Il fanciullo lontano

Inviato: Ven Set 23, 2005 4:27 pm

Il fanciullo lontano
di Jason R. Forbus

Sulla mia isola abitava un fanciullo un po’ strano. Non aveva un nome, né un posto dove andare. La notte dormiva al faro e sognava il mare.

Il fanciullo diceva che il mondo non era rotondo come tutti credevano, ma in realtà finiva in una gigantesca cascata! Un mattino da sogno volle provarlo: attese il vento dell’ovest per salpare, prendere il largo e mai più ritornare.

Così la corrente lo trascinò lontano dai lidi, lontano dalla mia isola dove tutto parlava di sole. Era bello essere soli in quell’immensità splendente, fra quelle onde così grosse che potevano mangiarti in un solo boccone. Ma il vento vigliacco non sopportava la felicità del fanciullo, e per invidia gli soffiò contro gettandolo in mare.

A nulla valsero gli sforzi del fanciullo, per quanto nuotasse non riusciva a vincere la corrente. Voleva vedere le cascate alla fine del mondo, le cascate che precipitavano nell’abisso stellato. La sua condanna, le vide. Vide poi riflesso sull’acqua, sfaccettato in miliardi di gocce, il sole e il suo caldo sorriso. Ma quel sorriso non aiutò il fanciullo e la corrente lo trascinò lontano dai lidi.

Il fanciullo si avvinghiò alla chiglia di un incauto vascello. “Aiuto’ gridò ‘sono vostro fratello!” Ma su quel legno viaggiava uno strano equipaggio. Nessuno gli rispose o si mosse. I marinai della nave “Destino” precipitarono in rapito silenzio. Questo nostro fanciullo lasciò andare appena in tempo la nave, che pesante scivolò meglio, le carte e le mappe del nostromo volarono: ritraevano il mondo rotondo.

Fu allora che il sole distratto si tuffò dentro il mare. Splash! Accadeva tutti i giorni, e per questo la luna esisteva. La luna era meno sbadata dell’amico e sapeva svolgere il suo mestiere. Far bere e innamorare poeti e gatti furfanti, che cantano a tutte le ore, si sgolano ma non sono mai stanchi.

Il cielo si riempì di luccicanti stelle. Le cascate cadevano e il poveretto pregò per aver salva la pelle. La stella del cigno – commossa – allungò l’ala a pelo d’acqua come un candido appiglio e il fanciullo l’afferrò appena in tempo!

A volo d’astro giunse laddove seggono le stelle. Un fiato sottratto, stupendo. “Aspetterai qua l’alba.” Gli fu detto, e il fanciullo fracido d’acqua batté il primo ciglio. Era tanto stanco dal lungo viaggio per mare, che il fanciullo si addormentò su una stella e sognò di volare.

Si svegliò con un lungo sbadiglio e i panni zuppi di mare. “Cosa ci fai qui?” E uno schiaffo. La guardia non volle capirlo. Sui lidi del mondo era l’alba di un nuovo giorno. Perché se non precipiti giù per la cascata credi ancora che il mondo è rotondo, che piangi la vita e non sei ancora pronto.

Inviato: Sab Set 24, 2005 12:55 pm

Ave Amico, qui nella terra Magica della Fantasia ti do un allegro Benvenuto,
Robyn, l’Elfa Bardo, ti saluta con un inchino e con il vento ti fa giungere il suo Saluto.

*Robyn sorrise dopo aver letto il racconto, e si allontanò pensierosa...*

Inviato: Sab Set 24, 2005 4:10 pm

*Renis accenna un sorriso, il ricordo di ere piu' felici*

Questo pellegrino e fratello delle foreste ti ringrazia. Grandi gesta, ..