Portale   •  Indice del Forum   •  Cerca  •  Lista degli utenti  •  Gruppi utenti  •  Registrati  •  Profilo  •  Messaggi Privati  •  Login
 
 
 [background] Pantheon delle Divinità Successivo
Precedente
Nuovo TopicRispondi
Autore Messaggio
Stormbringer
Moderatore
Moderatore


Registrato: 16/06/05 14:02
Messaggi: 7790
Località: Il salotto di Antares

MessaggioInviato: Dom Apr 15, 2007 9:36 am Rispondi citandoTorna in cima

Le divinità maggiori

Le divinità minori

Le Ispirazioni

I messaggeri

_________________
Quando lo Stato si prepara a uccidere, si fa chiamare Patria.

Il potere è l'immondizia della storia degli umani, e anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte.

Ultima modifica di Stormbringer il Dom Apr 15, 2007 9:39 am, modificato 1 volta in totale
ProfiloMessaggio privatoHomePageMSN Messenger
Stormbringer
Moderatore
Moderatore


Registrato: 16/06/05 14:02
Messaggi: 7790
Località: Il salotto di Antares

MessaggioInviato: Dom Apr 15, 2007 9:36 am Rispondi citandoTorna in cima

Divinità Maggiori
Più vecchie del tempo stesso e poteri assoluti del creato, la loro esistenza e la loro forza sono dovute rispettivamente ad una delle tre costanti del creato: Ordine, Equilibrio e Caos.

Varda

Chiamata la Madre di tutti gli esseri viventi, Varda è la divinità del cielo e della terra; in genere commiserevole verso i propri figli mortali è restia all’uso della violenza, ma quando deve intervenire in tal modo il figlio Fihum è pronto a servirla fedelmente e la sua punizione è implacabile e dura. In quanto tutte le creature sono sue figlie, ella le ama, anche se scelgono strade diverse da quella che lei vorrebbe; purtuttavia giungono alcuni momenti e taluni casi particolari in cui, come farebbe la madre più amorevole, capisce che per educare i propri figli non serve solo essere benevoli.
Amante della pace e della prosperità, ella crede nella natura ordinata delle cose e rappresenta le forze dell’Ordine, il cui scopo dovrebbe essere quello di contrastare le forze del Caos nella lotta dell’Equilibrio.
Gli umani che affermano di servirla ne ricevono le benedizioni e la loro via è retta dalla bontà, dalla clemenza e dal rispetto dell’Ordine, che perseguono poiché esso è per loro una verità suprema. Sono persone fidate nei confronti di tutti, con un forse senso dell'onore, soprattutto verso coloro che considerano amici e verso i parenti. Sanno essere particolarmente legati a coloro che sono stati leali con loro e mai farebbero in modo di tradirli, anche a costo della vita.
Le sue sacerdotesse vivono in santuari, dove prestano soccorso a coloro che necessitano di aiuto indipendentemente dalla razza o dal credo.


Ilùvatar

Divinità della saggezza, egli raccoglie sotto le sue benevole ali piumate ogni vivente o immortale che voglia votare la sua vita alla ricerca dell’Equilibrio. E’ il simbolo della saggezza ed ogni piuma delle sue ali è una risposta a un quesito degli uomini; egli controlla la bilancia dell’equilibrio cosmico sui cui i piatti delle forze dell’Ordine e del Caos devono continuamente equilibrarsi, attraverso un perenne confrontarsi tramite i conflitti nel mondo dei mortali.
Per alcuni è identificato con la figura del Destino e viene perciò chiamato Maestro del Fato; egli veglia sul creato e nelle differenti guerre fra Caos e Ordine è costretto ad assumere talune volte le difese di uno schieramento, e tal’altre le difese dell’altro, poiché il mantenimento dell’Equilibrio è il suo solo scopo.
Si dice che solo alcuni siano in grado di sentire la sua voce e capirne il significato, dato che tale è la forza delle sue parole da portare alla pazzia, alla sordità o addirittura alla morte coloro che non sono degni.
Sono pochi i sacerdoti di Iluvatar, dato che è estremamente difficile seguire il cammino tracciato dal dio. I fedeli in genere riescono a dedicarsi solo a particolari aspetti dell’Equilibrio, dedicandosi alle dottrine degli dei secondari. I viventi che seguono il suo culto dedicano la propria vita allo sviluppo della saggezza, attraverso l’osservazione degli eventi e lo studio, e della forza, per poter intervenire quando ve ne sia il bisogno; non sono soliti servire costantemente uno stesso signore, ma preferiscono seguire l’ideale di Equilibrio, per il quale possono arrivare a sacrificare tutto ciò che li circonda e anche quello che amano.


Ramius

Divinità della morte, Ramius regna nel mondo dell’oltretomba, conosciuto anche come Inferi, e dimora nella Grande Reggia; questa è stata costruita con il lavoro delle anime più nere e adorna delle ossa e delle armi e armature degli sconfitti nel corso delle Guerre passate. Il dio vive nel ricordo del suo Regno della Morte esteso sulla terra, con il quale ha accresciuto il suo potere ed ha rubato l'immortalità ad alcune divinità minori. Fu però scacciato nell’Oltretomba dalle forze unite degli altri dei a lui avversi; questo scontro prese il nome di Guerre Maledette e le relative imprese sono incise per l’eternità sulle mura de La Fortezza.
Ramius prova piacere nel tormentare le anime dei morti, dando poi loro l’illusione di essere al sicuro dalla sadica divinità attraverso la resurrezione, che li riporta nel mondo dei mortali. Si dice che lo faccia solo per rendere più penoso il prossimo ritorno all’Oltretomba, facendo tornare nuovamente al rango di schiavi le anime ed accrescendo il suo divertimento sadico.
Nonostante sia stato bandito dal regno dei mortali per mano delle altre divinità maggiori, è riuscito di recente a espandere il suo dominio fin oltre i cancelli degli inferi. La città di Sehomar infatti è sotto il diretto controllo delle potenze infernali e sovente è il luogo dal quale gli emissari del Re dei Morti entrano nel nostro mondo.
I suoi sacerdoti sono malvisti, dato che compiono riti anche estremi. I suoi fedeli sono forieri di morte per accrescere il divertimento del loro signore e sono pronti all'estremo sacrificio, confidando che il loro signore li resusciti per poter continuare a onorarlo in vita.

_________________
Quando lo Stato si prepara a uccidere, si fa chiamare Patria.

Il potere è l'immondizia della storia degli umani, e anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte.

Ultima modifica di Stormbringer il Dom Apr 15, 2007 9:40 am, modificato 1 volta in totale
ProfiloMessaggio privatoHomePageMSN Messenger
Stormbringer
Moderatore
Moderatore


Registrato: 16/06/05 14:02
Messaggi: 7790
Località: Il salotto di Antares

MessaggioInviato: Dom Apr 15, 2007 9:37 am Rispondi citandoTorna in cima

Divinità Minori
Nate in genere per volere delle divinità maggiori o per la forza dei sentimenti e delle azioni dei mortali, sopravvivonograzie all’influsso dei loro creatori o alle preghiere dei loro fedeli.
Sono quasi sempre al servizio di un dio maggiore.


Divinità dell'Ordine

Dontolon

Divinità del lavoro in fucina e di quello minerario, si presenza nelle fattezze di un nano dal volto gioviale, seppur indurito dall’attività, e dal corpo possente. Come la sua persona, anche il carattere è mutevole: austero e rigoroso durante il lavoro in fucina o in miniera, allegro fino all'euforia quando deve festeggiare il compimento di un’opera.
Si narra sia stato plasmato da Varda usando le rocce delle profondità sotterranee. Questo suo legame particolare con l’ipogeo, l’ha spinto ad usare le radici delle montagne come dimora, da cui inoltre trae i minerali e le gemme da lavorare; per il suo lavoro ha allestito una forgia nei pressi di un grande fiume di lava del sottosuolo e qui si diletta a creare oggetti di ogni tipo ricorrendo alle materie prime a sua disposizione.
A sua immagine ha creato la razza dei nani, usando le rocce della montagna dove sarebeb poi sorta Qexelcrag. Come il loro progenitore, i nani sono esperti conoscitori del sottosuolo e delle caverne, inoltre restano profondamente attaccati al luogo della loro genesi.
Per sempre riconoscente alla Madre, ne appoggia ogni decisione e si adopera affinché i suoi fedeli la adorino e le portino rispetto.
I suoi sacerdoti, come i suoi figli prediletti, vivono in caverne; qui pregano e sono soliti produrre birra, la bevanda preferita di Dontolon. I nani inoltre sono abili nel minare pietre preziose con cui mensilmente decorano oggetti da loro fabbricati, come doni da recare nei templi dedicati al loro creatore.


Fihum

Divinità dalla possente statura, amante dell’arte della guerra, è un Dio che vuole proteggere e dare giustizia, non esitando a farlo per mezzo delle armi. Nella lotta contro il Caos è forse il più fervente esponente dell'Ordine e la sua mano non esita a impugnare le armi quando la Madre glielo chiede.
Votato alla propria causa fino allo stremo, non si concede il tempo di amare né mortali né immortali.
Di Fihum è famosa la risposta data durante le Guerre Maledette alle tentazioni di Xiombarg, prima di ricacciarla negli Inferi: “La Giustizia è la mia unica sposa e solo Varda guida la mia mano”
Rigido di carattere e ligio al dovere, non è accondiscendente con coloro che lo servono e lo adorano, è lesto a punire ed incapace di perdonare se non è stata scontata la giusta punizione. Uscire dalla via che egli traccia, significa mettersi fuori dalla sua protezione.
Protettore dei Plaenar, confida in loro affinché il Caos non si perpetri. Sotto il suo nome si formano eserciti di paladini ed i sacerdoti che ne eseguono i riti sono anch'essi guerrieri assai temuti. Coloro che lo servono ne rispecchiano le caratteristiche fondamentali e combattono il male con tutte le loro forze, tenendo fede al proprio codice di condotta morale in qualsiasi aspetto della vita. Senza onore, sono solerti dire, un guerriero è nulla.


Kishk

Dea delle messi e della fertilità, è delegata da Varda alla perpetuazione della vita. Dall’aspetto di una donna umana dalle generose curve, le leggende dicono che i suoi capelli siano del colore dorato del grano mentre i suoi occhi riflettano, a seconda dell’umore, sfumature verdeggianti come le foreste o azzurri come i laghi.
Nata dalla dea Madre per essere custode e protettrice di coloro che lavorano nei campi e delle famiglie, rinnega la guerra, che semina distruzione e non produce altro che morte. Sotto questo punto di vista, cerca sempre una soluzione pacifica ai conflitti.
È una Dea benevola coi suoi servitori e non manca di benedire i fedeli con un raccolto ottimo, ma sa essere comprensiva con chi non la veneri. Non sempre però la sua benevolenza è ricambiata e verso coloro che non rispettino lei o i suoi fedeli sa essere tremenda, mandando a male i raccolti o provocandone la sterilità.
I suoi sacerdoti vivono in conventi in mezzo ai campi e si dedicano alla vita agreste, spesso insieme a mogli e figli. I fedeli e i sacerdoti non appartengono a razze particolari, ma sono abbastanza diffusi un pò ovunque.



Divinità dell'Equilibrio

Ankalagon

Divinità dalle fattezze di felinide, ama passeggiare per le immense pianure fuori dalla città di Romar. E’ una divinità di natura giocosa e si diletta a giocare coi piccoli felinidi oppure compie scherzi, come comparire all’improvviso alle spalle, per spaventare i mortali.
Come tutte le divinità neutrali, serve spesse volte sé stesso, ma risponde all’appello del Dio Maggiore Ilùvatar ogni qual volta questi richiami i suoi servigi.
Ciò che più ama Ankalagon è la conoscenza per mezzo di ironia ed ilarità, e come lui i suoi adepti scoprono la realtà delle cose con un sorriso sulle labbra. A causa della sua natura, il dio non vede di buon occhio gli estremismi, ne coloro che vivono la propria vita seguendo rigidi canoni.
Raccoglie fra le sue zampe protettrici soprattutto felinidi e giullari. Non esiste un vero e proprio ordine sacerdotale in suo nome, ma piuttosto preferiscono adorarlo autonomamente attraverso la perpetrazione dei suoi insegnamenti; i suoi adepti vivono la loro vita alla giornata e sono restii alla battaglia.


Efelion

Cultore della bellezza estetica e delle arti, i suoi più fedeli sostenitori si trovano solitamente fra gli Elfi e gli artisti, che sono per questo particolarmente cari al dio che li protegge e li ispira. Secondo le leggende, Efelion avrebbe l’aspetto di un elfo di una bellezza come mai se ne è vista prima. Pare che la sua bellezza ed il suo carisma siano tali da indurre chi lo incontri a restare per sempre con lui, per ammirarlo e contemplarlo, e compiacerlo nella sua vanità.
Si narra inoltre che abbia un’antipatia per i felinidi, per via di una cicatrice causatagli dalla loro divinità Ankalagon durante una delle sue burle.
I sacerdoti che lo adorano hanno l’obiettivo di uccidere le aberrazioni della natura (mostri, non morti, demoni), che con la loro presenza offendono la natura stessa della bellezza tanto cara ad Efelion; parallelamente sono usi far da mecenati agli artisti, per compiacere il loro dio.
Gli adepti dovrebbero esercitare il corpo e lo spirito e non si tirano indietro davanti alle battaglie in nome del loro dio, nutrendo tuttavia avversione per la guerra fine a se stessa.


Wotan

Divinità venerata dagli abitanti delle terre gelide e dai Clan Barbari della foresta, Wotan è un Dio neutrale. Non è interessato alla saggezza nella ricerca dell’equilibrio, ma preferisce perpetrarlo attraverso l’uso delle armi.
Conscio del fatto che la pace non esiste per via dell’eterna lotta fra Caos e Ordine, egli incita i suoi servi fedeli a combattere sempre per seguire il volere di Iluvatar; può apparire così una divinità di natura malvagia, quando in realtà risponde agli appelli del dio che serve, ogni qualvolta questi lo richieda. Per alcuni è l’incarnazione stessa delle forze della natura, ne buone ne malvagie.
Segretamente amante di Elbereth, i due furono scoperti da Ramius. La punizione per aver infranto i giuramenti fu la segregazione della sacerdotessa guerriera sul mondo dei mortali; per questo Wotan ha giurato vendetta contro Ramius e da questo deriva la sua natura spietata contro il Signore del Caos, nonché l’odio che gli adepti di Wotan nutrono per i servi di Ramius.
I guerrieri che a lui si ispirano sono fieri e indomiti ed i suoi sacerdoti sanno farsi valere sui campi di battaglia, entrando in una specie di furia omicida, nota come Ira di Wotan, che ne potenzia la forza e li spinge ad abbattere chiunque si pari sulla loro strada. Inoltre, per migliorare sé stessi e la loro condizione, molti suoi guerrieri vivono in condizioni rigide e si allenano per essere sempre al culmine della preparazione.



Divinità del Caos

Arioch

Dio dell’Odio, venerato in talune regioni settentrionali, la sua origine è incerta e non è chiaro se sia un mortale divenuto servitore di Ramius o se sia stato generato come immortale. Il suo potere è notevole e Ramius spesso lo chiama al suo cospetto per fargli svolgere funzioni in sua vece. Inoltre la sua abilità in battaglia e la sua crudeltà verso il nemico è tale che durante le Guerre Infernali, che hanno portato alla sottomissione della razza demoniaca, è stato fregiato del titolo di Protettore degli Inferi dallo stesso Signore della Morte. Il suo aspetto è mutevole; può assumere le sembianze di un gigante deforme, di un bellissimo adolescente o di un crudele troll. La sua consorte è Xiombarg, Duchessa degli Inferi.
Appare benevolo coi suoi servitori, finchè gli sono utili; egli è solito richiedere un prezzo per ogni atto commesso in favore di questi ultimi, i quali rischiano pene enormi se non sono in grado di ripagare il debito con il loro signore.
I servitori di Arioch sono portati all’arte della guerra e sono formati da potenti guerrieri servitori integerrimi della causa del Caos, pronti a seminare la morte al volere dei sacerdoti; la loro lotta contro ogni forma di potere costituito li porta ad essere malvisti dalla maggior parte delle istituzioni.


Daikon

unico dio del Caos a non servire il signore dell’oltretomba. In vita fu un necromante e le sue ricerche lo spinsero a trovare il segreto della non vita. In seguito asceso al rango di divinità, questo non morto vive nei territori dei mortali e per alcuni è identificato con uno dei Primi che giacciono nelle cripte sotto Moravia.
Nonostante i temibili nemici, Daikon riesce grazie alle proprie abilità a far prosperare la propria razza a spese dei viventi. Questo succede anche grazie all’aiuto segreto di Vordus, come vendetta per la sua condizione di prigioniera.
I suoi discepoli riescono, dopo la morte del corpo, a preservare l’anima nelle loro spoglie e a non pagare il tributo preteso dal Signore dell’Oltretomba. Per questo i non morti sono particolarmente sgraditi a Ramius e vengono visti come una piaga da debellare. Inoltre, dato che i corpi dei non morti hanno bisogno di viventi per sopravvivere, questa divinità non è ben vista neanche agli occhi delle divinità del Bene.


Xiombarg

Dea dell’oltretomba generata dalle preghiere intonate dai Drow delle caverne sotto la foresta Sindar, per invocare la vendetta contro gli elfi che li avevano esiliati.
Durante le guerre degli Inferi, fra i demoni superiori e Ramius, strinse un alleanza con Arioch; questa unione culminò nel matrimonio celebrato nella reggia della dea, costruita con i corpi delle sue vittime.
Molti di coloro che invocano la Vendetta, non sanno che in realtà invocano la sua figura; l’aspetto è sempre quello di una Drow dai lineamenti delicati e dagli occhi profondi, razza che più di ogni altra la venera.
La sua figura è di tale grazia e bellezza, da indurre in molti a cadere vittima delle sue malie. Si dice che coloro che la servano sono anche i suoi amanti e che lei stessa si vanti di essere stata corteggiata da ogni essere vivente, almeno una volta nella vita nella loro misera vita.
Sadica e crudele con chiunque le sia avverso, non risparmia colpi nemmeno agli alleati, con cui si vendica per ogni minimo sgarbo.
I sacerdoti sono prettamente di sesso femminile ed hanno un harem, a pallida imitazione della loro dea. I fedeli sono abili nel sotterfugio e generalmente sono assassini senza scrupoli.

_________________
Quando lo Stato si prepara a uccidere, si fa chiamare Patria.

Il potere è l'immondizia della storia degli umani, e anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte.

Ultima modifica di Stormbringer il Dom Apr 15, 2007 9:42 am, modificato 1 volta in totale
ProfiloMessaggio privatoHomePageMSN Messenger
Stormbringer
Moderatore
Moderatore


Registrato: 16/06/05 14:02
Messaggi: 7790
Località: Il salotto di Antares

MessaggioInviato: Dom Apr 15, 2007 9:38 am Rispondi citandoTorna in cima

Le Ispirazioni
L’avvento di tre sorelle gemelle fu preannunciato dagli indovini e dagli aruspici dell’era Antica; secondo questi, esse avrebbero compiuto grandi gesta e sarebbero divenute simbolo della molteplicità della realtà.
Nate da una sacerdotessa di Varda e da un guerriero del Caos, furono separate alla nascita su ordine dei Grandi Sacerdoti dei culti maggiori e presero strade diverse; ognuna delle tre gemelle rappresentò in vita una delle tre costanti del creato. Con le loro gesta si distinsero dal resto dei loro simili, facendosi notare dagli occhi immortali. Dopo la loro morte subirono lo stesso fato, assunte al rango di divinità e trasmutate in lune che osservano dall’alto lo scorrere degli eventi. Secondo le credenze la luce emanata da Vordus, Lurani ed Erela influenza i mortali, facendoli agire ispirati dalla volontà di queste.


Vordus

Secondo la leggenda fu l’ultima delle tre gemelle, nata allo scoccare della mezzanotte. Ella fu affidata ai sacerdoti del Caos ancora in fasce e visse la sua vita lontana dalle sorelle.
Con l’adolescenza la sua parte maligna prese completamente il sopravvento e divenne sacerdotessa del culto di Ramius. Grazie alle sue doti da ammaliatrice, riuscì a circondarsi di un gruppo di adepti e con loro seminò il Caos nella regione, spezzando migliaia di vita nella convinzione che sacrificare vittime in nome del suo signore servisse a ingraziarlo per ottenere ricompense in vita.
Durante lo scontro con la sorella maggiore, rimase ferita a morte e nella disperazione del momento chiamò il suo immortale signore con preghiere che pochi non definirebbero immonde. Fu solo allora che Ramius le si presentò offrendole la vita eterna ed il rango di divinità, a patto che si dedicasse totalmente agli scopi del Signore dell’Oltretomba. Ma ella fu ingannata, giacchè la sua vita eterna sarebbe scorsa nell’alto del cielo, prigioniera sul nero pianeta che da lei prende il nome; per l’eternità infatti avrebbe osservato i mortali, come un grande occhio malvagio, condizionandone le vite affinché siano condotte verso il Caos.
La sua figura è rappresentata nell’iconografia popolare seduta su un nero scranno di ossidiana, con lunghe catene che la imprigionano ad esso.
Per alcune razze la figura di Vordus si fonde con quella di Xiombarg, la dea della vendetta. Nella maggioranza delle culture, oltre al suo ruolo di Ispirazione, è anche rappresentata come la dea dell’inganno, dato che con la sua luce oscura protegge i cospiratori dalla luce delle altre lune sorelle. È venerata da tutti coloro che agiscono nella notte ed il nome viene invocato da coloro che hanno bisogno di segretezza.


Erela

Prima delle tre gemelle, crebbe fra i sacerdoti di Iluvatar e sin da subito dimostrò capacità di apprendimento, osservazione e deduzione come pochi. Passò gran parte della giovinezza studiando gli antichi testi e impegnandosi nella conoscenza della realtà. Quando divenne un adolescente fu quindi iniziata all’arte del combattimento, imparando ben presto a destreggiarsi con le armi come pochi riuscivano a fare.
Divenuta adulta prese il posto di gran sacerdote e grazie al suo operato il culto si espanse come mai prima d’ora; il suo aiuto fu quindi richiesto per fermare le scorribande degli accoliti delle sette nel Caos nella regione. Marciò alla testa di un esercito alla volta del campo nemico e qui combattè e sconfisse la sorella Vordus, riportando l’equilibrio nella regione.
Solo più tardi conobbe l’origine di quella donna così tanto somigliante a lei, interpellando i vecchi del tempio. Quanto successo la portò a dubitare delle proprie azioni, giungendo a lasciare la sua carica e l’ordine clericale per ricercare risposte nella realtà esterna al tempio.
Di lei si persero le tracce ma secondo i sacerdoti, dopo anni di ricerca Erela riuscì finalmente a ritrovare l’Equilibrio e lo stesso Ilùvatar si presentò a lei, facendole dono dell’Immortalità e rendendola custode della Biblioteca degli Immortali, una costruzione di cristallo che si erge sulla luna che da lei prende il nome. Nell’iconografia popolare siede tuttora su un trono di quarzo intagliato, posto sulla torre più alta dell’edificio.
E’ considerata la dea della Saggezza e come tale venerata, citata nelle espressioni comuni di molte culture come un augurio per trovare la giusta via da seguire nelle proprie azioni.


Lurani

Seconda delle tre, la sua storia è forse la più triste. Cresciuta presso le sacerdotesse di Varda, fu educata fin da piccola alla benevolenza ed al rispetto dell’Ordine. Dimostrò ben presto doti di veggente e poteri taumaturgici, che cercò di usare sempre per aiutare coloro che erano vittime di gravi malattie non curabili dai normali guaritori. Inoltre anche le sue doti divinatorie divennero famose e il santuario presso cui risiedeva divenne ben presso meta di numerosi pellegrinaggi.
Proprio tale fama attirò qui gli eserciti del Caos, guidati dalla sorella Vordus. Questa si fece largo facilmente all’interno del santuario, massacrando le consorelle che non erano riuscite a fuggire. Lurani, nonostante si dica fosse già a conoscenza del proprio destino, restò al proprio posto e qui avvenne il suo incontro con Vordus. La prima intuì un legame di parentela, la seconda fissò la gemella negli occhi e la uccise con la lancia, forse non riuscendo a sopportare una versione così diversa di se stessa, forse credendo di essere vittima di qualche magia.
Il sacrificio di Lurani non fu vano e Varda, memore anche delle opere compiute dalla mortale, le donò l’immortalità ed un pianeta da cui poter osservare il mondo dei mortali, ispirandoli verso la via da lei indicata. Inoltre si dice che durante le notti in cui la luna è piena, esistono posti ove i malati riescono a guarire e le predizioni degli indovini riescano con più facilità.
Nell’iconografia Lurani siede su un trono adornato di rose rosse, posto all’interno di un lago la cui acqua si mormora doni la vita eterna.
Il suo culto è molto diffuso ed il nome della dea viene usato per forme di augurio, soprattutto verso coloro che soffrono.

_________________
Quando lo Stato si prepara a uccidere, si fa chiamare Patria.

Il potere è l'immondizia della storia degli umani, e anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte.
ProfiloMessaggio privatoHomePageMSN Messenger
Stormbringer
Moderatore
Moderatore


Registrato: 16/06/05 14:02
Messaggi: 7790
Località: Il salotto di Antares

MessaggioInviato: Dom Apr 15, 2007 9:44 am Rispondi citandoTorna in cima

I messaggeri
Investite di tale ruolo dalle altre divinità, il loro compito è quello di comunicare e far rispettare i voleri divini nel mondo dei mortali, per quanto possibile, e di intervenire qualora gli equilibri siano compromessi.


Elbereth
E’ la più nota dei tre messaggeri e la prima a comparire fra i mortali. Fra questi è più conosciuta come Messaggera Divina, e fu designata dalla stessa Varda. Oltre al compito di messaggera, ha l’ordine di fare in modo che gli oggetti magici e le magie troppo potenti non siano usate, data l'incapacità dei mortali a contenerne i poteri.
Un tempo fu sacerdotessa e paladina della razza umana e, per via delle sue gesta e del suo incorruttibile animo colmo di coraggio, divenne ancella della dea Varda. In questo ordine, conosciute come le Caste per il voto loro richiesto, servì la dea e le fu da consigliera più di una volta; grazie alle sue doti fra coloro che la servivano entrò ben presto fra le preferite.
Purtroppo però la natura umana è difficile da controllare e quando incontrò il Dio Wotan, questa prese il sopravvento; l’ancella si innamorò ricambiata del dio, venendo meno ai suoi voti. Scoperta da Ramius, venne condannata a tornare nelle sue terre di origine, dato che la sua presenza fra gli dei non era più di alcuna utilità. Varda, non potendo fare altro, accettò la condanna ma non tolse ad Elbereth la vita eterna e decise che sarebbe stata la sua voce fra i mortali.
Da quel giorno, muovendosi velocemente grazie alle ali di cui il proprio amante le fece dono, svolge il compito affidatole ed ha stabilito la propria residenza sui monti dove sorge la roccaforte plaenar nota coma La Fortezza. La speranza di tornare fra gli immortali non è mai definitivamente sopita e spera che prima o poi venga riaccettata fra loro.


Asdrubale il Maledetto

Nato mortale con le fattezze di un troll, Asdrubale ha passato la sua vita servendo sé stesso ed uccidendo per il solo gusto di farlo. Quando raggiunse l’apice del suo potere, convocò stregoni e sacerdoti dagli oscuri poteri e usò le loro magie per poter stipulare un patto di vita eterna con gli dei degli Inferi. A rispondere a questa richiesta fu Arioch, che lo portò con sé nell’Oltretomba; qui Asdrubale ha combattuto battaglie di una violenza come mai vista prima ed ha potuto soddisfare la sua sete di sangue restando al fianco del suo signore durante le Guerre Infernali, crescendo in potenza e abilità.
In seguito alla sconfitta di Ramius nelle Guerre Maledette, per lunghi anni le potenze del Caos non poterono tornare sul mondo dei mortali, ma alla fine fu loro concesso di inviare una delle loro Potenze a fare da messaggero. Asdrubale è quindi divenuto la Bocca del Caos ed il Paladino di Ramius fra i viventi.
La sua natura lo ha portato a seminare il Caos ogni qual volta ne avesse la possibilità, intervenendo negli equilibri mortali oltre quello che era il suo ruolo. Per tale motivo è stato vittima di una costrizione di origine divina, che ne ha limitato i poteri e lo ha reso più simile ai mortali di quanto egli stesso possa tollerare.


Alhana

Figlia di Iluvatar e di una mortale, dedicò gran parte della sua vita allo studio ed alle arti arcane. Dopo la sua morte, Iluvatar ne prese l’anima dal regno delle ombre e la riplasmò in un nuovo corpo dalle fattezze elfiche. Quindi le donò l’immortalità e la rese la sua messaggera con i mortali.
Il modo di comunicare con i mortali è tramite la dimensione onirica, riuscendo quindi ad entrare nei loro sogni e mutandoli a proprio piacimento per riferire i messaggi di suo padre. Differentemente dagli altri due messaggeri, gli incarichi affidati con i mortali non sono molti data la scarsa predisposizione di Iluvatar ad interferire negli equilibri del creato. Ciò nonostante a volte usa il suo potere a fini personali, cercando uno svago nelle menti dei mortali per poter trascorrere i periodi morti.
Di una bellezza algida, molti mortali la cercano per via della sua grande conoscenza e per riuscire scoprire il luogo dove dimora. Infatti Alhana ha a disposizione una casa, fatta costruire dal padre in un luogo nascosto, in cui è ospitata una biblioteca enorme che ella consulta per passare il tempo. Meta ambita dagli studiosi, si narra che solo pochi e degni asceti siano riusciti ad entrarvi dopo aver superato prove incredibili.


Varamandra

Creata dal dio Wotan, la Varamandra è sempre stato creduto un animale mitologico portatore di cattivi auspici; sembra infatti che chiunque la veda non torni più dai suoi cari. Ha le fattezze di un grosso iguana ed è un animale intelligente, anche se non è capace di comunicare negli idiomi dei mortali; inoltre è estremamente fedele al suo padrone ed ama scorrazzare con lui nella foresta.
In genere la Varamandra si presenta ai mortali per comunicare con loro, sempre che non fuggano via spaventati; in tal caso li insegue anche per mesi, finchè non porta a termine il compito assegnatole. Purtroppo solo raramente riescono ad interpretare i suoi movimenti come veri e propri messaggi; spesso infatti i mortali la osservano stupiti mentre cerca di farsi capire, portando l’animale ad innervosirsi dopo i numerosi ed estenuanti tentativi ed a divorare i malcapitati, in un gesto di estrema frustrazione. Proprio per questo motivo si è generata la sua fama negativa.
Qualora invece incontri servi di Ramius, a causa dell’odio che il suo padrone ha per il loro signore, la Varamandra non mostra alcuna pietà, uccidendoli senza pensare troppo.
Il rituale per evocarla e farle portare un messaggio al Dio Wotan è complesso e lungo, richiede una lunga sequenza di passi e gesti che pochi sacerdoti conoscono; naturalmente sono ancora meno quelli che lo usano, intimoriti dal fatto che un errore potrebbe costare loro caro.

_________________
Quando lo Stato si prepara a uccidere, si fa chiamare Patria.

Il potere è l'immondizia della storia degli umani, e anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte.
ProfiloMessaggio privatoHomePageMSN Messenger
Mostra prima i messaggi di:      
Nuovo TopicRispondi


 Vai a:   



Successivo
Precedente
Non puoi inserire nuovi Topic in questo forum
Non puoi rispondere ai Topic in questo forum
Non puoi modificare i tuoi messaggi in questo forum
Non puoi cancellare i tuoi messaggi in questo forum
Non puoi votare nei sondaggi in questo forum
Non puoi allegare files in questo forum
Puoi downloadare gli allegati in questo forum



Leggi informativa estesa sull'uso dei cookies

Tutti i fusi orari sono GMT + 2 ore
Copyright © 2003-2015 by Fantasy Italia