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 Tystar alle porte di Athkatla Successivo
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Curunir
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MessaggioInviato: Mar Nov 01, 2011 2:43 pm Rispondi citandoTorna in cima

Non più indifferente agli estranei il giovane avanzò deciso fissando l'uomo in corazza, con le dita in ricerca, pronto a tirar fuori qualcosa da sotto il manto, poi giunse la voce della metadrago e si fermò.
Ora erano due a frapporvisi, forse era un azzardo. Un velo di dubbio passò su quegli occhi celesti.
A quella seconda voce, l'uomo con la balestra ormai carica aprì gli occhi con fare arcigno, e finalmente degnò d'uno sguardo il gruppo voltandosi verso i due... con tono calmo e freddo disse "Due in uno giorno solo... Non sono indiferente a brave persone. Noi profesionisti, tratiamo solo quello che noi importa. Voi vedete me e lui... voi non vede resto..." riferendosi alla probabile organizzazione di appartenenza, "... Io rispetto buoni propositi, e, inteligenza. Voi dimostrati i primi... molto, eroici. Ora voi dimostrare inteligenza, e seguire vostro sagio amico. Non disipate rispetto che ho... ricambiatelo invece, o... a causa di vostra scortesia inizieremo... da... inocenza" e finì mostrando durezza nel volto, e puntando l'arma verso il veggente.
Il giovane riprese coraggio dalle parole del suo compare. Li guardò con fare beffardo e sicuro. Il quadrello della balestra sarebbe stato troppo veloce per i presenti, era certo che ora avrebbero ascoltato. La sua mente era proiettata ancora all'interno, ogni istante era prezioso e la confusione poteva aver attirato il o i bersagli. Più che combattere, capì la metadrago, il giovane avrebbe sfruttato un momento propizio per fare il suo ingresso nella locanda.
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yanez73
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MessaggioInviato: Mar Nov 01, 2011 4:36 pm Rispondi citandoTorna in cima

A Yanez il discorso dell'uomo con la balestra non piacque per niente.
Non era un guerriero, detestava la violenza e, se sentiva puzza di guai, era pronto a cambiare strada; ma adesso si trovava il dardo puntato contro il suo petto.
E la cosa non era di suo gradimento; tanto più che non credeva affatto che i suoi due compagni occasionali si sarebbero fermati davanti a una minaccia che aveva come bersaglio la sua vita, non la loro. Li conosceva appena e non aveva la minima fiducia nell'idea generica di solidarietà umana.
Quindi fece quello che sapeva fare meglio nella vita: approfittare prontamente dell'occasione.
Si trovava leggermente discosto dal gruppo. L'enorme guerriero, la metadrago e il più giovane degli sconosciuti erano fermi davanti alla porta; l'uomo con la balestra era dalla parte opposta, vicino al carro. Finito il suo discorso, l'uomo scambiò un'occhiata con il suo compare e Yanez si mosse con la velocità di un fulmine. L'uomo con il labbro leporino era il più vicino a lui, alla sua sinistra. Yanez schizzò dietro di lui, mettendolo tra sè e il dardo e lo afferrò saldamente per le braccia, tenendolo fermo. L'uomo si divincolò, cercando di togliersi dalla linea di tiro del compagno. Yanez si rese conto di essere di gran lunga il più debole dei due, quindi si appoggiò allo stipite, facendo leva, e lo scaraventò contro l'uomo con la balestra, sperando che la melma sulla porta della locanda lo facesse scivolare.

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Curunir
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MessaggioInviato: Mar Nov 01, 2011 5:18 pm Rispondi citandoTorna in cima

Fece non poca fatica l'uomo per non scivolare, quegli occhi celesti brillarono infiammati dalla luce del fuoco del camino che filtrava, ora che il veggente lo guardava da un'altra prospettiva.
Uno sbuffo fra sforzo e rabbia uscì da quel labbro asimmetrico non appena tornò in equilibrio. Di scatto si mosse di lato liberando nuovamente la traiettoria del compare e questi con lo sguardo glaciale di un cecchino scoccò il dardo dritto nel petto della veggente...
Il colpo però non fu seguito dall'agghiacciante suono che l'immaginazione avea generato nel trio. Fu un suono secco e il legno dello stipite fu solcato incassando il dardo.
L'uomo coi baffi s'accigliò contrariato e stupito.
Il corpo del veggente s'era ridotto d'improvviso di dimensioni, assumendo la forma di un piccolo scoiattolo. Venutosi a creare il vuoto, questo tolse il torace dalla traiettoria del colpo. Al lato opposto della strada il bastone dell'errabondo anziano era teso verso il veggente, il volto di egli, fisso sugli ostili.
Troppe distrazioni anche per dei professionisti... l'uomo in corazza e la metadrago avevano ora pieno margine d'azione.
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Lorenzo Ferretti
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MessaggioInviato: Mar Nov 01, 2011 6:47 pm Rispondi citandoTorna in cima

L'uomo in corazza balzò in avanti per primo e, seppure disarmato, era comunque un avversario temibile. Balzò sul giovane davanti a lui, afferrandolo per la gola e per un braccio, sollevandolo da terra di un metro e mezzo buono. Poi con un ringhio lo lanciò contro il cecchino. I due si trovarono così a rotolare nella melma per cercare di rialzarsi. Senza attendere, si avvicinò con un salto agli stranieri: afferrò per il colletto il più giovane, e lo lanciò ai piedi della metadrago - Fanne ciò che vuoi!- le disse. Nel frattempo, il più vecchio si era rialzato e tratto un grande coltello da caccia dalla cintura cercò di colpire il guerriero alle spalle.
Con una sorta di ululato, l'uomo afferrò la mano del malintenzionato, torcendogliela dietro alla schiena.
- Nessuno può attaccarmi alle spalle. Specialmente se sottovento e puzza d'aglio- e detto questo, lo lanciò per terra a due o tre metri da lui, facendolo atterrare di pancia nel fango. Presa la rincorsa, gli rifilò anche un calcione nel deretano.- Questo è il saluto di Kastakir. Per te non mi spreco di più- e sputato a terra, si diresse verso la taverna.

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Nesrìn
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MessaggioInviato: Mar Nov 01, 2011 11:24 pm Rispondi citandoTorna in cima

Nesrìn fissò per qualche secondo il guerriero, prima di volgere lo sguardo al giovane riverso ai suoi piedi. Fanne ciò che vuoi, le aveva detto. Era una parola! Il suo Fuoco era debole, lei era debole ... Tuttavia, aveva di fronte soltanto un comune essere umano. Poteva cavarsela anche senza i suoi poteri.
Il ragazzo, intanto, si era rialzato ed era pronto ad attaccare. Sfoderando due grossi pugnali, si lanciò verso la metadrago.
Nesrìn non intendeva perdere tempo, quel tizio non aveva la minima idea di quello che la figlia del fuoco era in grado di fare. E probabilmente non l'avrebbe mai saputo (se non era per le condizioni climatiche a dir poco proibitive, avrebbe potuto benissimo incenerirlo seduta stante con un semplice schiocco di dita).
Si limitò quindi a stringere i pugni, mentre attendeva che il giovane sferrasse il suo attacco.
Succese tutto in una frazione di secondo: Nesrìn evitò i pugnali, e con le nocche colpì la gola del suo avversario in un gesto tanto fulmineo quanto potente. Privato dell'aria, il ragazzo si accasciò a terra agonizzante.
Soddisfatta del suo operato, fece il suo ingresso nella taverna.

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Curunir
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MessaggioInviato: Gio Nov 10, 2011 8:47 pm Rispondi citandoTorna in cima

L'errabondo attese che gli altri ebbero fatto ingresso in taverna, poi si avvicinò al più vecchio dei due... "Rothgar, mi dispiace doverci incontrare sempre in modo così brusco, ma sai che non potevo lasciartelo fare, mi sto interessando a quel giovanotto…” il veggente però in quelle insolite fattezze, non si considerò l’oggetto della discussione, “… spero non dispiaccia ai tuoi amici. Ah, comunque non è più qui", boccheggiando l'uomo coi baffi ormai nascosti dalla fango si sollevò in modo da poter parlare "Voi non stati inteligenti, afatto. Seconda volta è, che tu intralci mio lavoro, erabondo... tu fai inervosire chi paga e chi paga fa arabbiare nostri capi, molto... arabbiare".
Con una smorfia sconsolata l'errabondo si allontanò dall'uomo finendo "E va bene, sarà quel ha da esser mio buon Rothgar, ma ti consiglio di avere più riguardo la prossima volta. Abbi più cura di te".
Uno squittìo vivace e ansioso aveva attirato l'anziano e questi con un tono sensibile "Sì lo so, lo so non mi sarei mai dovuto permettere di usare questi trucchi su di te… Ho peccato di profonda scortesia spero tu possa perdonarmi". L'errabondo raccolse i vestiti, fece salire l'irrequieto e infreddolito scoiattolo sulla spalla e lo coprì con garbo "Riavrai le tue sembianze in men che non si dica, hai la mia parola mio caro".

Fu a bordo dell’anziano che il veggente notò in questi dei profondi sospiri. I sensi animaleschi acquisiti nella trasformazione non lasciavano al veggente nessun dubbio… il volto dell’errabondo fingeva sicurezza, ma era spossato. Se ne avessero avuto la forza, le dita intorno al bastone avrebbero creato dei solchi tanto era quel senso di pesantezza ch'egli provava. Ma quei sensi mostrarono anche altro… il fiato dell’errabondo emanava un leggero odor ferroso, di sangue. Aggirata la locanda, e raggiunte le stalle l’errabondo invitò lo scoiattolo a scendere, sistemò le sue vesti dietro una copertura, lo invitò a raggiungerla “Non c’è nessuno in giro… ci rivediamo all’interno della locanda raggiungo gli altri” disse sorridente. Ben lungi dalla vista del veggente, l’errabondo sussurrò con un filo di voce strane parole. Yanez vide le pareti della stalla avvicinarsi provando una leggera nausea. Poi, tutto si fermò... le sue boccate d’aria gli parvero essere più rumorose e l’olezzo della stalla divenne più fastidioso. Si guardò le mani e comprese di essere tornato in forme umane, mentre un brivido di freddo lo percorse alla schiena privata dal tepore della pelliccia. Gli occhi cercarono rapidamente i vestiti, lì accanto.
Un paio di colpi di tosse risuonarono lontano.

L’errabondo incurvato attese qualche secondo dietro l’ingresso interno, poi entrò percorse il corridoio drizzando lentamente la schiena e assumendo un’espressione placida, infaticabile, e in breve fu alla presenza dell’uomo corazzato e della metadrago, mentre fuori, nell’intenso scrosciare, un fulmine riempì di luce, la cupa, Athkatla.
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Lorenzo Ferretti
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MessaggioInviato: Gio Nov 10, 2011 9:52 pm Rispondi citandoTorna in cima

- Ah- disse Kastakir, vedendo l'anziano avanzare verso di loro.- Lieto che tu ci abbia seguiti! Ma dove hai lasciato il Veggente? spero che tu lo abbia fatto tornare come prima, quel poveretto non sopporterebbe il suo nuovo aspetto!- sghignazzò senza cattiveria.- Penso che magari potresti unirti a noi, mentre cercheremo di capire cosa fa questa specie di anello- e detto questo si infilò nella porta che dava alla saletta che avevano occupato un paio d'ore prima, facendo entrare prima la metadrago e l'anziano.
- E ora- iniziò,- vediamo di capire a cosa diavolo ci serve quell'affare!- affermò deciso, andandosi a sedere su una sedia.- Chi ce l'ha? Il Veggente?- chiese poi.

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MessaggioInviato: Sab Nov 12, 2011 10:09 am Rispondi citandoTorna in cima

A quelle parole Yanez comparve sulla porta. Non c'era bisogno di un grande osservatore per capire che era furibondo. Più che furibondo. Si diresse verso l'errabondo e si fermò davanti a lui. Parlò con calma, però, e le sue parole furono secche e misurate.
- Non provare mai più ad usare la tua magia su di me, Errabondo. Non azzardarti mai più. -
- Ti ha salvato la vita. - obiettò una voce anonima alle sue spalle.
- E l'ha anche messa in pericolo. - ribattè Yanez freddamente - Il mio destino lo conosco: e non è quello di finire accoltellato in un vicolo puzzolente. Non avevo alcun bisogno di essere salvato. E adesso mi aspetto una spiegazione da te, Anziano. Hai chiamato quell'uomo per nome, lo conoscevi. Quindi dimmi che cosa c'è sotto tutta questa faccenda. -

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MessaggioInviato: Sab Nov 12, 2011 3:48 pm Rispondi citandoTorna in cima

Kastakir ruotò la testa puntando gli occhi una volta su Yanez e una volta sull'Anziano. Ma l'ultimo sguardo si posò sul volto del Veggente.
- Che cos'è questa storia?- chiese con un basso ringhio.- Che significa che l'Anziano conosceva quei due?- concluse la frase con un ringhio pericoloso, voltandosi stavolta verso l'Errabondo.- Sono d'accordo con il Veggente: spiega.
Incrociò le braccia, appoggiandosi allo schienale della sedia sulla quale era seduto, e guardando severo il vecchio.

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Ultima modifica di Lorenzo Ferretti il Lun Nov 21, 2011 2:38 pm, modificato 1 volta in totale
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Curunir
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MessaggioInviato: Ven Nov 18, 2011 3:16 am Rispondi citandoTorna in cima

L'errabondo anziano fece un profondo respiro, mentre si accomodò di fronte al trio "Suvvia non v'allarmate, sono qui per darvi le dovute spiegazioni... Rothgar, il più anziano dei due buontemponi incrociati qui fuori è il fratello maggiore di un mio vecchio allievo.
A differenza del minore, lui è stato sempre un frequentatore di discutibili compagnie. Come avete notato il suo non è un mestiere da poco, fa parte di un'organizzazione di assassini conosciuta con il nome di Nie'ma, o è più facile che l'abbiate già sentita col nome di Crisantemo Rosso.
Se la domanda è: Ho a che fare con loro... beh la risposta è no.
Il perchè erano qui?... Tystar.
Qualcuno a quanto pare non desidera che abbia termine questa sua triste epopea. Non perlomeno... come ce la auguriamo.
Un uccellino mi aveva sussurrato ch'erano giunti da un giorno in città, ma fino a quel momento non si erano mossi. Quando ho visto Tystar e, ingenuamente, si è lasciato sfuggire ch'era un principe ho fatto qualche conto, sono andato via e come pensavo l'uccellino mi ha detto che avevano iniziato a fare domande alle porte della città.
Nemmeno lui sospettava un tale interessamento da parte di qualcuno di così pericoloso. Nel dubbio ho anche escogitato un modo per allontanarlo da voi ch'eravate, vogliate perdonare la mia espressione, simili a delle api ronzanti in un ciel sereno, e spedirlo con un discreto vantaggio da qualcuno che fa proprio al caso suo.
Ma a quanto pare qualche impiccione..." guardò con sguardo scrutatorio, ma per nulla offeso, il trio cercando chi di loro fosse il colpevole per il solo sfizio di scoprirlo da sé "...ha allungato la mano e Tystar è rimasto abbastanza a lungo da farmi cambiare i piani. Dove si trova ora... è affar mio e suo, non mi va che altri guai si aggiungano al fato di quel ragazzo, ci vuol pure un equilibrio, nessuno merita tanta sfortuna, non trovate?" uno sbadiglio lo colse, portò una mano alla bocca...
"Credo di starmi dilungando troppo..." ma il veggente intuì che la stanchezza stava prendendo il sopravvento nell'errabondo... l'ora era tarda invero, ma c'era certamente dell'altro come del resto egli ebbe già notato, l'errabondo proseguì "...Per concludere ho deciso di prendermi la briga di andare personalmente ad interloquire con il vero proprietario di quell'anello lì e siccome a quanto pare non è tipo da avere molti amici né da mettere insegne per le strade ci sarà da faticare per saper dove e come trovarlo. Ciò vuol dire che il qui presente..." schiarendosi la voce in modo buffo "... Unico tutore degli interessi del principe Tystar, chiedo formalmente... a voi impavido Kastakir... a voi elegante Nesrìn... e a voi profondo Yanez, di accompagnarmi verso la cerca di costui al fine di trarre informazioni a riguardo del raro fiore tanto a cuore al mio tutelato... Però... sta diventando proprio una questione fra fiori..." niente poteva essere più pomposo e allo stesso tempo ironico nel tono e nelle espressioni facciali dell'errabondo da lasciare perplessi, ma per il veggente ora era chiaro che questo era uno scudo atto ad eclissare la sua fragilità "... Su allora, avete forse da obiettare?" Di colpo l'errabondo fece un gioco malizioso aggrottando e distendendo in alternanza il sopracciglio sinistro, sporgendosi quel poco fino a mostrare i suoi vivissimi occhi azzurri alla luce della candela nella saletta. L'espressione non era minacciosa, ma certo è, che era non poco puntualizzante. Con lo sgarbo fatto ai due assassini i presenti erano già compromessi... chi avrebbe evitato una compagnia tanto eterogenea quanto certamente... più sicura. Il Crisantemo Rosso avrebbe presto o tardi rincarato la dose sia per affari, ma soprattutto per reputazione.

Se gli occhi erano furbastri, il sorriso gli sorse piano.
Un'espressione di solidarietà... anche lui come loro, se non di più... avrebbe avuto la buona dose di guai, ma...
...ne era più eccitato che impaurito.
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MessaggioInviato: Ven Nov 18, 2011 4:24 pm Rispondi citandoTorna in cima

Per tutta la durata del racconto, Kastakir era rimasto inespressivo, salvo in due circostanze: la prima, quando l'Anziano nominò il Nie'ma, l'uomo corazzato emise un basso ringhio; la seconda, quando il vecchio lo chiamò impavido, circostanza durante la quale Kastakir chinò il capo in segno di ringraziamento, ma anche di umiltà.
Quando il racconto terminò, il silenzio calò sulla saletta, mentre il trio si prendeva tempo per riflettere riguardo alla proposta del vecchio. Dal canto suo, ma questo riguardava anche gli altri, Kastakir era sicuramente compromesso nei confronti del Crisantemo Rosso. Era sicuro che gli assassini avrebbero rincarato la dose, quindi tanto valeva divertirsi un po'. Ma questo andava fatto lontano dal centro abitato, dove qualcuno avrebbe potuto farsi male facilmente. Il guerriero decise quindi che la cosa migliore era seguire l'Anziano.
- Bè, vecchio- disse sorridendo, a metà fra l'ironico e il serio,- dovresti tagliarmi le gambe e le braccia per evitare che io ti segua. Ho promesso al principe che lo avrei aiutato, e giuro sugli Dei che terrò fede alla mia parola! Dovrai includermi nei tuoi piani, che ti piaccia o no!- terminò la frase alzandosi e uscendo dalla stanza. Prima di chiudere la porta aggiunse- Torno fra un istante, devo solo prendere un paio di cosette- e nessuno abbe molti dubbi su cosa fossero quelle "cosette". Cosette affilate e pericolose.

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MessaggioInviato: Dom Nov 20, 2011 6:05 pm Rispondi citandoTorna in cima

Dalla lunga spiegazione dell'Anziano, Nesrìn comprese a pieno la situazione (e il guaio) in cui si erano cacciati. Tuttavia, non era questo a preoccuparla, bensì l'anello che teneva fra le mani. Non era stato un caso, infatti, se aveva insistito tanto per poter essere lei a custodirlo: sapeva di averlo già visto, in una delle sue tante avventure. Anche se non ricordava quale.
Se lo girava e rigirava fra le dita, con fare concentrato, quando alle sue orecchie arrivarono le parole che servirono a trasformare quella confusione in qualcosa di sensato: "... ho deciso di andare personalmente ad interloquire con il vero proprietario di quell'anello."

La memoria le tornò alla mente come un fiume in piena. L'aveva rubato lei. Un magnifico anello d'oro, impreziosito con piccoli rubini incastonati negli occhi del corvo finemente inciso nel metallo.
Tanto bello, quanto effimero.
Fuori dall'influenza del suo padrone, quell'artefatto si era trasformato in un ammasso di ferro arrugginito. Ricordava ancora con quanta rabbia lo aveva gettato nelle gelide acque dell'oceano.
"Al destino non manca il senso dell'ironia." Sorrise beffarda, ma il suo sguardo tradiva un certo timore.

Cosa voleva da lei? Sfidarla? O semplicemente vendicarsi dell'affronto?
Senza l'anello Aarkatoth era debole, ma non per questo meno pericoloso. Se volevano avere successo nella loro missione, però, lui era il solo a poterli aiutare... se fossero riusciti a convincerlo.
Alla metadrago non importava. Conosceva la propria natura: il Drago non prova paura.

Parlò con tono deciso, cercando di nascondere la tensione.
- Io so dove dimora... il Signore dei Corvi. -

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MessaggioInviato: Dom Nov 20, 2011 10:17 pm Rispondi citandoTorna in cima

- Il Signore dei Corvi? - ripetè Yanez.
Un lieve sorriso gli stirò le labbra. Il Signore dei Corvi: erano mesi che compariva regolarmente nelle carte, quando interrogava il suo destino.
Gli Assassini del Crisantemo Rosso non erano un problema per lui: sapeva di essere capace di eclissarsi e sparire dalla circolazione, lo aveva spesso fatto per salvarsi dalla morte e dalla cattura. Mai e poi mai si sarebbe messo in viaggio con quell'eterogenea compagnia di cui non si fidava, se non fosse stato per il Signore dei Corvi. Ma, una volta che la metadrago l'ebbe nominato, non prese in considerazione neanche per un attimo di sottrarsi al proprio destino.
- Verrò anche io... se viene "testa". - dichiarò.
Fece saltare in aria una moneta e la mostrò a tutti sul dorso della propria mano. Testa.
- Ad un patto: - aggiunse - che l'Errabondo qui presente si impegni solennemente a non farmi oggetto della sua magia per nessuna ragione al mondo, a meno che io stesso gliene dia espressamente il permesso. Neanche per salvarmi la vita. -

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MessaggioInviato: Lun Nov 21, 2011 3:58 pm Rispondi citandoTorna in cima

In quel momento Kastakir rientrò di nuovo nella stanza. Portava a tracolla sulla schiena una grande sacca di cuoio scuro dall'aspetto molto pesante, che ad ogni passo tintinnava leggermente. Inoltre, sempre allacciato alla schiena, portava una flamberga dalle dimensioni impressionanti. C'era da domandarsi come facesse a brandirla in combattimento.
- Mi sono perso qualcosa? Chi è il Signore dei Corvi?- domandò con fare curioso.- Ah, vorrei dire che se intendete partire subito dovremo fare i conti con un temporale che sta arrivando da ovest. Sembra una cosa grossa- li ragguagliò.- Forse conviene aspettare comunque fino a domattina.

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MessaggioInviato: Lun Nov 21, 2011 9:07 pm Rispondi citandoTorna in cima

Partire subito? Con quella tempesta in arrivo?! Nesrìn squadrò Kastakir da capo a piedi, senza nascondere l'espressione disgustata, come se avesse appena detto un'eresia. Dopodiché tornò a fissare l'anello, indecisa sul da farsi. L'idea di trovarsi faccia a faccia con quell'essere non l'attirava affatto: non era certo il genere di creatura da volere come nemico.
- Il suo nome è Aarkatoth. Ed è il proprietario di quest'anello... -

Notando le espressioni interrogative sul volto dei presenti, la metadrago comprese che era necessaria una spiegazione più esaustiva.
- ...che la sottoscritta aveva rubato. -
Fece una breve pausa, in cui osservò le reazioni dei compagni, poi riprese.
- Questa è la mia natura: se vedo qualcosa che mi piace, me ne impossesso. Ma feci male i miei calcoli, e mi ritrovai nelle mani nient'altro che un inutile pezzo di ferraglia. -
Fissò la fonte di tutti i suoi guai con malcelato astio, poi, dopo un lungo sospiro, continuò.
- E ora scopro che dopo tutti questi anni Aarkatoth mi sta ancora cercando. -

"Chi me lo fa fare?" Pensò per un attimo. Ma non aveva scelta. Lei si era cacciata in quel guaio, e lei se ne sarebbe tirata fuori.
- Se vi può far sentire meglio, il Signore dei Corvi potrebbe sapere qualcosa sull'Orchidea Celeste. E io so come raggiungerlo. -
Sorrise maliziosa. Ormai la decisione era presa.

Proprio in quel momento, si udì il fragore di un tuono, segiuto subito dopo dall'intenso scrosciare della pioggia.
- ...ma prima di partire, suggerisco di lasciar passare il temporale. -

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Ultima modifica di Nesrìn il Mer Nov 23, 2011 2:15 pm, modificato 1 volta in totale
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