Portale   •  Indice del Forum   •  Cerca  •  Lista degli utenti  •  Gruppi utenti  •  Registrati  •  Profilo  •  Messaggi Privati  •  Login
 
 
 tutto sugli elfi Successivo
Precedente
Nuovo TopicRispondi
Autore Messaggio
Pau_wolf
Apprendista
Apprendista


Registrato: 02/06/09 09:33
Messaggi: 39
Località: Sarnico (BG)

MessaggioInviato: Mer Giu 03, 2009 3:25 pm Rispondi citandoTorna in cima

IL MITO DEGLI ELFI
con la loro quasi onnipresenza nelle fiction e nei giochi fantasy, gli elfi sono paradossalmente in pericolo. Non per il loro tradizionale destino di svanire nel nulla, ma per i loro clichè troppo famigliari. Gli elfi sono diventati vittime del loro successo. Hanno perso molto del loro legame col soprannaturale. Per come li conosciamo oggi, sono solo un ramo alto e bellissimo del popolo delle fate. Un breve tour nelle foreste leggendarie e storiche possono mostrare diverse vie per esplorare gli elfi e tenerli vivi.

"ci sono magnifiche città. Una si chiama Alfheim. Lì dimora il popolo chiamato elfi della luce; ma gli elfi del buio vivono nelle profondità della terra, e sono diversi dagli elfi della luce nell'aspetto, ma soprattutto nelle imprese. Gli elfi di luce sono piu fieri del sole che guardano, ma gli elfi oscuri sono piu neri della pece.
- Snorri Sturlusson, "la prosa Edda"

la parola "elfo" viene dall'anglosassone "aelf", che deriva a sua volta dal norvegese "alfr" e/o dal germanico "alp". La scoperta che si ritiene piu accreditata vede nella parola "elfo" una possibile radice indoeuropea, che significa "bianco" (che potrebbe anche essere un legame col latino albus). Se questo legame è preciso, gli elfi di luce della norvegese edda sarebbero l'archetipo standard, ed i nostri bellissimi elfi fantasy sono qualcosa di molto vicino alla nozione originaria.
I paesani medievali non erano molto chiari sull'origine degli elfi; alcuni pensavano fossero abitanti della terra da prima dell'arrivo dell'uomo, gli spiriti dei morti, angeli che non supportavano nè Lucifero nè Dio, o spiriti di aria ed alberi. Le origini effettive dei miti e leggende degli elfi probabilmente risalgono dalla stessa radice: l'associazione degli elfi con il bianco li riconduce ai rituali celtici dei morti ed alla descrizione cristiana degli angeli. Una credenza negli spiriti della natura come bellissimi ma chiaramente non umani è quasi mondiale, e sembra essere la risposta naturale agli stress e stimoli di un'economia agricola o basata sulla caccia e raccolta. Anche se l'antropologia moderna contraddice altri fattori, non è impossibile che i primi invasori teutonici e celtici nelle isole di Scandinavia e Britannia non abbiano sentito la stessa combinazione di romanticismo e paura verso gli originali abitanti , come quella che i coloni europei del Nord America sentivano verso i nativi americani: un romanticismo e terore che diventò il cuore delle leggende elfiche.

"negli ultimi giorni di Re Artù, dei quali i Bretoni parlavano con gran onore, tutto era pieno di folletti, la regina elfica con la sua gioiosa compagnia danzavano in molti. Questa era la vecchia opinione, parlo di molte centinaia di anni fa, ma ora nessun uomo può più vedere elfi".
- Geoffrey Chaucer
"i racconti di Canterbury"

Gli elfi scivolano dentro e fuori dalle foreste della leggenda e del folclore con la stessa furtività mostrata nei racconti stessi. Nei primi stadi, i vari tipi di razze soprannaturali si mischiavano facilmente. Elfi, troll e nani avevano simili tratti, debolezze e natura. Eventualmente, con storie piu sofisticate ad opera di bardi e skald, le razze si separarono. La separazione seguì una divisione tra "oscuro" e "luce", che divise i fieri elfi dai goblin (o nani); tra elfi "selvaggi" e "domestici". Gli elfi domestici divennero brownie, gli elfi selvaggi divennero (tra le altre cose) i famosi "elfi alti". Le invasioni norvegesi della Scozia divisero nuovamente gli elfi alti in "oscuri" e "della luce", sotto forma di corti Seelie e Unseelie.
Con le conquiste normanne, il vecchio francese "fèes" (o fays) divenne un altro termine x gli elfi alti, ed un termine generale (fate) per qualsiasi razza soprannaturale umanoide, eccetto giganti od ogre (che vennero chiamate "razze di Cain"). La parola "fèes" è una corruzione del latino "fatae", che significa "illusionista" o "fato", quest'ultimo significato sopravvive nelle storie come quelle delle fate che rivelano alla bella addormentata i suoi futuri doni ed il destino.
Nel frattempo, le invasioni nordiche dell'Irlanda (e la sua cristianizzazione) conversero le loro "daoine sidhe" (gente dei tumuli) verso il filone elfico, ereditando molti tratti dei miti irlandesi e britannici degli elfi tramite la Scozia. Ad esempio, l'abitudine irlandese di riferirsi ottimisticamente ai daoine sidhe come "il popolo buono" divenne popolare in Scozia. Questo ebbe l'effetto di confondere nuovamente le cose, e non sarebbe corretto parlare qui di una razza elfica riconosciuta da tutti (come invece la vediamo oggi) nel folclore inglese, nonostante racconti come quelli di Walter Map "la moglie fata di Brecknock", del 1180 circa, e la ballata "thomas e la regina elfica" (1450 circa)

"folletti neri, grigi, verdi e bianchi, splendori lunari ed ombre della notte, eredi di un destino designati, svolgete il vostro ufficio e la vostra qualità, piangenti hob goblin siate fatati. Elfi, elencate i vostri nomi! Silenzio voi, giocattoli dell'aria"
-Shakespeare
le mogli di Windsor

folletti ed elfi assumevano qualsiasi forma richiesta dal narratore, anche se generalmente avevano qualche archetipo specifico, incluso l'alto e bellissimo elfo alto. Il romanticismo arturiano rendeva elfi e fate soprannaturalmente belli e magici. Marie de France in "sir Lanval" è la tradizionale moglie fata, storia in un contesto arturiano, ed Ulrich von Zatzikhoven con Lanzelet (1200 circa) vede sir Lancillotto chiaramente cresciuto nella terra delle fate dalla dama del lago, che è anche regina degli elfi. Evoluzioni seguenti arturiane trasformarono gli elfi in semplici regine od incantatori. Come folletti divennero meno magici e piu simili ad umani nobili, divennero piu comici e familiari. Sono lontani i giorni in cui gli elfi (anche quelli "di luce") richiedevano sacrifici di sangue e la rimozione di una testa d drago dalla nave vichinga. Anche se nel lato selvaggio dell'Irlanda, della Scozia e del Galles si raccontava ancora delle truppe di morti e mutaforma, i folletti ed elfi inglesi divennero come tiranni umani, o piccoli spiriti alati. In "endimion" (1591) di John Lyly ed in "sogno di una notte di mezza estate" (1595), quest'ultima immagine viene fissata nella mente del pubblico inglese, eclissando i folletti eroici relativamente umanoidi di Edmund Spenser (1590-1596). Gli spiritelli dalle ali trasparenti di Lyly e Shakespeare divennero i folletti standard, dalle ninfe di Michael Drayton (1627) a Campanellino (1904). Gli elfi domestici associarono la parola "elfo" a Babbo Natale ed a racconti di fate come quello dei fratelli Grimm "il fabbricante di scarpe e l'elfo" (1812). Il boom vittoriano in storie per bambini affogò gli elfi alti in un mare di sentimenti e polvere d fata

"quindi risero e cantarono negli alberi, ed una graziosa poesia oserei dire. Non che importasse a loro; riderebbero soltanto se tu glielo dicessi. Erano ovviamente elfi. Bilbo colse presto una visione di loro mentre l'oscurità si approfondiva. Gli amati elfi, anche se lui di rado ne aveva incontrati, ma era anche un po' spaventato"
- J.R.R. Tolkien
lo hobbit

anche se Sir Walter Scott ha raccolto racconti autentici (e feroci) sugli elfi alti in "i canti del confine scozzese" (1803) il suo esempio venne ignorato nella letteratura per il secolo seguente. William Butler Yeats raccolse i "racconti irlandesi popolari sui folletti" (1888) e popolarizzò il "crepuscolo celtico" (1893), ma servì Rudyard Kipling con la sua raccolta d racconti d fate dall'umorismo nero "puck of pook's hill" (1906), in cui il narratore Puck deride le storie di folletti con ali di farfalla. Lord Dunsany, nel frattempo, promosse Spenser con "la figlia del re degli elfi" (1924), in cui la parola elfo veniva usata come un modo infantile d dire "fata". Con Yeats, Kipling e Dunsany il materiale per ricreare gli elfi alti era accessibile.
Il linguista d Oxford Tolkien prese parte dei temi di questi lavori e li combinò con la sua ricerca individuale nelle versioni scozzesi ed anglosassoni degli elfi, per creare degli elfi di fantasy moderno in "il signore degli anelli". Lo stesso anno, il racconto d Poul Anderson "la spada infranta" conteneva molti di questi materiali elfici mitici, con particolari piu tragici. Tolkien enfatizzò l'aspetto saggio, aristocratico ed artistico dei "quendi", anzichè la natura egoista e crudele degli elfi descritta nelle tradizioni inglesi. Yeat fece una cosa simile per ragioni politiche, anche se si concentrò sulla "terribile bellezza" di Sidhe. Gli elfi di Tolkien e Yeat erano piu autentici (ed ampiamente piu interessanti) dei turgidi elfi di melassa Edwardiani, ma omettevano ancora il lato oscuro del popolo buono. Tra Yeat e Tolkien, molti elfi fantasy hanno le tendenze vagamente celtiche di protezione della natura, razza poetica di bellezza quasi immortale. Occasionalmente, come con "la spada e la cartella" di Elisabeth Boyer (1980) ed i suoi seguiti, gli elfi "buoni" hanno un riflesso "Malvagio", che indica agli autori dopo Tolkien di dividere gli elfi buoni di Tolkien (elfi alti) dalla varietà malvagia. Il modello di Tolkien non è visto come stereotipato, ma molti autori sembrano felici di questi confini.
I racconti elfici nel nostro mondo, come "guerra per le querce" di Emma Bull (1987) e "cuore di luna" di Charles de Lint (1984) spesso ricreano la tradizione autentica elfica vista nelle mitologie celtiche. Occasionalmente, un lavoro come "infinity concerto" di Greg Bear tenta di aggiornare queste storie con nuovo immaginario, e riscuote un certo successo. Nel catturare il vero sentimento alieno del mito elfico, i racconti di horror soprannaturale di Pamela Dean con "tam Lin" (1991) e "racconto di fate" di Terry Pratchett sembrano dire la loro, anche se il campione resta Terry Pratchett, con la sua novella fantasy crudelmente autentica "lords and ladies" (1992). Nonostante la siccità di immaginazione nei molti filoni fantasy, c sono molti alberi che crescono nella piccola terra di fate rappresentata dagli "elfi alti" di Tolkien. Che tu sia un DM od un giocatore,eccoti molte vie inesplorate per i tuoi elfi. Non credere che siano il popolo buono, e tieni pronto l'arco.

DROW
la parola "drow" è una variante della parola delle isole Shetland "trow", ossia troll. In questo contesto, il troll è un umanoide soprannaturale anzichè quello del manuale del giocatore. Il drow di Shetland vive nelle colline cave e mostra una personalità maliziosa come ogni folletto nordico. I drow sono introdotti in "la sala del re dei giganti del fuoco" (1978) ed in seguito i moduli di serie D, tenendo solo il nome di drow delle Shetland. La loro personalità è simile a quella del vile aspetto degli elfi neri celtici e scandinavi. Gli elfi malvagi vivono sempre sottoterra nelle leggende, in caverne o sotto montagne, o dentro colline e luoghi di sepoltura. Il loro legame coi ragni è forse un'associazione casuale che Gigax ha fatto con il malvagio ragno di "lo hobbit", un adattamento per il culto del ragno sotterraneo di Atlach-Nacha dei fumetti fantasy dark di Clark Ashton Smith, oppure una combinazione di entrambe. I piccoli elfi della letteratura post elisabettiana inglese combattevano occasionalmente con i ragni nella poesia comica, il che ha contribuito ad associare i 2. Tuttavia, i drow di D&D sono una creazione fresca e possono essere archiviati nel reame della conoscenza elfica

letture raccomandate
assieme a quelle citate nell'articolo, puoi trovare altra conoscenza elfica in queste fonti:

briggs katharine, "encyclopaedia of fairies"

briggs katharine, "the fairies in english tradition and literature"

evans wenzt, "the fairy faith in Celtic Countries"

Grimm Jakob "teutonic mythology"

keightley thomas, "the fairy mythology"

Silver Carola G. "strange and secret peoples: fairies and Victorian consciuousness"

_________________
[URL=http://www.dtwenty.altervista.org][/URL]
ProfiloMessaggio privato
Mostra prima i messaggi di:      
Nuovo TopicRispondi


 Vai a:   



Successivo
Precedente
Non puoi inserire nuovi Topic in questo forum
Non puoi rispondere ai Topic in questo forum
Non puoi modificare i tuoi messaggi in questo forum
Non puoi cancellare i tuoi messaggi in questo forum
Non puoi votare nei sondaggi in questo forum
Non puoi allegare files in questo forum
Puoi downloadare gli allegati in questo forum



Leggi informativa estesa sull'uso dei cookies

Tutti i fusi orari sono GMT + 2 ore
Copyright © 2003-2015 by Fantasy Italia