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Darth Roxx
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MessaggioInviato: Mar Mar 28, 2006 10:47 pm Rispondi citandoTorna in cima

wow!

_________________
A.F.A., Cavaliere del Tiè, Vincitore del premio per l'avatar netalizio più brutto 2005

Se vuoi mimetizzarti tra la folla, pèttinati come Nihal_Elf, a cui voglio tanto, tanto bene perchè lei è il mio coniglietto mannaro preferito!!!!!!
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The Chronicler
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MessaggioInviato: Ven Set 15, 2006 1:31 am Rispondi citandoTorna in cima

Nome: Logan. Ma questo nome appartiene ad un passato ormai lontano, e tutti lo conoscono solo come Il Cronista.
Età': dimostra 22-23 anni. In realtà 120 anni.
Altezza: 1,85 m.
Corporatura: slanciato, agile, atletico.
Occhi: grigi, ma con qualche screziatura marrone. Aggiornamento: dopo aver perduto la sua immortalità, tornano del colore posseduto in vita, castano chiaro.
Capelli: lunghi, fino alle spalle, raramente portati legati, castani, appena mossi.
Carnagione: pallida.
Razza: Vampiro.

Provenienza:
da un piccolo villaggio cancellato dalle mappe del mondo conosciuto da oltre 50 anni.

Personalità: diplomatico, conosce lingue di razze diverse, e ha viaggiato molto. In battaglia l’agilità e la forza datagli dal vampirismo gli permettere di essere un letale guerriero, con un dono particolare: riesce a prevedere le mosse degli avversari. Tuttavia, non ha un animo sanguinario, e uccide solo se è costretto. Nel gruppo mantiene sempre la lucidità e tiene tutto sotto controllo. Qualche volta si ritira in disparte pensoso, con sguardo malinconico, e spesso viene erroneamente considerato taciturno e scontroso. Tuttavia, è sempre presente e anche se molte volte ha un atteggiamento da lupo solitario, è fedele al suo gruppo.

Arma: spada sottile, leggermente curva, affilatissima e dall’elsa rotonda, sconosciuta in queste terre. Il proprietario sostiene che si chiami “katana”.
Armatura: indossata dal Cronista solo in battaglia, è una strana armatura a placche, tipica delle terre d'Oriente.
Stile di lotta: una fusione tra lo stile di combattimento appreso in Oriente e le sue capacità fisiche di Vampiro. Aereo, fulmineo, silenzioso.

Poteri: velocità, agilità e forza più sviluppati di un essere umano, capacità di rigenerare le ferite, sensi sviluppati. Inoltre possiede una facoltà particolare unica per la sua razza, una specie di preveggenza che negli anni gli ha valso il titolo di “Cronista”. Questo particolare potere (posseduto sin dalla nascita e prima di diventare Vampiro: di fatto era un mutante da sempre) è quello di avvertire le 'vibrazioni' della realtà circostante. La sua precognizione consiste quindi solo nella sua interpretazione delle vibrazioni che percepisce: ovviamente nel corso degli anni ha imparato ad interpretare e quindi adesso poco gli sfugge.
Una vera e propria 'visione', cioè la combinazione di tutte queste percezioni in una vera 'immagine' nella mente, richiede un notevole sforzo da parte del Cronista, che rischia di svenire o di entrare in coma. Quasi mai quindi rischia.
Aggiornamento: Con il legame mentale con Zadris e Aygarth (e quindi con la Forgia) il suo potere mentale è aumentato, permettendogli di costruire queste 'visioni' senza sforzo eccessivo.

Storia:
Logan è nato da una modesta famiglia in un piccolo villaggio dei territori dell’est, ormai scomparso. Sin dall’infanzia manifestò una strana facoltà che andò crescendo negli anni: a 10 anni poteva “sentire” quello che i coetanei dicevano quando non giocavano con lui. A 15 anni riusciva a prevedere le tempeste che avrebbero colpito il villaggio. Questo dono particolare lo isolò da tutti, fino a che non decise di andarsene. A 18 anni scappò di casa, e si stabilì ai margini di un bosco abbastanza lontano dal villaggio. Costruì una piccola casetta che andò migliorando nel tempo. Aveva appreso dal padre il mestiere di carpentiere, anche se sin da piccolo aveva manifestato una passione per l’alchimia, il che lo aveva reso ancor più isolato dai coetanei. Trascorse 3 anni là, ampliando la casa e costruendo un’ampia terrazza da dove poter vedere le stelle, effettuare misurazioni degli astri, lavorare a nuove formule alchemiche. La sua fama di alchimista lo sostenne economicamente: in molti venivano dagli angoli più remoti del paese per comprare i suoi filtri e pozioni. Il suo talento non passò inosservato al re di quei luoghi, che volle a tutti i costi averlo al suo servizio per l’esercito. Logan rifiutò, e una notte vennero a prenderlo con la forza. Il giovane era come ogni sera nella grande terrazza, e si accorse in tempo dell’agguato, grazie al suo dono. Non poté far altro che calarsi da una finestra e rifugiarsi nel bosco. Dal fogliame osservò impotente i soldati del re che una volta fatta irruzione nella casa, le dettero fuoco, distruggendo anni di lavoro e di sogni. Confuso, si inoltrò nel bosco, mentre i soldati iniziarono a perlustrare la zona. Vagò per qualche ora, prima di crollare esausto ai piedi di un grande albero. Il mattino dopo si risvegliò in una stanza immersa nella più completa oscurità. Una luce di candela rivelò al giovane il volto del suo salvatore. O meglio, della sua salvatrice. Era una giovane donna, doveva aver all’incirca la sua età. Disse di chiamarsi Aelyn. Gli rivolse un sorriso, e anche se era evidente che fosse curiosa nei confronti del suo ospite, gli occhi grandi erano velati da una sottile malinconia. Logan si sentì rapire da quello sguardo. Nei giorni seguenti notò come la casa fosse costruita con maestria sopra l’albero, senza che nemmeno un ramo fosse spezzato. Tuttavia in quella composizione c’era qualcosa di strano: nemmeno un raggio di luce filtrava attraverso le pareti, e non c’erano finestre. Inoltre, Aelyn non usciva mai di giorno, e acconsentiva a passeggiare con Logan nel bosco solo di notte. Logan sentiva che la ragazza gli nascondeva qualcosa, ma preferì non indagare. Decise di rinunciare al suo potere, riponendo fiducia in Aelyn. I due vissero pochi mesi felici. Una notte, mentre tornavano alla casetta sull’albero, il potere di Logan si riaffacciò prepotentemente, e i due ebbero giusto il tempo di nascondersi in un cespuglio vicino: dei soldati erano appostati sotto l’albero, in attesa. Logan sentì Aelyn tremare accanto a lui, e capì che quei soldati non erano venuti per lui, ma per lei. Rimasero abbracciati per qualche ora, in perfetto silenzio. L’alba stava per sopraggiungere e la ragazza diventava sempre più preoccupata. Bastò un fruscio di troppo, e vennero scoperti. Iniziarono una fuga disperata, e Logan fu ferito al petto da una freccia. Aelyn afferrò il giovane che barcollava e con un balzo straordinariamente agile saltò su un albero. Staccò la freccia dal petto di Logan, ma non sapeva come impedire la sua morte. Lo morse dolcemente: la ragazza era in realtà un Vampiro, e trasmise al giovane la capacità di rigenerare le ferite. Logan riacquistò i sensi, e capì finalmente chi era Aelyn. Non c’era tempo per le spiegazioni: Logan sarebbe diventato un Vampiro a tutti gli effetti entro pochi minuti. Aelyn lo portò ai margini del bosco, dove si arrestarono: stava per sorgere il Sole. La ragazza gli disse di scappare e di rifugiarsi il prima possibile in un posto al riparo dai raggi solari. Ma Logan non voleva lasciarla. I due furono scoperti dagli uomini che cercavano Aelyn, per giustiziarla in quanto Vampiro. Logan la difese, ma non poté far niente per il Sole. Gli uomini sbarravano la strada, Aelyn non poteva rifugiarsi nell’ombra del bosco. Mentre Logan si buttava a terra per ripararla dai raggi del Sole, la ragazza divenne cenere, che si dissolse leggera nel vento. Con un ruggito di rabbia, Logan uccise gli uomini in pochi secondi: la trasformazione stava per completarsi, e il giovane diventava sempre più forte. Quando non fu rimasto più nessuno vivo a parte lui, con un urlo di disperazione ritornò nel bosco, alla casetta di Aelyn. Qui gemette sul letto della ragazza, ma scoprì di non riuscire a piangere. Ormai era diventato a tutti gli effetti un Vampiro. Decise di tornare da dove era iniziato tutto, nella sua vecchia casa, o quel che ne rimaneva. Qui riuscì a rinvenire alcuni antichi testi di alchimia, e dopo mesi nel bosco passati a trovare una formula utile ai suoi scopi e a scoprire le sue nuove doti nel combattimento, partì alla volta di terre lontane: in tasca delle fiale di un filtro che gli permetteva, una volta bevuto, di tollerare la luce del sole e di resistere alla sete di sangue, e una tecnica di combattimento che univa la velocità, la forza e l’agilità dei vampiri al dono unico che Logan possedeva dall’infanzia, quella della preveggenza. Si spinse aldilà del mondo conosciuto, e dopo poco meno di cento anni tornò nelle terre che avevano visto la sua giovinezza. Anche se il suo aspetto era stato reso immortale, il suo nome era morto quasi un secolo prima. Ora era noto solo come il Cronista, uno strano “osservatore” che vagava taciturno per le terre conosciute e sconosciute. Si vociferava avesse un particolare dono, che utilizzava per apprendere tutto quello che avveniva intorno a lui e per conoscere ogni cosa delle terre che attraversava. Era la sua maledizione: conoscere tutte le storie del mondo e della gente, e aver perduto la propria.

Aggiornamento:

In seguito allo scambio di sangue con Aygarth, parte della sua maledizione passa al giovane amico, in cambio di umanità. Il Cronista non necessita più di pozioni per poter mantenere le sue fattezze umane, e può trasformarsi a suo piacimento nella forma originaria malvagia, acquisendo tutto il potere fisico di cui dispone. Tuttavia questa forma lo rende molto più incontrollabile, e il Vampiro tende a non abusarne, per non rischiare di perdere la ragione e attaccare i suoi stessi compagni. A causa della morte di Aelyn (resuscitata da Damarios e unitasi alla sua causa) per mano dello stesso Cronista, che voleva proteggere Kyla, il Vampiro impazzisce e attacca Aygarth, togliendogli la vita al termine di un furioso combattimento. Disperato, sacrifica la sua stessa natura immortale per poterlo riportare in vita, grazie ad un rituale nel quale Zadris, l'alabarda dell'amico, viene riforgiata. Per questo motivo i suoi occhi freddi come il ghiaccio tornano del colore posseduto in vita, castano chiaro. Il Cronista conserva le sue giovani fattezze, ma un giorno morirà..
Ancora non è conscio di come si svilupperà in lui questa nuova non-vita, che effetto avrà sulla sua psiche e sul suo fisico.


Ultima modifica di The Chronicler il Mer Mag 26, 2010 5:26 pm, modificato 10 volte in totale
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Akhayla
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MessaggioInviato: Ven Nov 03, 2006 3:45 pm Rispondi citandoTorna in cima

NOME: Aygarth
ETA': sulla ventina
ALTEZZA: supera di poco l'1,75
CORPORATURA: atletico
ASPETTO: capelli scuri corti, occhi grigi.
ARMI: (aggiornamento) una poderosa alabarda di nome Zadris, fatta di un metallo all'apparenza sconosciuto e con lama e manico che presentano incisioni indecifrabili.
RAZZA: umana

UPDATE : ORIGINI:
Mi chiamo Aygarth. Sono un cittadino di Atkhatla, e fin da quando ho avuto l’età e la forza sufficiente, ho lavorato nella bottega di mio padre, che faceva il fabbro, finché alla sua morte non l’ho ereditata. Il lavoro prometteva bene; mi ero specializzato nella costruzione delle armi e al contempo mi esercitavo, cercando di imparare bene il mestiere e soprattutto maneggiarle con disinvoltura, anche per capire di volta in volta come migliorarle.
La mia vita è cambiata radicalmente qualche tempo fa, con l'arrivo di uno strano mercante alla mia porta. Non l’ho mai visto girovagare in città. Mi ha chiesto del cibo o del denaro e sinceramente, vedendo com’era messo, non ho avuto cuore di rifiutargli né l’uno né l’altro. Dopo essersi sfamato, ha tirato fuori dal mantello qualcosa e me l’ha offerto. Era una specie di blocco di metallo grande quanto il suo pugno, lucente come uno specchio. L’ho riguardato più volte, pensando che arma avrei potuto ricavarci, poi lui mi ha detto con voce seria:“Compi la Forgia…” Quel tono di voce mi aveva quasi spaventato. “La Forgia? Devo forgiarci un’arma? Non basterà mai…” e lui mi ha risposto: “Dalle un nome. Legalo al tuo. Infine decidi il suo scopo.” E’ scappato di corsa senza che potessi replicare altro. Sono rimasto lì senza poter dire niente, con quello strano metallo in mano. Pensavo che dopo un esperienza simile lo avrei buttato… ed invece quella notte stessa ero già al lavoro.
Era un metallo straordinario. Facilmente malleabile e soprattutto, da un blocco così piccolo sono riuscito a ricavarci una lama gigantesca. Una alabarda. Ci lavorai per tutta la notte. Alla fine, quando pensavo che il lavoro fosse finito, mi sono ricordato le parole dell’uomo. La Forgia. Quel nome così strano mi aveva stregato. Afferrai uno stiletto incandescente e mi posizionai sulla lama.
Dalle un nome.Ci riflettei parecchio. Poi mi decisi. Zadris. Lo incisi sulla lama. Legalo al tuo. Inscrissi il mio nome. Infine decidi il suo scopo. Lo scopo? Era un arma, quale altro scopo poteva avere? Poi considerai di prendere la cosa con più serietà e mi accorsi che era più difficile di quello che credessi. Attacco? Difesa? No, troppo limitanti ed equivoci. Ci pensai a lungo, ed era l’alba quando alla fine trovai il giusto termine.
"Alleanza.
Sarai mia alleata, Zadris, e nessun altro che non sia mio amico o alleato potrà toccarti. "

Non appena finii di incidere, è successo qualcosa. Zadris si è scossa, e le scritte che aveva addosso si sono,come dire,convertite. Non sono riuscito più a leggerle… Si sono tramutate in una lingua che non conosco. Ad un certo punto le scritte si sono fatte di fuoco. Ho avuto paura e l’ho afferrata per gettarla via, ma afferrandola la lama mi ha tagliato il palmo. Si è fermata e ho capito che mancava solo il mio sangue per legarla definitivamente a me.
Dopo quel giorno si è rivelata la migliore arma che avessi realizzato nella mia vita. Per fortuna non ha mai conosciuto la battaglia fino al giorno in cui venni catturato...
Ero andato a caccia con amici. Mi ero appostato dietro un cespuglio, quando ho sentito dei passi. Ho sbirciato e ho visto un uomo correre. Era il mercante. Poco dopo era a terra, con una freccia nera nella schiena. Sono uscito per aiutarlo, ma non ho nemmeno fatto in tempo a raggiungerlo che qualcosa da dietro mi ha abbattuto, e sono svenuto.
Quando mi sono risvegliato, ero in una gigantesca stanza di pietra, quasi le fondamenta di un castello. Prima ancora che potessi rendermi conto dove mi trovavo, qualcosa ha ruggito alle mie spalle. Una specie di golem di pietra stava venendo verso di me. Ho imbracciato Zadris e ho colpito e ho colpito finché non l’ho sgretolato letteralmente. Ma non avrei mai gioito di quella vittoria.
Nella stanza era entrato un uomo, seguito da un paio di sgherri incappucciati. Ho capito il nome <Damarios> solo perché lo ripetevano loro. Mi sono avventato su di loro, ma è bastato un cenno perché mi immobilizzassero con una forza invisibile. Poi uno ha cercato di sottrarmi Zadris, ma Damarios lo ha fermato: “Pazzo! Vuoi morire? La Forgia è stata compiuta, e afferrare quell’alabarda ti ucciderebbe. Nessuno di noi la potrebbe toccare, senonché…” e si era avvicinato al corpo del golem distrutto. Ne raccolse un sasso, dov'era ben visibile, seppur minuscola, una scheggia della lama di Zadris. “Questo è abbastanza. Ora fatelo sparire dalla mia vista…” Il suo sguardo mi aveva trapassato. “Pagherai per aver disposto di ciò che era mio, ragazzo…”
Mi ha tenuto nella cella per alcuni giorni. Ebbi tutto il tempo per pensare e per ricollegare tutte le fila. Il mercante aveva sottratto a Damarios il metallo con cui era stata forgiata Zadris e per qualche motivo lui non poteva più usarlo, dato che era legato a me… ma non capivo allora perché continuava a tenermi imprigionato e soprattutto perché non mi aveva disarmato.
Ci fu una notte da incubo. Mi sono svegliato e mi sono ritrovato ad urlare come mai in vita mia. Zadris era diventata di fuoco. Davanti alla porta della cella c’era Damarios, con un topo ferito in mano e un pugno di una strana polvere dall’altra. Ogni volta che gli versava la polvere addosso, erano pugnalate al corpo per me. Il topo squittiva, provava dolore, che si amplificava nella mia testa. Era una situazione orribile: eravamo cavie tutt’e due. Ad un certo punto mi sono ritrovato Zadris in mano e senza rendermene conto mi sono tagliato nuovamente il palmo. Allora il topo ha smesso di squittire; Damarios lo ha lasciato libero, quello ha zampettato fino a me ed è stato allora che ho visto la polvere che aveva sul pelo scivolare rapida fino alla lama di Zadris, diventando tutt’uno con lei… e il dolore è cessato. Per entrambi. E quel dannato era lì a guardarci, fiero del suo esperimento...
Stava ritorcendo il potere della Forgia contro di me, plasmandolo per i suoi scopi. Ho passato notti di torture mentre lui sperimentava, fino ad un giorno in cui inspiegabilmente la rocca è stata distrutta e sono riuscito a fuggire. Non so che fine abbia fatto Damarios, ma so che non è lontano: sento il richiamo della polvere che mi tormenta... e mi ucciderà se non la trovo e la riunisco a Zadris. Ora il mio nemico è Damarios. E nessun altro.

UPDATE(2): a causa della parte dissacrata di Zadris che Damarios possiede nel suo corpo, Aygarth ha sviluppato un contatto mentale col mago di cui però non riesce ad avere pieno controllo. Questo legame proietta nella sua mente delle visioni quando meno se lo aspetta, permettendo di vedere praticamente con gli occhi di Damarios, ma purtroppo avviene anche il procedimento inverso.
Anche Zadris sviluppa poteri man mano che il legame con Aygarth si stabilizza: le rune di cui è adorna si accendono e vibra quando percepisce la presenza di un nemico. Inoltre, grazie allo scopo dell'arma stabilito attraverso la Forgia, nessuno può impugnarla se non è alleato di Aygarth, e chi non rispetta questa condizione finisce con le mani bruciate.

UPDATE (3): per eludere il legame con Damarios, Aygarth ha compiuto un gesto estremo: lasciare che Zadris compisse la Forgia su di lui, così come lui aveva fatto con lei. Il risultato è una perfetta simbiosi delle due menti, e la condivisione di percezioni, come l'avvertire la presenza di un nemico. Tuttavia, in questo modo la sorte dell'uno è fatalmente legata a quella dell'altro, così come ogni sofferenza.

_________________
Piccolo angelo bellerrimo crudele sanguinario...

Io sono una creatura del Caos. Ma dal Caos nasce la saggezza, e dalla saggezza il potere.



Ultima modifica di Akhayla il Gio Giu 19, 2008 8:42 am, modificato 5 volte in totale
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Grifis
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MessaggioInviato: Gio Feb 01, 2007 12:18 am Rispondi citandoTorna in cima

Non so se sarà all'altezza comunque eccolo qui

Nome: Galdor
Razza: Umano
Età: 26 anni (Edit post Damarios)

Storia:
Del suo passato non ricorda molto, tutto per lui inizia quando si risvegliò un paio di anni fa in una radura vicino a un piccolo borgo. Quando si svegliò aveva soltanto una tunica ed Elrohir, il suo spadone, del quale tuttavia non possiede alcun ricordo precedente a quell’episodio ma che tuttavia riesce a maneggiare con discreta abilità e uno sconvolgente “tatuaggio” sul suo avambraccio sinistro.
Con il tempo Galdor ha saputo che quello che era un “tatuaggio” è in realtà un cerchio alchemico elementale di creazione e manipolazione: questo gli permette di creare quantità di fuoco e di manipolarlo, anche se in alcuni casi Galdor perde il controllo di questo suo “dono” o “maledizione”, tuttavia questo incide fortemente sulla sua condizione fisica e spesso lo porta allo svenimento.
Da quel giorno in cui si è risvegliato è sempre stato inseguito in tutti i luoghi da lui visitati da sicari di qualcuno che lo vuole morto anche per questo Galdor non ha particolari inclinazioni al di fuori del combattimento.
(Edit post Damarios)
All'interno della fortezza di Damarios i poter posseduti da Galdor sono andati crescendo in modo a dir poco esponenziale, la scoperta che essi non fossero dovuti tanto al cerchio quanto alla coesistenza nel suo corpo dell'antico spirito della Fenice. Convogliando le energie Galdor è riuscito infatti a volare ed evocare fiamme, esplosioni ed auree infuocate riuscendo ad amplificare la propria velocità e i propri sensi in modo oltreumano. Questi poteri, anche se non senza dispendio di parecchie energie si sono mantenuti poi uguali durante il viaggio di quasi un anno che ha intrapreso dopo aver abbandonato il gruppo fino a quando questo non è giunto al termine con l'avvenuta nemesi sull'Ordine della Fenice.
Giunto, dopo estenuanti battaglie e spargimenti di sangue, alla sede centrale dell'Ordine, non poi così lontano dal luogo in cui aveva ripreso coscienza se tempo addietro, ha rinvenuto inciso nel pavimento un tatuaggio compatibile a quello che ornava il suo avambraccio sinistro che, con la sua presenza all'interno di esso, si è attivato per concludere il rito che era iniziato prima della sua nascita, ai tempi di quando Galdor è stato concepito.
La conclusione del rito ha liberato lo spirito della fenice dalla sua prigione di carne per permetterle di ritornare tra gli spiriti degli antichi ma non senza lasciare qualcosa in cambio al guerriero. Rispetto a quelli che era riuscito a padroneggiare, Galdor possiede ormai un quantitativo minore di potere, riesce ancora ad evocare fiamme ed esplosioni, i suoi sensi di vista ed udito sono rimasti fortemente acuiti ed il fuoco non gli arreca danno anche se lambisce direttamente la sua pelle ma non possiede più la velocità, la capacità di spiccare il volo e di creare un'aura fiammeggiante attorno a se sensibile alla presenza degli alleati.

Descrizione: (Edit post Damarios)
Poco più alto del metro e settanta, Galdor possiede una corporatura vigorosa, i suoi capelli sono di un castano chiaro e li porta lunghi tenuti all'indietro e raccolti a coda, i lineamenti del suo volto sono decisi, le labbra carnose ma non troppo e gli occhi tra l'arancio e il dorato; nel complesso non risulta sgradevole secondo i gusti degli umani.
Galdor è tendenzialmente schivo e riservato, tuttavia sa riconoscere un amico dal primo istante e con questo è leale e disponibile. Il suo senso del dovere è forte in tutti i campi e in lui sono radicati i principi dell’onore e del rispetto in combattimento.
Sull'intero braccio sinistro e sulla spalla fino alla scapola, ormai, è visibile un tatuaggio sui toni dell'oro e del rosso composto da circoli, spire e simboli che si intrecciano in modo così complesso che non può essere stato fatto dagli uomini.

_________________
#nofriendzone
#cinquantasfumaturediGaldor
#dovèildistributoredidurexquandoserve

Fiero membro degli Orsetti Pisoloni asd2
Lupacchiotto di Fantasy Italia

Ultima modifica di Grifis il Sab Mag 15, 2010 8:22 pm, modificato 7 volte in totale
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Kyla
Sentinella
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MessaggioInviato: Gio Feb 01, 2007 8:16 pm Rispondi citandoTorna in cima

Kyla è una ragazza ke si guadagna da vivere facendo la guida.Riceve i suoi incarichi in una taverna cheè proprietà di un suo amico,e che è un pò la sua casa un pò il suo ufficio.
Ha gli occhi blu scuro ed i capelli marroni e liscissimi,entrambi di una tonalità talmente scura da sembrare che siano quasi neri.
Avvolta sempre in un logoro mantello color della notte,la sua esile figura da l'impressione che lei sia altamente innocua...in realtà,sebbene non sia in grado di usare una spada e non abbia possibilità alcuna in un corpo a corpo,ha un'ottima mira.Infatti possiede un certo numero di coltelli presenti in una fascia che non abbandona mai.
E' figlia di un umano,ma la madre pare appartenga al Popolo Fatato(è morta dopo la nascita della figlia),e infatti Kyla è capace di evocare i suoi coltelli indipendentemente dal posto in cui essi si trovino.
E' molto pignola e attacca difficilmente bottone(tranne quando è "presa da ispirazione").Una volta che ha conosciuto qualcuno,però,attacca a parlare a ruota libera frantumando i timpani(e altro)di chi la ascolta.
Odia le persone che usano il proprio potere per ottenere tutto in maniera più facile e odia il detto:"non dare perle ai porci".
P.S:è un tipo tranquillo,ma occhio...!Se le fate qualcosa si vendicherà pesantemente!
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*Nihal*
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MessaggioInviato: Sab Mar 03, 2007 3:11 pm Rispondi citandoTorna in cima

Nome: Cristal
Razza: Elfa
Età: esteriore una ventina d'anni

Caratteristiche fisiche: longilinea, di media altezza(1.70), corpo snello ma ingrado di sostenere lavori anche pesanti, lunghi capelli biondi raccolti spesso in una lunga treccia che le accarezza la schiena, occhi verdi, profondi che non lasicano percepire i suoi stati d animo solo un' infinita tristezza. Carnaggione chiarissima quasi lattea.

Carattere: la dolcezza caratterizza ogni sua azione e ogni suo comportamento, ma non le impedisce di essere decisa e risoluta nelle situazioni di pericolo e, sopratutto, in battaglia.Non è particolarmente socievole ma non disdegna la compagnia almeno che non sia eccessivamente confusionaria. Ama la natura e la natura ama lei. Apre il suo cuore a poche e selezionate persone che si devono guadagnare la sua fiducia, non sopporta le persone egoiste e prepotenti.

Abilità: poteri curativi di base
Armi: arco e frecce, pugnali

Storia:
Cristal, è un elfa, proveniente da una famiglia numerosa, ultima di 4 fratelli, non ebbe vita facile. La madre la indirizzò nel campo delle arti curative e la teneva con lei in casa, mentre il padre ed i fratelli andavano a caccia o ad allenarsi con le armi. A 14 anni volle imparare a combattere ma i genitori glielo impedirono, dato che era l'unica femmina della famiglia, oltre alla madre, doveva rimanere a casa e imparare i mestieri da donna, e le armi non erano tra questi. Tutte le mattine lei e la madre riassettavano la casa, e i pomeriggi trascorrevano sempre allo stesso modo, ore e ore di lezioni di magie curative. Ma Cristal non era fatta per questa vita, così ogni sera si ritrovava a pensarsi con l armatura e il suo tanto desiderato arco. Una mattina si svegliò con ancora in mente le immagini del sogno che aveva fatto la notte appena trascorsa: lei con un bellissimo arco che combatteva contro un' orrida creatura; con le idee più chiare del solito, andò dal padre. Lo aveva convinto. Avrebbe continuato le arti curative con la madre mentre il padre gli avrebbe insegnato a combattere come aveva fatto con tutti i suoi fratelli. All' inizio il padre era titubante ma la ragazza era un portento soprattutto con le armi a lunga distanza e poi grazie alle sue abilità curative in un campo di battaglia sarebbe stata davvero utile.Finalmente, qualche tempo più tardi, anche il padre si rese conto dell' attitudine che la figlia aveva per le armi e la battaglia, più di uno qualunque dei suoi fratelli. Cristal cresceva anche in bellezza e grazia, tanto che la madre si ricredette sulla leggenda cittadina che le ragazze guerriere fossero brutte e rozze. Questa serenità non durò per molto. La madre morì 2 anni più tardi colta da un misterioso male. Così il padre con tutti e 4 i figli si trasferì a Ailinime. La cittadina non era male e la famiglia si integrò presto nella comunità. Il padre si improvvisò fabbro, i tre fratelli intrapreso la carriera di guerrieri e Cristal dovette accantonare l'idea di diventare un arcere in favore delle arti curative. Passarono, senza troppi problemi, tre anni, Cristal ormai era una guaritrice efficente e fu quindi assegnata al campo dove si allenavano i guerrieri, riavvicinandosi, così, hai campi di battaglia che aveva sempre sognato. Un giorno si svegliò di buon ora e come tutte le mattine si recò al campo dove lavorava; un guerriero aveva lasciato incustoditi i suoi pugnali; Cristal non resistette, li prese e iniziò a fendere l'aria con colpi sempre più potenti frutto di una passione repressa troppo a lungo. In quel momento capì che lei era fatta per combattere. Dopo fù la guerra. I fratelli furono chiamati dai loro comandanti, il padre fu chiamato per fabbricare le armi e lei per aiutare i guaritori. Restando nelle retrovie del campo di battaglia, Cristal, prestava il primo soccorso hai feriti più gravi quelli che, senza un immediato intervento, sarebbero morti; vide così tanti amici morire che oramai una freddezza innaturale velava il suo sguardo e un alone di tristezza l aveva circondata. Il suo cuore di giovane donna sussultava ogni volta che un urlo o un pianto disperato raggiungevano le sue orecchie. Vide guerrieri combattere e cadere sotto le armate di Damarios. Ricordava un gruppo di avventurieri che aveva aiutato l esercito a combattere il nemico, il comandante di questo gruppo l' aveva colpita per l' audacia dimostrata, ma in quei momenti le sue emozioni erano passate in secondo piano. Presto le retrovie divennero la prima linea. Assistette al massacro. Si salvò dal massacro.
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Ian
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MessaggioInviato: Sab Apr 07, 2007 5:29 pm Rispondi citandoTorna in cima

NOME: Nexor

RAZZA: mezzo demone

ETÀ: 30 anni all’ apparenza. In realtà sono 150 ( invecchiamento demoniaco )

ABILITÀ: Capacità psichiche ( ipnosi, psicocinesi ) amplificate dal lato demoniaco.

ARMI: spada a taglio singolo tipo katana; pugnali. Possiede un falco di nome Nycar, attraverso gli occhi del quale può vedere dall’alto.

ASPETTO: alto 1, 70 cm circa. Corporatura robusta, ma non tanto da impedire agili movimenti. Occhi rossi, tipici dei mezzi demoni. Capelli castano scuro lunghi fino a poco sopra le spalle, che al sole assumono sfumature rosse, caratteristica anch’ essa tipica dei mezzi demoni. Sguardo fiero e penetrante.

CARATTERE: Né troppo estroverso, né troppo introverso. Non ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, ma a volte cerca la solitudine.

STORIA: Figlio di un demone di rango superiore e di un’ umana, Nexor vide morire i suoi genitori alla tenera età di 5 anni. I demoni della stirpe da cui proveniva suo padre non approvavano i legami fra umani e demoni e fu per questo motivo che decretarono la morte dei suoi genitori. Suo padre fu ucciso a tradimento. Nexor fuggì con sua madre ma i demoni li trovarono e uccisero selvaggiamente la donna. In preda alla rabbia e al dolore Nexor manifestò poteri terribili che neanche sapeva di possedere. Nessuno dei sicari fece ritorno dai suoi simili. Dopo aver vagato per giorni fu trovato da un guerriero di nome Rhieb, un maestro delle arti psichiche. Sotto la guida di Rhieb, Nexor imparò a controllare i suoi poteri, favorito anche dal fatto di essere un mezzo demone. Quando Rhieb non ebbe più nulla da insegnargli, Nexor partì con un unico intento. Vendicare la morte dei suoi genitori.

POSSIBILITA' DI AGGIORNAMENTO

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MessaggioInviato: Gio Ago 23, 2007 10:23 pm Rispondi citandoTorna in cima

Nome: Kanuz
Razza: Umano
Età: 32
Altezza: 1.79
Peso: 62 kg
Armi: Utilizza uno spadone a due mani trovato in una radura, mentre cacciava con un gruppo di amici. Possiede anche un arco intagliato da lui stesso, con frecce avvelenate (il veleno è prodotto da alcune erbe che Kanuz porta in un sacchettino alla cintura).
Aspetto fisico: Kanuz è di altezza abbastanza equilibrata. E' totalmente pelato, e porta una barbetta molto corta di un colore bruno chiaro. La pelle è abbastanza rosea, tranne che sulla schiena dove è presente un enorme tatuaggio rappresentante un corvo viola racchiuso in una gabbia arancione intenso. E' muscoloso, non troppo, ma comunque dotato di un'elevata forza fisica.
Abbigliamento: Indossa sempre una canottiera di pelle molto attillata, che fa risaltare i suoi muscoli. I pantaloni sono di una stoffa incredibilmente resistente a graffi e squarci, ma può essere facilmente trafitta da punte di metallo (spade, frecce). Non porta mantelli, che lo infastidiscono particolarmente nei movimenti e nelle battaglie. Sull'orecchio sinistro porta un'orecchino a forma di sfera (non magico), di un colore non ben definito. Al collo porta una piastrina di metallo con inciso uno scorpione, ed una pietra rossa incastonata nella parte superiore della medaglietta, tra le chele dello scorpione (non magica).
Storia: Kanuz è nato nella ridente cittadina di Gyne, sulla catena montuosa del Corleon, da una famiglia di allevatori. Kanuz fin da piccolo amava intagliare oggetti nel legno, come pugnali e bastoni, ed un giorno gli sarebbe piaciuto diventare fabbro. A 25 anni, durante una battuta di caccia con gli amici, si ritrovò in una radura, ove al centro sorgeva un piccolo santuario. Incuriosito vi entrò. Appena vide una figura femminile, una luce lo abbagliò e si ritrovò esattamente al centro della radura; alla sua destra, conficcata nel terreno, un'enorme spada argentea si ergeva maestosa. Kanuz la prese, e da allora non se ne separò mai. Una notte Kanuz conobbe un uomo, mentre sorseggiava birra nella taverna della sua città: era anch'egli un allevatore, e donò a Kanuz un cucciolo di lupo grigio. Al ragazzo piacque subito, e battezzò l'animale Haak.

Aggiornata sezione Storia.

POSSIBILE AGGIORNAMENTO

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MessaggioInviato: Dom Dic 23, 2007 2:34 pm Rispondi citandoTorna in cima

ASPETTO E CARATTERE: Astrea è una ragazzina che non supera i vent'anni, abbastanza alta e slanciata, esile ma non per questo debole; ha un fisico ben tornito, sinuoso e sa ben adattarsi alle situazioni che la vita da ladra le pone davanti; un bel visetto abbronzato impreziosito da un paio d’occhi verde smeraldo, vividi e scaltri; un sorrisetto sornione e un po’ malizioso che di tanto in tanto fa capolino; lunghi capelli castani ondulati e un tatuaggio di una rosa aperta blu tra il seno e la spalla sinistra.
Astrea in apparenza può sembrare una ragazza scontrosa ed egoista, invece può essere gentile e sensibile. Ama l’amicizia anche se difficilmente riesce a legarsi e a fidarsi totalmente di altre persone; odia la falsità, l’ipocrisia, il cinismo, apprezza invece le persone semplici e spontanee. È una ragazza molto vivace, ma soprattutto istintiva e passionale anche in situazioni che richiederebbero un po’ di raziocinio in più…

CLASSE E ABILITA’: Astrea è una ladra, riesce a muoversi silenziosamente e rapidamente, può nascondersi facilmente, percepire trappole, raggirare, osservare e cercare piste e impronte. È molto agile ma non è capace di sostenere una lotta corpo a corpo. Riesce ad usare qualsiasi attrezzo ed aprire qualsiasi cosa… a modo suo…
Ha dei poteri magici innati: riesce a camuffarsi, modificando temporaneamente il proprio aspetto, a spaventare animali selvatici, ad invocare uno scudo, ad addormentare o disorientare e altri piccoli trucchetti che aiutano il suo “lavoro” e le permettono di sopravvivere da sola.

ARMI E ATTREZZI: La ragazza ha dei coltelli da lancio inseriti in bracciali agli avambracci, un lungo pugnale legato alla cintura, corde, uno specchio, grimaldelli, e altri oggetti utili.

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Ci sono tanti modi per risponderti: mai, neanche tra un milione di anni, assolutamente no, scordatelo, toglitelo dalla testa, niente, negativo, mmhm, naa, noo e naturalmente quello che preferisco in assoluto è l'uomo che cade nel burrone NOOOOoooo *puf*

Ultima modifica di Furianera il Ven Giu 03, 2011 12:52 am, modificato 2 volte in totale
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MessaggioInviato: Gio Gen 17, 2008 6:51 pm Rispondi citandoTorna in cima

Nome: Il Loto Nero (Vero nome: Xanter)

Razza: Tenebra (Originariamente umano)

Storia: Xanter era l'unico figlio di una famiglia nobile di un regno lontano dove regnava la Magograzia, Avrebbe avuto un infanzia felice se i suoi genitori e il loro potere non fosse considerato dal tiranni incantatori un pericolo per la stabilità del loro potere, soprattutto dopo essere stati informati di certi discorsi di "Uguaglianza" e "Libertà" di suo padre.
Così i regnanti assoldarono i servigi di un potente mago per riuscire a penetrare la costose difese naturali e magiche della fortezza dei suoi genitori e massacrare tutta la famiglia.
Il Nome del mago assoldato era Damarios
Damarios riusci a penetrare nella villa dove era da poco nato Xanter, e uccise i suoi genitori dopo averli torturati per il solo gusto di farlo.
Di fronte alla culla del bambino, Damarios per insegnare un rapimento con furto piuttosto che un omicidio, decise di spedire il neonato nel regno delle ombre.
Xanter sarebbe morto nel giro di pochissimi giorni se gli spirito delle ombre non avessero deciso di risparmiarlo e crescerlo come uno di loro.
Xanter passo un secolo nel mondo delle ombre, anche se nel regno materiale erano passati solo 10 anni, durante il quale fu addestrato all'uso della magia che gli derivava delle mutazioni che quel piano inospitale gli stava provocando.
Grazie agli sporadici spostamente fra il piano delle ombre e il piano materiale è riuscito a procurarsi tomi dove a studiato tantissimi argomenti, e donandogli una cultura molto vasto oltre che la conoscenza di molte lingua non umane
Con la magia è venuto a conoscenza del nome che gli avevano dato i suoi genitori e di come siano morti, ma per simboleggiare la sua rinascita come essere superiore (Almeno secondo lui) si fa chiamare "Il Loto Nero"
Purtroppo queste mutazioni gli provocarono anche un indebolimento del fisico, e non riusci mai ad apprendere le arti della scherma,
Adesso Xanter è tornato nel regno materiale, assetato di vendetta e carico di odio.

Personalità e aspetto: Xanter è molto diffidente a causa del suo passato e tende a mettere la gente a disagio, che assieme al suo aspetto di bambino, tendono a farlo apparire falsamente innocuo in maniera inquietante. Inoltre tende a considerare gli altri inferiori a lui e solo un amicizia con lui può portarlo a ricredersi
Xanter a causa della sua debolezza fisica, tende a essere un abile calcolatore degli aspetti di ogni situazione
E molto intelligente e abile a parlare, ma il suo orgoglio spesso lo porta a essere altezzoso con chi non può permetterselo
Non è malvagio, è semplicemente privo di morale, non essendo mai vissuto con altri esseri umani
Ricorda un bambino umano di 10 anni, anche se il Piano delle Ombre l'ha marchiato con segni molto distintivi.
ha capelli molto corti e neri, occhi completamente neri e pelle grigia.
L'ambiente intorno a lui tende a essere sempre più oscuro e freddo, come il piano su cui a cresciuto

Poteri: Xanter è un abilissimo incantatore, soprattutto nel creare illusione, incutere terrore e nascondersi ai sensi naturali e magici
Usa la magia principalmente per attaccare, possibilmente nelle maniere più dolorose e/o umilianti per l'avversario, se necessario sa usarla anche per proteggere gli alleati (Anche se fino ad ora non ha mai avuto nessun alleato da proteggere)
Essendo cresciuto nel regno delle ombre, possiede un affinità con esso che gli permetto di avere un certo controllo sulle ombre circostanti e di diminuire le fonti luminose oltre di poter vedere chiaramente in qualsiasi tipo di oscurità (Naturale o magica)

Debolezze: La vita nel piano delle ombre ha indebolito il corpo di Xanter, per questo non è in grado di utilizzare un arma decentemente.
Veleni e malattie tendono a danneggiarlo più del normale.
Non può resistere a molte ferite, per questo tende a essere prudente e preferisce pianificare un piano principale e 3 di riserva piuttosto che gettarsi nella mischia

Oggetti: "Revenga" è il bastone da combattimento di Xanter, costruito sul piano delle ombre dagli spiriti delle tenebre per lui.
A Prima vista sembra un normale bastone da combattimento, ma il materiale di cui e composto e estremamente leggero ma non per questo meno resistente, anzi, può parere senza problemi gli affondi di lame e asce anche molto potenti.
Appare sempre come in penombra il bastone (Ammeno che non ci siano condizioni di luce peggiori della penombra) e al tatto è sempre gelido,
Xanter lo utilizza solo per difendersi, non conoscendo l'arte del combattimento, oppure lo fa combattere da solo grazie alla magia, anche se questo gli richiede concentrazione e non può lanciare altri incantesimi mentre cerca di far combattere il bastone (E naturalmente non è in grado di emulare l'abilità di un vero combattente)


Ultima modifica di Black_Lotus il Lun Ago 04, 2008 4:30 pm, modificato 3 volte in totale
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MessaggioInviato: Gio Apr 03, 2008 8:08 pm Rispondi citandoTorna in cima

Volevo aggiungere l immagine della mia Cristal finalmente l ho trovata co me la volevo Very Happy

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MessaggioInviato: Ven Apr 04, 2008 5:21 pm Rispondi citandoTorna in cima

bella...
io vi rimando qui per la nuova evoluzione di Magistra
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MessaggioInviato: Dom Giu 08, 2008 11:51 pm Rispondi citandoTorna in cima

ho aggiunto una immagine al mio personaggio...

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MessaggioInviato: Lun Ago 04, 2008 4:33 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ho aggiunto un immagine fatta personalmente da me, per rappresentare il mio personaggio Very Happy (In versione Chibi Manga)

Ok, l'immagine non l'ho fatta proprio io, ma dopo un ora e tre quarti a modificare un immagina, la considero praticamente mia Rolling Eyes

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MessaggioInviato: Lun Ago 04, 2008 4:43 pm Rispondi citandoTorna in cima

molto bello!

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