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 UNA RACCOLTA DI RACCONTI FANTASY Successivo
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willoworld
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MessaggioInviato: Dom Mag 09, 2010 1:40 pm Rispondi citandoTorna in cima

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Scrivo fantasy da quando avevo 15 anni, ma preferisco pensarmi un menestrello che uno scrittore... un menestrello virtuale...

In questo libro, scaricabile gratuitamente a questa pagina ho raccolto 28 racconti di genere prettamente fantasy. Ve lo propongo per sapere cosa ne pensate. Le mie influenze del genere sono state: Tolkien, Moorcoock, Brooks, Eddings, Zimmer Bradley e Turteldove.

Anche se col tempo ho incominciato a scrivere un po' di tutto (ultimamente mi piace molto il cyberpunk), ritorno sempre molto volentieri al genere fantasy... e' come un bagno rilassante, in una giornata fredda d'inverno..

Ciao! Wink
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DarkShrakan
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MessaggioInviato: Dom Mag 09, 2010 10:51 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ottimo. E' bello sapere che in italia non ci sono solo analfabeti ma anche persone che si dedicato alla lettura e alla scrittura.
E' bello anche sapere che questa gente si dedica a diverse tipologie di racconti, non solo fantasy. Tutti i generi ti danno cultura, ed è un arricchimento in più conoscerli tutti Wink

appena torno dal mio viaggio lo scarico e me lo leggo^__^

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<<Il rumore non può imporsi sul rumore. Il silenzio sì>>
Mahatma Gandhi

Dici che ciò che vedi nei sogni accade solo nella tua mente e non è reale, ma per quanto ne sai tu anche la realtà potrebbe essere un sogno.
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Urlic
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MessaggioInviato: Dom Mag 09, 2010 11:06 pm Rispondi citandoTorna in cima

Già il titolo ispira molto, lo scaricherò e lo leggerò, ma non è in vendita nelle normali librerie?

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Il paradiso lo preferisco per il clima, l'inferno per la compagnia.

L'universo è un posto molto grande e, qualsiasi cosa accada, nessuno sentirà la tua mancanza...

La saggezza è l'inizio della paura.
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willoworld
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MessaggioInviato: Lun Mag 10, 2010 9:08 am Rispondi citandoTorna in cima

Beh, ho una mia personale visione profetica del futuro dell'editoria, e non solo riguardo ai libri. Internet sta cambiando il modo di far fruire le opere e credo che ogni comunicatore abbia il dovere di approfittarne. L'Ipad sta aprendo la strada verso un nuovo modo di leggere e presto le altre marche andranno dietro ad apple... gli e-book reader costano sempre meno e faranno la fine degli mp3 reader... la carta ha i giorni contati...Razz Credo molto nella condivisione on-line, nel fenomeno sharing e torrent, e in quanto utente di quest'ultimo medium definito illegale, mi sento in dovere di divulgare liberamente le cose che faccio, altrimenti mi sentirei un po' bastardo:P

Il libro cartaceo non esiste ancora... forse in futuro lo pubblicherò attraverso uno dei servizi di autopubblicazione on-line...
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Milamber
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MessaggioInviato: Lun Mag 10, 2010 6:10 pm Rispondi citandoTorna in cima

willoworld ha scritto:
Beh, ho una mia personale visione profetica del futuro dell'editoria, e non solo riguardo ai libri. Internet sta cambiando il modo di far fruire le opere e credo che ogni comunicatore abbia il dovere di approfittarne. L'Ipad sta aprendo la strada verso un nuovo modo di leggere e presto le altre marche andranno dietro ad apple... gli e-book reader costano sempre meno e faranno la fine degli mp3 reader... la carta ha i giorni contati...Razz Credo molto nella condivisione on-line, nel fenomeno sharing e torrent, e in quanto utente di quest'ultimo medium definito illegale, mi sento in dovere di divulgare liberamente le cose che faccio, altrimenti mi sentirei un po' bastardo:P

Il libro cartaceo non esiste ancora... forse in futuro lo pubblicherò attraverso uno dei servizi di autopubblicazione on-line...


condivido pienamente. E ti faccio i miei complimenti per il libro Wink

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« Pe giudicà l'altri non basta esse come loro.. bisogna esse mejo, e più sei mejo e meno te viè da giudicà »
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willoworld
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MessaggioInviato: Lun Mag 10, 2010 7:00 pm Rispondi citandoTorna in cima

Grazie Milamber Razz
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SteamWarlock
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MessaggioInviato: Lun Mag 10, 2010 8:56 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ho letto i primi racconti, e ho notato un po di errori un po da principianti sopratutto nel primo

1)mai utilizzare la terza persona onniveggente rovini solo la storia nel fantasy si usa o la prima persona o la terza persona fissa.
2)Ti consiglio di togliere alcuni pezzi che rovinano la storia esempio nel bel mezzo della battaglia non puoi metterti a parlare di cosa diceva il protagonista hai suoi amici nella taverna e blablabla...... fai solo perdere il filo della battaglia.
3)Non usare metafore quando non ce ne bisogno esempio “stava già danzando” “il ritmo” usa il termine giusto non delle metafore, le metafore vanno messe solo quando non puoi mettere nient'altro
4)Descrivi un po di più il tutto paesaggio e il resto, ricordati che più dettagli metti più nella mente del lettore la scena sembrerà realistica

Questi sono i consigli che ti do per il primo racconto poi te sei libero di seguirli o di fregartene ma ricordati che queste regole esistono.
Come disse un tale "il miglior consiglio e una critica"
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willoworld
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MessaggioInviato: Lun Mag 10, 2010 9:27 pm Rispondi citandoTorna in cima

Ed io ti ringrazio Steam Warlock... perche' hai preso del tempo per leggere e commentare... ti confesso di aver incominciato ad ignorare le regole qualche anno fa, per il semplice fatto che il gioco che mi piace giocare (quello della composizione) e' un gioco di cui voglio io dettare le regole. Questo paradigma mi da' gioia, la gioia di scrivere senza competere, senza dover dimostrare niente. Credo anche che solo chi ha il coraggio di andare un po' contro le regole ha la possibilita' di raggiungere certi obbiettivi, provando, sperimentando, cercando le dissonanze come potrebbe fare un musicista annoiato dei soliti quattro quarti. Bada bene, non parlo di obbiettivi come il successo, ma di cose che reputo molto piu' preziose, come il conoscersi, il trovarsi...

Ti confesso che non amo le critiche. Questo non vuol dire che non reputi estremamente presioso il tuo commento, anzi. Non amo fare le critiche. Non critico mai nessuno. Porto avanti una community di creativi e la mia filosofia e' quella di dare spazio a tutti, incoraggiando sempre gli autori. Questo non vuol dire che il mio sia un buon metodo, e' semplicemente il mio... In questo modo ho lanciato diverse persone che senza un briciolo di autostima sono riuscite a tirare fuori diverse cose carine.

Quando lessi per la prima volta le 40 regole dello scrittore di Umberto Eco, estratte se non ricordo male dal libro Le Bustine di Minerva, sorrisi. Pur comprendendo le sue ragioni, non riuscivo ad accettare (e continuo a non accettarlo) il fatto che qualcosa come "il raccontare storie" potesse avere delle regole cosi' precise e forzate. Ed io che pensavo che la matematica fosse l'unica scienza esatta!

Riconoscendo i miei limiti, mi sono chiesto: che faccio? Sto alle regole oppure vado per la mia strada, seguendo la mia pancia? Ho scelto la seconda via. Ti confesso che mi piace. Rileggo spesso le mie cose e ci trovo errori, a volte le correggo, piu' spesso le lascio invariate perche' in questa maniera le sento piu' mie.

Spero di averti fatto capire il mood col quale mi piace fare le cose che faccio. E' un mood rilassato, senza pretese, come un buon vecchio blues...

Un saluto, con la speranza che le altre cose ti convincano di piu' Smile)))
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MessaggioInviato: Mar Mag 11, 2010 5:18 am Rispondi citandoTorna in cima

SteamWarlock ha scritto:
Ho letto i primi racconti, e ho notato un po di errori un po da principianti sopratutto nel primo

Confesso che dopo aver letto la recensione più parca d'accenti e di acca della storia della critica letteraria la curiosità di leggere questa raccolta ha avuto la meglio.

Dal momento che WW ama le critiche, specie quando non richieste, andrò in ordine inverso, partendo dalla critica della critica per giungere alla critica dei primi racconti.

SteamWarlock ha scritto:
1)mai utilizzare la terza persona onniveggente rovini solo la storia nel fantasy si usa o la prima persona o la terza persona fissa.
Hai dimenticato di specificare che il fantasy a cui fai riferimento tu si chiama telegiornale. Nel fantasy, come in ogni altro genere letterario, si usa la persona più consona alla storia, nonchè più congeniale all'autore.

SteamWarlock ha scritto:
2)Ti consiglio di togliere alcuni pezzi che rovinano la storia [...] fai solo perdere il filo della battaglia.
Io la chiamo sincope, rompe il ritmo e, a meno di casi di ADHD, se ben usata non dovrebbe creare problemi. Il problema risiede piuttosto nel fatto che la sincope in questione era davvero lunga.

SteamWarlock ha scritto:
3)Non usare metafore quando non ce ne bisogno esempio “stava già danzando” “il ritmo” usa il termine giusto non delle metafore, le metafore vanno messe solo quando non puoi mettere nient'altro
Qualcuno sta forse cercando di sostenere che la Bibbia, l'Iliade, l'Odissea, l'Edda, l'Eneide, etc... etc... per non parlare del Signore degli Anelli o della saga di Elric sarebbero da riscrivere perchè non hanno usato i termini esatti in prima battuta? Rolling Eyes
Le metafore si usano per dare una nuova dimensione al testo, indipendentemente dalla necessità di dover usare una parola diversa dal termine scientifico.

SteamWarlock ha scritto:
4)Descrivi un po di più il tutto paesaggio e il resto, ricordati che più dettagli metti più nella mente del lettore la scena sembrerà realistica
Ecco, questo si. Ricordati che più dettagli metti più sembrerà una lista della spesa. In considerazione di questo magico effetto, descrivi lo stretto necessario per la tua storia e fai comodamente uso di metafore appropriate per ridurre l'elenco di perifrasi roboanti.

Sinceramente, i racconti non sono male. Io li paragonerei a cristalli un po' grezzi. Le idee sono buone, ma, secondo il mio parere, è mancata quella dose di olio di gomito per levigare continuità e ritmo.

Per esempio, all'inizio ci sono due paragrafi senza alcuna continuità.

La sua spada si chiama Gilda, e può considerarsi un’estensione del suo corpo. Questo è il fine ultimo del guerriero; diventare tutt’uno con la propria arma.
Udrien osserva il nemico avvicinarsi, ne studia i movimenti, respira cercando il ritmo. Il ritmo è tutto nella battaglia. Saper seguire il ritmo significa portare la danza della morte, saper anticipare o ritardare il battito significa prendersi un bel vantaggio.


Una possibile maniera per connetterli potrebbe essere:
Udrien osserva il nemico avvicinarsi, ne studia i movimenti, respira cercando il ritmo. Il ritmo è tutto nella battaglia. Seguire il ritmo significa portare la danza della morte; anticipare o ritardare il battito significa prendersi un bel vantaggio (condurre la danza?). Ed in questa danza, Gilda, la sua spada, è un’estensione del suo corpo.
Questo è il fine ultimo del guerriero: divenire tutt’uno con la propria arma nel fluido scorrere della battaglia.


Per quel che concerne il ritmo, la sincope nello scontro è un ottimo esempio:
La bestia fa un passo indietro. Forse è infastidita. Forse per la prima volta conosce qualcosa che si chiama paura.
La paura è sorella e meretrice. Questo usa dire Udrien ai suoi commilitoni, nelle serate balorde alla taverna del drago. Non ci si può fidare della paura, ma a volte è proprio lei che ti salva la pelle. E come una sorella ti rimane accanto anche se non la vuoi. E come una meretrice, ti chiede il prezzo quando meno te lo aspetti.
Il colpo è una finta, un battito sincopato nel ritmo.


La sincope è ottima ma lunga.
La bestia fa un passo indietro. Forse è infastidita. Forse per la prima volta conosce qualcosa che si chiama paura.
La paura è sorella e meretrice. Usa dire Udrien ai suoi commilitoni nelle serate balorde alla taverna. Non ci si può fidare della paura: ti rimane appiccicata come una sorella, e come una meretrice domanda il conto quando meno te lo aspetti. A volte, tuttavia, è proprio la paura a salvarti la pelle.
Udrien scatta. Il colpo è una finta, un battito sincopato nel ritmo.


Oltre alla continuità ed al ritmo, ci sono piccoli passaggi che, personalmente, taglierei o riformulerei:
- ovvi: Udrien è il suo nome, ma questo l’essere non lo saprà mai.
- improvvise cadute di registro: Chi è questa volta? Cosa è che si avvicina? A Udrien non interessa.
- ossimori piovuti dal nulla, usati una volta senza alcuna conseguenza sul resto della storia: Una nefandezza del deserto incontaminato
- ripetizioni concettuali che aggiungono poco alle descrizioni: Ha una coda lunga e dentata, come quella di un rettile, ma la sua corteccia ricorda quella ispida dei rinoceronti. Eppure è un essere massiccio ma guizzante, il folle incrocio tra un coccodrillo, un verro e una nutria. Le sue proporzioni però sono quelle di un elefante. (rettile e rinoceronte riassumono già largamente le idee di massiccio, guizzante, coccodrillo, verro, nutria ed elefante).

Infine ridurrei la quantità di "E","Eppure","Però" e via dicendo. Nel tuo stile secco e breve queste congiunzioni sono l'equivalente di pidocchi tra i denti del pettine.

Ad ogni modo, per il forum ci sono autori veri in carne ed ossa che sapranno sicuramente darti consigli migliori dei miei (e sono certo che non mancheranno di farsi quattro risate del mio vano tentativo).

_________________
Non voglio più amici, voglio solo nemici
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willoworld
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MessaggioInviato: Mar Mag 11, 2010 9:59 am Rispondi citandoTorna in cima

Grazie X.

Non fermatevi pero' al primo raccontino che e' poco piu' di un'intro... Le storie su Udrien le scrissi per omaggiare Howard, che mi divorai in gioventu'. I riferimenti a Conan sono fin troppo evidenti. Gli altri racconti mischiano la sword and sorcery con un po' di erotismo. Mi interessa piu' sapere cosa vi lasciano a livello emotivo che la vostra opinione sullo stile, del quale, come ho gia' detto, conosco i miei limiti...

Ciao e buona giornata!!Smile)
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Akhayla
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MessaggioInviato: Mar Mag 11, 2010 10:28 am Rispondi citandoTorna in cima

Io ho letto una novantina di pagine, poi ho smesso (perché erano le 2 di notte, non per altro Laughing )
Ti posso dire le mie impressioni fino ad ora. Se sono critica non ti spaventare, è perché vedo del potenziale che può essere migliorato.

1) Ci sono alcuni errori di battitura che a una prima rilettura sono più che visibili, già dalla prima pagina.
2) Non anticipare troppo con il narratore onniscente. IMHO, in una storia (o un ciclo di storie) è bello quando il passato del personaggio, le origini, il modo di pensare, traspaiono da ciò che dice e dalle sue azioni, anziché dal narratore. Ovviamente, se sono cose impossibili da tradurre in parole o azioni, ricorrici pure. Ma più anticipi le cose senza dare gusto di scoprirle, meno interessante diventa il libro. Diventa solo una cronistoria.
3) La parte (adesso non ricordo il titolo, ma era proprio il primo della lista) in cui parli in prima persona (narri l'infanzia di Udrien) è forse la migliore che ho letto finora: la più scorrevole e la più interessante (non che le altre facciano schifo, ma a paragone vince questa). Il consiglio che ti do anche in merito a quanto scritto sopra: prova a esercitarti a narrare un po' in prima persona, anche con altri racconti, dove il narratore onniscente (che è sempre una bella tentazione) non appare e se lo fa, stona orribilmente. E' un allenamento, in modo da usare il narratore solo e se davvero serve, e se il suo intervento è vitale per la comprensione della storia. Il resto si narra, si accenna, si fa capire, si lascia intuire. Il lettore non è stupido, comprende gli intrecci, quindi lasciagli il gusto di scoprire o fare le sue ipotesi. Poi chissà: magari trovi che lo stile in prima persona ti viene più congeniale. Insomma, prova a tentare più strade e vedi se le storie e la loro narrazione si sposano bene con lo stile.
4) Lo stile non dispiace, anche se a volte appesantisci con aggettivi e similitudini dove non serve (te l'ha fatto già notare X). A volte mischi i pensieri di uno e dell'altro personaggio nello stesso paragrafo. Se devi spiegare più punti di vista, stacca le due parti, altrimenti il lettore si perde.
Le sincopi non sono male, ma non devono diventare protagoniste della narrazione. Massimo due-tre righe nell'azione, se no si perde il filo del discorso. (Bella, comunque, la metafora paura=sorella e meretrice. Mi piace.)
La lettura tutto sommato è piacevole. Alcuni finali però sono un po' campati per aria. Es. nel primo: dopo sconfitto il mostro, liquidi il finale in tre righe che è una mera sequenza di azioni. Il protagonista viene oscurato (la sua soddisfazione? I suoi pensieri?).
Ecco un altro punto che secondo me (e sempre secondo me) ci vuole: il protagonista si deve sentire e non sempre attraverso il narratore che dice i suoi pensieri. Rendilo attivo, con qualche suo pensiero (io ad esempio li metto in corsivo o tra "") quasi in modo che si senta la sua voce, la sua mente, e il lettore lo "senta" più presente. I pensieri, messi al punto giusto, sottolineano molti concetti, danno respiro alla narrazione e rendono molto più vivo il personaggio, rendendone partecipe il lettore.

Continuerò la lettura stasera asd2

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Piccolo angelo bellerrimo crudele sanguinario...

Io sono una creatura del Caos. Ma dal Caos nasce la saggezza, e dalla saggezza il potere.

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SteamWarlock
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MessaggioInviato: Mar Mag 11, 2010 3:38 pm Rispondi citandoTorna in cima

SteamWarlock ha scritto:
Ho letto i primi racconti, e ho notato un po di errori un po da principianti sopratutto nel primo

Confesso che dopo aver letto la recensione più parca d'accenti e di acca della storia della critica letteraria la curiosità di leggere questa raccolta ha avuto la meglio.

si e vero, ieri ero un po stanco si vedeva? Laughing

1)mai utilizzare la terza persona onniveggente rovini solo la storia nel fantasy si usa o la prima persona o la terza persona fissa.
Hai dimenticato di specificare che il fantasy a cui fai riferimento tu si chiama telegiornale. Nel fantasy, come in ogni altro genere letterario, si usa la persona più consona alla storia, nonché più congeniale all'autore.

L'autore può usare ogni punto di vista che vuole, però la terza persona onniveggente non offre alcun vantaggio a differenza degli altri.

2)Ti consiglio di togliere alcuni pezzi che rovinano la storia [...] fai solo perdere il filo della battaglia. Io la chiamo sincope, rompe il ritmo e, a meno di casi di ADHD, se ben usata non dovrebbe creare problemi. Il problema risiede piuttosto nel fatto che la sincope in questione era davvero lunga.

esatto “se usata bene”

3)Non usare metafore quando non ce ne bisogno esempio “stava già danzando” “il ritmo” usa il termine giusto non delle metafore, le metafore vanno messe solo quando non puoi mettere nient'altro
Qualcuno sta forse cercando di sostenere che la Bibbia, l'Iliade, l'Odissea, l'Edda, l'Eneide, etc... etc... per non parlare del Signore degli Anelli o della saga di Elric sarebbero da riscrivere perché non hanno usato i termini esatti in prima battuta? Rolling Eyes
Le metafore si usano per dare una nuova dimensione al testo, indipendentemente dalla necessità di dover usare una parola diversa dal termine scientifico.

Non puoi fare questi paragoni! e come dire che il Crust non è bello come il blues, sono due cose diverse.
Per quanto riguarda Tolkien bhe..... i sui libri hanno molti problemi ma di certo non riguardano il fatto che sono scritti male anzi.
In elric si usano molte metafore però vengono messe in punti dove ce ne bisogno e poi devi contare che si utilizza una tecnica diversa

4)Descrivi un po di più il tutto paesaggio e il resto, ricordati che più dettagli metti più nella mente del lettore la scena sembrerà realistica
Ecco, questo si. Ricordati che più dettagli metti più sembrerà una lista della spesa. In considerazione di questo magico effetto, descrivi lo stretto necessario per la tua storia e fai comodamente uso di metafore appropriate per ridurre l'elenco di perifrasi roboanti.

io non intendevo di infilare tutti i dettagli alla (autocensura) di cane ma piano piano inserire i particolari in modo che l'immagina nella testa del lettore sia meno sfuocata

i miei erano solo consigli rivolti a willoworld ma vedo che ce gente che non vede di buon occhio il mio modo di aiutare.
E finisco qui se no mi censurano, la prossima volta staro zitto.
E con questo chiudo.
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willoworld
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MessaggioInviato: Mar Mag 11, 2010 10:37 pm Rispondi citandoTorna in cima

Akhayla mi hai fatto un grande onore... Grazie a tutti per i suggerimenti... Negli ultimi anni ho scritto molto... miglioro poco a poco, credo, spero... Smile) La fantasy è un genere snobbato, ma tutt'altro che facile...Razz
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