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Autore Messaggio
Char
Cittadino
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Registrato: 22/03/06 18:49
Messaggi: 2
Località: luserna San giovanni (TO)

MessaggioInviato: Gio Mar 23, 2006 2:22 pm Rispondi citandoTorna in cima

Char è nata circa 120 anni fa in un piccolo e sperduto villaggio elfico immerso nelle foreste del nord. Assieme ai suoi fratelli elfici ha appreso molto sulle tradizioni dei mistici, una sacra casta interna al loro popolo dedita al bene e al soccorso dei deboli e dei bisognosi. Crescendo circondata dalla natura e dalla pace del luogo in cui viveva, Char ha sempre più avvicinato il proprio cuore ai sacri regolamenti dei Mistici, mostrando le sue doti nelle arti mistiche quanto il suo buon cuore nei confronti delle altre razze viventi. Raggiunta l'età dell'adolescenza Char è stata avviata al lungo e difficile tirocinio elfico per diventare una Mistica, che l'ha condotta nelle fredde terre del Nord alla ricerca di bisognosi da aiutare. Dopo circa quattroi lunghi anni di apprendistato sotto la tutela di Alinn, una delle Mistiche più influenti del suo popolo, Char giunse al termine del suo tiurocinio e fu pronta ad affrontare la sua ultima prova...

In una tempestosa mattina di fine maggio, Char si trovò di fronte alla stretta mulattiera montana che conduceva nella Gola del Silenzio, laddove riposavano gli spiriti degli antenati elfici. Ella doveva dirigersi al grande mauseleo eretto molto tempo addietro ad eterno ricordo di tutte le vite spente per difendere il bene, e sottoporsi alla prova dell'accettazione...

Seppur con riluttanza e una lieve sensazione di paura, Char si diresse verso il grande mausoleo, mentre la strada dietro di sè sembrava chiudersi al suo passaggio e la pioggia continuava a cadere incessantemente su di lei, tremante dal freddo e dalla fatica di quella prova che la stava lentamente sfinendo. Quando si trovò di fronte al grande portone in argento, tutto intarsiato di pietre preziose e con fini particolari in mithril ed acciaio elfico, indugiò per qualche istante, sentendo il proprio cuore rimbalzarle in gola. Appoggiò tremante una mano sull'immensa superficie del portone e, quest'ultimo, si aprì dolcemente senza il minimo rumore. Entrò...

L'oscurità all'interno era rotta solo da poche e tenue fiaccole magiche che rischiaravano debolmente i lunghi e trotuosi corridoi della costruzione, sui cui muri si stag.liavano chiaramente maestosi affreschi ed iscrizioni runiche risalenti ad un tempo così lontano che Char quasi non riusciva a credere che ancora fossero lì, immutate, come quando erano state incise. Senza indugiare oltre superò l'ultimo colonnato prima di giungere nell'immenso salone centrale illuminato a giorno, al cui centro si ergeva, in cima ad una splendida scalinata in marmo nero, un altare con due candele blu che ardevano dall'inizio dei tempi, senza mai spegnersi e senza mai consumare la cera dei due candelabri dorati. Benchè leggermente esitante, Char s'avvicinò alla scalinata e, giunta di fronta ad essa, s'inginocchiò profondamente attendendo un segno dagli spiriti dell'oltretomba...

Una voce chiara riecheggiò nella sala di pietra. "Chi sei, giovane fanciulla, tu che siedi di fronte a noi, gli spiriti guardiani senza tempo e senza riposo di questo mausoleo...". Char levò i suoi occhi all'altare e di fronte ad esso notò la figura evanescente di uno spirito elfico, adornato da una corona di alloro ed un abito maestoso e regale il quale cangiava il proprio coloro istante per istante. benchè intimorata di fronte a quella presenza, char deglutì e si fece forza. "Signore degli spiriti, custode del nostro popolo, sono giunta fino a te per sottopormi alla prova dell'Accettazione", rispose Char con decisione. Lo spettro la scrutò con i suoi occhi vacui, ma non lontani, per qualche secondo. "E dunque tua intenzione abbracciare i comandamenti dei mistici?", domandò lo spirito con una voce priva d'intonazione, "Sì", rispose con fermezza Char, senza distogliere lo sguardo dagli occhi scintillanti dello spettro. Egli, a quel punto, scese le scale senza far rumore e si parò, chiaro come il sole, di fronte alla figura esile di char, scrutando fin dentro alla propria anima. "Mostrami dunque il tuo cuore, cosichè io possa giudicare la purezza del tuo io", proseguì lo spettro...

Char fissò lo spirito e chiuse gli occhi, facendo il vuoto nella propria mente. Lo spettro la fissò per un breve ma intenso istante, poi svanì lentamente in una nuvola di fumo e colore. La stanza divenne buia e le fiaccole alle pareti si spensero una dopo l'altra, tranne per le due eterne candele blu che continuavano a bruciare incessantemente sull'altare. La giovane elfa alzò il proprio capo e riaprì gli occhi. Lo spirito elfico era in cima alle scale, davanti all'altare, seguitava a fisdsarla con i suoi scintillanti occhi. Il silenzio che era calato tra di loro la rendeva nervosa ed un cospicuo senso d'apprensione cominciò a tamburellare nella propria mente, mentre attendeva con trepidazione che il giudizio fosse emesso...

"Il tuo cuore è puro e giusto. La tua forza d'animo è nobile, così come si compete per un servo del bene. La prova dell'accettazione è superata, vai in pace sorella nostra...", disse lo spettro, emntre la sua voce lentamente s'affievoliva in un debole sussurro appena udibile. La luce tornò nel salone e la presenza dello spirito elfico era scomparsa nel nulla, come se non fosse mai esistita. Char, dopo aver ringraziato e benedetto le anime dei defunti, si levò e ritornò da dove era giunta. Quando fu fuori dal mausoleo, il cielo aveva cominciato a rasserenarsi e la tempesta, che fino a poco tempo prima aveva dilaniato la terra, sembrava ora soltanto un lontano ricordo. Dentro di sè, Char sentiva una nuova coscenza del proprio io prendere forma e comprese che il tempo di lasciare il proprio villaggio era giunto. Avrebbe portato la parola e gli insegnamenti dei mistici nel mondo esterno, aiutando i bisognosi e difendendo il bene, che in lei bruciava incessantemente come le due eterne candele blu nel mausoleo alle sue spalle...

Si allacciò per bene il borsello delle monete alla cintura, assicurò alle spalle il proprio bagaglio e popi lasciò la Gola del Silenzio, dirigendosi verso il nuovo punto di partenza della sua vita...

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"La regola di un buon mistico è quello di aiutare i bisognosi ed i poveri senza fare distinzioni tra di essi. Soltanto coloro che seguono appieno tale concetto possono definirsi appartenenti alla sacra casta dei Mistici"
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Registrato: 11/07/05 14:54
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MessaggioInviato: Gio Mar 23, 2006 5:34 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ho visto che hai trovato il topic giusto, bravo Wink

Io cestino questo...

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If violence doesn't solve your problem, clearly you're not using enough...

Madre Natura, fai il tuo dovere.

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