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 [campagna legale] Avventura [Riservata ai Pg] Successivo
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endafuinor
Fante
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Registrato: 04/08/05 14:18
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Località: Silvi Marina

MessaggioInviato: Ven Feb 23, 2007 7:07 pm Rispondi citandoTorna in cima

Locanda

Tranquillizzante armonia sconvolta dai gesti confusi e storditi dei cinque avventurieri.
Da un lato, Vanalon, ormai preso dalla situazione e da tutto ciò che gli è intorno, non può far a meno di rimuginare su tutto con una bottiglia, ed una buona bottiglia per giunta!
Una delle cameriere, delle danzatrici, scese al volo dal tavolo, lasciando gli sguardi attoniti e compiaciuti all’altra ragazza che si dava il suo bel da fare a tempo di musica. E’ vestita con normali abiti da paesana, sul marrone e bianco, capelli rossi legati in una fascia sopra la testa, ed una prorompente scollatura fa ben immagginar le grazie che sotto di essa si nascondono. Arriva al bancone, e lanciandoti un segno d’intesa arraffa una bottiglia da dentro uno sportello, e si dirige da voi…”Ecco: Il Nettare del cimitero, secco e deciso! Te lo consiglio…” E lasciandoti con un tenero occhiolino ritorna al suo ballo.
Da un altro, il guardingo Nether cerca di scorger tra la folla qualche indizio, ma non ve ne è nessuno in particolare, se non quello che la maggior parte della gente all’interno sembra esser dell’etnia Mamorik.
Da un lato, una rete da pesca.
Apri giusto un poco la porta, per buttar fuori un occhiata: L’umidità la fa da padrone, ed un leggero fruscio fa da sottofondo. La coltre di nebbia ti impedisce di veder oltre una cinquantina di braccia davanti a te. C’è una via buia, rischiarata solo dal pallore flebile di un alba fredda e silenziosa che sorge da Nord, mentre alcune delle più luminose stelle ancor dall’altra parte fanno pensar al più tenero sogno di Nalis. La via è larga e sterrata, e dall’altra parte, casette ben curate in legno e mattoni, con gli usci chiusi e le lanterne spente. Alzando lo sguardo, vedi l’insegna della Taverna : “Alla sorgente della Fonte”.
Stains intanto, conversa amabilmente, attendendo risposte, quando Serpospino esce di testa.
In un attimo il silenzio scende sulla locanda, tutti a guardar il vostro compagno. #Oh per gli dei!# Esclama una delle fanciulle, gettandosi sul musicante svenuto a terra. Se per il boccale di birra, si era sentito dir solo qualche parola incomprensibile per un sorso rubato, ora, ogni sguardo sembrava pugnalarlo.
“Ehi tu!”, esplose un uomo dal bancone, “Fuori dal mio locale, subito!”. Indicando l’uscio dove un disattento Nether stava guardando fuori…
“Non preoccuparti Florence” tuonò una voce cupa e cavernosa. “Ci penso io”.
Da un angolo di un tavolo, una montagna si alzò. Era vestito solo di uno straccio verde sul busto a mo di mezza tunica, e con dei calzoni larghi ed enormi in pelle di Gargheck e pece nera. Due stivali rozzi e grezzi infine, annodati con vere e proprie corde, reggevano quella montagna di muscoli. Lo sguardo truce e profondo. Una barba rossa e un cranio grande e pelato sopra un collo enorme quanto la sua faccia. Gli occhi a fissar il piccolo Powel, quasi divertito.
‘E’ Gulgielmone…” Si sentì dire da uno dei bambini che stava servendo la minestra, mentre corse a sedersi ridendo insieme al fratellino.
“Allora, pulce…” Disse avvicinandosi, guardandoti dall’alto in basso. “Hai deciso proprio di farmi sfogare questa sera eh?”. Una risata si propagò per la stanza. Guglielmone ti tagliava ogni via di fuga Powel, avanzando truce e gobbo, scimmiottandoti leggermente, verso di te.
Tutto questo, mentre il piccolo folletto non reggeva più, aveva perso ogni forza fisica e morale, ed il suo piccolo corpicino sul tavolo si accasciò morbido in un sonno beato.
Nella taverna alcune piccole risatine si sentivano, e Guglielmone ne sembrava quasi divertito. Dal bancone, Florence, versandosi un bicchiere di vino: “Ora vediamo come te la cavi Powel”, sorridendo leggermente.


Ultima modifica di endafuinor il Sab Mar 17, 2007 3:27 pm, modificato 1 volta in totale
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Uosh
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MessaggioInviato: Ven Feb 23, 2007 7:55 pm Rispondi citandoTorna in cima

Uosh non sembra riprendersi.. il fatto che il suo piccolo torace faccia su-giù però tranquillizza i suoi compagni, confermando loro che -respirando- è vivo e sta bene..
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Nether di Middenheim
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MessaggioInviato: Ven Feb 23, 2007 8:08 pm Rispondi citandoTorna in cima

[punti ferita:18, punti mente:6, punti provvidenza:4]

Storse il naso leggermente indispettito, e si strinse nella cappa nera per proteggersi dall'umidità. Non c'era molti indizi che gli potessero far capire in che città si trovavano *A giudicare dal tempo dalla rete da pesca e dal clima, dovremmo essere in riva ad un fiume...o un lago...*.
Corrugò la fronte osservando il nome dell'insegna *Che sia Fonte Blu? Ma...è stata distrutta ormai...*
L'uomo delle valli si passò una mano sul volto. Cominciava ad avere un gran mal di testa *A meno che non sia stato tutto un sogno...o una visione del futuro forse...*.
Provò a dare un'altra rapida occhiada alla strada,ma inutilmente. La nebbia non era di aiuto, e tutti gli edifici della città li ricordava ridotti a poco più di un cumulo di rovine *O forse quella che abbiamo avuto era una visione del passato. Uno scontro avvenuto anni ed anni fa...*. Scosse la testa. Ormai era inutile pensarci,ma avrebbe informato gli altri dei suoi sospetti. Sentì del tranbusto dietro di sè, e non vi fece subito caso. Le risse da taverna non erano poi così rare,ma cambiò subito idea quando sentì la risata folle di Serpospino.
Si voltò vedendo un uomo grande quanto un armadio a due ante avvicinarsi al powel con aria tutt'altro che amichevole.
#BASTA, FINITELA!# urlò sovrastando gli incitamenti dei presenti. Si avviò con passo sicuro verso il powel sollevandolo da terra e dandogli un paio di ceffoni per farlo calmare 'Smettila e vedi di riprenderti!' gli sussurrò mentre cercava di sorreggerlo "Perdonate per l'accaduto. Il mio amico è malato" disse dandogli qualche colpetto sulla testa per sottolineare le sue parole "Mi occupo io di lui. E poi non vorrete certo sprecare la vostra forza contro un malato mentale spero!"
*Anche perchè il malato mentale ti farebbe a pezzi* pensò sforzandosi di non ghignare.

OFF GAME: prova di persuasione, carisma(4) comunicazione (-2)


Ultima modifica di Nether di Middenheim il Mer Feb 28, 2007 8:54 pm, modificato 1 volta in totale
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Stains
Arciere
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Messaggi: 1227

MessaggioInviato: Sab Feb 24, 2007 5:42 pm Rispondi citandoTorna in cima

Si beve e suona, si balla e mangia
c'è chi sorveglia e c'è chi avanza
verso dame e il boccale sfrangia.
Uosh sviene, Nether vede abbastanza
per osar calmare, tutto s'arrangia,
Guglielmon che mostra sua arroganza.
La taverna è luogo di incontri
che tutti abbiano buoni riscontri?


Jebeddo - giorno 1 - PF 12, PMt 10, PM 24, PP 4 - Taverna

Sebbene si fossero più volte spostati di luogo e i loro sensi alterati diverse volte, Jebeddo e i suoi compagni non ebbero particolari problemi ad ambientarsi in questo nuovo posto.
Anche solo provare a chiedersi quale sia il loro daffare ora, se avevano ancora un dovere, se usciti dalla taverna si sarebbero persi di vista, tutto questo non aveva importanza, l'aria della taverna induce a pensare poco.
*Che non sia per il largo uso di particolari spezie che la taverna non induca ad una lucida riflessione dei fatti? O forse basta pensare all'uso delle sostanze alcoliche che è preponderante nei locali di osterie e affini... d'altra parte l'etanolo da sempre ha interessanti risconti per alcune alchimie... mi viene in mente la vecchia pozione per la felicità che davo ogni tanto a Brontolone Linguanera* pensava Jebeddo mentre con il naso annusava l'aria, in attesa di qualcuno del gruppo con cui conversare.
Serpospino, frequentatore di locande e uomo di azione più che di pensiero (come aveva già potuto dimostrare in passato... certamente tra le persone che avevano più "emozionato" la vita di Jebeddo dal punto di vista di avventure), era subito andato in cerca di buona compagnia, anche se abituato a quello che definiva il galateo dei bassifondi probabilmente aveva tirato un po' troppo la proberbiale corda.
Successe che sebbene alla vecchia taverna del drago la rottura di un boccale in testa non era sempre considerata come un offesa, ma ogni tanto anche solo come passatempo per le serate annoiate, il gesto di frantumare un boccale da birra sulla testa di un musico non venne apprezzato dal gestore della taverna, che intimò Serpospino all'uscita.
Più persuasiva fu però la clientela, in particolare un energumeno erculeo, che alzatosi dal suo seggio facendolo cadere, si diresse verso il compagno di avventure tutt'altro che con fare costruttivo o amichevole.
Jebeddo dal vociare della taverna intuì essere Guglielmone, il vincitore di braccio di ferro. Non aveva dubbi a pensare a ciò.
Lo sguardo degli occhi ravvicinati non era certo dei più svegli, ma i muscoli delle braccia e delle spalle lasciavano intendere svariate cose: inanzitutto la vericità del suo nome: Guglielmone, e secondariamente, come qualunque tentativo di carpire la sua fiducia andato a male avrebbe provocato la frattura di diverse ossature.
"Allora, pulce... Hai deciso proprio di farmi sfogare questa sera eh?" biascicò l'energumeno.
*Senza dubbio un'offesa banale e poco interessante da molteplici punti di vista: il sottolineare la condizione di inferiorità fisica con la denominazione "pulce" è un topos classico per i bisonti come quello, così come la banale ironia di vedere come casus belli un atto intenzionale da parte della vittima... tipici comportamenti da un beone grande e grosso come lui, se non fosse che li ho già notati, giurerei ad occhi chiusi che ha degli enormi stivali, forse tenuti su con corde. Comunque non dovrebbe essere impossibile trattare diplomaticamente con lui...* pensava Jebeddo, forse indugiò troppo nell'incominciare le trattative diplomatiche, ma per fortuna Nether si mise come ostacolo tra Guglielmone e Serpospino.
#BASTA, FINITELA!#
*Un intervento d'istinto, normale per l'imminenza dell'accaduto* Analizzava Jebeddo.
"Perdonate per l'accaduto. Il mio amico è malato. Mi occupo io di lui. E poi non vorrete certo sprecare la vostra forza contro un malato mentale spero!"
*Un classico che non tramonta mai: captatio benevolentiæ efficace, lodare il nemico e sollevarlo dalle preoccupazioni, se non fosse per il tono un po' poco convinto potrebbe funzionare*
NdG: Nulla di personale Nether, ma un VdR 2 mi sembrava che a livello di gioco fosse bassino Wink Wink Wink
GdR: *è forse il momento di entrare in scena* pensò infine Jebeddo.
"Guglielmone fermati!" disse subito lo gnomo voltandosi verso di lui.
"Non c'è che un modo per risolvere in maniera civile la questione, e non è certo quello della banale rissa da taverna! Inoltre se non sei uno stupido ti accorgerai di come il tuo irrompere sul pover'uomo qui presente creerebbe dei danni notevoli all'arredo della locanda, pertanto ti invito a risolvere la questione con un regolare duello.
E ascoltate la mia proposta.
Abbiamo da una parte il bardo leso dal boccale di birra e dall'altra quest'uomo. La cosa più logica da fare per risolvere civilmente la contesa è una sfida a braccio di ferro: anche perchè il nostro Guglielmone, in quanto imbattibile campione, non può che essere in grado di fare da regolare arbitro per tutto questo.
Guglielmone, ti senti abbastanza uomo da poter mettere il tuo onore, la tua forza d'animo e soprattutto la tua forza per occuparti nella migliore maniera di questa questione, ovvero con un duello?
Oste allestiamo un tavolo per questo duello a braccio di ferro, così che nessun altro mobilio venga danneggiato dalla giustizia repentina di Gugliemone, o dall'ira degli amici del Powel imputato."
Nella speranza che la marea di parole placasse momentaneamente l'animo di Guglielmone, catturato dal aspetto piccolo e inusuale di Jebeddo, nonchè dal fatto che già conosceva il suo nome e la sua fama, Jebeddo tentò di organizzare una sorta di giustizia, nella speranza che in qualche modo Serpospino vincesse la sfida a braccio di ferro, ne andava per la permanenza nel locale.

NdG: Prova di comunicazione VdR 10 (comunicazione 1 + Carisma 9) [speriamo bene, altrimenti pronti alle armi! Very Happy ]
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Vanalon
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Località: I Fantastici Mondi Della Mente

MessaggioInviato: Dom Feb 25, 2007 10:38 am Rispondi citandoTorna in cima

[Vanalon Punti ferita:12-Punti Mente:8-Punti mana:20-Punti provvidenza:4]

*Dannato Powel,ci farà amazzare tutti se continua così!*
Vanalon posò il bicchiere sul tavolo e osservò Jebeddo cominciare il suo discorso.
*Speriamo che quella montagna di carne abbia anche un pò di cervello,sennò saranno parole sprecate Jebeddo....*

...La cosa più logica da fare per risolvere civilmente la contesa è una sfida a braccio di ferro...

Vanalon sgranò gli occhi alle parole dello gnomo.Diede uno sgaurdo alal mole del campione di braccio di ferro e un'altra a Serpospino,che appariva più piccolo e gracile del normale in confronto al suo sfidante.
*Spero solo che Jebeddo abbia una magia per riattaccare le braccia....*
Si mosse a disagio sulla sua sedia,con l'impressione che la cosa sarebbe finita nel peggiore dei modi.Intanto cominciò a far vagare lo sguardo per la taverna in ricerca di qualcosa che potesse essere usato per aiutare Serpospino.Passando gli occhi sul suo tavolo si accorse della piccola figura di Uosh che giaceva svenuta sulla superficie di legno.
*Uosh!E adesso cosa ti succede!?*
Avvicinò l'orecchi al piccolo corpo del folletto e sentì che respirava ancora.
*Meno male!Sono un pò debolucci questi folletti...*
Delicatamente sollevò Uosh e lo mise al riparo.
*E adesso vediamo...cosa potrei fare?Un incendio ho l'impressione che non sarebbe un gran diversivo....Però se riuscissi a fare in modo che Guglielmone si trovasse senza forze...uhmmm.....*

OFF GAME
FAccio una prova di intelligenza ( 8 )+Ricerca ( 0 ) per cercare qualche sostanza che potrebbe aiutarmi con la mia alchimia ( 0 )
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CuoreNero
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Registrato: 01/02/06 11:04
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MessaggioInviato: Lun Feb 26, 2007 12:56 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Serpospino - giorno 1 - Punti Ferita: 9, Punti Mente: 4, Punti Mana: 0, Punti provvidenza: 4]

Era davvero incredulo. Le cose che, ormai, fossero in grado di sorprenderlo erano davvero poche; ma questo, oh cielo, questo proprio non se lo aspettava. C'erano milioni di cose stupide e rischiose che la gente faceva continuamente mettendo a repentaglio, più o meno consapevolmente, la propria vita; e lui aveva assistito ad una moltitudine di queste manifestazioni. Si poteva andare giù da Herga Torcilatta ad esempio; il suo grog era talmente letale che, quando lo si beveva, non bruciava neanche la gola oppure lo stomaco. Era così forte che, nel metaforico conta-dolore, sforava di slancio il fondo scala, schizzava via dalla zona rossa facendo un giro completo, e finiva coll'attestarsi su un moderato livello di gradevolezza. Quanti decessi fossero imputabili al grog di Herga non si è mai saputo con esattezza. Stà di fatto che la cantina della sua locanda è singolare: non ha il pavimento; c'è solo un enorme stanzone di terra battuta alla bell'e meglio, e due badili appoggiati allo stipite dell'ingresso. Aveva visto molte persone, purtuttavia, trascinare passi stanchi e spalle ingobbite fino al lurido banco di Herga; quando si stava proprio sull'orlo del baratro, spesso il suicida inconscio optava per quel modo talmente doloroso da risulatare al di là dell'umana percezione del dolore, così da essere, a tutti gli effetti, del tutto indolore; l'ultravioletto dell'agonia.
Eppure il locandiere aveva appena palesato un così evidente desiderio di farla finita con quella vitaccia da averlo lasciarlo disorientato per un secondo o due. Con gli occhi sgranati, ripeteva mentalmente quanto egli avesse detto; si rigirava le parole tra le labbra come per esorcizzarne l'intrinseca follia.
"Tu", riuscì a mormorare finalmente verso il banco della locanda, "ma come... hai osato... rivolgerti a me dandomi del tu?"
Fu Nether a scuoterlo dallo stato di sbigottimento in cui era sprofondato. Oltretutto, ma di questo si prenda nota solo a margine, riteneva il suicidio una questione eticamente disgustosa. Chiunque fosse dotato di un minimo di eleganza e senso civico, avrebbe pagato lui o qualche altro assassino professionista per svolgere il lavoro ad un equo prezzo di mercato, piuttosto che imbrattare l'atto con l'improvvisazione di un dilettantesco fai-da-te.
Ad ogni modo, i ceffoni con i quali Nether gli fece fischiare le orecchie ebbero il duplice effetto di scuoterlo dai pensieri sull'oste, nei quali la sua mente s'era ormai avvitata, e di restituirgli la sensibilità al contesto chiaramente perduta nella caduta verticale dalla chiesa nebbiosa al tavolino della locanda.
Osservò Guglielmone incombere su di lui come un eclissi aggrottando la fronte; "Ehm, si, in effetti sono malato." Un sorriso mesto rivolse all'energumeno quand'ebbe congiunto la punta delle dita all'altezza del petto. "Quanto propone il mio amico gnomo qui è, invero, molto corretto", sorrise ancora con un pizzico in meno di mestizia.
"Lungi da me, mio Sire, il voler offendere una sì nobile platea d'astanti; quest'ignobile onta..." Indicò col braccio il bardo a terra quindi, senza cambiare apparentemente posizione, curò di calciarlo inavvertitamente nelle costole. "...che io, per via della malattia mentale, procurai a voi, prode tra i prodi, et alla locanda tutta, non può che essere lavata dal vostro vigoroso braccio. Così che io, in guisa di una monaca scalza dei Carboni Ardenti Del Sacro Io, possa espiare la mia colpa per mano vostra. E, mondato da essa, assurgere financo al ruolo di asceta tessitore di pie opere et intenti."
Così dicendo, si fece largo tra il capannello formatosi fino ad un piccolo tavolino lì accanto; dopo averlo sparecchiato con una spazzata del braccio, che portò i bicchieri che fino a poco prima lo occupavano ad infrangersi sulle assi del pavimento, si accomodò compostamente su una delle due sedie. Con un sopracciglio sollevato ed un aria affaccendata, prelevò un oggetto circolare, della larghezza di circa un palmo, da uno dei recessi della sua persona. Tirato che ebbe una levetta, l'oggetto si aprì come una vongola; intinse l'indice ed il medio della destra al suo interno, quindi si passò le dita sulle palpebre chiuse. Discese ai lati del naso e delle labbra, infine congiunse i due vistosi segni cremisi intenso in una stretta 'V' sotto il mento glabro.
"Ebbene, Guglielmone, mi pare d'aver inteso, stò aspettando la giustizia che, per mezzo del vostro possente braccio, gli Dei avranno senz'altro la compiacenza di elargire." Nascose la mancina sotto il tavolo, mentre, dopo aver poggiato il gomito sul ligneo piano, ondeggiò la destra in un inequivocabile invito alla sfida.
Sia detto ad onore di Guglielmone, solo un piccolissimo filo di bava colò dall'angolo della sua bocca semiaperta mentre ascoltava il Powel parlare. "Adesso ti do una bella lezione heheeh", diede di gomito ad uno dei bevitori della locanda assiepatosi lì intorno, il quale sghignazzò a sua volta guardando l'energumeno che s'avviava al tavolo rimboccandosi le maniche su due braccia della larghezza di due travi da porcile ed altrettanto pulite.
"Dieci stelle di rame su Guglielmone", disse il bevitore sgomitato.
"Scherzi?" Ribattè prontamente un altro con la faccia così butterata da sembrare ricavata dal calco di un formicaio. "Chi vuoi che accetti una scommessa contro quel mingherlino? E' tutto pelle e ossa." Concluse girando lo schienale di una sedia verso il tavolo della sfida e sedendosi a cavalcioni per gustare lo spettacolo.
Giunto che fu di fianco al tavolo, Guglielmone si girò verso il centro del locale e, esibendo un sorriso sgangherato, sollevò i pugni chiusi al cielo scatenando un fragoroso applauso d'incoraggiamento da parte del pubblico della locanda che, per l'occasione, aveva ordinato un altro giro ed abbondanti porzioni di noccioline.
Serpospino attese pazientemente che l'energumeno galvanizzasse il suo pubblico roteando gli occhi al cielo, quindi sorrise quando questi, non prima d'essersi sparato un immane sputo nel palmo della destra, scostò l'altra sedia dal tavolo e fece per sedersi.
Quello che accadde a questo punto fu così rapido che si rende necessaria una prosa al rallentatore.
Guglielmone afferrò con ambo le mani il bordo del tavolo, iniziando la manovra con la quale, dopo che si fosse sbilanciato all'indietro, si sarebbe portato ad una posizione seduta.
Serpospino sollevò la mancina sopra la testa con una rapidità fulminea; quella che fu solo una macchia sfocata, si cristallizzò per un istante d'immobilità in un braccio flesso che stringeva nel pugno, rivolto verso il basso, un piccolo pugnale.
Con la stessa rapidità con cui s'era sollevato, il braccio venne calato in una sfocata parabola che si fermò solamente quando la Lacrima d'Adelay ebbe penetrato il dorso irsuto della destra di Guglielmone, perforato il palmo, ed ebbe finito con l'infiggersi, per metà della sua lunghezza, nel legno del tavolo sottostante.
Mentre Serpospino aveva già afferrato l'indigeno per il bavero con la destra, questi non ebbe il tempo di fare un fiato; piuttosto, datosi che le palpebre sono assai più rapide delle labbra, lo fissò strabuzzando gli occhi e continuando il suo gesto di sedersi, operazione che aveva ormai superato il punto di non ritorno.
Nel preciso istante in cui il grosso sedere rappezzato di Guglielmone impattò la seduta di paglia sfondata della sedia, la fronte del Powel s'abbattè esattamente alla radice del suo nasone porcino producendo un seccho schiocco di ramo spezzato che risultò chiaramente udibile a diversi bracci di distanza.
Quindi Serpospino tornò a sedere compostamente. Sgranchì il collo torcendolo a destra ed a sinistra, soffiò un paio di sospiri come un atleta concentrato sui blocchi di partenza, ed agitò di nuovo la destra, gomito sul tavolo.
"Bene, sono pronto. Cominciamo la tenzone. Ah, confido nel fatto che non barerete."
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MessaggioInviato: Lun Feb 26, 2007 1:55 pm Rispondi citandoTorna in cima

Locanda

Guglielmone guardo di sbieco il piccolo figuro in confronto alla sua possente persona, che gli si parò davanti. #BASTA, FINITELA!# Urlò Nether, ma Guglielmone, in sguardo truce e possente, lo guardò fisso negli occhi!
“Cosa vuoi Umano delle Valli? Dettar legge anche qui a Mamorik? Non son stato certo io a ridurre così un povero bardo, ma il tuo villano e rozzo amico…P-O-W-E-L!” Scandì le parole, e mentre indicava il povero Bardo a terra, scimmiotto sputacchiando il nome del Powel verso di lui. La locanda emise all’unisono una risata “Si Guglielmone, fagliela vedere a questi villani!”, e mentre la folla ancora acclamava, Guglielmone si piegò, e con una sola mano, sollevò il bardo da terra, mettendolo sul bancone. Si corciò le maniche, e si diresse verso il Serpospino, grugnendo.
Ma le parole astute e pacate dello Gnomo lo riportarono alla ragione, ed accettò di buon grado la proposta. Si preparò dunque alla tenzone nella sua pratica preferita: “Il braccio di Ferro”.
Intanto, Vanalon, che si dimostrò uno dei più saggi e pensanti nella taverna, trovava modi per far si che lo scontro con Guglielmone, andasse un po’ più sul pari nella bilancia delle probabilità.
Accanto alla sua esperienza con l’Alchimia, le sue interminabili serate da bevitore lo aiutarono: sul bancone, faceva bella presenza una bottiglia di “Sangue delle Arene”, un liquore fortissimo di Moebius, utilizzato a volte, dai lottatori più pazzi e suicidi per alterar la prestanza fisica in uno scontro, a fronte poi di un malessere generale allo stomaco che durava anche per giorni. In un altro angolo, quasi lasciata li per decorazione, una treccia di cipolle rosse scendeva lungo il muro. Ricordava di aver letto, che potevano indurre malinconia e depressione, e se ingerite insieme ad altre sostanze, potevano addirittura sfruttare le stesse per aumentare il loro effetto.
Poi, tutto successe velocemente: Il tavolo, la Lacrima di Adelay, La mano Insanguinata di Guglielmone e la testata, che fece dondolare sulla sedia il grosso uomo.
#Bastardo figlio di Cagna!# Ruggì un uomo alle spalle di Serpospino, e mentre tutti voi vi accingevate ad intervenire, chi col pensiero e chi con le azioni, l’uomo si alzò, e presa la sedia su cui era un attimo prima adagiato, la spaccò sulla schiena di Serpospino.
La botta fu tremenda, e pur resistendo all’impatto, Il Powel venne scaraventato dall’impatto a faccia in giù sul tavolo…
Giusto il tempo di rialzarla, che la faccia di Gulgielmone, rossa ed infuocata, ti si parò davanti, grondando sangue dalla mano, sbraitò: #La mia mano…La pagherai, per TUTTO! #.
Come un macigno, una frana, la sua mano sporca di sangue precipitò sui tuoi capelli, li strinse e ti tirò su. Poi, con una forza inaudita, ti spinse verso il robusto tavolo. #BAM#, un colpo fortissimo, appena in tempo sei riuscito a non impattar con il naso sul tavolo e cerchi…#BAM#.
O no, un altro. Senti qualcosa che ti sta scivolando via, è sangue, dal tuo naso…rotto. #BAM#, ma come fa? Non ti sei nemmeno reso conto che nel giro di un secondo, la tua fronte, il tuo naso e la faccia intera per tre volte sono state spinte contro il tavolo, ed ora, non vuoi più rendertene conto, non c’è la fai più, non…non…
Voi tutti vedete dopo la terza botta, Serposino chiudere gli occhi, ed i muscoli tesi rilassarsi.
Guglielmone rosso in viso, paonazzo e con il cranio lucido di sudore lo alza, e guardandolo, lo rigetta a terra.
#Vediamo ora CHI, vuole ancora disturbare questa serata in questa locanda!!!#, tuona a petto in fuori, rivolgendosi ai tre uomini appena entrati, voi, che ormai siete trafitti da ogni parte con occhi accusatori!
#Ecco la fine dei Villani che sfidano la gente di Mamorik!#, esplode ancora, e la locanda si alza tutta in un corale brindisi.
Guglielmone sbalza via il tavolo, e con un ultimo calcio nello stomaco a Serpospino, lo fa rotolare verso di voi a pancia all’aria: il naso completamente spaccato, grondante sangue, e la fronte di un viola preoccupante…
“Fareste meglio ad andarvene”, esclama nella confusione un astante seduto vicino a voi bevendo birra scura…”Non ci vorreste far arrabbiar tutti?”, termina con un sorriso sarcastico!
OFF GAME: Serpospino rimane a 2 Punti Ferita ed è svenuto.
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Uosh
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MessaggioInviato: Lun Feb 26, 2007 3:53 pm Rispondi citandoTorna in cima

Uosh - giorno 1 (bo..) - PF 3, PMt 11, PM 26, PP 4 - Buio Totale

..Uosh si riprese.. Tutto nero intorno a lui.. soltanto dei rumori sordi, come provenienti dall'aldilà..

"Buio.."

Erano troppe le cose strane accadute in quegli ultimi istanti.. quei piccoli istanti di vita.. prima la cupola, poi la cattedrale, poi la locanda, ora il buio..

"..Sono morto?.."

Eppure le sensazioni che provava erano le stesse di quando era vivo..

"Respiro.."

Seppur fosse al buio più totale, Uosh si mise una mano sul petto e senti i rincuoranti battiti che lo avevano sempre accompagnato..

"Batte.. Ma dove caspita sono finito?.."

Provando a muoversi, il piccolo folletto si accorse di essere in uno spazio abbastanza morbido, ma tanto stretto quanto inospitale.. come provava a mettersi in piedi qualcosa sotto i suoi piedi cedeva e lo obbligava a stringersi con le minute mani al tessuto che lo cirdondava.. o almeno lui credeva che fosse tessuto.
D'un tratto però arrivò dall'alto uno spiraglio di luce e senza pensarci troppo Uosh iniziò istintivamente a bettere le ali per poterne raggiungere la fonte.. ma si accorse fin da subito che lo spazio non gli permetteva quel genere di movimento..

"Accidenti.."

Pensò, mentre iniziò a tirarsi su a forza di braccia.. comunque la strada da fare era molto breve e in pochissimo tempo Uosh riuscì ad affacciarsi sul luogo dal quale proveniva la luce: vide un tavolo di legno.. e i rumori orano ben delineati..

"Ma certo.. La locanda!.."

Guardandosi attorno vide i suoi compagni e uscì da quella che capì essere una tasca dell'abbigliamento di Vanalon.. riprese finalmente a battere le sue piccole alette e iniziò a librarsi in aria come solo lui sapeva fare.. Tanto era sconvolto ancora, che nemmeno si accorse del sorriso di Vanalon, felice di vedere che il minuto compagno stava benone..

Un attimo dopo il suo sguardo si fossilizzò sul semi-cadavere di Serpospino, che un enorme montagna umana aveva avvicinato al tavolo -a calci- proprio in quel momento:

"Serpospino.."

Pensò il piccolo folletto, gettandosi in picchiata sul suo volto, per vedere se respirava ancora: grondava sangue dal naso.. anche il trucco ne aveva risentito.. Uosh mise subito le sue mani sul collo dell'amico e si accorse che le pulsazioni erano molto forti..

"..."

Il folletto alato si strinse intorno al collo dell'amico.. era lui che lo aveva salvato quando era rimasto quasi privo di sensi sul drappo nero nella cappella infernale.. ora il suo salvatore era in fin di vita e lui non poteva fare niente per aiutarlo.. conosceva anche poco i suoi compagni per rivolgersi a loro.. Serpospino era l'unico che gli ispirava fiducia e ora aveva l'impressione che l'avrebbe perso..

Mentre i compagni si avvicinarono al corpo del Powel supino sul pavimento, dal profondo della locanda si alzò una voce:

"Fareste meglio ad andarvene.. non ci vorreste far arrabbiare tutti?.."

Un piccolo vento iniziò a scuotere i capelli del Powel disteso a terra.. subito dopo anche i vestiti dei compagni che si erano radunati intorno ad esso furono costretti a svolazzare.. e ben presto si levò un vento molto potente, amplificato cento volte dal fatto che si era in un luogo chiuso: le imposte delle finestre presero a sbattere violentemente e ogni cosa che stava sui tavoli iniziò a traballare fortemente.. le bottiglie più alte e instabili caddero in terra e si frantumarono.. le persone non poterono far altro che mantenersi quanto più saldi possibile ad ogni cosa che poteva ricordare vagamente un appiglio sicuro..

"Sigh.. Sniff.."

Uosh stava piangendo, ancorato al collo dell'amico disteso a terra.. e per tutti i suoi compagni fu lampante: ogni volta che una forte emozione scuoteva la psiche della piccola creature tutti coloro che si trovavano nei suoi pressi erano in grave pericolo!

------------Arte Magica-------------------
Controllo Normale: Permette di operare con l’elemento in sicurezza e stabilità cercando di modellarlo a proprio piacimento per riuscire ad ottenere ciò che ci eravamo prefissati di fare.
Consuma 8 PM e aggiunge +1 al VdR.

Punti Mana di Uosh alla fine della "prestazione" 26 - 8 = 18
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CuoreNero
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MessaggioInviato: Lun Feb 26, 2007 5:27 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Serpospino - giorno 1 - Punti Ferita: 2, Punti Mente: 4, Punti Mana: 0, Punti provvidenza: 4]

Tutto avvenne troppo rapidamente perchè potesse avere la benchè minima possibilità di reagire. La bordata di colpi pareva essere arrivata da ogni direzione. Osservo il soffitto della locanda attraverso una coltre rossa; le spire del fumo delle fiaccole, che si rincorrevano ammassandosi tra le travi, parevano fissarlo di rimando con stupida ostilità. Fu con uno sforzo titanico che riuscì a sollevare il collo.
"Guglielmone... argh... tua madre è talmente tanto bagascia che non si riesce a stabilire se il faro giù al porto stia ad indicare ai navigli le banchine d'attracco oppure la sua camera da letto... argh..."
Ciò detto ricadde all'indietro svenendo definitivamente.
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Vanalon
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MessaggioInviato: Lun Feb 26, 2007 5:41 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Vanalon Punti ferita:12-Punti Mente:8-Punti mana:20-Punti provvidenza:4]

Vanalon riconobbe la bottiglia di "Sangue delle Arene" sopra il tavolo e le cipolle poco distanti.
*Uhmmm..forse potrei...*
Non fece tempo a finire i suoi pensieri su come aiutare Serpospino che aveva già trovato un modo per farsi male da solo.
Vanalon scattò in piedi e si fiondò verso la scena,ma l'anello di persone gli impedì di avvicinarsi.
Spinto dagli uomini si ritrovo accanto a Jebeddo.
*Che i demoni possano mangiarti il fegato stupido di un Powel!*
Mentre continuava a imprecare contro Serpospino notò Uosh che si gettava al collo dell'uomo.
*Diamine Uosh!Me ne ero quasi dimenticato!Almeno sembra essersi ripreso...*
Il vento cominciò a soffiare in quell'istante.
*Oh no!Non adesso come non bastasse!*
Vanalon tentò di buttarsi a terra per resistere alla folata che sconvolgeva la taverna.
*Almeno questo potrebbe essere un diversivo degno di questo nome!*
#Nether!Presto andiamocene da qui!Aiutami a prendere Serpospino!#
Vanalon si gettò con tutte le sue forze verso l'uomo ancora svenuto.
#Uosh!Ti prego!Smettila subito,devi controllarti!#
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Stains
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MessaggioInviato: Mar Feb 27, 2007 5:03 pm Rispondi citandoTorna in cima

E Guglielmone valente di braccio
sfida il powel, non avendo capito
parole di gnomo, e come straccio
volle ridurre lo strano bandito
inizia la sfida del forte avambraccio.
La lacrima rese 'l grosso ferito
che quindi fece svenire l'agile
muovendo a compassione l'esile.


Jebeddo - giorno 1 - PF 12, PMt 10, PM 24, PP 4 - Taverna

Succedette l'opposto di ciò che sperava Jebeddo: ciò che doveva ridursi ad una pacifica sfida a braccio di ferro tra un bardo tramortito e un astuto Serpospino divenne un incontro di braccio di ferro tra il tremendo Guglielmone e il Powel.
*Certa gente non ascolta mai i discorsi sino in fondo* pensava Jebeddo scocciato.
Venne così allestito il ring dell'incontro: senza troppe preoccupazioni il Powel accettò ugualmente la sfida e Guglielmone senza preoccuparsi decise di accettarla, poi, prima ancora che gli occhi dello gnomo capissero cosa succedette, si trovò Serpospino a terra con il volto sanguinante e Guglielmone furibondo che si prendeva una mano con l'altra urlando al cielo.
*Tutto questo non va affatto bene.* Pensò scrollando la testa Jebeddo mentre la taverna iniziava a squadrare male gli altri compagni.
Fu Uosh che si fiondò subito sul corpo di Serpospino e tutto d'un tratto scatenò violenti correnti d'aria nella locanda: porte che sbattevano, sedie che cadevano, bicchieri che si vuotavano. Jebeddo a fatica stava in piedi.
#Nether!Presto andiamocene da qui!Aiutami a prendere Serpospino!#
"Un'affermazione corretta... andiamocene prima di creare ulteriore scompiglio" disse Jebeddo prendendo le sue cose.
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Nether di Middenheim
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MessaggioInviato: Mar Feb 27, 2007 8:44 pm Rispondi citandoTorna in cima

[punti ferita:18, punti mente:6, punti provvidenza:4]


*Dovrei insegnargli un pò di diplomazia...* pensò Nether mentre sollevava il corpo inerte di Serpospino, constatando che stava anche peggio di quanto avesse pensato in un primo momento. Fece cenno a Jabeddo di stargli dietro e si avviò verso l'uscita, lanciando una rapida occhiata agli astanti 'Sinceramente, stavolta se l'è meritata...' sussurrò allo gnomo.
#Vanalon!# urlò #cerca di calmare Uosh o qui voliamo fuori dalla locanda!#
*Maghi...* pensò tra sè e sè spazientito. Non aveva mai apprezzato i maghi e la magia in generale. Troppo mutevole, rischiosa, e a volte incontrollabile come in quel momento. Certo, non poteva fare a meno di riconoscere la potenza che poteva essere sprigionata dalle arti magiche, e, anzi, fu proprio un mago elfo come Vanalon a salvarlo anni prima quando ancora militava nella milizia di Golopor come esploratore.
Imprecò sonoramente quando per poco una sedia non si schiantò contro la sua faccia. Faticosamente, cominciò a trascinare il corpo del powel verso la porta, tenendosi pronto a correre non appena fosse terminata la tempesta, dubitando seriamente che, dopo tutto quello che era successo, l'oste o gli avventori potessero dimostrarsi molto amichevoli...


Ultima modifica di Nether di Middenheim il Mer Feb 28, 2007 8:54 pm, modificato 1 volta in totale
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endafuinor
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MessaggioInviato: Mer Feb 28, 2007 12:25 pm Rispondi citandoTorna in cima

Locanda

Le offese sulle battute finali di Serpospino, vuoi per fortuna o perché confuse con uno dei tanti rantolii che egli emetteva, non furono udite da Guglielmone: forse la sorte era stata già fin troppo benevola e compassionevole con quel Powel! L’omone osservava i cinque, o meglio i quattro, arrancare per allontanarsi chi volente chi nolente dalla taverna. Dietro di lui, si era formato un piccolo gruppo di persone, una decina, che non sembrava esitare al minimo affronto, a saltarvi addosso con sedie, bottiglie e ciocchi di legna. Le facce cupe e crucciate, il bardo si stava riprendendo da una parte, aiutato dalle due graziose e prosperose donzelle. I due bambini osservavano divertiti dietro la massaia con il pentolone ancora fumante, che vi guardava come poveri e piccoli bambini colti sul fatto dopo una marachella. Qualcuno poi, ne approfittava, contando i soldi che aveva guadagnato ai dadi. Il silenzio era quasi totale, se non per le vostre esclamazioni e qualche mugugno dietro le fila.
Vanalon si gettò verso Seprospino, ma i suoi pensieri erano tutti rivolti al piccolo e quasi insignificante folletto. Nether aiutò il compagno a trasportare l’avventato Powel fuori dalla locanda, mentre Jebeddo, forse già facendo un piccolo inventario di quello che aveva nella sacca alchemica per poter ovviare a questa situazione, si diresse fuori.
Ad un tratto nella calma e nella serenità creatasi, lo scompiglio delle fruste di vento di Uosh ebbe la meglio: porte che sbattevano, sedie che cadevano, bicchieri che si vuotavano, i presenti nella locanda si tirarono indietro, Guglielmone assorbiva quasi tutta la raffica su di se.

Strada della Città

Sentiste appena appena le ultime parole che provenivano all’interno della. Vuoi per la raffica, “Sicuramente opera magica” come proferiva qualcuno, sia per il fatto che “Non ne valeva la pena”, le animate discussioni si calmarono subito dopo con un sonoro brindisi dall’interno. Meglio così!
Giusto il tempo di abituarvi alla nuova luce ed al freddo umido e pungente che vi entrava nelle osssa, vi accorgete di essere in mezzo ad una strada sterrata, ben curata e battuta in terra scura.
La taverna dietro di voi, come quasi la totalità di piccole casette e botteghe che vedete, sembra esser stata completamente ricostruita da poco.
La nebbia vi avvolge, nessuna lanterna rischiara il buio della notte. Ma vi accorgete, che verso Nord, accompagnato da frusci leggeri come le onde del mare, un pallidissimo sole sta sorgendo, e qualche piccolo scintillio argentato si intravede dietro una nuovissima cinta muraria in mattoni, piccola, ma ben fatta.
Il silenzio è assoluto, solo qualche nota e qualche coro allegro provengono dalla locanda, ma dalla cittadina addormentata, niente. E’ inquietante.
Verso Ovest, una strana figura imponente, un palazzo, non riuscite a vederlo bene, si staglia alla fine della via, ma c’è qualcosa di strano in esso…


Ultima modifica di endafuinor il Sab Mar 17, 2007 3:28 pm, modificato 1 volta in totale
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Stains
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MessaggioInviato: Mer Feb 28, 2007 4:31 pm Rispondi citandoTorna in cima

La rissa è finita e il gelo
negli sguardi di avventori è forte
come predatore a preda glielo
volge già pensando a membra morte.
I cinque in strada, 'l tetto è 'l cielo
all'orizzonte c'è oscura corte
Come Crusoe dopo 'l gran naufragio
sperduti son, cercando malvagio


Jebeddo - giorno 1 - PF 12, PMt 10, PM 24, PP 4 - Sulla strada

Tra gli sguardi inferociti dei presenti, sedie sbattute, urla di Guglielmone, attraverso l'indifferenza nei confronti di stranieri, il fastidio per gente violenta e l'odio nei confronti di chi ha ferito il campione locale Vanalon e Nether portando Serpospino, Uosh e Jebeddo uscirono dalla locanda.
'Sinceramente, stavolta se l'è meritata...' disse nell'orecchio di Jebeddo Nether 'E' sempre stato imprevedibile' aggiunse lo gnomo.
Poi mentre il disciplinato uomo non poteva vederlo, Jebeddo sorrise sotto i baffi.
*Cosa porta più avanti, la prudente disciplina di Nether o l'imprevedibile istinto di Serpospino?* Aveva avuto modo di conoscere tutti e due quegli uomini, ai suoi occhi simili, per moltissimi diversissimi.
Jebeddo frugò nella sua sacca, senza tirare fuori lesse solo poche righe di un suo ricettario. *Speriamo di non doverne usare, ma meglio ricordarsi bene come era la formula...* penso tra sè e sè mentre usciva dalla stanza.
Non faceva freddissimo fuori, ma tra la nebbia e il buio potevamo solo vedere i nostri volti.
Sembrava a Jebeddo di scorgere tantissime emozioni negli occhi dei suoi amici: la tristezza esplosiva di Uosh, il fastidio di Nether per l'accaduto, il disappunto di Vanalon per la cacciata e tutti gli avvenimenti precedenti.
Jebeddo si trovò a pensare a ciò che aveva visto.
*Ci sarebbe toccato un funerale fastoso, degli eroi immolati per la gloria sempiterna, e invece eccoci qui, i cinque prescelti (come spesso li chiamava Iriel) avvolti nella nebbia, cacciati da una bettola.*
Non sapeva cosa fosse meglio, non sapeva se avrebbe preferito morire glorioso o ritrovarsi misero in terra straniera.
Alla fin fine il suo spirito di libero ricercatore lo aveva strappato dalle sue radici nella foresta, sino a portarlo nelle città e avere a che fare con il denaro e la vendita.
Non poteva biasimare la sua vita, poichè il bello era che era sua, ed era vissuta!
Forse influenzato da pensieri del genere, Jebeddo incrociò lo sguardo vuoto di Serpospino, ancora si poteva vedere la pelle tirata dal dolore e dalla rabbia, ma le sue labbra, forse erroneamente, davano a vedere un sorriso.
*Cosa ne sarà di noi?*
Questa domanda sorse in testa a Jebeddo, ma preferì non porla, scelse di aspettare la luce del sole per parlare di questo.
"Bene ragazzi, è meglio se ci crechiamo un posto dove dormire, poi se bene riesco spero di avere qualcosa per rimettere un pochettino in sesto Serpospino, altrimenti domattina lo portiamo al primo tempio vicino nella speranza che siano caritatevoli nei suoi confronti."
Disse ai suoi amici.
Poi, guardando uno ad uno, porse un sorriso a Uosh, che ancora aveva lo sguardo basso per come gli avevano ridotto il suo amico, o almeno così penso lo gnomo.
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Uosh
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MessaggioInviato: Mer Feb 28, 2007 5:28 pm Rispondi citandoTorna in cima

Uosh - Giorno 1 - PF 3 / PM 18 / PP 4 - Sulla Strada fuori la Locanda

Anche grazie ai benevolenti richiami dei suoi compagni Uosh ormai si era calmato, e con lui anche la tempesta di poco prima si era domata. Anche le lacrime, che fino a poco prima scorrevano copiose sul suo piccolo viso, sembravano essersi arrestate nella loro discesa.. l'unica cosa che, ormai, lasciava il segno della sua passata angoscia erano i suoi grandi occhi neri, ancora lucidi e rossi.. chiunque si sarebbe rabbonito osservando quanta sofferenza poteva patire un esserino così minuto.. ed essa trapelava ancora in tutta la sua gravità dai suoi occhi umidi.
Uosh ora era sospeso a mezz'aria, all'altezza del petto del Powel steso a terra, e continuava ad osservarlo con occhio attento, come se volesse coglierne tutti gli andamenti.. dai più evidenti ai più sottili: quelli che solo i suoi piccoli occhi potevano notare..
Ad un tratto però -cosa inauditi prima d'allora- il piccolo folletto si fece coraggio e si scusò di fronte agli altri membri della compagnia:

Vi prego di scusarmi.. Non era mia intenzione..
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