Intervista col vampiro

Inviato: Dom Mar 30, 2008 3:23 pm

E non parlo del film, quindi "Arcobaldo" Dablas non deve cominciare a fare "laso laso".

Si tratta di intervist sui vampiri di Vampire: The Masquerade, estemizzando i preconcetti di ogni clan.

Enjoyate, mi raccomando. Cercate di capire voi di quale clan si tratta, se vi va. Ma sarà sempre molto semplice.

IL PROFESSOR PEMBROKE INTERVISTA RAPHAEL DE LA GUARDIA

Plantagent Pembroke: Buona sera eccellenza.

Raphael de la Guardia: Altezza.

PP: Buona sera Altezza.

RdlG: Buona sera.

PP: La vorrei ringraziare, prima di tutto, della possibilità che mi da. Non è che lei sia famoso per invitare giornalisti e scrittori nel suo
sancta sanctorum, nel suo rifugio.

Rdlg: Ringrazi se e quando le accorderemo di uscirne.

PP: Si…bene…dunque, prima di tutto vorrei spendere due parole su quello che vedo. È un ambiente molto…ricercato: damaschi, tappeti, cineserie, ori, bronzi e stucchi. D’annunziano, forse?

Rdlg: Definire ciò che viene prima con ciò che viene dopo è, come minimo, degno di biasimo.

PP: E come massimo?

Rdlg: Si ricordi che deve ancora uscire.

PP: Oh…va bene. Allora forse solo “ricercato”?

Rdlg: Di buon gusto.

PP: Di buon gusto…come mai, se posso chiederlo?

Rdlg: Non può.

PP: Lei ama il bello?

Rdlg: Altezza.

PP: Lei ama il bello Altezza?

Rdlg: Amiamo il Bello in un accezione comprensibile solo a chi ha traghettato la sua esistenza lungo lo scorrere dei secoli. Comprensibile solo a qualcuno che ha come passato l’ottocento glorioso e come prospettiva futura l’eternità. Pensa lei di potere usare bello nell’accezione in cui lo usiamo noi?

PP: Non oserei.

Rdlg: Fa bene.

PP: Ecco…lei tira in ballo i secoli. È innegabile che questo sia una delle principali ragioni del suo fascino, Altezza. Parliamo del suo passato.

Rdlg: “Parliamo” lei lo usa con il suo cane o con la sua figlia, se Dio misericordioso ha fatto l’errore di concederle una progenie.

PP: Mi scusi. Vorrebbe parlare del suo passato, altezza?

Rdlg: Ameremmo di più aprirle il ventre e pasteggiare con il fiotto copioso di sangue che ne uscirebbe. Ma ci tratteniamo, per ora. Domandate.

PP: Ci chiediamo, tutti noi, di che natura fosse il rapporto con suo padre.

Rdlg: Lei è ebreo?

PP: Dio me ne scampi.

Rdlg: La vostra pinguedine in tempi di magra ed il vostro naso adunco ci suggeriscono il contrario.

PP: Per quanto possa essere importante, Altezza, le assicuro di essere piuttosto razionale. Positivista e agnostico. Come dire…quasi ateo, Altezza.

Rdlg: Un comunista dunque.

PP: Bè…insomma..proprio comunista non direi, Altezza.

Rdlg: Mi dicono che ci sono certi ebrei comunisti a Vienna che sono soliti fare domande su padri e madri. Forse cerca di analizzarci sotto la luce di una scienza giudea?

PP: No be sà…per delineare il personaggio..ai nostri lettori…

Rdlg: Vuole che le parliamo del sapore di nostro padre?

PP: Cambiando domanda…le si attribuiscono molti modelli: Huysmàn, D’Annunzio, Lestat. Lei chi ha preso a modello nella sua vita?

Rdlg: Se proprio dobbiamo paragonarci a uomini vistosamente a noi inferiori per compiacere i suoi modelli, allora le diremo che la furia cieca e primigena espressa dalle orde mongole al comando di Gengis Khan ci solletica tutt’ora la fantasia.

PP: Sente d’ispirarsi a Gengis Khan, Altezza?

Rdlg: Ci punge vaghezza d’ammirazione.

PP: Ed in effetti, come il famoso atamano tartaro, lei è noto per essere particolarmente terrificante.

Rdlg: Non notiamo il comportamento degli inferiori in nostra presenza. Supponiamo in ogni caso che il passo del gigante spaventi i piccoli uomini. È probabile che essi temano che il gigante li schiacci senza nemmeno avvedersi della loro presenza. Gradisce un cordiale?

PP: No grazie.

Rdlg: Beva.

PP: Grazie…

Rdlg: Prego.

PP: Lei non beve?

Rdlg: Più tardi.

PP: Ah…ecco, tornando sull’argomento…ci dica….suo padre, le incuteva timore, Altezza?

Rdlg: Santità.

PP: Santità?

Rdlg: La stima in noi stessi è ulteriormente cresciuta davanti alla vostra pochezza.

PP: Grazie Santità.

Rdlg: Di nulla. Comunque vediamo fonte di risa alla sola possibilità che qualcuno ci possa incutere timore. Non sorrida.

PP: Scusi Santità. Ma ci sarà stato un momento nella vostra vita in cui voi non eravate un decadente principe delle tenebre, ma, chessò?, un giovane figlio di hidalgo, di quattro, cinque anni, maltrattato da un padre assenteista.

Rdlg: No.

PP: Scusi, Santità, no cosa?

Rdlg: Non ci risulta che noi ebbimo mai quattro o cinque anni.

PP: No?

Rdlg: Sapete anche voi che non volete farmelo ripetere.

PP: Chiedo scusa, Santità. Ma cosa ci può dire dunque della sua giovinezza?

Rdlg: Nulla. Beva.

PP: Si Santità…

Rdlg: Ci dicevate di essere ebreo, dunque.

PP: Veramente…no…Santità. Sono inglese. Di Londra.

Rdlg: Non dovrebbe vergognarsi della sua natura di assassino del Cristo. Per quanto abbietta essa sia. Beva.

PP: Ehm…si Santità. Piuttosto, qual è allora il suo primo ricordo?

Rdlg: Mmh…interessante. Ci pare che lei abbia infine cessato di ragionare con la sua estremità circoncisa ed inizi dunque a porre domande sensate. Fateci ricordare. Il nostro primo ricordo…ci ricordiamo…ci ricordiamo il nostro primo soldatino di legno.

PP: Un giocattolo, santità?

Rdlg: Si…si…ci sembra che fosse uno dei nostri primi giocattoli…un soldatino di legno…con un fucile, una baionetta, un tricorno dipinto di nero…

PP: Un dono di vostro padre, Santità?

Rdlg: No. Lo chiamammo…Garcìa…sergente Garcìa. Quanto amavamo quel giocattolo…

PP: Chi ve lo regalò Santità?

Rdlg: Nostra madre crediamo…siamo molto grati a nostra madre per quel regalo.

PP: Qual’era il vostro rapporto con vostra madre, Santità?

Rdlg: Piantatela con le domande giudee.

PP: Scusate Santità. Forse possiamo chiedervi qual è il vostro rapporto con le donne?

Rdlg: Questa intervista è finita.

PP: Grazie del tempo che ci ha concesso Santità.

Rdlg: Prego.

PP: Oh, si sono spente le luci.

Edit: sono un tonno. Volevo postare su "La dimora dei vampiri" -_-