artes si da lo slancio per portare il piede sinistro ancora più in alto, appoggiarlo in mezzo ai due tronchi e darsi l'ultimo stacco di cui ha bisogno per afferrare con le mani il bordo superiore della palizzata. Con un rapido movimento si solleva fino ad osservare la strada dietro la palizzata. *Non c'è nessuno, e quel vicoletto pare tranquillo.* Nel silenzio irreale che lo circonda, Artes supera agilmente la barricata e si infila in un vicolo.
*Se voglio dei documenti falsi dovrò procurarmi dei fogli speciali ed il timbro. Ma per farlo, devo prima rendermi presentabile e comprare alcune cose.*


Ultima modifica di Honoo il Ven Mar 09, 2007 10:30 am, modificato 1 volta in totale
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Sayrus
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MessaggioInviato: Mer Mar 07, 2007 5:16 pm Rispondi citandoTorna in cima

Alle parole della donna Sayrus non può far altro che soddisfare la sua richiesta...si abbassa di qualche metro e infine lascia la presa dal collo del micio, che atterra un pò goffamente a terra...al contempo Eily rimane ben salda al suo braccio, e notando Hleghox più avanti, gli sbraita qualcosa contro, qualcosa di convincente...allo stesso tempo, con toni più pacati si rivolge a David, che rimasto solo a terra, avanza titubante verso il cancello spalancato...
Artes invece, egregiamente nascosto grazie alla bruma e al fitto boscame, sparisce alla vista del Gargoyle, che non può far altro che rimanere a guardare i suoi compagni...
Poi Eily gli sussurra...'Sayrus, le pietre soffrono il solletico?'...al di lei dire un immagine riflessa si staglia nella mente del marmoreo essere nello stesso modo in cui un colpo di cannone impatta contro un muro...provocando gli stessi danni...Narya...con quel dolce sorriso e la sua fanciullesca espressione che rimbomba come un tonfo sordo e costante...
Improvvisamente il Gargoyle comincia a perdere quota e si avvicina rovinosamente al suolo...la mente si fa ad un tratto lucida,e la prima cosa che pensa, è quella di non far schiantare la mezzo demone con lui...in quell'attimo di lucidità, e d'inconsueta generosità, si volta e cinge la donna con entrambe le braccia, come per protezione avvolgendola nelle ali...pochi attimi e la schiena impatta al suolo...poi un urlo di sofferenza...#
AAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH# e null'altro...
Il tempo trascorre inesorabile, come granelli di sabbia che scendono incessanti in una clessidra...socchiude le palpebre, le riapre, e ancora, lentamente...lancia un occhiata alla mezzo demone e con un filo di voce domanda...'Come stai donna?' una fitta di dolore gli fa strozzare le parole in gola...si flette sul busto e si prende la testa fra le mani, stringendola...come incosciamente comincia ad oscillare avanti ed inditro col busto, e come un'ossessiva e malinconica nenia quel nome tuona...Narya...
Si guarda attorno, con lo sguardo immerso nel vuoto, e vacillando si rialza...alla sua vista si presenta un'enorme e massiccio palazzo, talmente imponente da lasciar cadere nel vuoto l'importanza di tutto il resto...con passo lento si avvia verso il portone..incurante di quello che potrebbe accadere e senza aspettare gli altri, come se fosse solo, come sempre...
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Tamriel
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MessaggioInviato: Gio Mar 08, 2007 1:19 am Rispondi citandoTorna in cima

[Città]


Attoniti gli sguardi, perduti nel misterioso scenario che ha catturato la loro attenzione, non dissimile da quei souvenir costruiti dagli artigiani migliori della capitale, un artefatto di rara grazia gli ricordava, una di quelle classiche roccaforti in miniatura intrappolate all’interno di una campana di vetro che bastava agitarle un po’ con le mani da renderle tutte ammantate da un velo di raso bianco talmente sottile da divenir trasparente alla vista.
Di solito quella polverina voleva rappresentare la candida neve di un paesaggio invernale, ma si addiceva nel migliore dei modi alla estasiante visione che possono contemplare, poiché un senso di arcano ma imprescindibile fascino pervade i loro cuori e le loro menti a tal punto da sconquassarli e da renderli titubanti sul da farsi.
Dapprima è questa l’ impressione che incalza il loro cuori, me è presto per sussultare, perché a strappare il loro interesse è qualcosa di mastodontico che si staglia nel bel mezzo di quella che si direbbe per certo una città, un palazzo probabilmente, c’è poco tempo per ragionare e fare inutili congetture, di nuovo senza Artes mentre l’aria si fa colma di tensione.
Il senso di irrequietudine che quel luogo suscita è una sfida difficile da affrontare per tutti, e chi armato di coraggio e chi di disperazione l’affronta nel migliore dei modi, buttandocisi a capofitto; è la volta si Sayrus che seguendo l’esempio dell’uomo, dopo un’ atterraggio sfortunato si rialza dandosi uno slancio con le gambe, china il capo, non incrociando lo sguardo degli altri e incurante senza proferir parola si allontana spinto da surreale sicurezza avanzando con passo cadenzato nel cuore delle sue paure.
Il sole dietro le sue spalle non accenna movimento alcuno, e la tenue sfera di luce fredda non riesce a colmare con il calore dei suoi raggi quel vuoto sconforto che li ha abbracciati, persi nel nulla, in una città popolata da fantasmi che sussurrano nella nebbia, sfiorandoti con eteree mani infondendo geloni ai piedi zuppi di fanghiglia.
Quegli stivali hanno calpestato ossa di sconosciuti fino a pochi momenti prima, ma nessuno si è degnato di avvalersi della facoltà d’indagare, semplicemente hanno avanzato con le bende agli occhi, schiacciando e frantumando spoglie che potevano appartenere ad amici o a rivali, ma poco importa, hanno un compito da portare a termine, il vile danaro muove le loro azioni e dunque poco si prestano a codesti moralismi.
Il Gargoyle si è addentrato da poco nella bruma, ed è già invisibile, sa che Artes è li intorno, conosce il volpone, si starà nascondendo sicuramente all’ombra di qualche vicolo, e infatti non si sbaglia, anche l’uomo scivola veloce fra case e viuzze, seppur riconoscibili per la tipica architettura di Mamorik, restano tutte anonime, artificiali e senza vita, tutto è così fittizio ed irreale da venir voglia di tirarsi un pizzicotto per scongiurare la possibilità d’esser rimasti intrappolati nei labirintici meandri d’un sogno…
Sayrus percorrendo la desertica via principale e Artes dalle vie alternative risalite con estrema facilità come se le conoscesse, si spingono verso il palazzo, ora sono abbastanza vicini da comprendere di cosa si tratti, la bigia foschia si dirada davanti ai loro occhi per lasciare spazio ad un terribile senso di oppressione, visione rivelatrice incupisce i loro animi, è sicuramente lui, il palazzo esagonale, dalla cupola infernale, in alto, affreschi di demoni stagliano minacciosi i loro sguardi sulla piazza che circonda l’edificio.
Non è possibile scrutare cosa si nascondi oltre le nicchie che si susseguono lungo i lati della struttura in Portal, in basso vi è un portone che riporta la rappresentazione di una foglia con sopra incisa la runa Lor.


Ultima modifica di Tamriel il Lun Mar 12, 2007 9:46 am, modificato 2 volte in totale
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Emma Norton
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MessaggioInviato: Gio Mar 08, 2007 11:15 am Rispondi citandoTorna in cima

Emma Norton [Punti ferita: 15 – Punti mente: 7 – Punti mana: 14 – Punti provvidenza 6]
Shadow [Punti ferita: 12 – Punti mente: 2 – Punti provvidenza: 2]


‘Sayrus, per volare dovete sbatter le ali.. Sayrus, state perdendo quota..’
Preoccupata guarda in basso.
“Sayrus, stiamo precipitando..”
#Sayruuuuuus#
Il Gargoyle tornato in sé come un involucro la protegge stringendola tra le braccia e con le ali le fa da scudo, mentre si prepara all’impatto. Una volta a terra, vengono spinti in due direzioni diverse, rotolando uno a sinistra e l’altra a destra. Tirandosi su con i gomiti si rialza e portando una mano alla schiena borbotta: “Mi bastava un semplice si o no..” Fa qualche passo verso l’uomo di pietra aspettando che riprenda i sensi; quando apre gli occhi le domanda 'Come stai donna?' e tirando su il broncio risponde “Ho un nome messere, mi chiamo Emma”, ma sembra non ascoltarla e si rialza di corsa per poi spingersi in avanti verso il centro abitato, quasi mosso da una volontà superiore. “Hei! Aspettate! Non vorrete mica lasciarmi sola!!” Sayrus è già lontano o comunque non le da ascolto e furiosa gli urla contro: #Ma certo! Lasciamo pure Emma qua da sola! Chi se ne frega, andiamo tutti incontro al pericolo e sterminiamo il mondo!# Automaticamente si siede per terra gambe incrociate e mani conserte nel bel mezzo della via, sapendo che non avrebbero fatto ritorno. Il fatto che non tornassero significava che avevano trovato o il modo di attraversare la guardiola o la morte nel tentativo. Sospira, e si getta all’indietro guardando il cielo per quel po’ che la foschia le permetteva di vedere. Distesa sull’unico manto erboso intorno a terriccio bagnato, tende le orecchie in ascolto, ma l’unico rumore che avverte è quello dell’acqua corrente in lontananza. *Non ci sono animali..* pensa, guarda ancora il cielo ma sembra non coglier alcun segno. Fa un altro sospiro carico di stanchezza e si rialza, sgranchendo le ossa delle spalle e del collo, che sotto il peso dell’armatura sembravano atrofizzati. I suoi compagni sono molto più in avanti, e questo non sembra disturbarla. Sguaina le spade e si avvicina a passo lento verso la palizzata in legno, prendendosi più tempo possibile per mantenere la distanza dal suo gruppo *Così da intervenire se vengono accidentalmente scoperti…*

*..Nessuno? Non c’è nessuno? Buon per me dunque* il ravel recupera l’oggetto che lo lega alla volontà degli uomini e saltellando corre verso il centro della via principale. Annusa il suolo alla ricerca di tracce d'uomo o di sterco che possano indicargli la presenza di qualcuno o qualcosa *a parte l'odore del rajel.. solo acqua stagnante*, e il non trovare nulla lo porta a credere di esser completamente solo: tutte le case hanno le porte sbarrate da massicce tavole di legno, così come le locande e gli altri edifici intorno. Restituendo lo sguardo in avanti, nota il grande edificio che avevano già incontrato ad inizio missione. Tornare là dentro e rischiare di esser di nuovo rispediti in una fossa comune non è nei suoi piani, e si ritira davanti la prima locanda barricata cercando di entrare da una finestra con i vetri rotti. Pian piano riesce ad intrufolarsi, ma viene assalito dal pesante odore di muffa e aria viziata che come un profumo mortale aleggia nella stanza come manifesto sentimento del massacro che è avvenuto in tempi ormai lontani… o così sperava il ravel. Si scrolla facendo senza volere strimpellare i campanelli, e sperando di non aver disturbato il riposo di nessuna anima dormiente, si aggira per la stanza in cerca di tesori o qualcosa di utile da portare alla sua padroncina.


Ultima modifica di Emma Norton il Gio Mar 08, 2007 8:19 pm, modificato 2 volte in totale
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helios90
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MessaggioInviato: Gio Mar 08, 2007 1:25 pm Rispondi citandoTorna in cima

[David Ransisc,PF:21 PMe:5 PMa:14 PP:6,Interno città]

Osservo Hlegox avvicinarsi a mè con un balzo e lo spostamento d'aria causato mi scombina i vestiti.
Mi sistemo i vestiti smossi per poi rispondere 'certo andiamo a raggiungere gli altri ma a piedi però'non faccio in tempo a finir la frase che sento un tonfo provenire da dentro 'hai sentito anche tù questo rumore???..seguimi' mi metto in guardia e molto lentamente mi addentro nella nebbia senza preoccuparmi di chi abbia causato il rumore*stavolta non mi scappi*arrivo nel bel mezzo della via e a qualche metro di distanza noto due sagome nere a mè famigliare ,ma una delle due scompare nella nebbia dopo qualche secondo.
"Emma siete voi?????"il cuore rinizia a bettermi più forte del normale,il respiro incomincia diventare pesante ma mi avvicino ulteriormente alla figura e finalmente arriva la conferma è la mezzodemone*ennesimo spavento preso per niente....*mi avvicino ancora all'enorme palazzo e arrivato a qualche braccio dalla porta d'entrata mi si presenta uno spettacolo del tutto particolare e inaspettato.
*è lui...è il palazzo esagonale della cupola infernale...ma come mai è quì????questo vuol dire che....*osservo meglio il palazzo e noto che in alto sono dipinti affreschi di demoni che sembran controllare l'intera piazza posta davanti all'entrata del palazzo.
Mi avvicini al portone e trovo sayrus anche lui stupito per lo spettacolo offertoci dallla struttura.
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Honoo
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MessaggioInviato: Ven Mar 09, 2007 10:26 am Rispondi citandoTorna in cima

*Certo mi piacerebbe trovare una porta non sbarrata. Ma chiedo troppo? Non mi sembra, ma evidentemente qualcun'altro pensa di si.* Lo spettacolo dato dalle case intorno a lui è desolante: finestre sbarrate, acqua stagnante dentro botti marce e nemmeno un'anima in giro. Ogni tanto il silenzio viene rotto dai campanellini di Shadow, che tintinnano ogni volta che il ravel si infila in un buco o saltella in mezzo alla strada. *Bravo micione, continua a farmi da diversivo, magari scopro se vive qualcuno qui...* Artes continua a camminare fra i vicoli, intento a guardarsi intorno, alla ricerca di un indizio che gli faccia capire cosa è successo in quella città. Ma non di uno che gli faccia incontrare troppa gente, la gente, nelle città ridotte in quello stato, tende a essere scortese con gli stranieri. Quando non apertamente ostile. *Avviciniamoci al palazzo centrale, se troverò quel che cerco in questo posto, lo trov...* La vista della cupola infernale lascia Artes decisamente di stucco. *Questo è un problema. O una gran botta di deretano. Da un lato posso concludere il mio contratto con Fenebir, dall'altro non avrò modo di farmi pagare da Eily. O Emma. Fa lo stesso.* Il ragazzo è appoggiato ad una parete e osserva il palazzo facendo saltellare uno shuriken da una mano all'altra. Lo mette via. Si passa la mano dietro la nuca, grattandola freneticamente. Impreca, perchè aveva dimenticato che si era fatto male alle dita mentre scavava. 'Va bene Artes. Ricorda che sei un serio professionista e che lo sottane non devono distrarti dal fare un buon lavoro e dal dare di te un'immagine professionale ed inappuntabile... Ma chi prendo in giro?' Si accorge che sta parlando a bassa voce e torna a pensare *Le sottane mi hanno sempre distratto, ma non hanno mai danneggiato il mio rendimento, anzi, in certi casi sono state delle ottime scorciatoie. Ora prendo il coso per Fenebir e poi mi invento una scusa per seguire Eily. O Emma. Fa lo stesso.*
Dotato di nuova determinazione, Artes procede furtivo ed invisibile verso la cupola infernale *Se hanno capito dove siamo finiti, stanno arrivando li anche gli altri, se non lo hanno capito, tanto meglio. Mi prenderò tutto il merito ed il bottino.*
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Luxorius
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MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2007 12:42 pm Rispondi citandoTorna in cima

Hleghox - PF 21 – PMe 5 – PMa 10 – PPr 4

Hleghox vede David allontanarsi nella nebbia, farfugliando qualcosa lievemente scosso. Incrocia le braccia sul petto ed osserva il nuovo edificio che si offre alla sua vista. Una strana tranquillità riempie il suo petto, strana ed immotivata, poiché il paesaggio circostante e tutt’altro che rassicurante mentre continua a guardare con attenzione crescente il palazzo che si staglia davanti a lui. Voci si perdono nella nebbia trasportate dalla brezza salina, esse riferiscono parole ataviche, ormai dimenticate e sperdute nelle frange temporali alla ricerca di una meta, forse, inesistente. La forma della torre, esagonale, suscita una lieve tensione nel dracoide e guardando più in alto riesce a scorgere una cupola, stranamente familiare intervallata da nicchie di varie forme e misure. Un attimo dopo, un senso di oppressione gli impone di portare una mano sul collo, sfregandola delicatamente. L’immagine oscura di quando si trovava intrappolato sotto terra, senza aria ed in procinto di morire, si fa vivida ed angosciante. Protende poi l’indice verso la cupola esagonale e quasi mosso da una forza esterna dice “Andate!”. Passeggiando lentamente si appropinqua al portone su cui è rappresentata la runa Lor, *Fenebir* pensa *eccoci finalmente, certo avresti dovuto avvisarci che non bastava una scalinata per recuperare il tuo prezioso oggetto*. Incrocia le braccia sul petto, gonfio ed affannoso, poggia la schiena sul muro accanto alla porta e anche un piede, piegando la gamba. Osserva alcuni dei suoi compagni, ancora scossi e stupiti, ma manca ancora qualcuno. In attesa che gli altri arrivino, attende, il respiro è rapido ed agitato mentre cerca inutilmente di mistificare il suo sconcerto.
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Sayrus
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MessaggioInviato: Sab Mar 10, 2007 3:25 pm Rispondi citandoTorna in cima

Spinto da una nuova forza avanza impudente per la via maestra...'Mi piace questo posto...infonde una lucubre quiete...morto al punto giusto oserei dire...' sogghigna cinico...la bruma rende la desertica città quasi incantata, qualcosa di somigliante alle vecchie mura di casa...'Casa' sussurra malinconico...
Il palazzo, ormai sempre più vicino, si erge solenne, con la sua forma esagonale, e lu sue nicchie...'Già...nicchie...' asserisce soffermandosi innanzi al portone...La runa Lor spicca sul portone come un medaglione su un petto nudo...
Il Gargoloyle resta a guardare la runa, il portone, l'intero palazzo e sempre più violentemente si accentua il ricordo di Fenebir...'Vecchio pazzo..' si limita a dire...poi un pensiero, fugace, rivolto a quelli che dovrebbero essere i suoi compagni...dovrebbero..."umani...non mi sono mai piaciuti..." grugnisce, conscio che l'umano lo stia ascoltando..."Artes...dove diavolo sei?" aggiunge infine, scocciato dall'eccessiva furtività dell'uomo..."Non avete ancora capito che non c'è nessuno in questo dannato posto?" conclude sarcastico...
L'attenzione cade nuovamente sul portone, senza aspettar risposta o la venuta dei restanti, muove qualche passo, tendendo la destra in avanti...
'Vediamo che c'è dietro...' sussurra prima di aprirla....
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Tamriel
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MessaggioInviato: Lun Mar 12, 2007 9:43 am Rispondi citandoTorna in cima

[Palazzo Esagonale]


Il palazzo esagonale pare abbia resistito a qualcosa non dissimile a un terremoto, pende vertiginosamente su un lato, completamente arroccato su se stesso, ma questo non lascia ponderare che la sua struttura sia incrinata, mantiene la parvenza d’esser possente, maestoso, inespugnabile.
Emma da lontano, nascosta dal bigio manto, scruta come i quattro si avvicinino al portone, spinti quasi da una forza sovrannaturale, la stessa che muove il passo nei peggiori incubi.
Ignari della loro sorte, dinnanzi alla runa Lor, contemplano l’entrata, poi un rumore sordo proviene da essa, solennemente il portone si schiude in due parti, lasciando crollare detriti e roccia, il movimento lento aumenta l’indugio degli astanti lasciandoli sulle spine ad ogni pollice che percorre durante la sua corsa, infine seguito da un crepitio si spalanca del tutto.
Aguzzando la vista all’interno del palazzo, ottenebrato dalle pareti di nero Portal che non rilasciano luce, nella penombra si intravede un salone, a terra un rosso tappeto di velluto che si arrampica lungo una ingombrante scalinata, oltre, dalla loro posizione, non è possibile capire cosa vi si nasconda.


[In una taverna della città]


Il Ravel si lancia con un balzo sfondando una finestra da i vetri rotti procurandosi qualche lieve graffio sul capo, indugia per un momento, poi annusa l’aria, avvertendo il rancido miasma che solo la muffa sa esalare.
Uno spesso strato di polvere ricopre tutta la taverna, all’interno non vi è nulla, ne tavolini ne sedie, c’è solo quello che un tempo era un bancone, ma non vi sono bottiglie, bicchieri, e tutto così sbiadito, e nell’immobilità della stanza Shadow cerca disperatamente qualcosa, giungendo alla conclusione che non vi è nulla, oltre qualche ratto che squittisce da dietro le crepe nei muri.
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Sayrus
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MessaggioInviato: Mer Mar 14, 2007 2:01 pm Rispondi citandoTorna in cima

'Oramai ci siamo'...sussurra come un flebile lamento...il palazzo, incrinato da un lato, pare abbia resistito a non si sa quale calamità, ma senza scomporsi, senza perdere la sua maestosità, possente e solenne come un tempo...Come un guardiano che sorveglia il suo tesoro, Esso è rimasto, avvolto da un aria sinistra, come fosse eterno...
Il Gargoyle rimane immobile davanti al portone, riuscendo ad intravedere un salone e a terra un rosso tappeto di velluto che si arrampica lungo una ingombrante scalinata, e null'altro...
La reazione istintiva è quella di controllare i suoi averi, come per accertarsi che tutto sia al suo posto, come se questo potesse donargli quell'ambita sicurezza tanto ostentata...'La spada, le basi, la sfera...' appella ogni qual volta s'accerta che quelle cose ci siano...ad un tratto, ghermendo quell'oggetto fra le mani, torna a ripetere quelle parole...'si, la sfera...' quella parola in se per se così priva di senso, infondeva un'arcana inquietudine nello stato d'animo del Gargoyle, conscio della sua effettiva importanza...'A cos'altro ci servirà?' si domanda sperando in cuor suo di non udir risposta...
Lo sguardo scivola veloce sul dracoide e i due uomini..."Dove sono il micio ed Emma?" domanda con tono duro..."bah, ma che ne volete sapere voi" conclude prima di una qualsiasi replica...muove qualche passo in avanti, deciso a soddisfare quell'innata curiosità di sapere cosa o chi vi sia all'interno del palazzo, ed una volta sulla soglia, indugia, per poi rivolgersi ancora a quelli che qualcuno aveva deciso come suoi compagni..."Io entro....Voi?" domanda infastidito dall'eccessiva titubanza degl'altri...'Vecchio Pazzo' sussurra pensando a Fenebir, che fra tanti, l'aveva accostato proprio a loro...e s'addentra...


Ultima modifica di Sayrus il Gio Mar 15, 2007 1:17 am, modificato 1 volta in totale
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Honoo
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MessaggioInviato: Ven Mar 16, 2007 1:15 pm Rispondi citandoTorna in cima

Artes, dal suo nascondiglio, osserva attentamente la strada e il gargoyle in piedi al centro della stessa *Chissà come imparerà che l'assenza di persone non implica un'assenza di problemi? Non so nemmeno come siamo finiti in questa Fonte Blu, non so nemmeno quando siamo finiti? Strana espressione, quando siamo finiti... Però suona bene. Seguiamolo, devo sapere in quale dannata trappola si andrà ad infilare.* Detto questo il rajel scivola silenzioso di casa in casa, fino alla porta della cupola infernale, fin dentro l'ampio androne, fino alle spalle di Sayrus, che con ogni probabilità non lo ha sentito.
"Allora, testa di pietra, trovato niente? Quello che cerchiamo si trova in cima a quelle scale. Fai strada..." Artes osserva la sala e le scale "Naaa... Lascia perdere, rumoroso come sei metteresti in allarme anche i morti. Vado io." E detto questo si lancia su per le scale alla massima velocità possibile.

OFF GAME
Il solito nascondersi/muoversi silenziosamente: 9
Faccio estrema attenzione a dove metto i piedi e ai rumori che sento intorno a me.
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