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 Tystar alle porte di Athkatla Successivo
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yanez73
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MessaggioInviato: Sab Set 17, 2011 4:32 pm Rispondi citandoTorna in cima

seguito di Tystar alle porte di Athkatla, postato ne "Il nero cancello di Athkatla"


- Accomodatevi, signori. - disse Yanez, il veggente.
Poi chiuse accuratamente la porta della saletta. Forse anche troppo accuratamente, a dire il vero.
- Dunque tu sei Tystar, principe dell'isola dei Quattro Venti. Le carte mi avevano annunciato l'arrivo di un personaggio importante, e le carte non sbagliano mai. -

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Curunir
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MessaggioInviato: Dom Set 18, 2011 6:15 pm Rispondi citandoTorna in cima

L'indice e il medio della sinistra dell'errabondo anziano che con il pollice aiuta la più ben salda mano destra nella presa del proprio bastone, ruotano fra di esse un frammento di pergamena mentre con sguardo cogitabondo segue alle parole del veggente, nei pressi dell'uscio della saletta interna...

"Un racconto pieno di eventi infausti giovane principe Tystar, davvero ardue son per voi tali scadenze, oh... ma perdonatemi ora miei signori se non mi unisco a voi, ho alcune cose da esaminare prima di metter becco in queste nuove... confido nella pazienza di voi altri..."

Un breve sguardo sospetto aleggia fra i presenti, ed è mentre i loro occhi s'incrociano che una sottile brezza offusca per un attimo gli odori e scuote lievemente i fumi fino alla porta d'ingresso della locanda. L'imperturbabile veggente e la fiera metadrago fanno il loro ingresso nella saletta senza batter ciglio, mentre il principe e l'uomo in corazza d'acciaio osservano la porta d'ingresso che si richiude lentamente e l'errabondo anziano che nella posizione in cui era ivi, è già svanito. L'uomo dalla stazza imponente annusa le variazioni d'odore causate dalla brezza e con un breve e sommesso ringhio seguito da un sorriso, osanna con orgoglio il suo fiuto che non ha perduto per nemmeno un istante la presenza in movimento di quell'errabondo anziano, che verso una precisa strada si è diretto. Attende che il principe faccia il suo ingresso suggerendogli con lo sguardo che il vecchio col bastone bisogna prenderlo così come viene, che strano e furbo, lo è un po' per tutti.

Tystar ripresa la sua solida fiducia, fa appena ingresso nella saletta interna quando sente tra le mani un frammento di carta. Con circospezione mentre il veggente è ancora di spalle l'osserva e nota che lo stesso frammento era in mano all'errabondo. Preso d'una istintiva curiosità sta per leggerlo, ma subito lo colgono le parole dell'anziano
'... confido nella pazienza di voi altri...'.
Svelto ripone il frammento con sicurezza. Lo leggerà più avanti... lontano da occhi indiscreti.
Poi, il veggente, chiuse accuratamente la porta della saletta. Forse anche troppo accuratamente, a dire il vero.


Ultima modifica di Curunir il Lun Set 19, 2011 4:22 am, modificato 2 volte in totale
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Nesrìn
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MessaggioInviato: Dom Set 18, 2011 10:26 pm Rispondi citandoTorna in cima

Nesrìn, la metadrago, aveva ascoltato con crescente entusiasmo il racconto dello straniero, prestando attenzione ad ogni singola parola. Il suo istinto le diceva che una grande avventura era alle porte, e il suo sesto senso non falliva mai. Per nulla al mondo si sarebbe lasciata scappare una simile occasione: viaggi in terre sconosciute in cerca di un oggetto misterioso ... il suo lato draconico ardeva per l'eccitazione, impaziente di iniziare la ricerca.

Entrò nella piccola stanzetta senza badare agli sguardi straniti delle persone che le stavano intorno, esibendo senza timore (anzi, con una punta di orgoglio) l'eredità che il Drago le aveva lasciato.
Un sorriso ferino si dipinse sul suo volto, mentre i suoi occhi si adattavano velocemente alla semi oscurità della stanza.
Poi, attese.

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Lorenzo Ferretti
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MessaggioInviato: Lun Set 19, 2011 2:22 pm Rispondi citandoTorna in cima

L'uomo in corazza non si impressionò minimamente alla vista della metadrago: di creature strane ne conosceva a bizzeffe, ed era egli stesso una creatura strana dopotutto...anche se in mezzo a tutti quei personaggi che conosceva appena di vista si riteneva perfettamente normale.
Dopo aver annusato l'aria con discrezione ed aver ghignato soddisfatto, si accomodò su una delle sedie presenti nella saletta, osservando poi ciascuno dei presenti con molta attenzione. Non era rilassato, anche se non vi era modo di dirlo, perchè non lo dava a vedere: aveva una strana sensazione, e teneva d'occhio ogni minimo movimento effettuato intorno a lui.
- Il veggente magari desidera illuminarci...scommetto che le carte raccontino altro, sempre se possiamo essere resi partecipi delle parole degli Dei- propose poi, facendo un gesto fluido con la mano in direzione dell'uomo con il cappello. Non c'era ironia nelle sue parole, tranne forse nell'ultima affermazione.

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yanez73
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MessaggioInviato: Mar Set 20, 2011 5:37 pm Rispondi citandoTorna in cima

- Dite bene, signore! - annuì il veggente - le carte hanno sempre qualcosa da dire. Oserei dire che sono logorroiche, almeno per chi le sa ascoltare! - aggiunse.
Attraversò la saletta, diretto alla tavola, dove tutti avevano appoggiato i boccali che l'oste si era affrettato a riempire di nuovo.
Passando alle spalle del principe lo urtò leggermente e subito si scusò. A vanto della sua abilità posso aggiungere che nessuno dei presenti, Tystar compreso, si accorsero dell'abile borseggio. Yanez, tuttavia, non mirò al borsellino del principe, che pure sarebbe stato alla sua portata, ma al piccolo pezzo di pergamena che l'errabondo anziano aveva appena passato a Tystar; e lo fece sparire tra le sue vesti.
Si sedette e cominciò a mescolare un mazzo di carte che era comparso quasi prodigiosamente tra le sue mani. Le sue dita agili e scarne, quasi scheletriche, catturarono l'attenzione dei presenti con l'abilità che esibirono nell'operazione. Nessuno, però, sarebbe stato in grado di precisare di quale tipo di carte si trattasse: anche se a una prima occhiata il mazzo pareva quello regolementare, a guardare bene le figure erano deformi e inquietanti, e le carte numerate arrivavano fino al diciassette. Yanez le dispose sulla tavola in forma di pentacolo. Le studiò.
- Le carte parlano chiaro, principe. - dichiarò alla fine - E dicono che sei capitato nel posto giusto. Risponderanno a una delle tue domande, ma a una sola. Quindi, ti consiglio di ponderare con attenzione quello che chiederai. Preferisci sapere il luogo in cui trovare l'Orchidea Celeste e cedere al ricatto dei rapitori o il luogo in cui è stata portata la tua fidanzata Klara? -

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Tystar
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MessaggioInviato: Lun Set 26, 2011 12:52 pm Rispondi citandoTorna in cima

Tystar guardò con molta attenzione le carte, è rimase affascinato da questa prodigiosa lettura.
Si prospettava davanti a sé una grande opportunità.
Era da troppo tempo che la sua ricerca andava avanti senza risultati, e il rischio di arrivare a fine termine senza l’Orchidea Celeste e di perdere per sempre Klara si concretizzava sempre di più.
Nella sua mente era ovvio doveva cogliere l’occasione al volo, e puntare tutto sulla lettura delle carte.
A questo punto Tystar con sguardo serio e grave si rivolse al veggente
“Ascoltami veggente, la tua maestria non dovrebbe lasciarmi dubbi ma, ora più che mai ripongo il mio destino e quello della mia amata nella tua divinazione cartomantica. Non posso perdere altro tempo e non ho diritto a errori. Se il tuo aiuto sarà proficuo, troverai in me un ottimo alleato leale e riconoscete…” E mentre finiva la sua frase Tystar con gesto fulmineo sfoderò il suo coltello e lo piantò direttamente sulla carta rappresentando una figura deforme della morte con la falce e proseguì “…Ma se la tua interpretazione si avverasse sbagliata troverai in me il nemico che non avresti mai voluto avere…”
Tutti rimasero di stucco alla reazione minacciosa di Tystar, d’altronde la loro accoglienza era stata fin qui pacifica. Ma Tystar aveva disperatamente bisogno di aiuto e non poteva permettersi di essere deviato dal suo obiettivo e con quel gesto voleva solo rimarcare la sua determinazione.

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”Ascoltate!
Se accendono le stelle,
vuol dire che qualcuno ne ha bisogno?
Vuol dire che qualcuno vuole che esse siano? "
...
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Lorenzo Ferretti
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MessaggioInviato: Lun Set 26, 2011 2:00 pm Rispondi citandoTorna in cima

- La tua determinazione è commovente, Tystar- così parlò l’uomo corazzato alzandosi in piedi e piantandosi di fronte al principe: lo superava di una testa in altezza,- e in te vedo un animo valoroso e nobile. Ma hai ancora molto da imparare sulle persone. Le carte raccontano ciò che vogliono e difficile è leggere nella nebbia delle loro rivelazioni. Questo è quello che so. E nel caso ti trovassi a fare la scelta errata non potresti incolpare nessuno, giacché il Fato è imprevedibile: e uccidere il Veggente non sarebbe una soluzione ai tuoi problemi, e ne ricaveresti null’altro che dolore probabilmente. Dal canto mio, ti dirò che sono disposto a fare tutto quanto è in mio potere, in modo che la bilancia del Fato possa pendere dalla tua parte. Quindi, la tua scelta sarà la mia: ho deciso che ti accompagnerò in entrambi i casi.
L’uomo corazzato guardò i presenti uno ad uno, piantando poi nuovamente gli occhi in quelli del principe. Poi, con un movimento rapido, estrasse il pugnale con ancora infilata la carta. Staccò dalla lama quest’ultima, e la rimise delicatamente dov’era prima.
- Ad ogni modo ti stai allarmando per niente, le carte non hanno ancora parlato; e si da il caso che il nostro buon Veggente qui sia un maestro nell’interpretare il volere degli Dei. Non hai di che preoccuparti.
Fece un gesto, invitando Tystar a fare la sua domanda alle carte. Poi, mentre si voltava per tornare a sedere, mormorò in modo che solo il giovane potesse sentirlo.
- Testa e cuore, Tystar, testa e cuore…

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Nesrìn
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MessaggioInviato: Mar Set 27, 2011 8:45 pm Rispondi citandoTorna in cima

Nesrìn assistì divertita al quel battibecco fra uomini, osservandoli incuriosita. Davvero non si spiegava la ragione di tutta quella tensione.
Di lì a poco sarebbero entrati nel vivo dell'azione, e non c'era motivo di perdere tempo a preoccuparsi per delle sciocchezze.

Ignorando le inutili formalità, parlò per la prima volta da quando era entrata nella stanza. Il timbro della sua voce era molto particolare: ricordava il sibilo di un serpente.

- Conoscere il futuro, ti fa perdere tutto il divertimento. -

Una breve risata, in cui la metadrago fece mostra dei suoi canini affilati. Poi, voltandosi verso Tystar, continuò.

- Coraggio, fa la tua domanda ... Prima che il mio animo volubile decida di incenerire quelle povere carte. -

Un ampio sorriso le increspò le labbra. Stava scherzando. O almeno così pareva.

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Ultima modifica di Nesrìn il Mer Ott 05, 2011 10:30 pm, modificato 1 volta in totale
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yanez73
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MessaggioInviato: Mer Ott 05, 2011 9:22 pm Rispondi citandoTorna in cima

Yanez raccolse le carte e si alzò in piedi. Solo una figura era rimasta sulla tavola: quella della Morte, armata di falce, squarciata al centro dal coltello del principe. Il viso affilato del veggente era pallido; l'uomo appariva scosso. Alzò gli occhi neri su Tystar, in piedi davanti al tavolo.
- No, mio signore. - disse con fermezza - Le cose non funzionano, così. La tua leggerezza nei confronti della divinazione mi turba e mi fa dubitare dell'alto compito affidatomi. Ho messo al tuo servizio un'arte più rara e preziosa di quanto tu possa immaginare. So che questo non sempre viene apprezzato; ma desidero che sia almeno compreso. -
Così dicendo sollevò la carta dal tavolo e tutti notarono la chiazza di sangue che si era formata sulla superficie di legno, sotto la figura armata di falce.
Yanez unì la carta al mazzo, lo mescolò, lo aprì sulla tavola e tutti videro con meraviglia che nessuna carta appariva forata. Il veggente lo fece sparire in una delle tasche.
- E adesso, signori - disse - vi prego di scusarmi. -
Si diresse verso la porta e tornò nella sala principale della taverna. Si avvicinò al camino e prese la pergamena che l'anziano Curunir aveva passato al principe poco prima. La spiegò con cautela e, alla luce della fiamma, lesse:

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MessaggioInviato: Gio Ott 06, 2011 3:14 pm Rispondi citandoTorna in cima

S'udì fra i tavoli della taverna "Derubati... forse se lo meritavano quegli ingrati... hanno anche cenato senza spendere un soldo, chi ci ha rimesso a conti fatti?... aaahh...". L'oste era indiavolato. Alcuni nuovi clienti della locanda avevano tacciato il suo buon garzone e persino lui di ordir tresche atte a derubar i viandanti occasionali. Li aveva già mandati a porre altrove simili ingiurie, ma continuava a farneticarci sopra ad alta voce... forse, per trarre in fallo qualcuno... in fondo quei tizi, seppur vanesi parevano onesti, e dunque quasi certamente erano stati derubati lì dentro, ma a parte due uomini di ventura dalle poche parole, un trio di festanti ubriaconi, un ragazzino mendicante e un duo di abituali commensali chi poteva davvero essere stato?

Comunque, sfruttando il centro d'attenzioni creato dall'oste, alla luce della fiamma del camino il veggente, dispiegò con cautela la sua personale... di refurtiva...
"Se in tal cerchia vanificate son state le vostre speranze o le vostre convinzioni, non disperate... andate solo ai moli di Athkatla e al giovanotto guercio con una scimmia e tre passerotti, che s'aggira al Vicolo delle Monete di Vetro ditegli che... ... Kamùh è astemia. ".
Finita la lettura un lieve baluginìo violaceo seguito da una fiammella consumò rapidamente la pergamena terminando con uno sbuffo privo di vapore e di odore.
Yanez trasalì, ma nessuno per fortuna... data la confusione... sembrò d'aver visto nulla.
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MessaggioInviato: Dom Ott 09, 2011 8:25 pm Rispondi citandoTorna in cima

Yanez si ripulì sulla giacca le dita sporche di fuliggine, pensieroso. Poi si calò sugli occhi il cappello, prese il mantello che aveva gettato sulla sedia e si avviò verso la porta della locanda. Passando dietro agli ubriaconi sfilò con un gesto abile una borsa dalla tasca di uno di loro. Non era una borsa qualsiasi: era la borsa che l'uomo, fingendosi ubriaco, aveva sfilato a sua volta dalla tasca degli sfortunati avventori che erano stati derubati poco prima.
"Rubare a un ladro non è rubare, in fondo" sogghignò il Veggente tra sè e sè "è solo un gioco più divertente e pericoloso di tanti altri." Aprì la porta della locanda. La pioggia non cadeva più.
Yanez uscì nel buio della notte e si avviò verso i moli di Athkatla, deciso a trovare il giovanotto guercio con la scimmia di cui parlava la pergamena dell'errabondo anziano. Aveva fatto, però, solo pochi passi quando sentì un'esclamazione alle sue spalle. Si voltò e...

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Lorenzo Ferretti
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MessaggioInviato: Lun Ott 10, 2011 11:31 am Rispondi citandoTorna in cima

"Non crederai di andare da solo in giro per la città, Veggente..." era l'uomo corazzato a parlare. Dietro di lui apparve, come dal nulla, la metadrago."Mi sembra di aver già accennato prima al fatto che ho intenzione di saperne di più su questa faccenda, quindi gradirei sapere anche io cosa c'era scritto su quella pergamena" un sorriso furbo si dipinse sul volto dell'uomo."Invece di fare ciascuno per conto proprio, potremmo..."lanciò un rapido sguardo alla metadrago"...unire le forze, che te ne pare? Onde evitare delle spiacevoli sorprese per tutti.
L'uomo corazzato fissò attentamente Yanez, in attesa di una risposta.

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MessaggioInviato: Lun Ott 10, 2011 7:33 pm Rispondi citandoTorna in cima

Nesrìn sorrise compiaciuta.
Quella situazione stagnante aveva cominciando ad annoiarla, ma l'intervento dell'uomo in armatura e la strana lettera dalle parole oscure, avevano infine risollevato il suo interesse.
Parlò con tono sicuro, che non ammetteva repliche.
- Non ho ascoltato la storia del principe per semplice diletto. Sappiate quindi, che non rimarrò qui far nulla mentre voi mi rubate tutto il divertimento! -
Spostò lo sguardo, che fino ad allora era stato fisso sull'uomo corazzato, verso il Veggente.
- E comunque ... non si rifiuta mai l'aiuto offerto da un Drago. Altrimenti, si rischia di finire bruciati. -
Sorrise di nuovo. Anche questa volta fu impossibile capire se stesse scherzando.

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Emma Norton
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MessaggioInviato: Mar Ott 11, 2011 7:14 am Rispondi citandoTorna in cima

In genere le locande attirano qualsiasi persona che non sia misantropa o astemia, ed Emma Norton non era nessuna di queste cose. Chi avrebbe incontrato non aveva importanza, chi non avrebbe ucciso, quello era ancora da decidere.. Ma oggi era là per un motivo e a sfogare i suoi istinti ci avrebbe pensato in seguito.
Se c'erano persone davanti la locanda neanche le guardò in faccia, le evitò come vasi da notte maleodoranti masticando sentimenti di fastidio e nausea risputati in acidi occhiate per chi non si scansava; e così barcollando a destra e a sinistra urtò - chissà se apposta o senza motivo - l'uomo in armatura e aprì la porta dell'osteria.

In lei c'era tutta la frenesia di chi ha in mente qualcosa e nessun freno per averla, la goliardica smorfia di soddisfazione stampata sul viso violaceo
senza segni del crudele tempo. Invidiata e odiata, come tutte le creature che hanno troppo e pretendono ancora. Eppure, guardando quegli occhioni neri senza fondo, a nessuno verrebbe mai in mente di aggiungerci un aggettivo scortese... Solo uno forse, che è anche la ragione di tanta rabbia, timore e sospetto.
Negatività.. E in un mondo dove il negativo è sinonimo di femminile il tutto si traduce in un sensuale sguardo che da dire ha tanto ma nulla lascia se non piacevoli e peccaminosi pensieri, inconfessabili per chi sa mentire a se stesso. Questa è Emma Norton, o almeno quello che si vede la prima volta.

Fatti i suoi passi misurati ed eleganti, la ragazza si avvicinò al tavolo e accennato un inchino del capo a mo' di saluto abbassò il viso in cerca di qualcosa nel portatessere. Leggere le mani scivolarono su quelle carte, dalla licenza da sicario a quella da evocatrice di anime smarrite, sulla targa da schiavista ed ecco che infine spuntò, insanguinato, il titolo di cantastorie. Lo pose sul bancone, passandolo all'oste.

"Quel palco è vuoto e lo reclamo. Vitto e alloggio come da contratto, e a voi spetta il resto." Disse indicando col pollice un palco di legno in disuso.

Per negligenza o a causa delle macchie rosse piuttosto fresche sul tesserino, l'oste abbassò lo sguardo e non fece domande.. il suo tacito assenso accompagnò lo sciacquio di un boccale sporco. Come da prassi, l'affare andava concluso con una bevuta e ormai padrona Emma Norton si servì da sé rubando una bottiglia di rum e stravaccandosi vicina al fuoco, su un cuscino più grande di lei.





OT
Scusate ma non ho resistito all'idea di sporcarvi il topic Twisted Evil tanti saluti e buona continuazione Laughing

_________________
***
Ora posso anche morire, ho avuto tutto quello che volevo.
Anzi, rimango ancora un po' a burlarmi di voi.


***
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yanez73
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MessaggioInviato: Gio Ott 13, 2011 9:08 am Rispondi citandoTorna in cima

Yanez stava per rispondere ai due interlocutori quando una donna entrò nella taverna, urtando l'uomo grande e grosso. Era avvolta in un'improbabile boa di volpe, in dissonanza assoluta con l'ambiente e con l'epoca descritta.
"Quella donna mi sembra di averla già vista" riflettè "in altri tempi e in altri pbf. Prima o poi le leggerò le carte. O le ruberò il portafoglio. O tutte e due le cose. Bah! La mia vita è davvero fin troppo avventurosa!"
Scrollò le spalle e riportò la sua attenzione sull'uomo e la donna di fronte a lui.
- Io di solito lavoro da solo... - cominciò. Poi vide le loro espressioni e cambiò prudentemente la frase successiva.
- ...ma, in questo caso, farò un'eccezione! - concluse.
Si incamminò verso i moli.
La notte era buia e frizzante, ma il luogo non era del tutto deserto. Un uomo in abiti da marinaio era in piedi su una banchina.
I tre gli si avvicinarono...

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