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 Miti e leggende nel fantastico regno di Athkatla Successivo
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Honoo
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MessaggioInviato: Ven Apr 28, 2006 10:53 am Rispondi citandoTorna in cima

I maghi di Damarios stavano portando Nihal e Magistra Ro lontano dallo scontro fra Darth Roxx e il Visconte; quello che non sapevano era di essere diretti proprio verso uno sparuto gruppo di Soth. Honoo non era ancora in grado di muoversi agilmente o di sfruttare adeguatamente l'onda: avva bisogno di più tempo, ma il tempo era l'unico lusso che non poteva permettersi. Si assicurò con il mantello alla schiena della Guardia Reale che lo portava, fondendo in un unica corazza il suo mantello e il carapace della creatura. -Ora sono al sicuro, devo solo aspettare il momento giusto per colpirli e liberare Rowena- Honoo aveva connesso la sua mente all'apparato sensoriale della Guardia Reale, in modo da mantenere il controllo della situazione, pur restando all'interno del bozzolo protettivo formato dal suo mantello. -Stre...ne...- Una flebile voce di bambina lo raggiunse. -...iu...t...i- Honoo scandagliò i dintorni con tutti i suoi sensi, tentando di scoprire chi fosse a chiamarlo, chi poteva interferire con il suo piano... Niente. -Da dove è arrivata quella voce?- -Stregone... aiutami!- Di nuovo... -Devo trovarla prima che i maghi arrivino nella trappola, o potrebbero sentirla anche loro e capire che li sto aspettando... Dove potrebbe essere? Un momento... E se fosse un impulso telepatico? Sono collegato alla Guardia Reale... potrebbe fungere da amplificatore per questo richiamo e permettermi di recepirlo, ma se ci fosse qualcuno più dotato di me, lo sentirebbe di sicuro...- Un volto di donna, circondato dalle fiamme apparve, davanti a Honoo: -Aiutami! Se Sharra prendesse il sopravvento sul Guerriero non ci sarebbe scampo per nessuno! Aiutami!- Una vampata di fiamme coprì completamente la visuale di Honoo.

"Guarda, guarda chi stavi chiamando... Il mago che mi ha così brutalmente sfruttato tempo fa. Gentile da parte tua accettare il mio caloroso invito..." Honoo si guardò intorno: fiamme a destra, fiamme a sinistra, Rianta imprigionata in una gabbia fiammeggiante ai piedi di un trono. Una figura di donna dalla pelle bronzea occupava lo scranno. "Tu devi essere Sharra... Mi piacerebbe poter dire che è un piacere incontrarti di persona... Ma ovviamente non lo è." Una fiammata saettò verso Honoo, mancandolo di pochi centimetri. "Spavaldo e arrogante come sempre, vero mago? Ma se non lo fossi non mi avresti usato per uccidere un'altra divinità..." Sharra giocava con i suoi capelli, intrecciandoli fra le dita "... non che non mi abbia eccitato come esperienza, ma non sopporto di essere usata come un qualsiasi oggetto... è avvilente." Honoo inarcò un sopracciglio "Il che, detto da una spada, dà da pensare... Non ho tempo da perdere con te, fammi portare via quella ragazza e ti lascio ad alimentare la furia del tuo portatore." Le fiamme aumentarono improvvisamente di intensità "E perchè dovrei accettare? Mi sto divertendo tanto con lei... Pensa, anche lei voleva obbligarmi a fare qualcosa..." Le fiamme cambiarono colore, passando da rosse a nere, avvolgendosi intorno a Honoo, stringendolo nella stessa morsa che tratteneva Rianta. "Ora sono solo indecisa su come ucciderti mago... hai suggerimenti?" Le braccia di Honoo stavano inziando a sfrigolare e ustionarsi rapidamente, ma come poteva essere ancora vivo? Dopo un attacco del genere diretto al suo spirito avrebbe dovuto morire subito... a meno che il sigillo che Rianta e Faery avevano applicato, forzasse Sharra a manifestare il suo potere solo verso l'esterno, limitando l'uso che poteva farne all'interno della gemma "Avrei una richiesta Sharra... Un ultimo desiderio, se me lo concedi: vorrei spiegare alcune cose alla sacerdotessa..." Sharra rise "Vuoi tenere un'ultima lezione? Sei davvero curioso mago... Fai pure, la ascolterò anche io." "Vedi Rianta, qui, siamo nel regno spirituale e quindi non esiste materia solida, ma soltanto la manifestazione spirituale delle creature materiali, oltre ovviamente agli spiriti convenzionali, per esempio gli spiriti della notte. Quando io li invoco, loro accorrono in mio aiuto. Solitamente vengono derisi dai più, ma sono alleati fedeli e mi concedono la forza della loro serva, se ne ho bisogno." Rianta guardava Honoo, come se fosse matto... Perchè gli stava dicendo quelle cose senza senso? "Considerano i miei nemici come i loro, e li gelano nel suo abbraccio." Sharra strinse ulteriormente le fiamme intorno ad Honoo, bruciando in profondità gli arti del mago "Mi hai stufato mago, sei pronto a morire." "Avrei solo un'ultima cosa da dire: Che il vendicativo Spirito delle Nevi abbatte i miei nemici! Che la terribile forza della Yuki-Onna li sommerga come una valanga!!!" Sharra lanciò un mare di fiamme contro Honoo, ma il mago non venne mai raggiunto dall'attacco: le fiamme congelarono prima di toccarlo, mentre una donna, coperta di lunghe vesti bianche compariva alle sue spalle. I lunghi e neri capelli le coprivano completamente il volto; le mani puntavano lentamente verso la gola di Sharra "Stregone! Come hai fatto ad evocare uno spirito senza ricorrere ad un cerchio magico?" Honoo si liberò dalla sua prigione ormai ghiacciata con facilità "Te l'ho detto: qui siamo nel loro mondo, e il tuo sigillo doveva focalizzare il potere di Sharra, non tenerla del tutto isolata. Ho nascosto in quel discorso assurdo i punti cardine dell'evocazione... Siamo stati fortunati che non se ne sia accorta prima..." Honoo soffiò contro le fiamme che avvolgevano Rianta. Divennero rapidamente un blocco di ghiaccio, che Honoo riuscì a spezzare con un calcio ben assestato. Il mago afferrò Rianta per un braccio, stringendola a se e osservò la Yuki-Onna trattenere Sharra per i pochi secondi di cui aveva bisogno per sparire, insieme a Rianta.

La sacerdotessa riaprì gli occhi, vedendo solo il buio intorno a lei, sentendo un rumore ciclico, si portò una mano al torace sentendo non uno, ma due cuori, battere alternati e sentì la voce di Honoo -Sia chiaro Rianta: io resto a controllare il corpo e tu dormi tranquilla dentro di me fino a battaglia finita. Niente manipolazioni, niente interferenze con i miei poteri magici, e non voglio sentirmi parlare con una voce diversa dalla mia. E ora lasciami il controllo del MIO corpo.- I maghi che scortavano Magistra Ro e Nihal avevanpo superato il punto dell'imboscata senza che i Soth attaccassero: come biasimarli, loro attendevano gli ordini del padrone. "Sciame, abbatteteli!"
Due dozzine di Guardiani e la Guardia Reale al cui interno si nascondeva Honoo si lanciarono all'inseguimento dei maghi del Visconte, ma ormai avevano perso l'elemento sorpresa e il vantaggio dell'imboscata. I loro avversari sarebbero stati pronti a riceverli...

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Darth Roxx
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MessaggioInviato: Sab Apr 29, 2006 10:42 pm Rispondi citandoTorna in cima

"Devo concederti che hai un notevole coraggio, visconte" commentò Darth Roxx annuendo. Il mago non si era mosso quando lui aveva avvicinato la lama di Sharra al suo volto.
"anche tu, Teschio. Ma forse la tua è più follia che non coraggio. Sei qui, nudo e disarmato di fronte ad un nemico molto più potente di te, in attesa di essere ucciso, e ridi ancora"
"Non mi fermerò, visconte. in nessun senso"

Damarios alzò entrambe le mani, ed il suo corpo si spostò all'indietro rispetto a Darth, uscendo dalla portata della spada fiammeggiante.
Una piccola scossa di gelo nell'elsa, poi tutto tornò normale.
Gli occhi dell'uomo continuavano a brillare del riflesso dell'arma, il suo ghigno feroce non cedette per un attimo, nemmeno quando il visconte proiettò i suoi mostri nella mente del guerriero.
Cose che aveva già visto. L'antico sapere di Sharra tornava a galla, insieme alle immagini di distruzione delle fiamme della dea.
Ribaltò quelle visioni, privandole della conoscenza, sulla mente di Damarios.
Nemmeno il mostro vacillò. Le nefandezze compiute nella sua lunga e depravata vita erano troppe e troppo immonde per poter essere surclassate dal flusso di morte distruzione e terrore che le moltitudini di adoratori di Sharra erano pronti ad evocare.
Darth avanzò, lentamente, la spada in pugno, fendendo l'aria ad ogni passo con la lama che cantava.
Il visconte fece sorgere dal terreno due immagini mostruose di creature Fuse che si gettarono sul guerriero
"Non sai fare di meglio?"
con il solo movimento della mano sinistra Darth fece dissolvere i due fantasmi.
"I tuoi soldati stanno cominciando a cedere, mago. Sento i cavalieri elfi avanzare"
Damarios si concentrò un attimo sul campo di battaglia, poi ritornò presente sull'uomo che gli stava di fronte.
"Quei piccoli, poveri elfi. La loro regina è già spacciata, e loro la seguiranno presto. O forse... no, l'hai protetta! sei riuscito a nasconderla abbastanza bene, Teschio, ma non a sufficienza. Bene, andrò a prenderla quando avrò finito con te, o forse no. Prima di aver finito, e la porterò insieme alla donna-insetto a ella mezz'elfa nelle mie stanze private, per fonderle in un'unica, grande fattrice per i miei uomini. Ti lascerò assistere, sarà divertente."
Darth continuava ad avanzare, le fiamme nella lama, il gelo nel cuore. Sollevò la mano disarmata, ed il visconte, preso in contrattempo, tossì, colpito da un'onda psichica di intensità elevata.
Rispose immediatamente, scomparendo e materializzandosi alle spalle del guerriero.
"Bravo, Teschio. Unisciti a me, e governeremo il mondo. Tu sai cosa significa. Potrai riavere la tua regina dei boschi, anche se non sarà forse così indomita come prima, ma potrai giocarci a tuo piacimento. Avrai anche la mezz'elfa, se vorrai. So ricompensare i miei sudditi"

Darth teneva d'occhio il visconte, cercando di nascondergli l'esatta posizione di Faery. Nonostante ciò, il malefico stregone si stava avvicinando pericolosamente.
"Perché non darmi anche la donna-insetto, allora, visconte?"
"Ti piace, Teschio? stareste bene insieme." rise "due scherzi di natura. Ma lei no. Le voglio agguingere un pizzico di mezz'elfa e un'ombra di fata elfica, e poi sarà mia. Sarà la mia creatrice di vita. Il contenitore perfetto per una nuova generazione di creature invincibili"
"Sei ormai sconfitto, visconte, e progetti già la creazione di una nuova razza?"
"Non sarò mai sconfitto, Teschio. Tu lo sarai, se non ti unirai a me. I tuoi amici moriranno, stanno già morendo. Le tue donne sono in mano mia. Arrenditi, e seguimi"
Per tutta risposta, Darth balzò incontro al visconte e, passando al di sopra del suo capo, menò un fendente che tagliò di netto un'orecchio del mago.
"Il primo sangue, visconte. ADESSO cominciamo a divertirci"

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Magistra Ro
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MessaggioInviato: Lun Mag 01, 2006 6:07 pm Rispondi citandoTorna in cima

I maghi del visconte cominciarono a muoversi, portando con sé le sfere che contenevano Magistra e Nihal.

Magistra si voltò verso la sommità della collina, dove Darth era comparso a sfidare Damarios. Impugnava una spada differente da quella elfica che aveva all'inizio della battaglia, forse catturata ad un nemico, forse...
"Brava!" mormorò suadente una voce nella sua testa. La lama lampeggiava di fiamme trattenute a stento. Sharra si era risvegliata un'altra volta, allora... Un brivido corse lungo la schiena della donna.
Sarebbe riuscito Darth a mantenere il controllo, o Sharra avrebbe preso il possesso di tutte le sue facoltà?

Il terreno cominciò a smuoversi, poco dietro di loro. Guerrieri Soth erano arrivati, aggiungendosi alle forze ormai stremate che combattevano ancora nel campo aperto.
Guardò al centro dello schieramento dell'alveare, dove le grandi figure delle Guardie Reali sembravano proteggere qualcuno...
Si concentrò sul medaglione che portava al collo. Nihal era debole, ormai allo stremo delle forze. Non sanguinava più, come previsto dal Visconte, ma non poteva muoversi, né parlare, intontita dal dolore.
Ricordò che il medaglione di Faery consentiva di raggiungere in modo immediato la persona che indossava l'amuleto gemello. Si concentrò, chiudendo gli occhi, e fu fuori dalla bolla di fuoco, che implose su se stessa.
Respirò a fondo, quando fu al di fuori, prima di ritrovarsi dentro la bolla di Nihal. Mandò un messaggio allo sciame, per tranquillizzare Honoo. Era tutto sotto controllo.
Tutto accadde in un battito di ciglia. Fu dentro la sfera che conteneva la mezz'elfa stremata. La giovane era accasciata sul fondo della sua prigione, le sue ferite esposte erano cosparse di polvere nera, che sfrigolava a contatto con la carne viva.
"Nihal, svegliati!" sussrrò la donna.

All'esplosione di una delle bolle di fuoco, i maghi trasalirono. Fu allora che i Soth attaccarono. Le Guardie Reali, volando, si gettarono sui necromanti, che non riuscirono a contrattaccare immediatamente nonostante si fossero preparati all'attacco. Uno fu sollevato da terra, e trasportato lontano dalla posizione che aveva occupato fino a poco tempo prima, verso il campo di battaglia. Un altro fu gettato al suolo e ricoperto dai piccoli Soth operai, che iniziarono a divorarlo, poco alla volta.
Sei Guardie si avvicinarono alla palla di fuoco che conteneva le donne, per aprirsi a scudo dell'uomo che li guidava. Honoo.
Magistra Ro emise un sospiro di sollievo.

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Darth Roxx
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MessaggioInviato: Sab Mag 06, 2006 6:13 pm Rispondi citandoTorna in cima

Mentre saltava e feriva il visconte, Darth vide una delle bolle di fuoco scomparire. Nessuno era apparso all'esterno, quindi poteva voler significare soltanto che la sua occupante, Magistra o Nihal che fosse, era stata trasferita altrove. Non poteva essere morta. Non faceva parte dei piani del mostro.
Non poteva concentrarsi sul dove la donna fosse stata trasferita, doveva utilizzare tutta la sua attenzione per la protezione di Faery e il controllo del duello con il visconte.

Il necromante si voltò, agile e veloce nonostante la mole, ed iniziò a cantilenare qualcosa.
La fiamma nella spada reagì alla magia infiammandosi e ruggendo. Il braccio di Darth bruciava, ma l'uomo sembrava non accorgersene. Strinse la mano sinistra a pugno, e velocemente riaprì le dita, gettando addosso al visconte un'onda di potere che lo sollevò da terra. Damarios non reagì, non si distrasse dall'incantesimo che stava formando.
Il terreno sotto i piedi di Darth iniziò a franare, facendolo cadere a terra, ed indebolendo per un attimo la sua presa sul visconte.
Anziché cadere a terra pesantemente, il mago fluttuò dolcemente verso il prato, continuando a salmodiare.
Darth si rimise in piedi, e corse incontro al vecchio, la spada tesa davanti a sé, un prolungamento del suo braccio, pronto ad infilzare la sua preda. Un Drago rispose al richiamo di Damarios, gettandosi in picchiata sull'uomo che impugnava la spada di fuoco. Darth fece appena in tempo a vedere l'ombra della creatura alata, rallentò la corsa e spiccò un balzo, aggrappandosi ad una delle zampe della bestia. Affondò la spada nelle carni del Drago, perforando l'addome morbido, e rimanendo aggrappato rigirò la lama nella ferita. L'animale cercò di morderlo ma, non riuscendovi, provò a sbuffare fuoco sull'uomo.
Darth rise. Il potere di Sharra lo pervase, formando uno scudo intorno al suo corpo, ed assorbendo il calore del Drago, per riversarlo contro la bestia stessa.
La Dea non più incatenata, seduta sul suo trono, si nutriva del fuoco della belva e del suo calore interno, ricevendoli attraverso il corpo del guerriero che ora si stava staccando dal corpo dell'animale, per ricadere a terra.
Quando ebbe piantato i piedi nel terreno della collina, l'erba sfrigolò.
"Grazie, Damarios. La mia Signora è stata molto felice del tuo dono. Credo che ne desideri altri. Ma per ora, io mi divertirò con te"
La voce di Darth era diventata più roca, più bassa. Era come se qualcosa lo stesse bruciando da dentro. Come se Sharra avesse preso il sopravvento e si fosse impossessata del corpo dell'uomo.
Il Drago ferito stava faticosamente cercando di allontanarsi dalla collina, via dal campo di battaglia, via da quella follia che permeava l'aria.
"NO!" gridò il visconte. Protese una mano ad artiglio verso il Drago, e lo fece tornare verso la zona della lotta, per farlo cadere sul campo di battaglia, tra i combattenti.

La testa bassa, la pelle febbricitante, gli occhi fiammeggianti, Darth Roxx si stava avvicinando a lunghi passi verso Damarios, intento a guidare il Drago verso la cavalleria elfica che stava facendo strage dell'esercito dei fusi.
L'uomo allargò le braccia, e prese alle spalle il visconte, cingendolo in una morsa ferrea data dalla combinazione dei muscoli e del potere di Sharra.
Il vecchio perse il respiro per un attimo, e riprese a cantilenare in una lingua arcaica. Intorno ai duellanti si formò una nebbia dapprima solo accennata, poi sempre più fitta e scura. Darth grugnì. L'aria stava diventando fredda. Il respiro del guerriero formava una calda nube che incrementava la nebbia intorno ai corpi. Il fuoco all'interno della spada cominciava ad attenuarsi, così come la temperatura corporea dell'uomo.
Damarios ridacchiò.
"Non stai un po' meglio, Teschio? o forse le tue vecchie ossa cominciano a risentire dell'umidità? tra poco starai meglio, ho idea di asciugare un po' l'atmosfera..."
Ad una parola del mago, la nebbia si solidificò, diventando ghiaccio, e bloccando i due corpi al suo interno. Damarios pronunciò un sibilo, e la sua forma corporea si dissolse per riformarsi all'esterno del blocco di ghiaccio.
Sharra ruggì. Bruciò al doppio della sua intensità, sciogliendo la prigione gelata di Darth. La spada era però stata danneggiata dall'evento e non pareva più possedere la fiamma bruciante che era riuscita ad uccidere un drago e ad intrappolare col suo potere il visconte.
L'uomo era febbricitante, ma sembrava non accorgersene. Respirava a fatica ma il fuoco della dea lo sosteneva. Un pensiero gli passò per la mente. E se alla fine della battaglia Sharra se ne fosse andata? Il suo corpo avrebbe retto al logorio della lotta, ed alla mancanza del sostegno del fuoco sacro?
"Non pensarci. COMBATTI!"
Ringhiando, si gettò addosso al visconte.

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MessaggioInviato: Mar Mag 09, 2006 11:55 pm Rispondi citandoTorna in cima

La rigenerazione dei tessuti stava procedendo bene e, nonostante lo sforzo dello scontro con Sharra, Honoo era nuovamente in grado di muoversi. Con lo spirito di Rianta, il mago aveva assimilato anche l'Anchsar e i suoi poteri: e questo sembrava potenziare le sue capacità rigenerative. Le Guardie Reali si scostarono, lasciandolo passare. "Rowena, stai bene?" La donna era china su Nihal, intenta a controllare le sue condizioni "Io si, ma Nihal... non lo so. Sento tanto dolore nella sua mente, non puoi guarirla?" Honoo scosse la testa "Temo di no, non so che effetto avrebbe il mio liquido rigenerante se mescolato a quella polvere nera. Ma un incantesimo di guarigione non dovrebbe dare problemi." Thingol era impegnato con il suo Dorlonn nel pieno della mischia, l'unica altra persona con poteri curativi abbastanza forti era Faery, ma si trovava, svenuta, molto vicino al Visconte e a Darth Roxx. Troppo vicino! Se fosse morta così vicina al sigillo di Sharra che lei e Rianta avevano costruito, la dea si sarebbe liberata. "Rowena, proteggi Nihal, io vado a prendere la principessa e la porto qui. Insieme dovremmo trovare un modo per curare Nihal e fermare la furia di tuo fratello." Honoo cominciò a correre, insieme a due Soth,verso la cima della collina, verso la battaglia fra Damarios e Darth Roxx.

Damarios si rese immediatamente conto dell'avvicinarsi di Honoo, e si preparò ad accoglierlo: ad un suo schiocco di dita si sollevarono dal terreno fangoso della collina due ammassi gelatinosi: Honoo inviò i Soth a tenere impegnati i servi di Damarios, non aveva tempo da sprecare in inutili scontri. Giunto a pochi metri da Faery, il mago urtò contro una barriera invisibile. "Maled... Che diavolo è questo?" Damarios vide un'opportunità nelle azioni di Honoo, e non se la lasciò sfuggire: si rese intangibile, schivando così gli attacchi di Darth Roxx e completò un sortilegio illusorio, a cui il guerriero, a causa dello scarso autocontrollo non potè sottrarsi. Il Visconte iniziò a ridere "Guarda Teschio, guarda i miei servi che ti portano via la tua preziosa elfa. Dovresti fermarli, altrimenti non la rivedrai mai più!" Darth Roxx si voltò con gli occhi iniettati di sangue: vicino alla barriera che aveva eretto a protezione di Faery c'era un'orrida creatura, intenta ad infrangere lo scudo. L'attacco mentale di Darth Roxx fu di immane potenza: Damarios, che si aspettava questa reazione, riuscì ad uscirne indenne, mentre Honoo venne colto alla sprovvista e colpito in pieno. Il mago si voltò giusto in tempo per vedere Sharra saettare verso la sua testa: d'istinto Honoo afferrò il polso e la cintura di Darth, lanciandolo lontano; il guerriero non aveva nemmeno toccato terra che già una raffica di fiamme era diretta verso Honoo. Le fiamme si infransero su uno scudo d'energia, sorto apparentemente dal nulla -Scusa Stregone se ho interferito con i tuoi poteri...- "Touchè Rianta... Cerca di trattenere il suo potere, mentre io rompo la barriera e sveglio la principessa... Credo sia l'unica in grado di farlo tornare in se."

Damarios sogghignava mentre fluttuava lentamente giù per la collina verso Magistra Ro e Nihal "Sto arrivando mie piccole cavie, non temete. Non vi lascerò più sole..."

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MessaggioInviato: Mar Mag 23, 2006 7:38 pm Rispondi citandoTorna in cima

La donna guardò Honoo allontanarsi, poi tornò a concentrarsi su Nihal.
Poco dopo un grido la distrasse: Darth Roxx si stava avventando su Honoo, che si era avvicinato alla barriera che proteggeva Faery.
"Roxx Aillard, torna subito indietro!" urlò. Non ci fu nulla da fare.
Il guerriero si era gettato su Honoo, e lo stava sfidando.
Si concentrò intensamente sulla mente delluomo che aveva conosciuto per così tanto tempo da poter chiamare fratello, inviandogli un'immagine mentale. Nessuna risposta.
Honoo riuscì a contrattaccare, facendo volare l'uomo lontano dal bersaglio. Darth Roxx cadde al suolo rovinosamente. Si rialzò. Ringhiando, si rigettò contro lo stregone, pronto a colpirlo con la spada.
Le immagini mentali di Magistra si fecero più pressanti.
"Cosa vuoi, sorellina?" chiese una voce sorniona nella sua mente
"Sharra!" rispose la donna "fallo ritornare in sé. O stai lavorando per il visconte?"
"Quello? niente affatto. Anche se si è dimostrato un personaggio interessante, preferisco questo corpo. E' una dimora più familiare. Peccato che non sia disponibile tu"
"Fallo rinsavire, Sharra. Non vorrai che ci uccida uno ad uno... e che consegni la vittoria a Damarios"
"Potrebbe essere interessante, sorellina... ci penserò."
Detto questo, il colleamento mentale si chiuse.
Darth continuava ad avanzare.
Magistra si mise in comunicazione con l'alveare. Quattro potenti oth si frapposero fra il guerriero e il suo bersaglio. Al primo cenno di movimento del'uomo, i quattro insetti giganti lo bloccarono. Allora Magistra poté parlargli. "Fermati: colui che hai attaccato è Honoo, sta portando Faery in salvo insieme a Nihal - lascialo libero di muoversi"

Il guerriero osservò la scena, sbattendo gli occhi. L'immagine di Honoo si sovrapponeva a quella di un Fuso che cercava di sbranare Faery. La furia di darth crebbe, così come la stretta dei Soth.
"Basssssthaaaa" sussurrò il Soth di fronte a lui. "Thornna dha Figgglia"
La diversione fu sufficiente a Honoo per penetrare lo scudo d'energia e sollevare Faery. Voltandosi, lo stregone vide Damarios raggiungere le donne che erano rimaste sole ai margini della radura. "Rowena!"
A quell'urlo, Magistra si volse, fronteggiando il Visconte. Anche Darth Roxx parve riprendere per un attimo il senno, riuscì a divincolarsi e si gettò verso il grasso mago ridacchiante che stava per afferrare Magistra ai polsi.
La donna riuscì a divincolarsi e a graffiare il Necromante, mentre i due uomini correvano verso di lei, uno ammantato della furia di Sharra e seguito dai Soth, l'altro che reggeva faery ancora svenuta.

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Rianta
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MessaggioInviato: Ven Mag 26, 2006 10:05 am Rispondi citandoTorna in cima

Battiti..sommessi,indistinti..lontani si perdevano nell’aere come echi di atavici richiami..perduti come sogni svaniti alle prime luci dell’alba…dimenticati come giorni di un passato remoto.
Lo spirito di Rianta vagava nelle tenebre di quella nuova mente..inoltrandosi nelle profondità insondabili…aveva scordato la luce,abbandonato i sacri insegnamenti.Il contatto con il fuoco..
<<Ghid-Lich>> la chiamavano..ma ella non lo era più.

<..Quando la luce e le tenebre si incontreranno,figlia mia,soltanto una fra esse avrà il sopravvento..
Solo una..e da questo dipenderà la distruzione o la vita..non dimenticarlo>
Per un breve momento lo aveva fatto..un momento che l’era costato caro..
Quando nella purpurea prigione ella aveva evocato aiuto,quando il silenzio era stata la sua risposta e le atroci risa della dea di fuoco..ella aveva smesso di credere.
Lo stregone era sopraggiunto ma in ritardo..il suo cammino si concludeva , adesso , nella ruota del destino.
Ed ora , in quell’intricato sentiero, lo spirito percorreva gli ultimi passi..
Nel mondo esterno gli eroi combattevano per i loro cari..in quel mondo tutto suo lei aveva combattuto solo per sé stessa ed il fuoco l’aveva inghiottita..

<<Aiutami ed il suo potere sarà suo>> bugie.
<<Soccorrimi e t’indicherò la via>> bugie..
Forse, per un breve momento, era stata la sua speranza ma il cuore aveva ceduto dinnanzi l’oscurità; avvolgendola fra lingue di fuoco , la dea aveva vinto la sua battaglia..Rianta aveva smesso di credere.
<<Il Potere..il potere è tutto..>> frasi senza senso…frasi per comuni mortali,affamati di ambizioni,preda dei loro desideri..
No, non aveva mai capito quelle parole..breve era stato il suo apprendistato, per permetterle di comprendere, di capire..ed ora senza le sue sorelle , era persa..
Breve la Speranza , seppur grande il Potere..ma ella aveva smesso di credere ed Esso era svanito.
<<Tu sei la guida..quando le Tenebre calano sul mondo..ascolta la voce delle tue figlie…>>
Non lo aveva invocato..
Troppo sicura forse di sé..troppo forte nella conoscenza di possederlo..ma cos’era il Potere se non lei stessa, la propria anima?
Lo aveva considerato un corpo estraneo a sé..un oggetto da utilizzare per i propri scopi..e così si era gettata via ..aveva annientato con un gesto il loro credo..tutto ciò per cui avevano vissuto,tutto ciò per cui avevano lottato..
Figlie del Potere, essenze stesse dello spirito..ma costrette a svanire se dimentiche della loro vera forma..<< °Gli-hò Ghid >>un sorriso nacque sulle sue labbra nel pronunciare quelle parole.. “Io sono la Guida…Io sono il Potere”
Sciocca ragazzina..cosa aveva sperato di fare?

Ronzii..ronzii tutto intorno a lei..quell’essere era in contatto con qualcosa di ben più grande..più che umano..
<Mi perderò…ma almeno non avverrà fra le braccia della dea >questo pensava..un passo dietro l’altro..indifferente ormai di tutto il resto.
Lo stregone la stava assorbendo..qualche sparuto intervento la legava ancora al mondo esterno..ma quanto sarebbe durato?
Chiuse gli occhi , cercando una via di fuga..ma non vi era; il tempo scorreva ineluttabile, lasciando andare gli ultimi granelli a sua disposizione.
La nivea mano si levò , sfiorando le membranose pareti < Hai conosciuto l’ Anchsar..ora egli dimora in te..custodiscilo come io non ho saputo fare..>

Nel buio di quella mente, tra anfratti segreti ai più, il suo destino l’attendeva..un ultimo sussurro, un ultimo ricordo mentre la sua veste trascoloriva nei cupi colori che la circondavano ..come rugiada ch’esala al primo raggio mattutino così ella sarebbe sfumata ..dissolvendosi fra arcane mura..ombra che scivola via, fra le ombre .

_________________
"Due strade trovai nel bosco
e io scelsi quella meno battuta,
ed è per questo che sono diverso".

§ Fiera nemahin appartenente alla sacra triade dello SFAMIG § Rosicone!
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MessaggioInviato: Sab Giu 24, 2006 8:21 pm Rispondi citandoTorna in cima

Con sguardo quasi indifferente, la figura scura osservava la battaglia. si sentiva distaccato, sebbene quelli fossero stati i suoi compagni, sebbene fossero ancora i suoi compagni... eppure lui ora era diverso... da quando aveva cercato di fermare Saphira nel castello, tutto era cambiato. si era perso, si era dimenticato di sè stesso ed era stato rapto in un vortice di ricordi che non gli appartenevano.
Il libro, quel maledetto libro, lo aveva trascinato nella sua vita, nel suo stesso io e lo aveva reso suo compagno, dividendo con lui gioe e dolori, potere e saggezza...
si portò una mano alla testa. "maledetto, come mai sono così distaccato vedendo i miei compagni rischiare la vita?"
Folle, stupido umano... se tu fossi emotivamente troppo coinvolto ti saresti lanbciato là dentro sprigionando il tuo potere e facendo avvertire la tua presenza da mniglia di distanza... ringrazia invece che ti sto mantenendo calmo..., disse la voce del libro nella sua testa.
"Ah, come farei senza di te...", l'ironia nella voce, la figura uscì dalle ombre.
L'albino scosto una ciocca di capelli bianchi dagli occhi rossi e toccò con la mano l'elsa della spada stregata che lo aveva originato e che portava il suo stesso nome. si sentì più sicuro.
Stupidi sentimenti umani... la sicurezza non viene dalla spada, viene da dentro dio te! la spada non si muoverà da sola, là dentro...
"Taci, tu... senz auna spada siamo morti, quindis e permetti mi dà un po' di sicurezza...'', replicò l'albino, che quindi mosse un passo verso il luogo della battaglia, quindi un altro, poi un altro ancora, senza accelerare, con calma e serenità, quasi stesse andando a trovare un amico, piuttosto che a combattere.
la sua presenza non era manifesta, il suo potere mantenuto rinchiuso in un punto nel suo corpo, da qualche parte.
raggiunse un gruppo di quelle strane creature zannute e sbavanti e queste gli si fecero incontro come se fosse nessuno.
fu a quel punto che la vocina disse all'albino Ed ora, divertiamoci, amico mio...
"Io non sono amico tuo!'', disse l'albino in un impeto d'iora, estraendo la spada e abbattendo con un fendente la prima delle creature, quindi affrontando le altre con scioltezza.
il suo potere si stava mano a mano liberando e le teste dei nemici presero a scivolare via dai rispettivi proprietari. Poi, l'albino si trovò davanti una svecchia conoscenza alle prese con qualcosa di molto grosso.
''Il mio licantropo preferito si diverte sempre con giocattoli molto grossi... non è che vuoi una mano, almeno mi diverto un pcoo anche io?''
Nether, voltatosi, sussurrò solo una parola, lo stupore nello sguardo: ''Storm...?''

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Il potere è l'immondizia della storia degli umani, e anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte.
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MessaggioInviato: Dom Lug 02, 2006 11:56 am Rispondi citandoTorna in cima

Damarios si era voltato verso di lei, sogghignando. Bene, forse non si era ancora accorto che i due uomini avevano smesso di combattersi.
Controllò il respiro ed il battito di Nihal, poi Magistra si concentrò sulla sfera di fuoco – fuoco – e levò il suo canto.
Non sapeva da dove le venisse quella conoscenza, ma continuò a cantare. Nella sua mente apparvero immagini di casa, di caverne, di fuoco reale e fuoco fatato, azzurro, gelido.
Comprese. I Soth che avevano fermato Darth avevano captato il potere di Sharra, e glielo stavano ritrasmettendo così come l’avevano compreso. Roxx aveva avuto una bella voce, aveva cantato insieme agli altri uomini intorno ai piccoli fuochi da campo, a casa, fuochi controllati perché l’ambiente circostante, ricco di resine, non potesse esserne intaccato.
Magistra Ro aveva riso, intorno a quei fuochi, e cantato con gli uomini e le altre amazzoni durante le campagne contro i briganti, o durante l’ultima, terribile campagna.
Qui, nessuno di loro aveva mai cantato.
Damarios la osservava – lei dentro la bolla, lui fuori – ghignando orrendamente. Magistra allargò le braccia, e le sue mani artigliate uscirono dalla bolla.
“Impossibile!” imprecò lo stregone.
“Nulla è impossibile” sussurrò una voce roca alle sue spalle, che subito dopo si unì alla voce da contralto della donna. Il volto massacrato dell’alto guerriero pareva mutare mentre la canzone gli usciva quasi afona dalle labbra rovinate. Gli occhi fiammeggianti diventavano di ghiaccio, quando il viso cesellato di una donna compariva per un istante, sovrapponendosi a quello dell’uomo.

Honoo si avvicinò alla sfera di fuoco quasi non visto, tanto era lo sconcerto di Damarios per l’inaspettata apparizione di Darth Roxx accanto a lui. Magistra gli tese la mano, e lui la prese, avvicinandosi alla sfera.
“Figlia”
L’immagine della Regina fu subito nella mente di Magistra. La donna prese Faery dalle braccia di Honoo, e la depose all’interno della sfera, accanto a Nihal. Sempre tenendo la mano di Honoo, uscì dalla bolla. Si abbracciarono. I capelli argentati della donna erano bruciacchiati, la corazza di chitina verde scuro un po’ ammaccata, ma era sana e salva. O così sembrava. Continuava a cantare, tenendo Damarios bloccato in un incantesimo che comprendeva la forza di Darth Roxx, e di Sharra.
Tutto l’alveare era con lei.
Sentiva la Madre, e l’amore e la cura che profondeva sui piccoli. Pochi erano i Soth operai rimasti con lei, solo lo stretto necessario per poter nutrire i piccoli.
La Regina aveva dato nuova vita, ed assicurata la discendenza aveva offerto il suo popolo alla salvezza del loro mondo.
“Sto arrivando” sussurrò la voce della Regina nella mente della donna.

Damarios ebbe un attimo di sbandamento, era stordito dagli eventi intorno a lui. I suoi maghi distrutti dai Soth e dai guerrieri guidati dal suo vecchio maestro, e l’uomo-teschio che era riuscito a liberarsi dal vincolo della sua illusione, così come la donna-insetto era riuscita ad uscire dalla prigione di fuoco. Si guardò intorno, e rise. La regina degli elfi era dentro la sfera, insieme all’indomita mezz’elfa.
“Bene, mia cara amica” disse rivolto a Magistra “vedo che stai cominciando ad aiutarmi… ora mi occuperò delle tue amiche, poi tornerò a te, non appena avrò terminato con questi due folli”
Fece un gesto, e un drago scese a ghermire la bolla lampeggiante che conteneva le due ragazze.
Damarios sogghignò.
Il drago s’involò, innalzandosi con le due fanciulle rapite.
Magistra e Darth continuavano a cantare, mentre Honoo alzò lo sguardo al cielo. Un mezzo sogghigno, ed il mago colpì Damarios con una delle lame del mantello. "Non credere di avere vinto. Non ancora”
Darth e Magistra scattarono insieme ad Honoo, colpendo il visconte con gli artigli e la spada ormai spenta.
Un ronzio salì all’improvviso, ed una nuvola verde scuro apparve all’orizzonte.
Le poche creature volanti ancora vorticanti sul campo di battaglia si arrestarono. I Fusi ed i loro draghi fuggirono, mentre i draghi degli elfi, i grifoni ed un’immagine di fuoco, dopo un attimo di indecisione, fecero largo ai nuovi arrivati, e li seguirono.
La Regina dei Soth, la Grande Madre, era arrivata, scortata dagli ultimi dei suoi guardiani reali. Il grande corpo chitinoso lucido, di un verde così cupo da sembrare nero, mandava lampi riflessi dalle ali iridescenti, bellissime, che si aprivano sulla sua schiena. Magistra Ro alzò un braccio in segno di saluto, e abbassò il capo quale gesto di ringraziamento, e di rispetto.
La Regina inviò un messaggio che fu come una carezza, e si avventò sul drago che stava fuggendo con le prigioniere.
Le sue grandi mascelle si chiusero ripetutamente sul collo della creatura, mentre le guardie soth colpivano la grande bestia in più punti.
Un drago elfico si avvicinò, mentre il suo cavaliere, ancora in sella, colpiva con la lunga lancia argentata le ali del nemico. La bestia mollò la presa sulla palla di fuoco, e la Regina scese in picchiata, lo prese, e lo avvolse in una membrana gelatinosa.

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MessaggioInviato: Dom Lug 09, 2006 3:17 pm Rispondi citandoTorna in cima

Lucas stringeva la mano dell'amico in agonia. kirin 'n Thil stava morendo.

La battaglia stava proseguendo bene gli elfi riuscivano a tenere testa alle strane creature che si trovavano di fronte a loro.
Lucas e kirin erano accerchiati ma riuscivano comunque a difendersi. Entrambi sfoderavano i loro colpi migliori ed entrabe le spade sembravano godere alla vista del sangue e delle scintille da loro provocate.
Gli esseri che si paravano dinnanzi a loro erano alti circa 2 piedi in più dei gurrieri, erano possenti e avevano delle spalle - se così potevano essere chiamate - larghe quanto l'apertura di braccia del cavaliere nero.
I due cavlieri pur unendo le loro forze non riucivano a mandare a segno i loro colpi che venivano sempre schivati oppure parati.
Lucas era oramai allo stremo delle forze e, distrattamente aveva voltato le spalle ad alcuni nemici. Uno di essi creò dal nulla una sfera di fuoco.
"...Cos...Sono capaci di usare la magia?!" Urlò kirin. Lucas si voltò ma troppo tardi, una sfera di fuoco stava per colpirla in pino petto, all'altezza del cuore. L'elfo si butto davanti all'amico e la sfera lo colpì in pieno volto.

Lucas stringeva la mano dell'amico in agonia. kirin 'n Thil stava morendo.
Red Hot Arrow piombò giu dal cielo e distrasse i mostri che avevano attaccato il cavaliere, dandogli tempo per portare al sicuro l'amico morente.
Lucas si nascose dietro ad alcune rocce e siepi, l'elfo respirava a fatica.
"Lucas.." il cavaliere lo interruppe "non parlare amico mio, o morirai"
"..stai zitto e lasciami parlare, tanto lamia ora è giunta "mentre parlava il sacerdote elfo sputò schizzi di sangue. Proseguì "Voglio farti un dono..."Gli prese la mano "La mia spada, ora è la tua...fanne quello che vuoi, gettala anche via, ma sappi che è un dono prezioso, se la userai usala con saggezza. Sei un vero guerriero, adesso. Usa la tua spada per..." L'elfo morì in un grido soffocato e il suo corpo stranamente si dissolse.

Lucas pianse alcune lacrime, prese la spada nera e la sfoderò. Adesso entrambe le mani possedevano una propria spada. Il cavaliere guardò la lama della spada dell'amico e lesse le rune incise su di essa, erano le stesse rune che si ttrovavano sulla sua spada di platino.
Le due spade emanarono un bagliore violaceo. Gli occhi e la bocca del cavaliere assorbirono tale bagliore e divennero vuoti. Neri. Il volto del guerriero sembrava una mashera indossata da un fantasma.
L'uomo si butto nella mishia e alzò le spade urlando.
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MessaggioInviato: Ven Lug 14, 2006 4:12 pm Rispondi citandoTorna in cima

Correva, verso il punto da dove era partito poco prima, faticosamente, sentendo le membra pesanti come rocce, il respiro mozzato e faticoso. Doveva avere qualche osso rotto. Stavano succedendo cose che la sua mente stanca faceva fatica ad analizzare.
La voce di Sharra nella sua testa, le immagini che si sovrapponevano – il mostro che diventava Honoo, le urla di Magistra che sembravano urla di disperazione, e poi di incitamento, i giganteschi Soth che lo fissavano con i loro occhi fissi e sfaccettati, Faery che sembrava dapprima moribonda, poi più vitale.
D’un tratto lo sguardo gli si velò, tutta la piana gli apparve coperta dalle fiamme, fiamme azzurre e venefiche, fiamme rosse e gialle di fuoco reale, il fuoco che era nei suoi polmoni e nelle sue gambe.
Poi il canto, quello antichissimo della sua gente, intonato da una voce femminile non troppo allenata. La vista gli si snebbiò all'improvviso e vide Magistra, libera, trattenere il visconte con la sola forza della sua voce. Honoo stava guardando il cielo. Darth intonò un rauco controcanto insieme alla donna. Damarios era bloccato con uno sguardo terrorizzato sul volto.
Cantando, forzatamente, toccò le menti degli altri intorno a lui. Honoo aveva uno dei suoi rari sorrisi sghembi, e sembrava pernsare che non tutto era perduto, mentre colpiva il Visconte con le lame del suo mantello, e Magistra sembrava posseduta dal canto, euforica, col cuore che accelerava in continuazione il battito – accelerava a raggiungere il suo, stremato, posseduto dalla furia distruttrice delle fiamme di Sharra, la sua voce di soprano nelle orecchie, che sottolineava nel canto i colpi che lui, Magistra e Honoo stavano infliggendo a Damarios.
Sharra cantava la sua canzone, travolgente, esaltante, assordante, e faceva scomparire il dolore che il suo vecchio corpo cercava di tenere a bada. Costole rotte, i polmoni in fiamme, una mano che aveva perso sensibilità. Sogghignò incontro alla sua fine. Che venisse da Sharra o dal visconte, poco importava. Avrebbe soltanto voluto vedere Faery un’altra volta, e sarebbe stato abbastanza…
La spada annerita nella sua mano era pesante, mortalmente pesante. Un fardello anziché il prolungamento naturale di sé. Sharra stava prosciugando le sue energie troppo in fretta, troppo.
Si sedette a terra, stravolto, la spada davanti a sé. “Basta” sussurrò con voce ormai inesistente.

“Svegliati” mormorò una voce leggera nella sua mente. Gli occhi verdi di Faery gli balenarono in una remota parte della mente. “Non cedere, saremo presto ancora insieme”
Il rombo del fuoco di Sharra sovrastò la voce delicata della fanciulla diventata regina. Schiocchi e ronzii, e la dea di fiamma allentò un poco la presa.
Darth aprì gli occhi. Magistra e Honoo erano ancora alle prese col Visconte, che evocava i suoi mostri a difenderlo.
Il mondo, intorno a loro, era ancora di fiamma, blu, e poi dorata, e poi tutto era cenere intorno a lui, tranne che per i capelli di Sharra, e per gli occhi di ghiaccio della dea. “Vieni, mio campione” gli diceva la divinità del fuoco “ora tutto è nostro”
“Svegliati” ripeteva la dolce voce di Faery “e torna da me”
Si guardò intorno. Una pattuglia alata di Soth con la loro gigantesca Regina stava volando via, difendendo qualcosa, e seguita da draghi elfici e altri esseri volanti che potevano essere grifoni, o fenici, o come venivano chiamati in quel mondo… in questo mando, il suo mondo, ora.
Si alzò faticosamente, rumorosamente, e riprese a combattere contro le entità evocate dal Visconte, aiutando Magistra e Honoo. Gli si spezzò la spada. Un inutile moncherino annerito nella mano. La lanciò, distante, ed essa si piantò nel terreno. Lingue di fuoco partirono dal punto dove la spada aveva lacerato il terreno, per correre, in cerchio, intorno alla collina. Sharra urlò, insieme al Visconte e alle sue mostruose creature. Le mura della città-prigione di Damarios crollarono, sul campo di battaglia scese una coltre oscura e soffocante.
Darth cadde bocconi a terra. Le forze lo stavano abbandonando, velocemente, inesorabilmente.

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MessaggioInviato: Mar Set 12, 2006 2:50 pm Rispondi citandoTorna in cima

Improvvisamente, tutto fu buio intormo. Nonostante i fuochi che ardevano dovunque, rombando e bruciando l’ossigeno. La donna stava ancora cantando, la voce affievolita e arrochita dal fumo.
“Basta così, Figlia”
Si mise in contatto con la mente della Regina. Con la sua scorta alata era riuscita a portare lontano il suo prezioso fardello. Faery e Nihal erano al sicuro, anche se non ancora salve.
Si passò un braccio sulla fronte, per chiudere quegli occhi che non avevano palpebre. Trascorsero alcuni istanti prima che decidesse di guardarsi intorno. Una luce diafana sovrastava il campo di battaglia. Honoo era di fronte a lei, e la guardava preoccupato. Gli sorrise.
Sul volto del mago spiccavano segnali di stanchezza, e rughe profonde. “pretendi troppo dalle tue arti e dal tuo corpo” gli disse la donna, accarezzandogli il viso e poi abbracciandolo, quasi a cullarlo.
Un rantolo vicino a loro li fece riscuotere.
Darth era a terra, tremante, le mani che artigliavano il terreno bruciato.
Gli si avvicinarono. Il corpo dell’uomo era un ammasso di carne bruciata e macilenta. Lo voltarono lentamente. I suoi occhi ardevano ancora, anche se il corpo sembrava completamente distrutto.
“Dov’è lei?” riuscì a mormorare
“E’ al villaggio, con i soth e la cavalleria alata”
“Ma non è ancora libera, vero?”
Magistra e Honoo si guardarono. Finalmente il mago rispose
“No, non ancora”
“E la battaglia, è finita?”
Magistra si guardò intorno. I neri occhi d’insetto non scorgevano alcun movimento, alcun superstite, tranne loro.
“Credo di si, Roxx. Ma ci siamo soltanto noi tre, qui. Siamo ancora vivi oppure camminiamo in un altro luogo, un’altra dimensione?”
Lo stregone e il guerriero ferito sogghignarono, ognuno a modo suo.
“No, Rowena. Siamo ancora dove ci trovavamo poco fa. Il fuoco ha ridotto l’apice della collina ad un mondo a se stante, che forse non tornerà mai più come prima. Ma è lo stesso mondo di ieri, e di mille anni fa.”
“Possiamo arrivare al villaggio? Se i soth sono là” non riuscì a terminare la frase, scosso dalla tosse e dalla febbre che lo bruciava dall’interno. Magistra e Honoo captarono i suoi pensieri voglio rivedere Faery un’ultima volta .
Lo sollevarono, lentamente. Tre soth arrivarono volando, inviati dalla Regina, e li presero tra le zampe, alzandosi in volo.
“Dove sarà il Visconte, Honoo?”
“Spero nell’ultimo inferno disponibile, incatenato a Sharra e alla sua distruzione”
“Come hanno fatto a dileguarsi in quel modo?”
“Non lo so, e in questo momento non ho la forza per formulare una ipotesi fondata. Guarda: Ainilme. Riposiamoci e rigneriamoci un poco. Dopo penseremo a Damarios e ai suoi sgherri”

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MessaggioInviato: Mar Set 12, 2006 11:25 pm Rispondi citandoTorna in cima

Darth Roxx era in condizioni pietose, e Honoo non poteva fare nulla per curarlo: il suo fluido rigenerante amplifica le capacità di guarigione di un organismo vivente per alcuni minuti, a costo di un grande sforzo. Darth non sopravviverebbe alla somministrazione. Gli elfi avevano subito perdite terribili, ma mai quanto i Soth: di tutto lo sciame restavano solo gli operai nell'alveare, una sessantina di soldati e un paio di guardie reali, molto malandate. Il mago diede ordine ai superstiti di iniziare a scavare una caverna molto in profondità, sotto il campo di battaglia, e di portarvi tutti i cadaveri che potevano, tralasciando solo quelli elfici. "Lo sciame è debole ora Rowena, anche loro devono riposare e rimpolpare i ranghi, e ci vorranno mesi per tornare alla piena efficienza, ma d'altra parte, anche io ho un mucchio di lavoro che mi aspetta: ho i libri di Damarios da studiare e molti esperimenti da portare avanti..." "Insomma una vera e propria vacanza di tutto riposo, al confronto degli ultimi giorni." Honoo si mise a ridere, ma nel farlo alcuni brandelli di pelle si staccarono dal volto, ricadendo lentamente al suolo "Ecco, questo non era previsto, sembra che il mio corpo sia ridotto peggio di quanto immaginassi." Magistra fece avvicinare il suo Soth a quello di Honoo, abbastanza da accarezzargli una guancia "Te lo avevo detto. Pretendi troppo da te stesso, appena arrivati ad Ailinme ti farai un bel sonno e io..." un sordo rumore proveniente dall'addome della donna rese evidenti le sue necessità "Ecco, appunto, e io ho una fame da lupi."

Alcuni minuti dopo i tre insetti portarono al suolo Honoo, Magistra Ro e Darth Roxx "Bene, finalmente potremo curare le tue ferite fratello, e potrai rivedere la tua Faery" Darth abbozzò un sorriso "E se gli elfi non potessero curarti alla perfezione, posso sempre ricostruirti io."
Un nutrito gruppo di soldati si stava avvicinando rapidamente -Perchè vengono armati? E soprattutto chi è il vecchio dietro di loro, non l'ho mai visto prima al villaggio...- Alcuni elfi si affrettarono a portare Darth Roxx lontano, verso l'infermeria, Magistra Ro li seguì. "Qualcosa mi dice che non siete qui per congratularvi con me..." ad un cenno dell'elfo più anziano i sei soldati rimasti si avventarono su Honoo, cercando di immobilizzarlo. Il primo lo colpì ad un ginocchio con la lancia, facendo cadere lo stregone a terra; Honoo riuscì ad atterrarlo a sua volta con un calcio, ma gli altri cinque lo bloccarono al suolo, puntandogli le lance alla gola e al cuore, o almeno, dove loro credevano che fosse il suo cuore. Contrariamente ad ogni previsione i tre Soth iniziarono a scavare nel terreno per fuggire,dietro preciso ordine di Honoo. "Non importa quanti dei tuoi mostri ci siano, li stermineremo tutti, nessuno escluso." A parlare era stato l'elfo più anziano del gruppo "Io sono Daerithil, capo dell'ordine dei Druidi e tu, stai per essere giudicato per i tuoi crimini."
-Purtroppo non sono in condizione di battermi, ma se non altro, si stanno preoccupando di curare Darth...- "Sentiamo, di quali crimini mi sarei macchiato?" Daerithil fece un cenno del capo e uno degli elfi, non senza un pizzico di timore trafisse Honoo alla spalla; il mago urlò di dolore, mentre il braccio si staccava dalla spalla sbriciolandosi. "Sarà meglio per te moderare il tono della tua voce: hai violato troppo a lungo l'ordine naturale delle cose per scampare anche stavolta alla giusta punizione."

"Cosa significa questo?" Magistra aveva sentito le urla di Honoo dalla stanza di Darth, ed era fuori di sè dalla rabbia "Ha combattuto al vostro fianco, ha protetto il vostro villaggio a rischio della vita, proprio come la vostra principessa, come Thingol, come tutti noi! Perchè lo trattate così?"
"Certo! Ci ha difeso da una minaccia che lui stesso ha creato, con creature non meno abominevoli di quelle nostre nemiche ed avvelenando la foresta per chissà quanto tempo! Ma dopotutto, cosa puoi capire tu, sei solo un'altro suo abominio!" "Lei? Si è vero, lo è. Ma non per sua scelta: l'ho usata come cavia senzadarle possibilità di scelta. Non ha colpa." -Ti prego Rowena, reggimi il gioco, non cacciarti anche tu in questo guaio- la voce di Honoo le giungeva tramite lo sciame -Lo sciame è debole e loro vorranno distruggerlo. Ora come ora i Soth non resisterebbero: devi difenderli, io me la caverò in qualche modo-

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MessaggioInviato: Mer Set 13, 2006 9:56 am Rispondi citandoTorna in cima

Svelse la spada dalla cosa molto grossa con fare alquanto annoiato, quindi la vocina nella sua mente gli aprlò di nuovo: Meno divertente di quanto pensassi, amico mio...
"Io non sono amico tuo...", sussurrò Storm, e Nether pensò fosse impazzito, quindi, con un gesto della mano, l'albino lo salutò e si diresse di nuovo verso il punto dove stava puntanto prima: Honoo.
La cima della collina era avvolta da qualcosa di imperscrutabile, e il libro gli parlò di nuovo: Amic... voelvo dire, mio ospitatore, lassù sta succedendo qualcosa di strano... anzi, qualcosa di terribile. teniamocene alla larga...
"Mi domando cosa stia succedendo, epr impaurire persino una creatura coraggiosa come te...", sorrise: "Io sono molto curioso, quindi andremo lass..."
Qualcosa successe, qualcosa che non riuscì a comprendere bene ma che rimbombò nella sua testa come mille rombi di tuono.
Stordito volse lo sgfuardo alla collina e vide che fiamme e fumo si levavano dalla sua sommità.
La presenza di Honoo si era fatta debole, ma avvertiva che non era sulla collina, bensì da qualche altra parte.
"No, non puoi crepare ora...", sussurrò Storm.
Tanto lui non potrà mai liberarti da me... oramai siamo una cosa sola, amico mio, e senza di me tus ei nulla, come senza di te io sono nulla...
"No, no, no, NO!", urlò Storm, che non voleva ammettere la verità, quindi si diresse di corsa verso il luogo dove sentiva la presenza dello stregone, aprendposi un passaggio di sangue fra coloro che gli si ponevano davanti, fossero essi mostri o elfi.

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MessaggioInviato: Gio Set 14, 2006 9:07 am Rispondi citandoTorna in cima

La pianura dove era avvenuto il combattimento, un tempo verde e lussureggiate, si era in poco tempo tinta di rosso purpureo. Quel posto avrebbe conservato per sempre l’odore della morte.
Ogni zolla di terreno era occupata da un cadavere grondante di sangue in più di una parte del corpo.
Oramai, su alcuni corpi, le ferite si erano cauterizzate ed emanavano un tremendo fetore di decomposizione.

Lucas era rimasto ancora sul campo di battaglia, nonostante essa fosse terminata. Percorreva a grandi falcate quasi tutta la pianura, non preoccupandosi di non calpestare i cadaveri.
Lo spirito dentro di lui sentiva ancora voglia di combattere, di sfoderare le sue spade e uccidere, sventrare e scuoiare.
A pochi passi dalla pianura vi era un corpo che ancora si contorceva e, strisciando, cercava di fuggire dal guerriero.
Il cavaliere sguainò le due spade e infilzò al petto il moribondo.
Le punte delle due spade si toccarono e si fusero in una sola emanando il solito bagliore viola.

La spada di platino nero sembrava ancor più pregiata e accattivante della prima. In essa erano incastonate tre pietre nere opache.

Un bagliore azzurro e violastro scaturì dagli occhi e dalla bocca del guerriero, che tornarono normali. La luce si tramutò in nera e venne imprigionata nelle pietre ora luccicanti.
Lucas si svegliò come da un sonno profondo, ma ricordava tutto ciò che aveva fatto, tutto ciò che era successo, tutte le nefandezze commesse, anche a discapito degli elfi, per far perdurare di più la battaglia.
Osservò la spada e la prese dall’elsa: “Bene, è una spada bastarda” osservò “è più leggera e agile e può essere impugnata anche a due mani” la rinfoderò.

Il cavaliere nero pensò che gli altri suoi compagni fossero già al villaggio elfico, in quanto era l’unico posto dove avrebbero potuto rifocillarsi. Si avviò sul sentiero e lì vi trovò un elfo che aveva combattuto al suo fianco, lo chiamò ed egli rispose al saluto, poi aggiunse: “Fortunatamente mi ha trovato, è molto difficile per…uno come te, un non elfo…trovare il nostro villaggio, seguimi”.
Dopo qualche miglio i due trovarono il portone del villaggio che si aprì magicamente, varcarono la soglia ed entrarono nel cuore del paese elfico.
I due si separarono e Lucas si avviò verso gli alloggi in cerca dei suoi compagni, ansioso di raccontare a qualcuno competente ciò che gli era accaduto.
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