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 [campagna caotica] Avventura [Riservata ai Pg] Successivo
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Tamriel
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MessaggioInviato: Gio Feb 15, 2007 3:14 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Mamorik, Gran Ducato di Mamorik, Torre sud del tempio oscuro, Pinnacolo]


La torre oscura si erge per la lunghezza di quattrocento bracci, è completamente arroccata su se stessa, sembrerebbe oblunga e sghemba, a tratti di variabili altezza compaiono piccole diramazioni sui suoi lati, minareti dalle irte guglie la costernano come secche ramificazioni di un cipresso.
Nel pinnacolo è conservato il più grande catalizzatore del Gran Ducato, gli aurei bagliori che riverbera sono visibili anche a chi si trova alla sua base, e la cuspide funge anche da osservatorio, da dove si può contemplare l’immensità di Mamorik.
Sayrus si trovava ad ammirare da lassù il grande tempio di Nagroch, gli era stato ordinato di vegliare sul catalizzatore, ormai il Tempio Oscuro si fidava di lui, tutti erano passati sopra la storia del terribile crimine di cui si era macchiato, gli era stato assegnato nuovamente quel ambito compito di custode, ma il gran Consilio aveva deciso che non avrebbe potuto più rimetter piede a Goladria e il Portal che custodisce per lui poteva essere soltanto un miraggio.
Era stato davvero bravo a mentire tutto quel tempo, d'altronde il carattere freddo aveva sempre giocato dalla sua parte, ma un merito gli va riconosciuto, fino ad allora era riuscito a tener a bada gli squilibri psichici che lo affliggono esaltando la sua natura violenta.
D’un tratto mentre è assorto nei suoi pensieri. una sensazione di gelo lo avvolge, mentre un’ombra gli passa davanti agli occhi, vede tre piccole farfalle dalle ali corvine poggiarsi sul cornicione, per un secondo il catalizzatore placa il suo bagliore, poi riprende ad emetterlo…
Si, conosceva quella familiare sensazione, era quasi accogliente, una specie di… “benrivissssto Sssayrussss”, una voce sibilante si leva da dietro le sue spalle, *è sicuramente lui, si, si tratta di Fenebir*.
Le orecchie del gargoyls era da tempo che non udivano più la languida e serpentina lingua del vecchio sacerdote che intanto adesso tagliava l’aria, sentenziosa e accusatrice: “Hai lasssciato che i tuoi compagni affrontassssssero da soli la battaglia di Fonte Blu, nassscondendoti dietro quesssste masssssicce mura non è vero?”
La bigia tunica avvolge il sommo sacerdote come in un sudario, poi fissando Sayrus e puntandogli contro l’indice della mano sinistra “Avresssti dovuto aiutarli, ma adesssso ssssono ssssoli e in pericolo”.
Nella mano destra ghermisce la sacra ossidiana veggente, “Guarda con i tuoi occhi vile traditore”, portando la mano sinistra sulla sfera in cristallo nero, Fenebir serra il pugno, lasciandolo trafiggere dalle lunghe e sottili unghie, a fiotti il sangue inizia a sgorgare sulla reliquia nutrendola mentre s’illumina di cangianti lampi.
Immagini confuse si susseguono senza logica, dapprima David, Hleghox, Emma e Artes correre lungo un’irta scalinata, poi navi da guerra che bombardano un porticciolo, un braccio di demone e un drappo nero, poi, buio, una piccola fessura, della luce, le immagini si accavallavano l’un l’altra e di colpo cessavano di rivelarsi.
Scostando i lunghi capelli bianchi dal viso con la mano, impiastricciandoli del sangue ancora fresco scruta il tuo sguardo, e alzando la voce “Hai visssto con i tuoi sssstessssi occhi, Ergolich sssignore dell’essssagonale palazzo ha tesssso una trappola ai tuoi compagni”, di colpo il tono di voce si placa, trasformandosi in una specie di gemito “Vorressssti raggiungerli? Ssssolo tu potrai sssalvarli”


[Fossa comune]


La trasfigurazione finalmente si era compiuta, l’angelo nero che Emma custodiva nel suo cuore era comparso, personificazione dell’orrore e delle più recondite paure: corna inneggianti al cielo si diramano dal possente capo, fra esse fluiscono lunghi capelli cremisi, dello stesso colore dei luminosi occhi.
Il terribile ghigno che compare sul suo volto, lascia intravedere affilate fauci; mentre le vene a fior di pelle e ogni muscolo contratto, mostrano un corpo robusto e statuario, tinteggiato del colore delle notti più fosche che ricordano i pleniluni di Nagroch.
Sforzandosi la mezzo-demone e l’umano delle valli riescono ad abituare gli occhi alla luce, tenendoli serrati, uno spettacolo mesto si prospetta per una cinquantina di bracci una distesa di ossa affiorano dal pantano, scheletri in armatura, vecchie armi arrugginite, si riescono a riconoscere i resti di coloro che furono demoni e uomini tutti seppelliti nella stessa fossa comune.
L’odore della morte impregna tutta la zona, mentre la bruma non lascia spaziare con lo sguardo, si direbbe che sia mattina, ma anche il cielo è coperto e la pioggia si fa sempre più fitta.
Una sensazione di Déjà Vu li colpisce entrambi, ma sono troppo impegnati a riprender fiato e a cercare i loro compagni.
Sondando con l’orecchio il terreno e scavano nella stessa direzione con l’aiuto di Shadow, spostano una grande quantità di melma mista a resti dei corpi, raggiungono in fretta la profondità di poco più di un braccio e intravedono in un’ incavatura abbastanza ampia il Dracoide e Artes che vengono accecati dalla forte luce.
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Luxorius
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MessaggioInviato: Ven Feb 16, 2007 4:04 am Rispondi citandoTorna in cima

Hleghox - PF 21 – PMe 5 – PMa 10 – PPr 4

Bagnato e freddo, il dracoide è colpito da un senso di profonda disillusione. Quanti sforzi e quanta terra. Accanto a lui, il minatore continua a scavare con una decisione impressionante, tanto da fornire un importante supporto anche a Hleghox. Inizialmente avrebbe desiderato una beata solitudine ma fosse stato solo, avrebbe già da molto rinunciato alla vita, preso da stanchezza e sconforto.Pensa *Maledetta uscita..e maledetta terra bagnata e minuta..* continuando a scavare trascinato dalla forza d’animo del suo compagno di sventura.
D’un tratto ha la sensazione di udire rumori sordi e sommessi provenire dall’alto, come se qualcuno stesse scavando verso di lui. Un barlume di speranza riaccende le sue forze ormai allo stremo, fino a che un sottile e friabile parete di terra e fango si apre regalandogli un lancinante dolore agli occhi. Un riflesso istintivo lo costringerebbe a portarsi una mano al viso, per ripararsi da quella luce grigiastra ma intensa, ma questa azione richiede un piccolo sforzo, la mano per potersi spostare deve prima essere liberata dal cumulo di macerie in cui è incastrata. Hleghox chiude gli occhi abbagliato dai raggi solari, strattona il braccio, ancora e ancora, sbatte le ali e con un ultimo colpo secco porta la mano sinistra ad ombreggiare il volto. Con la mano sulla fronte e il palmo rivolto all’esterno, riesce ad aprire leggermente gli occhi, portando indietro la testa e sbattendo gli occhi varie volte per abituarsi gradatamente al rinnovato spettacolo offerto dal mondo dei vivi. Dopo qualche momento scosta la mano e apre le palpebre lasciando allo sguardo aguzzo un paesaggio pittoresco. Egli scorge per primo il cielo, grigio e torvo, colmo di nuvoloni carichi di pioggia, ogni tanto un lampo sferza il plumbeo manto ma…in lontananza, tanto lontano che il suono giunge alle orecchie del dracoide lieve e suadente. Al suo sguardo si offrono ora due dei suoi compagni. Emma, quasi irriconoscibile, col viso teso e cupo ma leggermente compiaciuto e David, fradicio come un canarino e carico di una malcelata agitazione. In lieve imbarazzo, nota anche Shadow, artigliato e peloso come sempre. Digrignando i denti si libera dalla presa bramosa della fossa in cui era sepolto e in attimo è in piedi, si guarda intorno, si spolvera leggermente senza troppa convinzione e rivolto ai compagni ‘avete per caso visto che fine ha fatto il mio drappo nero?’ dice guardandosi poi attorno alla ricerca di quell’oggetto, che nei suoi ricordi era ormai divenuto di sua proprietà.
Senza attendere risposta si riaffaccia nel buco appena lasciato, la curiosità di scoprire l’identità del suo minatore è troppa. Per deduzione, ritiene possa trattarsi solo di Artes, il malnato, il briccone, il furbesco e pragmatico Artes. Allunga la mano afferrando quella dell’ultimo sepolto e lo tira fuori con un robusto strattone. Continuando a tenerlo nella sua stretta, lo solleva sino a poterne osservare gli occhi direttamente. Sorride lievemente e..‘chi l’avrebbe detto? Dietro quella sporca fanghiglia..mi pare di riconoscere il buon vecchio Artes!ehehehe!’..dice, lasciando la presa e voltandosi varie volte ad osservare la situazione.
Terra bagnata e pioggia, una nebbia fitta e il cielo plumbeo, mille corpi galleggianti e ossa sparse ovunque, rigagnoli di acqua sporca scivolano sul terreno, trasportando resti di corpi e oggetti che furono un tempo uomini e armi. Hleghox prende un profondo respiro, ancora una volta è di fronte alla prova tangibile dell’insensatezza. Riconosce quel sito come una fossa comune in cui demoni furono seppelliti e anche uomini, assieme, senza rispetto, senza distinzione. Si sgranchisce un po’ le articolazione a lungo contratte, mettendo le mani dietro la schiena arcuandola, rotea il collo circolarmente emettendo dalle ossa un flebile suono e sbatte le ali intorpidite, questa volta la sua vita è costata troppo tempo e troppi sforzi. Pochi passi e ritorna al cospetto dei compagni..’ebbene? questo drappo?’ chiede, senza troppa convinzione, senza attendere risposta, comincia a passeggiare nelle vicinanze, alla ricerca di qualcosa.


Ultima modifica di Luxorius il Mar Feb 20, 2007 1:04 am, modificato 2 volte in totale
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Honoo
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MessaggioInviato: Ven Feb 16, 2007 1:02 pm Rispondi citandoTorna in cima

Durante l'estenuante lavoro di scavo Artes sente un altro ingranaggio della sua testa iniziare a girare a vuoto, il che si traduce in uno stupido motivetto che gli si fissa in testa *Zitto e scava... Scava e scava...* e che viene espresso come un ritmato mugolio. Pare che lo zamputo collega di Artes non apprezzi la musica, a giudicare dai grugniti di palese disapprovazione che emette. 'Sei sempre stato un ragazzo cocciuto Artes, ma la testardaggine non basta per sopravvivere...' *Lo so, vecchio, serve soprattutto l'intelligenza, cosa di cui i numi, evidentemente, non hanno voluto farti dono.* 'Vedremo chi di noi due raggiungerà l'altro figliolo, vedremo...' Nonostante tutto la stanchezza inizia a farsi sentire, ma Artes non ha la minima intenzione di lasciarsi andare. D'un tratto un fascio di luce accecante lo prende in pieno viso *Magnifico... Una luce alla fine del tunnel... Possibile che non mi sia accorto di nulla? Eppure dovrebbe essere doloroso morire asfissiati, l'ho scelto apposta...* Ancora una volta la voce di Markigan giunge nelle orecchie di Artes 'Posso confermare.' La consapevolezza di essere salvo colpisce Artes esattamente nel momento in cui una mano artigliata lo afferra per il polso e lo tira su senza sforzi "Chi l’avrebbe detto? Dietro quella sporca fanghiglia..mi pare di riconoscere il buon vecchio Artes! ehehehe!" Subito dopo, la presa sul suo polso viene meno,con grande sollievo del giovane, e Artes si trova nuovamente con i piedi per terra; con gli occhi chiusi per resistere alla luce del sole e senza le orecchie piene di terriccio Artes riesce finalmente a riconoscere Hleghox "Ecco di chi era quella zampa! Del lucertolone! Non ci crederai, Hleghox carissimo, ma nemmeno tu profumi di fresco. Ma non importa..." In modo del tutto inatteso il Rajel si volta in direzione della buca da cui è appena uscito, ci punta contro un dito e urla #Alla faccia tua! Vecchio! AH!#
Lentamente i suoi occhi si adattano alla luce solare, permettendogli di ammirare l'ambiente che lo circonda: cielo coperto e pioggia battente al di sopra, putrida fogna zeppa di scheletri di sotto. Lo spettacolo migliore del mondo per uno che è appena uscito dalla propria tomba. E in mezzo i suoi colleghi: Hleghox intento a cercare qualcosa fra i morti, David seduto per terra, evidentemente spossato dagli eventi, anche se meno di Artes, Shadow, con la pelliccia nera ancora leggermente sporca di terriccio, fatta eccezione per le zampe, ancora del tutto infangate. "Gattone!" il giovane Rajel corre ad accarezzare il Ravel, arruffandogli il pelo e prendendogli il muso fra le mani. "Grazie per averci tirato fuori di li! Appena arriviamo in una città ti compro tutte le bistecche che vuoi." E stampa un bacio sulla fronte dell'animale, che mugola perplesso in direzione di Emma. "Sai di gatto bagnato, dovresti fare qualcosa per l'igiene, sai?" poi rivolto verso David "David! Amico mio! ... ... ... Non ti offendi se non ti bacio, vero? Sono sicuro di no. Emma! Dove sei, perla di rara bellezza?" Solo in quel momento Artes nota le ali, le corna, le corte ma affilate zanne e gli artigli della ragazza. *Oh... Una quasi-demone... Interessante...* Artes si avvicina alla giovane "Devo dire che i capelli rossi ti donano molto, come anche queste splendide ali..." Artes prende la mano destra di lei e la bacia. "Incantato... Più di prima se possibile..."


Ultima modifica di Honoo il Lun Feb 19, 2007 5:00 pm, modificato 2 volte in totale
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helios90
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MessaggioInviato: Ven Feb 16, 2007 1:11 pm Rispondi citandoTorna in cima

[David Ransisc,PF:21 PM:2 PP:4,Fossa Comune]
Inizio a scavare all'impazzata ad un certo punto vedo che shadow si affianca a me e inizia a scavare *è libera*,"Emma finalmente sei libera!!!!!!" mi alzo per assicurarmi dello stato di emma norton la guarda dall'basso verso l'alto,dai piedi alla testa, ma nota che è molto diversa "emma????cosa ti è successo???"fisso i suoi occhi e trovo qualcosa di familiare in lei *si anche se è cambiata fisicamente sono sicuro che è sempre lei* mi inginocchi e inizio a scavare,dopo un po' di tempo la terra inizia a cedere *finalmente ci siamo* tiro due calci secchi in quella direzione e finalmente si apre un varco riesco a distinguere due figure a me familiare *sono vivi meno male!*rfai un paio di passi indietro inginocchiato per poi sedermi sulla fanghiglia.La pioggia continua a cadere su di noi ma siamo tutti vivi nonostante abbiano provato a seppellirci,mi guardo in torno solo adesso e nota lo scenario,migliaia di cadevare di tutti i tipi sono seppelliti in questa fossa comune la fossa sembra lunga una cinquantina di bracci *WOW* penso e qualche secondo dopo esce Hleghox dalla fossa,appena uscito sembra star bene ,si toglie la polvere e il fango addosso e incomincia a fare domande riguardanti il drappo ma non rispondo visto che non saprei cosa dirgli,dopo qualche secondo si volta e porge la mano ad Artes,appena uscito lo guardo l'amico *anche lui sembra stare bene....menomale....*,guarda artes sembra felice *bhe siamo appena scampati alla morte....*.Mi alzo in piedi e noto che Hleghox incominci a a cercare "cosa cercate amico mio????"continuo a guardare Hleghox aspettando una risposta,smetto di guardarlo e mi giro verso Emma Norton "Allora che facciamo???....vogliamo uscire di qui???...dai controllate se avete tutto e cerchiamo una via di uscita!!!",accarezzo il pelo bagnato di shadow e incomincio a cercare una via di uscita.


Ultima modifica di helios90 il Ven Feb 16, 2007 10:19 pm, modificato 2 volte in totale
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Sayrus
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MessaggioInviato: Ven Feb 16, 2007 8:50 pm Rispondi citandoTorna in cima

Sayrus: Gargoyls

Punti Ferita 21 PF - Punti Mente 7 PMT - Punti Mana 18 P - Punti Provvidenza 4


Immerso nei suoi pensieri lascia correre lo sguardo sul paesaggio circostante...il pinnacolo, dall'alto della sua posizione, gli permette di controllare i territori limitrofi, assicurando ben si per lui, un inviolabile covo...
Il vento leggiadro, solito di quelle altiduni, si fece d'un tratto gelido, riconducendolo in quella che ormai era divenuta la sua realtà...appoggiate sul cornicione, scorge, con una certa sorpresa, tre farfalle dalle ali corvine...nello stesso istante, il catalizzatore placa il suo bagliore, per un secondo, e nulla più...
Una strana sensazione, quasi piacevole, lo avvolge nel momento in cui riconosce la sibilante voce di Fenebir...*Fenebir..* pensa...
Lento si volta verso il suo interlocutore.. *Da quanto tempo...vecchio pazzo...* il primo pensiero che s'insinua nella sua mente...
"Che cosa vuoi vecchio?" grugnisce infine rivolto al sacerdote...il tono gelido, quasi seccato dall'interruzione dovuta alla sua apparizione...
Prende a blatare di una presunta colpa, di un presunto abbandono di presunti compagni di presunti obblighi non rispettati..."Queste cose non mi riguardano, non sono affar miei, non gli ho di certo detto io di impelagarsi in imprese più grandi di loro..." e pensa *bah...umani...*
Di tutta risposta, egli, con fare sentenzioso e accusatore replica sul gargoyls, provocando in egli una fulminea rabbia celere a pervadergli anima e corpo..."Non sono un traditore" replica tosto, anteponendo una pausa fra ogni parola, ad evidenziare l'importanza di tal lemmi...poi, il viso si distende, come per tenuare l'ira crescente,e asserisce sarcastico..."I miei compagni? quei quattro matti bramosi di fama, denaro e potere?" come stupito osserva il vecchio, lasciando trasparire dagli occhi un espressione folle...poi china il capo sulla mancina, un sorriso mesto gli affiora in viso, e aggiunge..."queste, sono le mie compagne..." indicando con lo sguardo e la destra le cinta di mura...
Fenebir a tal punto ghermisce nella destra, la sacra ossidiana veggente, mostrando al Gargoyls la sventurata sorte dei quattro...una strana emozione prende a divagargli in corpo, gettandolo nei ricorrenti incubi che lo attanagliavano da sveglio e da dormiente...Narya, e il suo tenero viso, mutato in espressioni agonizzanti e doloranti, alla ricerca di aiuto, mai giunto...*NO...non accadrà ancora, non rimarrò impotente a guardare* furente, stringe i pugni infliggendosi lievi ferite sui palmi delle mani..."Come faccio a trovarli?" grugnisce...
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Emma Norton
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MessaggioInviato: Sab Feb 17, 2007 12:03 pm Rispondi citandoTorna in cima

Emma Norton [Punti ferita: (5+3)*3 = 24 – Punti mente: 7 – Punti mana: 14 – Punti provvidenza: 4] Sotto gli effetti della trasformazione...
Shadow [Punti ferita: 12 – Punti mente: 2 – Punti provvidenza: 4]

"Emma finalmente sei libera!!!!!!"
*Si, umano, libera di uccidere ancora...* Pensa allungando le labbra a mo' di sorriso.
"Emma???? Cosa ti è successo???"
*Che vuoi che sia.. Quello che succede a chiunque uccida le creature sacre di una divinità legale...*
"Allora che facciamo???....vogliamo uscire di qui???...dai controllate se avete tutto e cerchiamo una via di uscita!!!"
*Ma dai, non ti piace l'odore della Morte che circonda questa sponde dopo che sei riuscito per l'ennesima volta a fuggire dal Suo abbraccio? Restiamo ancora un po'.. Il tempo di beffarci di Lei mentre progetta altri piani per sottrarci la vita alla quale ci aggrappiamo così disperatamente...*
Il mezzo drago e il Rajel sono riusciti ad uscire dalla terra ancora una volta per merito del ravel che con grande impeto ha scavato insieme a David. Non tanto sicura sul fatto che averli ancora in vita sia un vantaggio
*In fondo, se erano morti, potevo andarmene per i fatti miei...* Osserva il dracoide che va in cerca del suo drappo *Ma come si può fissare su un pezzo di stoffa??? Se tanto ci tiene gliene confezionerò uno con la pelle di un drow...* per poi posar gli occhi sul Rajel che nel frattempo si era avvicinato per dare un casto bacio alla sua mano destra:
"Devo dire che i capelli rossi ti donano molto, come anche queste splendide ali..." Indietreggia, quasi sorpresa, e l'umano continua a dire: "Incantato... Più di prima se possibile..."
Non sa di preciso quali siano le intenzioni di Artes, ma mettergli su un po' di timore è la prima cosa che le viene in mente...
Nel frattempo ha smesso di piovere e tra le nuvole esce uno spiraglio di luce pallida. Distrattamente porta una mano agli occhi, ancora non del tutto abituati alla luce, e con voce non umana sussurra:
'Non so chi vi abbia detto il mio nome, umani, ma vi hanno mentito. Emma fu il nome che mi diedero alla nascita, mentre agonizzante moriva la mia progenitrice, e i sacerdoti di Xax mi cullavano invocando la loro divinità affinché mi affidasse alla tutela dei suoi guerrieri scelti. E così fu e così crebbi col nome da mortale, Emma, come chiamarono la luna grigia che sorge all'occidente. Emma fu il mio nome per nascondermi tra voi mortali e poter servire il Caos che mi ha generata anche in queste terre...
Ma il mio vero nome è Eih'Lyith, ma non potreste mai pronunciare un nome così sacro nella vostra insulsa lingua... Eih'Lyith è il mio nome. Eih'Lyith... Vuol dire Cacciatrice...'
Sicura che in pochi avrebbero obiettato su quanto detto, distende le ali cercando di prender su il volo. Le ali ancora inzuppate d'acqua le permettono di raggiungere l'altezza di un albero, e da lì cerca di capire dove si trovano e se più in avanti c'è un luogo ove riposarsi.


Ultima modifica di Emma Norton il Ven Feb 23, 2007 12:57 am, modificato 2 volte in totale
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Tamriel
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MessaggioInviato: Lun Feb 19, 2007 1:15 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Mamorik, Gran Ducato di Mamorik, Torre sud del tempio oscuro, Pinnacolo]

Ascoltando le ultime parole di Sayrus, Fenebir si fa più sicuro, abbassa la testa e comincia ad avvicinarsi tosto verso di lui, una pressione terribile si approssima ad ogni passo che compie, la sfera di nero cristallo adesso è ghermita da entrambe le scheletriche mani che impone in avanti precedendolo, l’ossidiana trema fra le sue dita, scossa da violenti spasmi, mentre il gargoyls è costretto a portarsi le mani alle tempie che scoppiano sotto un dolore terribile.
Fenebir è ormai a poco più di un braccio di distanza da Sayrus e le sue mani ostentano pericolosamente la sacra reliquia che di colpo cessa di sussultare, proprio quando lo sguardo torvo del vecchio si posa su quello del gargoyls, spalancando la bocca e mettendo in mostra quattro affilati canini “Dunque è quesssta la sssentenza, raggiungerai gli altri, e lo ssstessso desssstino toccherà anche a te” ogni parola è scandita solennemente, la voce gli rimbomba nella testa propagandosi cupa sottoforma di eco.
Adesso è a un palmo di mano da Sayrus, e porgendogli la pietra veggente, si avvicina al suo orecchio destro sibilando ‘ti affido l’ossssssidiana, ma dovrete riportarmi ciò che non sssiete riusssciti a fare in passssato, dillo ai tuoi compagni, e sssemmai decidessste di tradire la mia fiducia sssapete già cosssa vi ssspetterà’;
la voce si perde come un sussurro, poi resta per un momento in silenzio, di scatto protende le mani con i palmi rivolti al cielo, gli occhi si fanno cinerei e delle fameliche ombre cominciano a vorticargli intorno, la voce cupa e tenebrosa fa vibrare la sua immagine mentre pronuncia a squarcia gola #Uus lor tim!!!!!# l’intera torre è scossa da queste parole che con difficoltà il gargoyls riesce a comprendere, adesso protende l’indice della mano sinistra a nord e quello della destra verso di lui, l’obelisco oscilla ancora sotto l’ennesimo colpo, i fulmini squarciano di continuo la volta celeste che si gonfia di nubi nere rimbombando come in una marcia di oscure torme, l’atmosfera si fa tetra e si scandiscono versi ancor più potenti #Uus lor hur!!!!!#.
La figura di Sayrus si deforma piegata dal tempo, una luce l’avvolge mentre perde contatto con la realtà, vede se stesso spostarti rapidissimamente in avanti, sente lo scorrere della vita nelle città mentre percorre all’impazzata lorring su lorring, le anime delle genti gli scorrono affianco, invecchiano muoiono, si rigenerano nuove esistenze, il soffio vitale gli scorre sul collo ma non ha nemmeno il tempo di contemplarlo, poi, il suo incessante moto si blocca.
Buio, dapprima vede un piccolo seme roteare, si fa stelo, poi fuscello, la corteccia comincia a ricoprirlo mentre i rami si fanno lunghi come le radici che possenti si estendono nel terreno; adesso è cosparso di fiori, poi di frutti e intanto la visione inizia a sbiadirsi, mentre l’albero si rinsecchisce e si fa nero e rancido, queste immagini sembrano solo un ricordo e Sayrus proprio in quel momento avverte la sensazione di qualcosa di solido sotto i suoi piedi.


[Fossa comune]


Anche la terra generatrice li ha rifiutati rigettandoli dal suo grembo, abortendogli li ha resi smarriti e l’ambiente che li circonda, ostile e ottenebrante non li aiuta a serbar ricordo, solo la vana memoria di un drappo nero e di ciò che conteneva, cinque guardiani e Fenebir, il vecchio, avvolto dalla bigia veste cinerea, mentre sussiste una starna sensazione di Déjà Vu ogni volta che si guardano attorno.
Shadow si protende indietro ad ogni manifestazione d’affetto, digrignando le fauci e seguendo con lo sguardo ogni movimento losco di Artes che intanto sfrutta l’occasione per compiacere Emma, la quale sente la forza demoniaca che scorre nel suo sangue cedere di momento in momento che passa.
David cerca una possibile via d’uscita, ma la fitta nebbia occlude ogni visuale e poco dopo capisce che sta girando in tondo, senza far riuscire a spaziare lo sguardo oltre una cinquantina di bracci.
Emma un tantino scossa dalla parole di Artes distende le ali librandosi in volo, anche se il cielo si sta diradando non riesce a guardare troppo in lontananza perché la bruma è ancora molto fitta, ma da lassù capisce che il territorio circostante si trova in lieve pendenza, mentre avverte la sensazione d’abbandono che rilascia la trasfigurazione quando la sta svanendo, le ali iniziano a richiudersi facendogli perdere quota e anche le corna ritornano nei loro pertugi, ma con un’ultima occhiata riesce a scorgere una strada in selciato in lontananza.
Hleghox si guarda intorno e inizia a rovistare come farebbe un necroforo fra le spoglie accatastate di quello che sembrerebbe essere una piccola torma, sotto la pioggia incessante, macchiandosi le mani di fanghiglia ripulisce quelle che erano armature e vesti, scovando sui pettorali di esse le rune Rel e nox, e nei resti di quelle che un tempo erano temibili armi riconosce un’ascia bipenne con l’incisione sul manico di Pikros, suo vecchio compagno d’arme in più di una battaglia.
Di colpo sentite una voce lontana nelle vostre teste “Sette rintocchi ai sette signori del male”, e proprio in quel momento compare dal nulla la figura di Sayrus, lasciandosi dietro le spalle un luminoso portale.


Ultima modifica di Tamriel il Mer Feb 21, 2007 12:41 pm, modificato 1 volta in totale
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Honoo
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MessaggioInviato: Lun Feb 19, 2007 5:54 pm Rispondi citandoTorna in cima

Dopo aver dato una convincente risposta Emma ha spiccato il volo, e Artes tira un sospiro di sollievo *Strano... Ma i demoni neri non avevano perso la capacità di mutarsi in umani? Almeno questo mi raccontava la nonna sulla fine della guerra dei secoli...* Alza lo sguardo verso la ragazza che sta volando in cerchio sopra di loro "Fortuna che non è un avvoltoio... Sarebbe di cattivo auspicio..." *Eppure non stava mentendo.... o stava mentendo molto bene. Mai stato bravo in queste cose... Se ha mentito, prima o poi si tradirà... e se non ha mentito... mi pare che qualche nobile paghi bene le teste di demone, potrei farci un gruzzolo notevole.* David gli stava girando intorno come, se non peggio di una trottola. "Vuoi stare fermo per cinque minuti? Eily sta facendo ricognizione, appena scende ci dirà dove andare." Nell'attesa Artes comincia a controllare cosa si è salvato delle sue cose: passa la mano dietro la schiena, sentendo il confortante ingombro della sua spada e del borsello di cuoio con le shuriken. Infila la mano nel borsello e le lascia scorrere sotto le dita, contandole: ci sono tutte e con loro anche la robusta corda di liuto. Nella seconda borsa da cinta ci sono un paio di ampolle di vetro, delle pietruzze e della stoffa strappata. *Uff, mi serviranno delle nuove fiasche.* Purtroppo il suo zaino, con il suo vario e importante contenuto è andato disperso, ma Artes sorride lo stesso. Tutto è rimpiazzabile, tranne la pelle. La sua, ovviamente. Quindi riassicura il pugnale nel fodero, proprio mentre un lampo di luce compare alle sue spalle. Istintivamente il giovane scarta di lato, portando la mano ai suoi fedeli shuriken e voltandosi ad osservare il portale e la creatura che ne è uscita. *Sarà il caso di far scendere l'angioletta cacciatrice e mettere sul chi vive gli altri.* #Eily! Abbiamo ospiti! Amico tuo?#
Solo dopo l'urlo Artes si preoccupa di riflettere sul nuovo arrivato, ha la netta sensazione di averlo già visto, ma dove? Forse dal vecchio Fenebir? "Va bene, ti do un 8 per l'entrata in scena, ma in quanto a tempismo non ci siamo proprio... Voto finale: 6. Ora che ne dici di dirci chi sei e cosa ci fai qui?"
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Emma Norton
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MessaggioInviato: Lun Feb 19, 2007 9:46 pm Rispondi citandoTorna in cima

*Sto perdendo quota o sbaglio? Hum... Nah, non credo.. Eppure son le mie piume quelle che vedo??!!*
I battiti di ali cominciano a farsi più lenti, mentre distrattamente volteggia nel cielo grigio in cerca di una via.
Le piume nere pian piano si staccano come foglie da un ramo secco e sospinte dal vento la circondano per poi volteggiare in aria finchè non scendono a terra come neve, posandosi sulle ossa di demoni e umani che un tempo combatterono in quella fossa. Avverte il vociferare di Artes e dei suoi compagni come un ronzio mentre il respiro comincia a diventare affannoso e la stanchezza la indebolisce e riduce la sua vista. Stava per darsi per vinta quando in lontananza nota una viuzza stretta che potrebbe portarli ad una via d'uscita. Gli ultimi battiti d'ali vengono interrotti dall'urlo di Artes che avverte la mezzo demone dell'arrivo di qualcuno.
Voltandosi verso il basso vede aprirsi un portale. Con la vista sfocata intravede due lunghe corna e ali enormi che la inducono a pensare si tratti di un demone e spinta dall'istinto si lancia contro la creatura atterrando sulla sua schiena e gettandola a terra. L'intruso finisce con la faccia nella melma che schizza addosso anche a chi è vicino, mentre un delicato manto di piume si va a posare intorno alla ragazza.
Le cicatrici sulla schiena si richiudono, le corna si ritraggono, e Emma riacquista il solito aspetto umano, mentre sta seduta tranquillamente sul dorso del gargoyle che è appena giunto tra loro:
"Oh, salve Sayrus.. Non ti avevo visto...!" Esclama, per poi avvicinarsi ad Artes con un balzo tipico solo ai ravel. Con la destra aggiusta la frangia che va di nuovo a coprire il suo viso e con l'altra mano aggiusta il vestito per poi aggiungere: "Ho trovato una via ragazzi, quando volete partiamo subito..." Ciò detto si avvia verso Shadow che intanto ha raccolto la sua tracolla e il sacchetto pieno di monete, con il resto della roba che non aveva distrattamente lasciato al campo di Fonte Blu. Sistemate le corna d'argento sul capo, rimette nel fodero le due spade bastarde e aggiusta il gioiello che aveva al collo, mentre dolcemente tintinna al giustacuore d'ossidiana, sua unica protezione oltre ai guanti e parabraccia dello stesso materiale sopra un lungo vestito rosso.


Ultima modifica di Emma Norton il Mar Feb 20, 2007 1:15 am, modificato 2 volte in totale
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helios90
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MessaggioInviato: Lun Feb 19, 2007 9:57 pm Rispondi citandoTorna in cima

[David Ransisc,PF:21 PM:2 PP:4,Fossa Comune]
"Io vado"mi addentro nella nebbia nella speranza di trovare una via d'uscita,dopo qualche minuto mi accorgo di uno scheletro con uno scudo argentato*mi pare di averlo già visto*perplesso continuo a camminare ma dopo un paiuo di minuto ritrovo lo scheletro*ho sono una famiglia o sto girando in tondo........bè starò girando in tondo*,sento uno sbatter d'ali,alzo gli occhi e nota emma librarsi in aria*almeno lei sta cercando*,una voce simile a quella di artes mi dice di star fermo che tanto emma sta già cercando una via lei,mi dirigo verso la voce continuando ad osservare la demone#EMMA VEDI QUALCOSA?????#,noto che incominci a perder quota*avrà trovato sicuramente la via*.Guardo difronte a mè e nota che dal nulla si apre una specie di portale luminosissimo dal quale esce una figura simile a quella di un gargoyle,faccio qualche passo verso verso la strana figura e vedo una figura familire*ma certo quello è uno del mio gruppo...anche a lui li era stata affidata la missione del drappo nero......ma che fine aveva fatto???*.Lo strano portale svanisce e dal cielo cade emma ritrasformata in umano che precipita proprio sulla testa del nuovo arrivato *così impara a non aiutarci* faccio qualche passo nella direzione di Hleghox e cerco di attirare la sua attenzione ‘pss.....pss.....guardo chi ci è venuto a trovare‘ mi avvicino al gargoyl tirando fuori l'arma "già concordo con artes in fatto di tempismo non ci siamo proprio"ripongo l'arma e mi avvicno ad artes e emma.


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Sayrus
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MessaggioInviato: Mar Feb 20, 2007 12:00 pm Rispondi citandoTorna in cima

La figura di Fenebir minacciosa si avvicina, lenta e solenne, sinistra e tetra...Il vecchio, tanto potente nelle arti magiche, quanto pazzo, prende a blaterare strane formule magiche...all'improvviso, tutto appar tremante, la voce, il palazzo, la sfera, la stessa aria...un infernale rumore costringe il gargoyle a tapparsi i timpani, che quasi paion scoppiar...la voce di Fenebir si fa macabra, e dopo aver assunto strane pose, ed aver indicato altrettanto strani luoghi, una misteriosa forza pare trasportare anima e corpo in lontani lochi...
Una visione, quasi fosse un sogno scansionato velocemente, si presenta agli occhi di Sayrus..la nascita e la morte, il susseguirsi degli eventi, in un breve lasso di tempo, e tutto sembra apparir più chiaro...sembra...
Allo sfocarsi di tal visioni, ogni cosa traslata, prende a riacquistare materialità, divenendo solida...come il terreno nuovamente sotto i suoi piedi..ma diverso..non più il confortevole freddo delle lastre di pietra del tempio, ma un terreno fangoso e malleabile...terra...*Ma dove diavolo..* prima di poter terminare il pensiero, una voce, lo riporta nell'odiata realtà..."Quando qualcuno stravolge la mia quotidianità, mi arrabbio, e adesso qualcuno l'ha fatto...e sto cominciando ad arrabbiarmi..e tutto questo non può che portare ad infauste conseguenze.." continua, nervosamente...come se qualcosa stesse per far squotere il delicato e precario sistema nervoso..."Vedi" riprende rivolto all'umano, "se mi arrabbio, divento violento, e se divento violento, faccio danno, e se faccio dan.." ad un tratto, come colpito da un pesante fardello, cade rovinosamente a terra...una serie di pensieri gli vorticano in testa...il primo, rivolto alla sfera, e al modo di non farla rompere, il secondo a come ammazzare chi o cosa gli sia caduto addosso...istintivamente protende le mani verso l'alto, cercando di non farla infrangere al suolo...*Ok, calmo, ammazza tutti, ma rimani calmo...*lentamente si erge, lasciando scivolare la sfera nella sacca destra, e portando infin le mani a pulirsi le vesti...inarca un sopracciglio, e con fare, molto seccato, prende a scandagliare i visi degli astanti...lento, da destra verso sinistra..*Un dracoide, un mezzo demone, un micio troppo cresciuto, e due umani...* 'Peggio di così non poteva andarmi' sussurra flebile...si porta la destra sul volto, chinato in avanti, e la sinistra cinta sul fianco...*facciamo finta di niente, ma alla prima parola fuori luogo...*
Con la mano ancora sul volto, osserva ancora le strambe e gracili figure...il capo continua a scuotersi come per inerzia...poi, improvvisamente, muta l'espressione, lasciando affiorare un forzato sorriso e allargando le braccia come per mimare un abbraccio..."Compagni!! ma che bella sorpresa! che piacere rivedervi!" asserisce estasiato..."Ma perchè non siete ancora morti? cos'ì evitavo tutte queste grane, e soprattutto, il sinuoso alito di Fenebir a tre spanne dal mio viso?" continua sarcastico, lasciando trapelare un sottil filo di dispiacere nel constatare che stanno tutti esageratamente bene...*Sono passati solo 10 minuti, e già rimpiango le mie mura* "Comunque, visto che quel vecchio pazzo, mi ha..."comincia a cercare un modo per definire l'inconsueto metodo usato dal mago per fargli raggiungere gli altri, ma non lo trova..."insomma, mi ha portato da voi, cerchiamo di avere una convivenza quanto meno pacifica, visto che avete bisogno del mio aiuto..."alle ultime parole scorge un'alquanto strana espressione di diniego sui visi altrui...e ambigui pensieri affollano la sua mente...e continua..."perchè voi AVETE bisogno del mio aiuto...nevvero? almeno spero..altrimenti non mi spiego il perchè quel vecchio pazzo mi abbia mandato qui da voi..." poi tastandosi la sacca, si ricorda della sfera in ossidiana affidatagli dal mago, e con cautela, l'estrae... "a proposito...mi ha detto che dobbiamo adempiere ad un compito...riportargli qualcosa..."
Nel frattempo si guarda attorno, avvedendosi del luogo in cui si trovano..."allora non eri tu a puzzare così.."grugnisce verso Artes...i corpi e le ossa, che fuoriescono da quella che più similmente può essere accomunata ad una fossa comune, si distendono per svariati lorrin..."Dannazione, ma dove siamo?" domanda al dracoide, l'unica figura di cui ricorda potersi per lo meno fidare...'Questa storia non mi piace..loro si mettono nei guai, e io devo correre a risolverli, quando poi, invece, sono quello che ne sa meno di tutti..' sibila, freddamente e prende a maledire il vecchio Fenebir...ripone la sfera nella sacca, distende le ali, e con un leggero balzo si eleva in aria, per osservare i dintorni e fin dove lo sguardo gli permette...nell'asoluto nulla, scorge una stradina...*Una stradina..in questo luogo..secondo me, non può portare in un posto meglio di questo...* sostiene cinico...poi rivolto agl'altri..#EHY VOI! PER DI QUA!# continua a lievitare e lesto si affretta verso la strada, cercando di scorgere eventuali pericoli o intoppi...*Buoni a nulla* pensa mentre contempla la via e si guarda indietro, mentre i quattro e il micio, guadagnano goffamente strada..*Spero non mi siano solo d'impiccio..come purtroppo credo che sia...ma devo cominciare a fidarmi di loro...altrimente non andiamo avanti, e da solo, non posso fare molto...* "Bah..." esclama infine, aspettando di essere raggiunto...
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Luxorius
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MessaggioInviato: Mer Feb 21, 2007 2:36 am Rispondi citandoTorna in cima

Hleghox - PF 21 – PMe 5 – PMa 10 – PPr 4

Fango. Fango e nient’altro. Tutta la zona è un’immensa pozza, fredda e maleodorante. Alcuni rigagnoli d’acqua scivolano via fendendo il terreno con un lieve rumore. La pioggia battente a tratti cede la scena ad un calma cupa e grigia, quasi irreale. E Hleghox continua a cercare, l’incontro con i suoi compagni non attira più di tanto la sua attenzione, è troppo preso a ricercare qualche oggetto di valore in quel pantano. Non che sia avido, beninteso, ma ogni aiuto è ben accetto, vista la situazione in cui si trovano e poi è molto curioso. Cercando nei paraggi, troppo attento ed impegnato non risponde alle domande che gli altri gli rivolgono, ad un tratto passeggiando lentamente nota qualcosa di interessante, un leggero sfavillio rinvigorito dal cupo fulgore della luce e del terreno. Si avvicina lesto e comincia a ripulire dalla fanghiglia ciò che ha prodotto quel leggero bagliore. Dopo una breve pulizia si presentano ai suoi occhi due simboli strani scolpiti sul pettorale di un’armatura, senza quasi pensare pronuncia due parole con lentezza e flebile devozione…’Rel…Nox’…continua a cercare con maggiore foga, come se quei simboli gli avessero ricordato antichi eventi dimenticati. Ad un tratto si ferma, immobile con gli occhi piantati verso un nuovo oggetto che la terra ha appena sputato, offrendogli un dono inatteso. Un’ascia bipenne, ampia e piatta, dal manico lungo e robusto. La sua attenzione è rivolta all’impugnatura, su cui è inciso un nome, il nome del proprietario di quell’arma, un nome che da molto tempo il dracoide non sentiva: Pikros. Lo sguardo di Hleghox si fa teso, stringe leggermente gli occhi, suoni e sensi si fanno sempre più lontani e attutiti, d’un tratto una freccia sibila accanto al suo orecchio, un clamore di armi fracassate si alza dal campo di battaglia. Fantasmi del passato. Egli osserva intorno, attratto dalle urla rabbiose di combattenti e dal suono del metallo che si infrange in mille pezzi. Vede due figure spalla contro spalla, circondate da una schiera di demoni furiosi e violenti come cani rabbiosi. Dei due, uno è un dracoide alto e possente che ghermisce una spada a due mani, fendendo e falciando corpi inferociti, alle sue spalle qualche spanna più sotto si trova un nano barbuto non più alto di un barile di birra, con una cicatrice sulla guancia sinistra. Il nano dai lunghi capelli rossicci e riccioluti sferza i nemici a colpi di ascia, ha un ghigno beffardo dipinto sul volto, ormai fradicio di sangue, egli non combatte ma semplicemente pratica la sua attività preferita: uccidere, possibilmente in modo violento e doloroso. I due sono accerchiati, attaccati e incalzati da ogni lato, un dracoide impassibile e un nano euforico, facili prede di una schiera di demoni ben armata e ben addestrata. Colpi di arma fendono l’aria, spezzano ossa e squarciano carni, in una pioggia di sangue lugubre e terribile. Il dracoide, agilmente, affetta e divide una moltitudine di corpi e di arti, con una sicurezza sorprendente, alle sue spalle, il nano agita e fa volteggiare l’ascia bipenne, ampia e piatta, abbattendo qualunque cosa essa incontri. La schiera di demoni è ora quasi svanita sotto i colpi mortali dei due combattenti. Hleghox continua a rievocare la scena muto e attento, ricordando in modo vivido la forza e la foga dei due dissimili guerrieri. Dopo poco, solo i due restano sul campo, circondati da un gran numero di corpi esanimi ed inerti. Si guardano in faccia scoppiando in una grossa risata…”Per la barba di Crusion!” dice il nano “anche stavolta ho dovuto farti da balia, maledetto draghetto di corte…il giorno che deciderò di lasciarti solo, sarà il tuo ultimo giorno…quanto è vero che mi chiamo Pikros Lungibarba Onidion”. *Pikros* pensa Hleghox ritornando al lieve presente, *Scorbutico nano…io sono ancora qui…anche senza di te*, un leggero sorriso riempie la bocca del dracoide, un sorriso serafico e sarcastico. Una luce si spande violenta davanti ai suoi occhi. Un portale magico abbaglia il suo sguardo e una figura si staglia, scura, davanti alla porta luminosa. Hleghox istintivamente raccoglie l’ascia, la porta sopra una spalla, pronto a scagliarla con violenza al petto del nuovo ospite. Una voce arresta il gesto rabbioso del prode guerriero “Sette rintocchi ai sette signori del male”, l’oscura figura in quel momento prende forma, rivelandosi Sayrus, gargoyle alato e massiccio come una roccia. Porta stretta in mano una sfera di nera ossidiana, pietra veggente di straordinario potere. Il dracoide capisce che Fenebir ha inviato quell’essere maldestro per qualche scopo nefasto. Un ghigno malefico si staglia sul suo viso, i muscoli del braccio si tendono, pronti a ripetere il gesto bloccato dalle parole funeste dell’oscuro stregone *Ops…Sayrus…purtroppo la luce abbagliante…sai com’è…la foschia…sai com’è…ero distratto, soprappensiero...sai com’è…l’ascia è partita non so come* pensa, gustando l’immagine del Gargoyle sanguinante. Ma la voce lontana riecheggia ancora nella sua mente, inducendolo a desistere e a rinunciare all’allettante lancio. Troppo preso dalla sete di sangue non sente neanche le parole di David che cerca di fargli notare qualcosa. Ancora combattuto tra il desiderio di offende le carni del nuovo arrivato e rinunciare, scoppia in un risata sguaiata vedendo Emma cadere sul morbido Sayrus che finisce in una pozzanghera di melma, mentre la fanciulla riprende la sua delicata e debole forma umana. ‘Bene, bene…ogni cosa è al suo posto…Sayrus nel fango, Emma sulle piume, David nella foschia e Artes intento a sparlare con le voci nella sua testa’ poi al Gargoyle “Al solito…il cuccioletto di Fenebir arriva quando ormai non c’è nulla da fare ed il peggio è passato. Scommetto che ti ha mandato qui perché sa che il giorno che deciderò di lasciarti solo, sarà il tuo ultimo giorno…quanto è vero che mi chiamo Hleghox. Siamo in una maledetta palude” risponde sferzante ed ironico “fango, acqua, cadaveri disossati, le solite cose insomma…il tuo aiuto sarà prezioso quanto una grandinata” dice rivolgendo un’occhiata al cielo, che promette vendetta. Osserva poi Sayrus librarsi in volo alla ricerca di una via, che scova nella nebbia. Hleghox non da troppa importanza a quell’insignificante e borioso ammasso di roccia e comincia a piccoli passi ad incedere verso Emma con il suo vestito rosso ‘andiamo Emma…sperando che la via che hai scorto, non sia la stessa che ha visto Sayrus...si perderebbe in una capanna quello stolto…dopo di te’ dice allargando un braccio con la mano aperta ad invitare la fanciulla al cammino. Vorrebbe accarezzare l’aria con le sue ali possenti e raggiungere Sayrus, per sbeffeggiarlo un poco ma desiste. Ci sarà tempo per far capire al Gargoyle. Ci sarà tempo…
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Tamriel
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MessaggioInviato: Mer Feb 21, 2007 1:01 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Fossa comune] [Selciato]


Gli occhi di tutti gli astanti caddero sull’ossidiana, come poteva il vile Sayrus poter ghermire reliquia di cotanto valore e perchè mai Fenebir avrebbe lasciato che un traditore del genere potesse tornare al suo cospetto e addirittura affidargli la sacra sfera di cristallo nero? Avrebbero mai potuto utilizzarla? Dove si trovavano? Perché erano seppelliti in quella fossa comune assieme a centinaia di ossa e armature?
Erano questi i quesiti che imperversavano nelle teste dei cinque, ormai riuniti sotto la stessa maledizione, ma non c’era tempo da perdere, un’unica certezza, erano riusciti a tirare un colpo mancino alla morte, si erano dibattuti allo stremo delle forze per pretendere violentemente la vita, stringergli una mano intorno al collo e guardarla dritta negli occhi, per dirle *è ancora troppo presto per lasciarti andare, non è questo il giorno *.
Quello che volevano adesso era una via d’uscita, una speranza, ma i vuoti di memoria, lo scenario che gli si proponeva d’innanzi, una distesa melmosa di teschi, tibie e vertebre miste a fango che scivolava nelle fosse trasportata dall’incessante flusso di rigagnoli d’acqua che la pioggia battente aveva generato, gravavano sulla loro stabilità partorendo domande che si perdevano nei labirintici meandri della mente tacendo risposte tanto agognate.
La mezzo demone sente una strana debolezza percorrergli il corpo, quasi non riesce più a sostenere il peso della possente armatura e piegata dalla stessa si lascia scivolare al lato della schiena di Sayrus, lo sfinimento ormai inebria i suoi sensi facendogli dilatare leggermente le pupille dello stesso colore dell’iride, prova a raccogliere le energie, facendo leva con le gambe completamente flesse e con un ultimo sforzo riesce a mettersi in posizione eretta sorreggendosi grazie alla spada da una mano e mezza che ha conficcato nella fanghiglia.
Il Gargoyls si libra in aria incitando gli altri a guadagnarlo, mentre Hleghox ostentando fra le mani un’ascia bipenne, e David alquanto smarrito si avvicinano ad Emma e Artes che molto lentamente iniziano ad incamminarsi nella direzione indicata dalla mezzo demone.
Dopo aver percorso poco più di un centinaio di bracci ed aver varcato nell’interezza la fossa comune resistendo a stento al rancido odore che esalava, i cinque sono prossimi all’intravedere la stradina, ora anche lo spazio visuale si è di gran lunga allargato, e la bruma inizia a diradarsi spingendosi a valle.
La zone è ancora battuta dalla pioggia ed è facilmente comprensibile come essa si estenda in un piano inclinato, basta osservare il moto e la direzione della moltitudine di fiumiciattoli che si sono formati, nella parte in discesa è possibile osservare in lontananza il mare, infatti la salsedine vi ebbra i polmoni, mentre in alto invece la foschia è ancora fitta.
Lo spazio che vi divide da quella che in lontananza era una stradina è di pochi bracci, mostrandovi adesso un modesto selciato, una visione, quasi una risposta ai mille enigmi che attanagliavano ogni vostra astrazione all’improvviso vi si proietta davanti agli occhi:

E’ notte, la strada lastricata che state osservando è percorsa da donne e bambini, disorientati fuggono, a volte cadono rovinosamente disorientati dall’oscurità e dai tamburi, tamburi e urla disumane.

Tornate alla realtà tutti leggermente scossi, tranne Sayrus il quale non ha visto nulla, e Artes soprattutto resta immobile, quasi catatonico, i muscoli si irrigidiscono mentre vede suo padre in mezzo al lastricato con le braccia completamente allargate, nella destra che indica la parte in salita regge una cinghia, mentre con la sinistra sostiene una fumante scodella di zuppa, Markigan con voce severa si rivolge al figlio, mentre una risata sarcastica si disegna sulle labbra “E ora Artes dove sbatterai il muso? Non hai capito ancora dove ti trovi non è vero? Ma adesso vieni qui abbracciami c’è qualcosa che ti aspetta, affrontami adesso che ho la mia cinghia, non sono più disarmato” Si rovescia sulla testa la zuppa, e pezzetti di quelli che sembrerebbero essere carne e ortaggi gli scivolano fra le rughe, poi scoppia in una risata colma d’odio e risentimento #Buahahahahahahah!!!#.
Intanto Artes è in completa catalessi e della bava biancastra gli cola dal labbro inferiore sgocciolando lentamente a terra.


Ultima modifica di Tamriel il Lun Feb 26, 2007 1:16 pm, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Gio Feb 22, 2007 1:28 am Rispondi citandoTorna in cima

Hleghox - PF 21 – PMe 5 – PMa 10 – PPr 4

*Maledetta puzza* pensa il dracoide camminando sulla terra pesante e umida *rancida e nauseate*. Segue a breve distanza Emma e Artes, tenendosi David accanto. Ha un certo non so che quell’umano, che Hleghox trova simpatico. Gli si avvicina ancora, mettendogli una mano sulla spalla ‘ Ehi! Senti un po’! Qualunque cosa troveremo…cerca di startene da parte, non serve un eroe da tenere a bada…abbiamo già i nostri problemi….tu sei un mago no? Beh allora…sta in guardia, pronto a sputare palle infuocate, senza tuffarti nella mischia ’ lo guarda sorridendo nei suoi occhi di ghiaccio per poi tornare a camminare accanto a lui. Lo osserva ancora, di tanto in tanto, avvolto nel suo mantello nero ed incappucciato. Ha sempre pensato che fosse un essere enigmatico, senza mai capire le sue vere potenzialità e ha sempre desiderato possedere dei bracciali come quelli dell’umano. Un passo dietro l’altro e lo sguardo di Hleghox si posa su Emma, di rosso vestita, vedendola così, nelle sue sembianze umane, pensa che mostri una finta debolezza, la trova fin troppo indifesa per presumere che sia vero. Non l’ha mai considerata come una semplice donna, conoscendone la parte demoniaca, l’ha sempre ritenuta una egregia combattente e di regola, considera demoniaca anche la sua parte umana. La notte ormai ha srotolato il suo tappeto oscuro e la nebbia va diradandosi. Hleghox da qualche rapida occhiata al cielo, ansioso di vedere la pallida luna, la migliore amica che mai abbia avuto. Come altre volte si immagina in una stanza buia di un grande castello mentre alla luce di una mezza candela, scrive odi e canti per l’argenteo astro. Egli è il poeta di corte e culla gli animi dei cortigiani con bellissimi scritti monotematici, proprio in quel momento alcune frasi si infilano tra i suoi pensieri:


Pallida Luna, compagna di notti ribelli, a te il pensier si volge
Candida Luna, amica di sere lucenti, m’è dolce rimirarti
Bianca Luna, complice di notti suadenti, matrice di cento sospiri
Rossa Luna, lugubre e sanguigna, una volta ogni sette mane
Ti incontro ad indire un oscuro presagio di amore e di morte.


Mentre rimugina su queste meditazioni aguzza la vista, scorgendo in lontananza una pezzo di mare, il profumo di salsedine gli riempie la gola ed il naso, pensa quasi di sentire il rumore delle onde che accarezzano la superficie marina. Un rumore che si fa sempre più forte. Tamburi, tamburi e urla disumane. Altro che mare! Lo spettacolo che si propone ai suoi occhi è tutt’ altro che piacevole. Attonito osserva la visione inattesa, proprio nel momento in cui la via che Emma aveva scorto in precedenza è raggiunta. Vede donne e bambini fuggire per la strada, colti da una paura e da una disperazione disumane come se fossero inseguiti da Xax in persona. La confusione di quella fuga e la frenesia diabolica che fa muovere le gambe di quegli esseri gracili ed inermi, accendono una lieve rabbia nel petto di Hleghox, che dopo pochi attimi ritorna cosciente. Una rapida occhiata in giro, per sicurezza, lancia uno sguardo a Sayrus, ancora in volo e poi nota Artes in atteggiamento un po’ strano. Si avvicina all’umano incuriosito *Sarà preso dalle sue stupide voci* pensa, notando che è in completa catalessi, della bava biancastra gli cola dal labbro inferiore sgocciolando lentamente a terra. Chiama l’umano a gran voce, prendendolo per le spalle ed agitandolo lievemente.”Artes!”, “ARTES!”, #ARTES!!# grida. Ma le voci si perdono nel vuoto.


Ultima modifica di Luxorius il Lun Feb 26, 2007 3:04 pm, modificato 2 volte in totale
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MessaggioInviato: Gio Feb 22, 2007 3:40 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Artes Owlas: 12 PF, 5 PMT, 10 PM, 4PP]

Lentamente il gruppetto si mette in marcia, prima Syarus volando, poi Emma, barcollante e indebolita ed infine gli altri due, David e Hleghox che paiono andare quasi d'accordo. Artes si attarda un momento e, mentre nessuno lo nota comincia febbrilmente a raccogliere le piume di Emma *Che io sia scannato se un alchimista non apprezza delle piume di demone e, soprattutto, non le paga bene...* Una volta raccolte un discreto numero di piume, Artes strappa alcune strisce dalle maniche logore della sua camicia e le usa per legare le piume in un comodo pacchetto, che viene riposto in uno dei borselli che penzolano dalla sua cintura. *Ora raggiungiamoli in fretta, non vorrei che mi lasciassero da solo... Dopotutto è divertente stare con loro e farli arrabbiare...* Artes riprende il cammino seguendo la direzione intrapresa dagli altri, saltellando da un sasso, a un teschio, a una pozzanghera, un po' come capita. *Chissà come diavolo siamo finiti qui... Forse quando David ha sollevato il drappo e siamo svenuti, ci hanno portato nella fossa e sepolti...* Un rapido sguardo allo stato dei propri vestiti gli fa scartare subito l'idea *Impossibile, sembra che siamo rimasti a fare le talpe per mesi, se non anni... Perchè sento che c'è lo zampino di Fenebir in tutto questo? Se non mi paga quanto pattuito giuro che se ne pentirà amaramente... soprattutto se mi annoierò a stare con questi "colleghi"... Le condizioni di lavoro sono importanti, dopotutto...*
Con due salti in più del necessario, Artes raggiunge Emma, che sta arrancando con difficoltà dietro gli altri; Shadow è al suo fianco e la guarda con preoccupazione. D'un tratto la giovane si ferma e resta a guardare imbambolata la strada "Eily, cosa c'è? Cosa hai..." Quando Artes guarda nella stessa direzione la frase gli muore in gola: suo padre è li, in piedi, con la cinghia e la zuppa sulla testa. ''E ora Artes dove sbatterai il muso? Non hai capito ancora dove ti trovi non è vero? Ma adesso vieni qui abbracciami c’è qualcosa che ti aspetta, affrontami adesso che ho la mia cinghia, non sono più disarmato". Artes è immobile, catatonico, non riesce a credere ai suoi occhi. Gli dei non possono essere stati tanto buoni con lui: non li ha mai venerati attivamente e in alcune serate ha persino fatto fare a Nagroch gli straordinari, eppure suo padre è di nuovo davanti a lui e può togliersi lo sfizio di ucciderlo ancora. Hleghox lo chiama e lo scuote, ma lui non lo ascolta, si sposta, e si avvicina lentamente al fantasma del padre. 'Lo sai vecchio' sussurra appena 'nemmeno io sono disarmato come allora...' Markigan alza la cinghia per colpire, ma Artes è più veloce: la sua mano destra fa scivolare la spada dal fodero, tenuto orizzontale dietro la schiena e colpisce con un fendente l'addome di Markigan. Contemporaneamente fa un passo avanti e ruota su se stesso, trovandosi alle spalle dello spettro; la sinistra raggiunge la destra sull'elsa della spada, che cala violentemente sulla nuca di Markigan. L'apparizione svanisce in una voluta di fumi colorati 'Tornerò figliolo... Tornerò per te...' *Quando vuoi vecchio, sarò sempre pronto a riceverti.*. Solo in quel momento il Rajel nota 5 paia di occhi che lo osservano perplessi *E adesso... Cosa... Ma si certo!* La spada scivola nuovamente nel fodero e il viso di Artes si riempe di un gran sorriso "Bello vedere che la sepoltura non ti ha arrugginito, non trovate?" Si avvicina agli altri stiracchiandosi e levandosi polvere e fango di dosso, osserva Emma e le si avvicina "Piccola Eily, sei pallida come un morto, lascia che ti aiuti..." Detto questo, da un calcio alla spada e afferra Emma al volo prima che cada, prendendola in braccio. "Prendete voi la sua spada, vero ragazzi?" e si mette a fischiettare mentre si dirige nella direzione indicata da Markigan *Se c'è un villaggio in zona dovrebbe essere di qua...* "Andiam, andiam, andiam a riposar..."
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