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 Tystar alle porte di Athkatla Successivo
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Tystar
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Registrato: 08/09/11 00:17
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MessaggioInviato: Gio Set 08, 2011 1:41 am Rispondi citandoTorna in cima

Venti giorni erano passati dall’ultima volta che il sole apparve, la pioggia non dava tregua ai viaggiatori come me. Infinite gocce che ti martellano come sassi in una frana senza fine…

Ormai la mia camminata si faceva lenta, e proseguire sempre più difficile. La fame mi attanagliava come le grinfie di una bestia che non n’è ha mai abbastanza, ma l’abitudine la faceva da padrona, un viandante come me può fare giorni senza il profumo di un pasto caldo.

Ma venti giorni di pioggia e infiniti kilometri mi stavano sfiancando, necessitavo più che mai di un tetto per la notte. La stanchezza e la fame mi giocavano brutti scherzi e non mi capacitavo a distinguere il reale dal miraggio, troppi lupi infuocati incrociarono il mio cammino e corvi insanguinati mi perseguitavano nelle ultime notti, e le grida dei morti conosciuti e sconosciuti mi bisbigliavano i loro lamenti in continuazione, ormai era tempo di fermarsi…

Un cancello nero si presentava all’orizzonte e il conforto di trovare riparo cominciava a scaldarmi l’animo una scritta in ferro forgiato indicava l’arrivo alle porte di Athkatla, il passo si fece più spedito per accorciar la distanza, e la pioggia come per incanto smise di torturarmi.

Mi si presentava d’innanzi a un cancello enorme e pesante nella sua struttura lavorato da mani sapiente con millenaria conoscenza del metallo, un cancello cosi grande che incuteva timore e rispetto, e pensai che solo degli dei a me sconosciuti ebbero potuto realizzarlo.

Una voce solenne si fece udire, nonostante la mancanza di presenza fisica “Ti saluto straniero” mi guardavo attorno scrutando ogni dettaglio che mi circondava ma nulla vidi e continuai ad ascoltare “Benvenuto ad Athkatla. Qui il tuo cammino potrà interrompersi e prendere riposo, oltre questo cancello troverai forse quello che cerchi, perché quello che in questo luogo ti apparirà in nessun altro luogo lo troverai”

La mia curiosità mi fece dimenticare la fame e il sonno, con spirito allerto chiesi “La ringrazio del saluto e del benvenuto, ma chi mi sta parlando? Dove i miei occhi possono posarsi per osservare l’anima di chi mi parla?”
“Il mio nome è Antares e sono uno dei guardiani di questo passo, ma tu straniero presentati a noi che ti osserviamo dal tuo arrivo”

Come rispondere alla domanda… io che fuggo da secoli dalle mie radici e dal mio passato, nulla posso far trapelare del mio essere… Non adesso non è il momento…

“Mi chiamo Tystar sono un semplice viandante che cerca riposo, sono nel posto giusto?”

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”Ascoltate!
Se accendono le stelle,
vuol dire che qualcuno ne ha bisogno?
Vuol dire che qualcuno vuole che esse siano? "
...
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Curunir
Sentinella
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Registrato: 02/07/11 21:30
Messaggi: 125

MessaggioInviato: Gio Set 08, 2011 6:53 am Rispondi citandoTorna in cima

"Ossequi mio buon lord, buontempo... non abbiate tema di questo posto.
Quivi io son un errabondo anziano, mi permetto di porgere a voi il benvenuto, vedrete che altri non tarderanno nell'offrir la loro ospitalità.

Seguitemi, il fuoco d'una locanda donerà un aspetto vivido alle cose e vi ristorerà dall'implacabile acquazzone che vi ha inseguito, a quanto vedo... e potrete rifocillarvi, per bene.

Perdonate il passo lento e il lungo e ingombrante bastone, ma le mie membra non m'assistono come in gioventù... da quale landa venite? O quale landa lasciate, se preferite...

E se potete soddisfare una certa curiosità di un vecchio, vagabondo quanto voi, cosa vi ha portato qui... bisogno o desìo?"
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yanez73
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MessaggioInviato: Gio Set 08, 2011 9:35 am Rispondi citandoTorna in cima

I due uomini entrano nella locanda, l'anziano incerto nel passo e preceduto da un nodoso bastone, il misterioso viandante ancora intabarrato nel mantello che lo cela alla vista. I tavoli sono tutti liberi, a quell'ora, tranne uno, occupato da un individuo dall'aria equivoca. Le falde del cappello che porta sempre in testa gli celano parte del volto e nessuno può dire con certezza se gli abiti che porta celino forme maschili o femminili.
L'uomo solleva lo sguardo dal bicchiere di birra sul suo tavolo per osservare i due nuovi venuti.
- Ti aspettavo, misterioso straniero, - esordisce - le carte e numerosi altri presagi mi avevano preannunciato il tuo arrivo. Siediti qui, accanto al fuoco, bevi un bicchiere di birra e asciuga il tuo mantello. Puoi parlare di te, se lo vuoi, perchè qui troverai orecchie amiche ad ascoltarti. -
Un lieve sorriso equivoco gli sfiora il volto, mentre parla, ma le sue parole sono cortesi e il viandante decide di sedersi.

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"Gli strinse la mano: era fredda come quella di un serpente." (Ponson Du Terrail)
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Lorenzo Ferretti
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MessaggioInviato: Gio Set 08, 2011 10:32 am Rispondi citandoTorna in cima

La porta della locanda si apre, ed entra un uomo dalla stazza imponente. Indossa una corazza d'acciaio senza elmo ed è disarmato. Annusa un po' l'aria e sorride soddisfatto, guardando verso il tavolo al quale stanno seduti il tizio dall'aria equivoca e il nuovo arrivato.
- Benvenuto ad Athkatla, straniero! Il tuo odore si sente tutt'intorno alla locanda e alla strada- esordisce avvicinandosi con calma.- Sei giunto nel posto giusto per riposare le tue stanche membra. Bevi tranquillamente della birra e riscaldati accanto al fuoco. Raccontaci qualcosa di te e dei tuoi viaggi. Con ciò ti porgo il mio benvenuto, viandante, e che questo possa essere davvero il posto giusto per te!
Un sorriso cordiale gli attraversa di nuovo il volto, e anche lui si siede al tavolo già occupato, ordinando un boccale di birra e attendendo che lo straniero si pronunci.

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yanez73
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MessaggioInviato: Gio Set 08, 2011 10:49 am Rispondi citandoTorna in cima

Anche l'errabondo anziano si è seduto accanto al fuoco per riposare le giunture doloranti e per ascoltare la conversazione.
Impugna ancora il suo bastone, però, forse per stabilizzarsi meglio sul sedile, forse per un'inveterata abitudine a non allontanarsi mai da un'arma.



(scusa, Curunir! Wink Non ho saputo resistere alla tentazione!)

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Tystar
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MessaggioInviato: Gio Set 08, 2011 8:10 pm Rispondi citandoTorna in cima

Il calore della locanda mi regalava un gradevole sollievo, quanto l’accoglienza che mi si proponeva.
Mi sbarazzai del mio mantello per porlo vicino al fuoco, insieme al mio cappello, necessitavano proprio di asciugarsi, ero fracido fino al midollo.

La birra che mi si proponeva era proprio quello che ci voleva, e finalmente rilassato seduto a tavola, cominciai a scrutare meglio chi mi era accanto.
Nessuno dei presenti immaginava le visioni che percepivo con un semplice sguardo nei loro occhi del loro passato e futuro… Un dono ereditato alla nascita dalla grande Meridiana mia Madre.

Guardando l’anziano vidi subito l’astuzia che si celava in lui, l’uomo proveniente da terre ardenti…
Guardando il veggente vidi subito che da poco era tornato dall’isola di fronte le coste occidentali della terra italica…
Guardando l’uomo corazzato la visione del Leone zodiacale mi apparve…

“Mille grazie signori per la vostra accoglienza, era da tempo che necessitavo di riposarmi, brindo a voi e ad Athkatla”

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Nesrìn
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MessaggioInviato: Gio Set 08, 2011 10:18 pm Rispondi citandoTorna in cima

- Benvenuto, straniero. - Una voce sibillina si diffonde per la locanda, rivelando la presenza di una giovane fanciulla dai tratti rettiliformi.
Alzando il boccale di birra verso l'uomo, sorride in un gesto di saluto.

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Do not meddle in the affairs of dragons, for you are crunchy and taste good with ketchup.
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Tystar
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MessaggioInviato: Dom Set 11, 2011 5:54 pm Rispondi citandoTorna in cima

Terminata la birra, mi sentivo in obbligo di spiegare le ragioni del mio viaggio.
“Signori, forse la mia presenza tra voi non è un caso, non sarà la prima volta che il mio destino mi afferra per mano. Il mio viaggio è cominciato molto tempo fa, ben due anni son passati dall’inizio della mia ricerca, ma non stupitevi, la mia storia comincia ben trenta anni e nove mesi prima della mia nascita… e ora ve la racconto”

A un miglio dell’isola dei Quattro Venti, si notava un veliero, l’Hope rientrava in porto…

Al molo tutti increduli da quello che stava accadendo. Erano passati cinque anni dalla sua partenza ma Yoan era di ritorno trionfante, e finalmente tornava a casa.

Due guardie a cavallo lasciarono il porto in tutta fretta, bisognava arrivare al palazzo al più presto, Lord Guntlar doveva sapere la notizia subito senza perdere tempo, Yoan era di ritorno.

Le guardie percorrevano il corridoio centrale del palazzo in tutta fretta per raggiungere gli appartamenti di Guntlar e mentre si precipitavano in esso lì, si sentiva gridare “Signore!!! Signore!!! è tornato! È tornato”

“Mantenete la calma guardie!!” Lord Guntlar richiamò all’ordine i suoi uomini e chiedendo con ansia “Ditemi è riuscito nell’impresa?”

“Si signore i nastri rossi sono uniti alla bandiera, è il segnale che la trovata”

“Avvisate immediatamente i medici! Forse siamo ancora in tempo per salvare Sua Altezza!!”

La Principessa Meridiana era destinata a morire senza rivedere il suo amato, ma lei sapeva che Yoan avrebbe mantenuto la sua promessa.

Un semplice marinaio con un cuore da leone per amore aveva affrontato mille tempeste pur di trovare l’Orchidea Celeste, il fiore più raro che sia mai esistito, si dice che il suo seme provenga da un altro mondo, i Grandi Saggi dicono che sia la Stella di Ty il suo luogo di provenienza “Ricordati, ne fiorisce uno ogni secolo!” gli ripeterono i medici il giorno della sua partenza, aggiungendo “Solo la sua linfa potrà dare speranza di guarigione a sua Altezza” Ma Yoan era sicuro di riuscire nell’impresa al punto di promettere alla sua amata il suo ritorno.

Nel frattempo l’Hope attracco al molo e Yoan scortato dalle guardie con il prezioso tesoro tra le mani raggiunse la corte in tutta fretta, raggiunto il palazzo, Sir Vanel, il medico capo lo accolse per ricevere il fiore e per aggiornarlo sulla situazione.

“Dottore ditemi che sono ancora in tempo!” chiese disperato.

“ Mio caro Yoan tu oggi sei l’eroe di tutti noi, hai compiuto quello che nessun uomo ha saputo compiere nella storia di quest’isola… Ma purtroppo negli ultimi cinque anni le cose non sono migliorate per sua Altezza, la malattia ha progredito senza sosta e la guarigione nonostante l’Orchidea Celeste, non è più una garanzia ma solo un rimedio temporaneo prima dell’inevitabile”

Yoan non riusciva a trattenere le lacrime e in un momento di debolezza crollo sulle ginocchia, e con il capo tra le mani non si capacitava alle parole appena udite e un dolore immenso s’impossessò dell’animo, e si udiva la sua voce tremolante ripetere con disperata incredulità “Non è possibile … Non è possibile …”

“Dottore la voglio vedere!” chiese Yoan asciugandosi le lacrime.

“Vai pure, Yoan è nei suoi appartamenti che riposa, non l’abbiamo ancora svegliata e non sa del tuo arrivo vederti gli farà un gran bene e da troppo tempo che ti aspetta”

Yoan si precipitò fino alla sua porta ma prima d’entrare si soffermò, fece un respiro profondo e si asciugò le lacrime, non voleva far vedere che aveva pianto, poi con delicatezza apri la porta e con passo delicato raggiunse il suo letto, prima di svegliarla rimase in piedi ad osservarla mentre dormiva, aveva sognato questo momento tutte le notti di questi ultimi cinque anni, era cosi bella con i suo capelli raccolti da un nastro rosso, lei era la sua ragion di vita, e si ricordava del giorno in cui si conobbero… Fu lei ad avvicinarlo giù al Molo, lui non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo, era un semplice marinaio e lei era “Sua Altezza” Nonostante Meridiana avesse perso i suoi genitori da piccola e questo faceva di lei la sovrana dell’isola, si comportava con i suoi sudditi con grande umiltà ed è per questo che era amata da tutti.

Quel giorno che si conobbero al molo, la Principessa Meridiana lo incontrò premeditatamente e guardandolo negli occhi vide subito che era l’uomo del suo destino.

Yoan si sedette sul bordo del letto e con una mano comincio a carezzarle delicatamente i capelli per svegliarla dolcemente, e lei aprì gli occhi e vide il volto del suo amato, e senza dire nulla lo strinse tra le braccia e lo baciò appassionatamente.

Il bacio fu interrotto dall’ingresso delle guardie preceduti da una schiera di dottori “Scusate, mi dispiace interrompervi ma non abbiamo tempo” pronunciò Sir Vanel avvicinandosi con una fiala di cristallo in mano
“Siamo riusciti ad estrarre la linfa dell’Orchidea Celeste Sua Altezza, e le chiedo al più presto d’ingerirla, servirà una notte per che faccia effetto”

Yoan prende la fiala e la porge sulle labbra della Principessa aiutandola a bere tutto “Bevi mio dolce amore, vedrai che ti sentirai meglio, stanotte ci sarò io qui con te, adesso e per sempre”

Quella notte fu miracolosa lei si senti rinvigorita come da qualche tempo non gli succedeva, le forze gli riconquistarono il fisico, e in una notte di passione Yoan e Meridiana si unirono con il corpo e con l’anima ignorando che il concepimento di un figlio stava interagendo con la linfa dell’Orchidea Celeste …

Purtroppo nei giorni successivi le cose non migliorarono, la Principessa Meridiana cadde in un coma profondo, la linfa la manteneva in vita portando avanti la gravidanza, l’energia che quest’ultima le donava le avrebbe permesso di vivere normalmente ancora qualche anno, ma la gestazione richiedeva tutta l’energia possibile.

Yoan non lasciò mai il suo capezzale, continuava a vegliare su di lei e sul suo bambino che doveva ancora nascere. Per nove mesi rimase al suo fianco, e lei purtroppo non si svegliò mai più, e morì nel momento stesso che i medici la fecero partorire.

L’Orchidea Celeste glia aveva permesso prima di morire di avere un erede al trono ed è cosi che il nuovo nato prese il nome di Tystar …

Yoan in un momento di disperazione e di smarrimento prese suo figlio lo portò da Lord Guntlar glielo porse in braccio e senza una parola si girò uscì dal palazzo e non si vide mai più. Molti dicono di aver visto le vele della Hope per i mari altri giurarono di aver visto Yoan buttarsi giù dalla scogliera.

Lord Guntlar era un grande condottiero prese lui il comando dando al tempo del nascituro di diventare il prossimo Re, e cosi facendo permise all’Isola dei Quattro Venti di prosperare nella pace, aveva due figli il giovane Markus e la piccola Klara, Tystar fu cresciuto sia da Guntlar sia dai Grandi Saggi dell’isola, la sua infanzia era scandita da cerimonie, studi e corsi di combattimento, era lui che il giorno del suo ventunesimo compleanno sarebbe salito al trono, e fino a quel giorno doveva prepararsi ad essere forte e saggio.

Tystar, Markus e Klara erano inseparabili, si vedevano spesso insieme al palazzo. I gioviani stavano crescendo, Markus era un promettente generale, abile nel combattimento e nelle tattiche di guerra leale e sempre presente nel bisogno, un ottimo alleato per il futuro sovrano.

Klara stava diventando una giovane donna, spirito libero, amante delle belle arti, ma altrettanto brava con la spada, non mancava mai occasione di sfidare a duello suo fratello e Tystar.

A guardare la giovane fanciulla con il futuro sovrano si percepiva che stava nascendo qualcosa tra di loro, un sentimento più forte dell’amicizia dominava i loro cuori, Lord Guntlar non era ingenuo capiva cosa stava accadendo, i due si erano innamorati, e lui non era contrario e confidava in sua moglie Lady Godiva per consigliare al meglio la loro figlia adorata nel nuovo rapporto che stava crescendo.

Il giorno del ventunesimo compleanno di Tystar fu grande festa all’Isola dei Quattro Venti, tutto il popolo si era messo al lavoro da giorni per preparare la cerimonia d’incoronamento, e lui ora non soltanto era diventato uomo ma stava diventando Re. Quella mattina Tystar era deciso, salito al trono avrebbe annunciato ufficialmente di voler prendere come sposa la sua amata Klara.

Klara era molto agitata quella mattina perché finalmente l’uomo che amava avrebbe annunciato al tutti l’amore che provava per lei, si stava preparando con grande fervore, tutto era pronto.

Tystar decise di assicurarsi che per Klara andasse tutto bene, era cosciente che lei fosse molto agitata e lui voleva rassicurarla. Dirigendosi verso i suoi appartamenti si accorse subito che la porta della camera era spalancata e lei stranamente non c’era.

Il palazzo fu messo a soqquadro pur di trovare Klara, perché di lei lì non c’era traccia, Tystar e Markus con una ventina di guardie ribaltarono l’isola pur di capire dove si trovasse, ma purtroppo senza risultato, sembrava svanita nel nulla. Lord Guntlar e Lady Godiva erano disperati non capivano cosa fosse successo, Tystar decise di ritornare negli appartamenti di Klara per cercare qualche indizio, e guardando meglio intorno a se vide una lettera poggiata sul letto con scritto sopra:

“Tu oggi non salirai sul trono e se vuoi riavere e salvare la vita alla tua amata Klara hai una sola possibilità trovare l’Orchidea Celeste entro tre anni”

Lo sgomento s’impadronì del giovane Tystar, non capiva chi avesse potuto fare una cosa del genere, a suo sapere non aveva nemici sull’Isola.

Egli sapeva poco e niente di questo rarissimo fiore, non sapeva neanche dove poter cercare, quello che sapeva con certezza e che suo padre ci mise cinque anni prima di far ritorno trionfante e che era stato l'unico uomo a riuscire a trovarla. Non c’era più tempo da perdere bisognava cominciare la ricerca. Markus si propose di aiutarlo ma Tystar pensò che le indagini a palazzo dovessero proseguire e lui era l’unico che avesse sua piena fiducia.

Ed è cosi che nonostante il parere contrario dei Grandi Saggi, egli non Salì sul trono e il giorno stesso, lasciando tutti i poteri a Lord Guntlar e al suo amico fedele Markus, si mise in viaggio, alla ricerca dell’Orchidea Celeste…

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yanez73
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Registrato: 20/04/11 11:39
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MessaggioInviato: Sab Set 17, 2011 4:16 pm Rispondi citandoTorna in cima

Il veggente aveva ascoltato il racconto del principe con attenzione.
- Miei signori. - disse - Un simile racconto non è per orecchi distratti. Forse uno di noi è in grado di aiutare il principe Tystar e la sala comune di una locanda non è il luogo più degno per discuterne. -
Si alzò e guidò gli ospiti in una saletta interna.
- Qui potremo parlare a nostro agio. - aggiunse.


(ho spostato tutto nella sezione "Fantasy"! Continueremo lì, mod permettendo!)

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JoKa
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MessaggioInviato: Lun Set 19, 2011 2:08 pm Rispondi citandoTorna in cima

Diavolo son fuori fase per ruolate complesse -.-
Quomodo benvenuto straniero nell'allegra brigada di questa città ^^

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Smettetela di giocare con i giochi di Ruolo senza poi restituirglieli

I giullari malvagi non sono strettamente "cattivi"... solo un po' incompresi
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