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 Umbria by Bike (2008) Successivo
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Stormbringer
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Località: Il salotto di Antares

MessaggioInviato: Mer Apr 15, 2009 2:12 pm Rispondi citandoTorna in cima

Una vacanza per gente dura. Una vacanza con le palle. Come avrà modo di ricordarmi un autoctono a Spoleto, in un momento di mio sconforto di fronte all'ennesima salita, la Toscana è fatta di colline (aggiungerei anche che sono dolci), mentre l'Umbria è fatta di montagne.
Purtroppo lo avevo già capito da me.
Ma arrivare sudando alla Porta Etrusca di Perugia, o alla Basilica di Santa Chiara, o alle mura di Todi e Orvieto... posso assicurarvi che non ha alcun prezzo. E lo rifarei, anche se ho rischiato la morte vista la mia atleticità assai scarsa e molto estiva.

Il tour consta di 10 tappe e si passa dal nord dell'Umbria, sino alla Valle del Nera, per risalire fino a Orvieto.

Giorno 1: Perugia - Umbertide, 30 Km
Scesi dal treno, si parte per Umbertide, capendo subito che non si scherza quando si scopre che nessuna strada aggira la collina, ma bisogna salire e poi scendere. Fortunatamente, dopo la discesa la strada prosegue pianeggiante lungo la Valle del Tevere, fino al maschio del Castello di Umbertide, unica attrattiva del piccolo luogo.
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Giorno 2: Umbertide - Gubbio, 30 Km
Si sale verso Civitella Ranieri, all'ombra dei boschi, per poi scendere verso la strada statale che attraversa la valle fra le alte colline. Lungo la strada, merita una visita l'abbazia di Campo Reggiano, molto medievale, raccolta e oscura.
Senza molti intoppi si arriva rapidamente a Gubbio, tanto più che la strada non sale mai in maniera vistosa e permette una comoda andatura spedita, sino alla città costruita su tre diversi livelli contro la collina. Nella piana sorgono le rovine romane, da cui si gode un'ottima prospettiva della citta, con il Palazzo e la Cattedrale che svettano sulle casette che paiono aggrappate al fianco della collina.
A ovest, il range di alte colline che separa Gubbio dalla Valle del Tevere, mentre a est gli Appennini che digradano verso le Marche.
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Giorno 3: Gubbio - Perugia, 45 Km
Attraversata la piana, inizia la lunga e davvero dura salita verso la sommità delle colline. Con pendenze che superano spesso e volentieri il 7/10 %, la strada si inerpica per poi digradare, illudendo l'uomo privo di cartina di avere finito, per poi risalire di nuovo, violentemente, sino a Belvedere, da cui si domina la valle sottostante e Perugia.
La discesa in picchiata verso Piccione e il Tevere porta via il fiato e fa guadagnare rapidamente il livello terreno, ma valicato il fiume si deve salire di nuovo sino alla Porta Etrusca di Perugia, sotto il sole, senza ombra e senza fontanelle, per circa 6 Km. Le mura della città sono benvenute, e la città in se stessa accogliente e bella, soprattutto di sera con le luci che giocano sulle facciate dei palazzi.
Dal belvedere si domina mezza Umbria, scorgendo Assisi e indovinando le sagome di Montefalco e, con un po' di fantasia, Todi.
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Giorno 4: Perugia - Assisi, 22 Km
Tappa breve, composta dalla discesa da Perugia verso Ponte San Giovanni, la piana fino a Bastia Umbra, e infine l'ascesa ad Assisi, stracolma di turisti e dove Dio si è fatto imprenditore. Tuttavia, il fascino della città è innegabile, con la Rocca che la domina dall'alto, le mura intatte, la basilica di San Francesco e la gotica Santa Chiara, il Duomo e le vie del centro. Si respira l'aria medievale che trasuda ogni pietra, sebbene la religiosità si sia spinta troppo oltre.
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Giorno 5: Assisi - Bevagna, 25 Km
Scendendo dalla città si affronta la piana verso Foligno, salendo a Spello per un piccolo detour che vale la pena di essere compiuto, per visitare la chiesa, le rovine romane e il belvedere. La strada continua in pianura fino a Bevagna, passando per i resti di antiche tombe romane, e la città di Bevagna in se è molto raccolta, caratteristica, con le sue strette strade e i balconi fioriti.
Se volete un consiglio, non pernottate al campeggio del paese. Non perchè faccia schifo, ma perchè in bicicletta è la cosa più difficile da raggiungere, coi suoi 3 Km e due salite con pendenze maggiori del 15% che lo separano dalle mura. Fa davvero venire voglia di non montare più in sella a una bicicletta.
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Giorno 6: Bevagna - Spoleto, 40 Km
La tappa comincia con la salita a Montefalco, lunga e regolare, e la visita al piccolo paese cinto da mura, con la piccola piazza e i vigneti che danno il Sagranino (ottimo, tra l'altro) tutto intorno. La discesa porta sino a Fabbri, cui segue una lieve salita e poi una nuova discesa, sino a scorgere Trevi. Si devia quindi a sud-est, seguendo il corso del Clitunno, e si giunge a Spoleto, con la massa incombente della rocca sulla sommità della collina, e l'acquedotto medievale che taglia la gola da una parte all'altra.
Il centro è molto ben conservato, con taverne caratteristiche, il duomo con lo stemma dei Barberini, e l'anfiteatro.
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Giorno 7: Spoleto - Ferentillo, 40 Km
Da Spoleto si sale verso la Forca di Cerro, con una salita di 10 Km molto regolare, che è un piacere affrontare, dopo quelle affrontate fino a questo giorno. Il bosco offre ombra e frescura, e dalla sommità si gode una visione spettacolare sulla Valnerina sottostante, con le montagne verdi e ripide, le strette gole e i ruderi di castelli che sorgono ovunque, vecchie sentinelle erose dal tempo sul corso del fiume.
La discesa è una picchiata fino a Piedipaterno, e di lì una lenta ma costante discesa fino a Ferentillo, dominato dai ruderi di due castelli, in un panorama da libro fantasy. Sembra quasi di essere finiti in Inghilterra, 500 anni fa.
Sotto la chiesa del paese ci sono le mummie, corpi conservati da un microfungo della zona che ha mantenuto intatti organi e parti molli. Inquietanti, ma decisamente interessanti.
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Giorno 8: Ferentillo - Narni, 30 Km
Seguendo la strada in disecsa, si arriva alla Cascata delle Marmore, che sebbene il prezzo esorbitante, merita una visita; da lì si prosegue verso ovest, accerchiando la periferia di Terni e attraversando la piana sino a Narni, che si raggiunge salendo. Arrivando entro le 19 è possibile fare un tour della Narni Sotterranea, oltre alla visita della cittadina, con le sue due chiese e le vecchie case che danno a picco sul Nera, e le bandiere della Pace e di Rifondazione che sventolanbo dal municipio (ricordandoci che sono più rossi dei toscani).
Proseguendo verso Roma è possibile godere di un magnifico panorama della stretta valle, fino a Testaccio (che un murales ci ricorda essere fascista).
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Giorno 9: Narni - Todi, 45 Km
Giornata impegnativa, con la strada che scende verso Narni Scalo, valica il Nera di fianco al Ponte di Augusto, e poi sale verso San Gemini, borgo abbastanza anonimo. La strada scende di nuovo, e quindi si risale per le colline verso San Gemini Terme e oltre, per giungere a Carsulae, dove ci sonop le rovine di una antica città romana, molto ben conservate e molto suggestive.
Da lì si scende in picchiata verso Acquasparta, che non merita la fatica che ci vuole per arrivare in centro, quindi evitate e proseguite direttamente verso Todi. Dopo una lunga discesa, comincia una lunga salita verso Colvalenza, da cui si scorge l'appuntita sagoma della città di Todi a pochi Km di distanza. Da lì si scende pe rpoi risalire fino alle mura, e da lì si abbandona sconsolati la bicicletta, poichè le strade del centrod ella città sono mura verticali faticosamente percorribili persino a piedi.
Ma la città di Jacopone è molto bella, con la rocca diroccata, le due chiese gotiche e l'ampia piazza centrale, e le vie con pendenze impossibili e larghezze impraticabili.
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Giorno 10: Todi - Orvieto, 40 Km
Si scende dalla città e si attraversa di nuovo il Tevere, quindi si abbandona la grande strada pianeggiante che costeggia il lago di Corbara, per salire a destra, sulle colline. La lunga salita, anche lei di 10 Km, costante e con una pendenza in più di quella per la Valnerina, rendono dura l'ascesa, ma il panorama che si gode sul lago, e le piccole valli coi piccoli paesini che si incontrano in discesa, non hanno prezzo, così come vedere la città di Orvieto, sulle sue scogliere di tufo, ergersi sotto di noi dal fianco della collina.
Si scende, quindi, e poi si affronta la finale salita alla città, sotto il sole, fra il tufo, ma il Duomo e la via principale meritano los forzo per la loro maestosità.
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