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 [campagna legale] Avventura [Riservata ai Pg] Successivo
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endafuinor
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Località: Silvi Marina

MessaggioInviato: Lun Feb 05, 2007 4:51 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Fonte Blu, Gran Ducato di Mamorik, Notte Fonda]

La ridente e placida cittadina ora era scossa da violenti tremiti di febbre.
Il porto, prima di oggi meta di importanti carichi verso il Gran Ducato, ora accoglieva solo morte e distruzione, e innalzava forte al cielo i suoi fiammeggianti lamenti, crepitando nel buio; annebbiando ogni pietà umana e divina con dense lacrime di acre fumo. Le acque nere e silenziose, accoglievano come campo elisio le piccole imbarcazioni ormeggiate nel loro fondale, e sottostavano indifferenti all’invasione delle due potenti navi da guerra arrivate, che irriverenti e irrispettose rompevano con canti di guerra e grida disumane il silenzio aleggiante delle acque, tali era il frastuono di voci e grida degli innumerevoli uomini che da esse si preparavano a sbarcare.
Sulla prima strada, quella che dal porto portava al promontorio dove Fonte Blu si trovava, già uomini dalle oscure armature, animali infernali e creature del disastro, stavan salendo verso le mura in legno della città, per andarsi ad unire all’altra centinaia di soldati che accerchiavano la città, per unirsi sotto gli stendardi ”Rel Nox” , che neri e vermigli, così tanto animavano le nere anime degli oscuri invasori.
Dal canto vostro, quello che vi si para davanti è a dir poco impressionante. Stretti e intenti a studiare carte e mappe da una stanza del cancello principale della città, dalle feritoie che avete nella rocca potete scorgere non più di due centinaia di uomini , ma la loro ferocia è impressionante! Dovete difender la città, questo vi era stato ordinato, e lo state facendo bene, o meglio, sperate che sia così; altrimenti tra qualche minuto o qualche ora, a seconda se il destino abbia voglia o no di giocare, le tre dozzine di uomini ben armati, tra guardie cittadine e templari, che avete dislocato a difesa della città, non avranno scampo alcuno, e mentre sperate che le poche munizioni incendiarie che avete disposto per le due uniche catapulte siano sufficienti, Iriel, il supremo sacerdote entra nella stanza.
“Nessuna notizia da Ergolich, nostro signore. Attende che si compiano gli eventi, seduto sul suo trono!”. Una smorfia di disappunto compare sul suo volto…”Chissà perché non si cura che la sua città venga distrutta…” Esclama mentre poggia le ultime carte sul tavolo di legno massiccio. Nella stanza tutto sembra essersi fermato, anche la confusione dell’imminente battaglia. Siete troppo concentrati a scrutar fuori, e a trovare vie sempre migliori per i vostri piani. La fioca luce delle torce illumina le ingiallite pergamene. “Le nostre truppe sono ben disposte, mentre le loro confuse e senza ranghi vagan anche solo con misere clavi di legno. Le due catapulte sono messe bene, ma consiglierei di spostare la seconda nel quartiere delle vecchie foglie, in modo che riparata non avrà problemi a colpire proprio sotto le mura…” Vi dice, indicando luoghi e strade, mentre annuite e rispondete con le vostre idee…
Poi, di colpo, un bagliore oro e rosso sangue vi acceca, prendendosi il silenzio e la vista, in attimi interminabili.
Un fastidioso ultrasuono vi ronza nelle orecchie quando dopo pochi attimi riprendete a vedere. Iriel vi guarda con faccia terrorizzata. Potete capire il suo terrore.
Svelto si fruga nella tunica.
#Eccola!!!#. Esclama mentre poggia sul tavolo una candela argentata, con un piedistallo fatto di angeliche ali distese. “Bet Lor Lor”. In un attimo una piccola fiammella compare sullo stoppino, e grazie alla sua luce vedete…e capite, terrorizzati.

Cinque figure ammantate compaiono nella penombra del palazzo del Signore Ergolich, Sorpassano il portone, e per angusti e misteriosi corridoi si fondano verso la Sala della Cupola Infernale, proprio ove non dovrebbero, proprio dov’è ciò che vale più della vostra vita, ciò che vi è stato ordinato di proteggere!

Un soffio leggero spegne la visione, insieme alla luce della candela, e agli occhi di Iriel non servono parole.
Vi lanciate giù per le strade. I rumori della battaglia che è appena iniziata sono lontani. I corni, le grida dei Capitani di quartiere, gli orridi ruggiti, il sibillino suono delle frecce e quello sordo e potente delle esplosioni ve li lasciate alle spalle, correndo per le vie deserte della città!
Entrate nel palazzo.
Esso è un unico blocco di Granito, scavato e progettato esagonalmente, con un possente portone n Mithril Oscuro e piccole finestre adunche al cielo. Sulla sua sommità, Una cupola dorata con bassorilievi di demoni e raffigurazioni dell’inferno, accompagnate a scritte di antiche lingue ed oscure menti, fa la guardia a tutto cìò che li dentro è celato. La Cupola Inferale. Vi gettate su per le scale ad più non posso. Dovete arrivare in cima. Dovete difendere ad ogni costo ciò che l’oscuro drappo nasconde. Questo vi è stato ordinato, per questo siete qui. Non importa più niente, non necessitate di nessun altra spiegazione. Chiunque sia arrivato li, non deve toccarlo, non deve impossessarsene. Non deve farlo!
Iriel non è più dietro di voi, non ha retto il passo. Salite delle scale marmoree, e vi appoggiate ai reggiani a forma di possenti braccia di demone, ed arrivate con le scale fino all’ultimo piano, fino al soffitto. Un enorme quadro raffigurante un demone e un angelo che si tendono la mano, l’uno nell’inferno l’altro nelle lune degli Dei Celesti. Svelti ponete le vostre mani al centro, ove le dita dei due si incontrano, e con uno scatto il quadro si solleva, lasciandovi entrare dentro la cupola.
Lì, su di un lato vi è un trono in Mithril e Portal Oscuro, con un enorme fauce di demone spalancata raffigurata. Dal soffitto spunta un massiccio braccio di demone in oro e Mithril Sacro, con una Scritta in antichi linguaggi, runici e non. Il suo pugno chiuso è proprio sopra un drappo nero che copre qualcosa, nascondendolo fino al pavimento!
Davanti a voi si parano cinque figuri: uno è un Dracoide dei monti Freddi, che brandisce una scura spada a due mani, l’altro è un umano delle valli, incappucciato, con una tunica nera e dorata, e la runa “Corp” bene in vista sul suo petto. Vi è una bellissima ed affascinante donna, quasi quanto la pantera che ha li vicino, scura e temibile, con cicatrici di battaglia e una spada nelle mani; un piccolo ed insignificante Rajel con capelli neri e occhi di ghiaccio, ed infine un oscuro nano dei monti freddi, tozzo e ben piazzato, con un enorme barba che gli cade sul petto.
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Stains
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Messaggi: 1227

MessaggioInviato: Lun Feb 05, 2007 5:12 pm Rispondi citandoTorna in cima

Sotto assedio, il nemico oscuro
molti uomini dei nostri uccide
ma noi il nero drappo di sicuro
negheremo, sia pur che queste sfide
faccian cadere noi e 'l nostro muro:
ma giammai il nemico 'l drappo vide
e mai lo dovrà vedere o scoprire!
Ma cinque prodi vediam apparire...


Jebeddo - giorno 1 - PF 12, PMt 10, PM 24, PP 4 - Palazzo

"Nessuna notizia da Ergolich, nostro signore. Attende che si compiano gli eventi, seduto sul suo trono! Chissà perché non si cura che la sua città venga distrutta…"
Ancora non mi è chiaro il motivo di come sia finito in questa faccenda, ma la mia sapienza potrebbe essere utile per queste cose di guerra, pertanto è un vantaggio che io sia qui... sebbene Ergolich non sembra dare giusto peso alla situazione complessiva.
L'arrivo poi di Iriel certo non migliora la sitazione, il presagio che fa vedere mediante la sua candela fa presto capire cosa sta per succedere.
"Ragazzi, non so voi ma ho un brutto presentimento, lasciamo ai militari la città, occupiamoci di... sapete cosa"
dico ai miei compagni mentre faccio cenno verso la porta.
Sguardi di intesa con i miei quattro compagni e ci precipitiamo per le strade della città a tutta birra.
Entriamo nel palazzo, grande e di granito, maestoso e da sempre simbolo del potere della città.
Ora sembra urlare con la sua imponenza di resistere come fa lui, fermo e tutto di un pezzo ad i colpi del nemico.
Entriamo dentro precipitandoci e correndo attraverso corridoi e scale, i numerosi dipinti di angeli e demoni che ci vengono in contro si sembrano scansarsi al nostro incedere impetuoso.
Giungiamo infine alla stanza, già altre volte abbiamo fatto scattare il passaggio segreto per controllare meglio il drappo, ma questa volta la fretta lo rende più nervoso, meno controllato, anche se riusciamo a far alzare il quadro e procedere.
"Ragazzi questa è la volta buona" dico a me stesso ed ai miei compagni.
Entriamo infine nella stanza.
"Ma dove è finita Iriel?!"
Fortunatamente è tutto come l'abbiamo lasciato, ma tre volte più sfortunatamente abbiamo cinque intrusi lì dentro.
"Sembra inutile chiedervi che ci fate qui dentro, ma forse sarebbe meglio se andaste via." dico non appena vedo quelle cinque figure.
Un nano, una donna e una pantera, un dracoide, un Rajel e un uomo delle valli.
Saranno amici o nemici?
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Vanalon
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MessaggioInviato: Lun Feb 05, 2007 5:46 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Vanalon Punti ferita:12-Punti mana:20-Punti provvidenza:4]


"Nessuna notizia da Ergolich, nostro signore. Attende che si compiano gli eventi, seduto sul suo trono! Chissà perché non si cura che la sua città venga distrutta…"

Le parole di Iriel arrivano alle orecchie di Vanalon come un tuono.Fino ad ora si era limitato ad annuire e consigliare sulle strategie come un automa,come se quella situazione non gli appartenesse completamente,ma fosse semplicemente un sogno.
*Cosa sto facendo maledizione!Dovrei essere attento!*
Vanalon alza in colpa lo sguardo verso i suoi compagni,per vedere se qualcuno si è accorto della sua distrazione,ma sembrano essere tutti troppo preoccupati.
*Certo che per cacciarsi in una situazione così ce ne vuole...*
Vanalon ripensa ai mesi passati;a come è stato arruolato come difensore per i suoi poteri elementali...e a come ha acconsentito subito,nonostante conoscesse il rischio.
*Ma d'altra parte penso lo rifarei ancora...mi è stata offerto cosa alla fine?Di avere una morte con un pezzo di ferro fra le costole?Di essere squartato da una bestia?Forse...ma non solo...per la prima volta posso usare il mio fuoco non solo per badare alla fucina di un grasso fabbro giù in città...*
Intanto Iriel continua a parlare.Vanalon alza lo sguardo per guardare fuori dalla finestra distratto dal pensiero della bottega dove lavorava fino a qualche tempo prima.
All'improvviso un bagliore lo acceca.
Quando riprende a vedere la prima immagine che gli giunge agli occhi è quella del volto del supremo sacerdote contratto dal terrore.
La seconda quella della luce della candela di Iriel che mostra le cinque figure che entrano nel palazzo.
Vanalon e i suoi compagni si muovono come un unico corpo,e prima che se ne renda conto coscientemente è già davanti al palazzo insieme agli altri.
*Non è possibile!Non ora!Non devono arrivarci per nessun motivo!*
I minuti per salire fino alla cupola sono un condensato di corsa e ansia,un insieme di piedi e mani veloci che corrono su manigle e passaggi segreti.
Vanalon sente la sua mente prepararsi,il fuoco cominciare a scorrere insieme al suo sangue.
Finalmente arrivano davanti al trono;come ad una comando trattengono tutti il fiato insieme.
Poi,dall'ombra,cominciano a delinearsi cinque figure.
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CuoreNero
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MessaggioInviato: Lun Feb 05, 2007 7:39 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Serpospino - giorno 1 - Punti Ferita: 9, Punti Mente: 4, Punti Mana: 0, Punti provvidenza: 4]

*Sveglio...* Ma da quanto non dormiva? Due notti almeno, l'ultima volta era stata da Tellimah, in quel bordello fumoso dietro il tempio Luna della Quasia. L'idromele era improponibile, ma la ragazza aveva riso quando lui aveva indossato quel mantello con lo stupido disegno. Non aveva la più pallida idea di cosa significasse "Corp"; ma se il propietario dell'indumento era stato troppo ubriaco per ricordare di portarselo via, a lui era valso una risata sincera e critallina, allorchè l'aveva indossato sul torso nudo scimmiottando un irreprensibile guardiano. Tellimah rise di gusto, e dopo poterono dormire abbracciati.
*Se solo riuscissi a rimanere sveglio...* Non alzò neppure lo sguardo all'ingresso di Iriel nella stanza. Continuava a far ciondolare davanti agli occhi quello strano monile. La piccola sfera non era più grande di una noce, Jebeddo gliela aveva data già da molto tempo ormai. La piccola torre all'interno aveva un bordo spezzato, qualche maceria stava ammucchiata alla sua base, tra rami d'alloro e tra i papaveri. Era perfetta in ogni dettaglio, le pietre, le feritoie, le crepe. Verso la sommità, poco più in basso delle merlature e subito di fianco della profonda fenditura che ne deturpava il fianco, c'era una finestra. Nei giorni molto luminosi e nei quali lui era molto calmo e sobrio, riusciva a scorgere anche una dama ammantata di broccati verdi che, dietro quella finestra, pareva in attesa. La superficie curva della sfera liscissima deformava appena la vista della torre e, ad ogni buon conto, solo sui margini. Se fosse acqua o chissà cos'altro quella all'interno della sfera non lo aveva mai saputo; del resto quello gnomo pazzoide non parlava mai dei suoi segreti, si limitava a gongolare tra i suoi alambicchi e le sue ampolle. Serpospino non era facilmente impressionabile, e c'era davvero poco cui avrebbe concesso l'onore del suo stupore; eppure, sul piccolo mondo racchiuso nella bolla e sulla minuziosa perfezione della torre che conteneva, poteva nevicare.
Bastava che scuotesse appena il laccio di cuoio con il quale teneva la sfera appesa al collo che questa, scossa da una qualche magia che solo la mente di Jebeddo comprendeva, iniziava a diffondere sulla torre e sulla dama, sulle macerie e sui papaveri, una candida e calma e ipnotica nevicata. Non durava che pochi secondi, eppure bastava scuoterla ancora per ricominciare daccapo. Non sarebbe riuscito a scorgere la dama alla luce fioca e tremolante delle candele, lo sapeva; eppure guardare la neve cadere dopo aver ciondolato pigramente nella bolla lo aiutava a mettere a fuoco i suoi pensieri. Ragionpercui al suo ingresso, non degnò Iriel della benchè minima attenzione.
Quando la visione evocata dal sacerdote s'esaurì, stava ancora battendo le palpebre imbambolato e preplesso. Ripose la sfera che conteneva il piccolo mondo allargando appena il colletto del giustacuore; la cordicella di cuoio legata dietro il collo la fece rimbalzare sul petto glabro una volta o due; sulla torre e sulla sua collina prese a nevicare mentr'egli prendeva una piccola manciata d'unguento denso da un'anonima ampolla. Passò le mani tra i capelli alzandosi; l'unguento tratteneva le ciocche all'indietro incollandole d'un giallo profondo e brillante. Curò di cospargere tutta la testa di pittura e di luce riflessa. Non proferì parola, limitandosi a seguire i suoi compagni nella corsa verso la Cupola.
"Muoviti gnomo, sgambetta veloce finchè puoi." Apostrofò Jebeddo tallonandolo a non più di un passo di distanza.
Aveva snudato La Lacrima di Adelay precipitandosi sulle scale della Cupola, la celava nella manica destra, l'elsa rivolta verso il palmo, la lama piccola e gelida premuta contro la pelle nuda dell'avambraccio, celata dalla stoffa.
"Bene, bene, bene. Cos'abbiamo qui?" Disse ai cinque che s'erano girati all'unisono quand'era entrato nella stanza insieme ai suoi compagni. Si discostò di qualche passo da Vanalon, non appena sentì l'ondata di calore che da egli s'emanava.
"Un Dracoide, un Rajel, un nano ed un uomo vestito come uno straccione" continuò con passo misurato sistemandosi i polsini candidi ornati di elaborati pizzi che uscivano da sotto le maniche del giustacuore cremisi. Era carica di scherno la sua voce mentre, nel contempo, s'assicurava che i cinque vedessero bene le sue mani disarmate.
Si fermò di fronte alla donna. Con un elaborata piroetta portò la destra al petto, ov'è il cuore. Quindì, con l'indice arcuato, sfiorò le labbra, dove la mano rimase qualche istante in più. Infine portò la destra alla fronte in un inchino. "Mille omaggi mia signora." Ghignò verso la donna rialzando il capo. "Mi dolgo sinceramente che non abbiate folte trecce fulve ad ornare il vostro bel mento e la vostra mascella." Guardò di sottecchi gli altri quattro. "Con pure la donna barbuta la compagnia di guitti sarebbe stata al completo." Concluse incrociando le braccia sul petto. "Ora, ritengo che possa essere proficuo per voi essere a parte del fatto che ci sono non meno di cinquanta armigeri qui sotto." La sparò grossa. "E pochi di meno sono quelli che stanno per salire le scale. Quindi vi consiglio di dar retta al mio valoroso amico gnomo e di gettare le vostre armi. E voi, mia signora, perchè non vi limitate a far saltare quel vostro micione in un cerchio infuocato piuttosto che attardarvi un luogo interdetto?"


Ultima modifica di CuoreNero il Mar Feb 06, 2007 10:37 am, modificato 1 volta in totale
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Nether di Middenheim
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MessaggioInviato: Lun Feb 05, 2007 9:22 pm Rispondi citandoTorna in cima

[punti ferita:18, punti mente:6, punti provvidenza:4]

Nether digrignò i denti *Idiota...* pensò sentendo le parole del powel *Già dubito possano essere diplomatici, figurarsi ora...*.
L'umano aveva gli occhi arrossati per la stanchezza; era dall'inizio dello scontro che dormiva non più di due ore al giorno consultando mappe e dispacci in cui venivano riportati danni alle strutture e perdite tra la popolazione e i soldati. La difesa della città poteva essere sanguinosa, ma, secondo lui, non impossibile. Questo prima che arrivassero le navi.
Ora si trovava in quella buia stanza, spada in mano, con cinque sconosciuti davanti, che, a parer suo, dovevano essere pacifici quanto un Grox di caverna. Si mosse lentamente di lato cercando di posizionarsi alla destra di questi, così da colpirli sul fianco se necessario. Ansimava per la fatica della corsa. La mancanza di sonno cominciava a farsi sentire anche sulle sue prestazioni fisiche e non solo su quelle mentali. Attese la risposta dei cinque, i muscoli tesi allo spasimo, pronto a scattare verso l'umano con quella strana runa sulla veste.
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Uosh
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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2007 5:01 pm Rispondi citandoTorna in cima

Uosh - giorno 1 - PF 3, PMt 11, PM 26, PP 4 - Palazzo

Non era mai stato un tipo estroverso, completamente assorbito nella contemplazione della natura e dello scorrere inarrestabile del vento e del tempo.. Non conosceva nemmeno il motivo per cui si trovava li, assieme a quelle altre quattro persone dall'aspetto tutt'altro che "contemplativo".. Ma soprattutto la visione data dalla candela di Iriel scosse nel profondo la capacità di ragionare lucidamente della piccola creatura alata, che si mise le mani sulle orecchie, come per tentare di coprire quel silenzio assordante.. nient'altro era rimasto dell'immagine appena scomparsa.

"Perchè mi trovo qui?.." Pensò il folletto, terrorizzato.. ma già i suoi compagni di viaggio si erano fiondati fuori dalla porta come se avessere il diavolo alle costole.. Nemmeno il tempo di riflettere e Uosh combinò istintivamente la sua capacità di volare alla potenza del vento, per raggiungere le altre cinque figure che erano uscite dalla stanza.

"Vento.. Io sono vento!" Pensò Uosh in un momento di lucidità, arrivando quasi a fondersi col suo elemento vitale: in un attimo raggiunse e sorpassò Iriel, che era rimasto indietro nella corsa, e l'attimo dopo aveva già raggiunto i compagni, nel momento in cui lo gnomo pronunciò le sue parole:

[Jebeddo]
"..inutile chiedervi che ci fate qui dentro, ma forse sarebbe meglio se andaste via."

"..." La mente di Uosh era vuota: che volevano quegli individui?.. Anche la pantera, che inizialmente gli aveva ricordato il suo bosco, faceva trapelare un presagio sinistro, che non aiutò il folletto a mantenere la calma.

Uosh si nascose dietro le spalle di Nether, istintivamente, aspettando le mosse dei cinque figuri che si stagliavano di fronte a lui e al suo gruppo.. l'unica cosa che istintivamente fece fu lo stringere il legame con il suo elemento primordiale, che mai aveva abbandonato nella sua breve vita, e che era una delle poche cose -forse l'unica- che riusciva a dargli sicurezza in ogni momento..
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endafuinor
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MessaggioInviato: Mar Feb 06, 2007 6:34 pm Rispondi citandoTorna in cima

Fonte blu, Palazzo di Ergolich, Sala della Cupola Infernale.

Aleggia pesante e sinistra la vostra presenza all’interno della Sala. Scorre dall’oscura fine del pesante braccio metallico demoniaco, e cade come acqua oleosa e nera…oscura, sul drappo che così tanti oscuri misteri sembra celare.
Eppur…
Eppur persi nei suoi eleganti riflessi opali, duri e sinuosi come un gatto di notte, vi sembra per un istante, un istante solo sia chiaro, che le forze vi manchino!
*Cosa, cosa sta succedendo qui?* questa, la voce che sembra rimbombar nella vostra mente, come suon di una campana lontana, che dal drappo, soave si sparge per la stanza, inebriandovi.
Sfocate le ombre dinanzi a voi, or solo riflessi e ricordi di coloro che vi stavan tanto egregiamente sfidando, mettendo mano alle armi e all’animo, ai tormenti ed agli incubi. Maligne e sadiche sghignazzano nell’oscurità, occhi rossi come rubini, ma tanto acidi e pericolosi come sangue che vi scorre via dalle vene.
Simile ad una droga l’oscuro manto che davanti a voi si para. Sembra ballare come ninfe dell’ebano dei boschi, caldo come un crepitio nelle notti più buie e fredde, ma distante e lontano come le Lune degli Dei. Com’è possibile? Dovevate, dovete proteggerlo…ma sembra egli stesso che vi stia cacciando or, ed attirando l’attimo dopo!
Una tenera e fioca fiammella si accende nelle vostre menti! Quella di una soffice candela. Vi ridona forza, vigore, lucidità.
Eppure…non vi quadra, tutto questo non vi quadra!
Cercate nel vostro libro, quello della vita, una pagina, la più familiare possibile che vi riporti con calma in questa situazione…
Non la trovate…ma vedete solo le ombre, quelle maligne ed oscure ombre, allungarsi verso quel drappo, mentre egli vi chiama a se. Un grido spento e gonfio di dolore, un grido di aiuto…
Che il drappo non si sollevi!!!
Poi, d’un tratto, due ombre si allungano verso il drappo…Ancor confusi e barcollanti, annebbiati e sfiniti. Cosa farete di fronte a tal minaccia?


Ultima modifica di endafuinor il Gio Feb 08, 2007 9:49 am, modificato 1 volta in totale
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Uosh
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MessaggioInviato: Mer Feb 07, 2007 12:12 pm Rispondi citandoTorna in cima

Uosh - giorno 1 - PF 3, PMt 11, PM 26, PP 4 - Cupola Infernale

Uosh rimase immobile, a mezz'aria, rimanendo ad osservare passivamente le oscure immagine sfocate che passavano davanti ai suoi occhi dilatati.. Le forze sembrano abbandonarlo e il folletto lascia cadere perfino la sua amata ocarina -regalo del padre- che finisce sul pavimento scuro della cupola.
Ancora quelle immagini: scure, nemiche, malvagie, demoniache.. dominate dall'odio e dalla disperazione.. Per un attimo Uosh credette di svenire, ma fu a quel punto che una fiammella gli ri-donò un barlume di lucidità che gli permise di rimanere sospeso in aria..

"Aria.." pensò il piccolo folletto, stringendo con forza i pugni e chiudendo gli occhi.. Un attimo dopo li ri-aprì e l'immagine gli si presentò di fronte era terribile: due delle cinque sinistre figure che aveva visto entrando si stavano avvicinando pericolosamente al drappo!

"Dobbiamo proteggerlo!" Nient'altro passò per la mente della piccola creature che, a causa della sua prontezza, fu il primo a reagire dei suoi compagni: quasi posseduto dal suo elemento finì col fondersi in esso e fece scaturire dalla sue minuscole fattezze un potere che i suoi compagni non pensavno di potergli attribuire:

Dapprima si alzò una leggera brezza, appena sufficente per far sventolare le vesti dei presenti e il drappo al centro della stanza.. ma in un batter d'occhio la brezza divenne vento.. e quest'ultimo si tramutò in una tromba d'aria che iniziò a vorticare precipitosamente all'interno della stanza: il cambiamento fu talmente repentino che i presenti riuscirono a stento a reagire, abbassandosi a terra per evitare di venire travolti.. Gli unici che ne risentirono maggiormente furono i due figuri che stavano tentando di avvicinarsi al drappo, perchè non trovarono niente a cui attaccarsi per rimanere saldamente a terra: così il vortice d'aria li sollevò dal pavimento e li scagliò contro la parete, per poi farli cadere a terra.. anche le urla di dolore erano mute: il potere del vento copriva ogni cosa.

[Fusione con l'elemento: -16 PM/+3 al VdR/Annulla la divisione di 2 per danni ed effetti.. PM residui i Uosh 10]

Incredibilmente però, tutti i presenti notarono come quella tromba d'aria non fece assolutamente alzare il drappo, che si limitò a sventolare un poco, rimanendo fermo a coprire ciò per cui era stato pensato..

Poco attimi dopo la tromba d'aria sparì così com'era venuta e i presenti poterono tornare a mantenersi agevolmente in piedi, senza dover rimanere attaccati a qualche appiglio.. Fu così che videro riapparire nuovamente il piccolo folletto alato, esattamente sul drappo.. Ma un attimo dopo Uosh si sentì mancare le forze e cadde svenuto sul drappo stesso, al centro della stanza: non sapeva nemmeno lui cosa e come aveva fatto.. tutto era scaturito dalla sua enorme paura, aumentata dal suo sentirsi così piccolo e insignificante in mezzo a tutte quelle altre grandi figure..


Ultima modifica di Uosh il Sab Feb 10, 2007 3:39 pm, modificato 2 volte in totale
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MessaggioInviato: Mer Feb 07, 2007 1:26 pm Rispondi citandoTorna in cima

[punti ferita:18, punti mente:6, punti provvidenza:4]

Nether scosse la testa cercando di capire cosa fosse accaduto. Notò il piccolo folletto, svenuto in cima al drappo. Agì d'istinto lanciandosi contro una delle figure che erano state scaraventate contro la parete tentando un'affondo al braccio armato *Come minimo mi saltano addosso tutti insieme...*


Ultima modifica di Nether di Middenheim il Mer Feb 07, 2007 4:15 pm, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Mer Feb 07, 2007 2:53 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Vanalon Punti ferita:12-Punti Mente:8-Punti mana:20-Punti provvidenza:4]

Buio.Nient'altro che l'oscurità,e nell'oscurità il freddo,il freddo del suo cuore.Vanalon sente le ombre che lo avvolgono,che lo chiamano e lo respingono.Poi all'improvviso la fiamma della candela si riaccende nella sua mente.Quella fiamma che conosce così bene,che tante volte ha visitato i suoi sogni di puro elemento,che gli hanno rivelato la sua natura.
Le ombre ci sono ancora,ma ora...ora c'è anche la fiamma.
Poi vede le ombre avvicinarsi al drappo e subito dopo la furia del vento di Uosh.Quando la tromba d'aria si ferma arriva per lui un segnale che aveva aspettato dall'entrata nella cupola.
"E ora vediamo,il più infiammabile sei proprio..."
Comincia a passare in rassegna con lo sguardo le cinque figure degli invasori che ha davanti,studiandole velocemente..
#TU!#
urla stendendo il braccio a aprendo la mano verso il nano barbuto e facendo partire una colonna di fuoco puntando alla barba dell'umanoide.
La fiamma si dirige verso la bassa figura ad una velocità impressionante,ma agli occhi di Vanalon è tutto diverso e rallentato.
Può quasi vedere l'aria prendere fuoco poco a poco e descrivere la sua linea incandescente.Poi la fiamma colpisce il nano e la sua barba prende fuoco immediatamente.Quando la sua fiamma tocca l'avversario tutto torna alla velocità normale giusto in tempo per vedere Jebeddo e Serpospino muoversi.


Ultima modifica di Vanalon il Sab Feb 10, 2007 3:23 pm, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Mer Feb 07, 2007 8:29 pm Rispondi citandoTorna in cima

...E minacciosi giungono sebbene
confusi per il nostro giunger tosto
si sa che sempre le forze del bene
sanno i malvagi rimetter a posto.
Il nero protetto dolenti pene
a noi duce, ma luce a ogni costo
porta a pugna, e tempo passa poco
che attacchiamo con l'aria e 'l foco...


Jebeddo - giorno 1 - PF 12, PMt 10, PM 16, PP 4 - Palazzo... let's rock!

"Bene, bene, bene. Cos'abbiamo qui? Un Dracoide, un Rajel, un nano ed un uomo vestito come uno straccione. Mille omaggi mia signora. Mi dolgo sinceramente che non abbiate folte trecce fulve ad ornare il vostro bel mento e la vostra mascella. Con pure la donna barbuta la compagnia di guitti sarebbe stata al completo. Ora, ritengo che possa essere proficuo per voi essere a parte del fatto che ci sono non meno di cinquanta armigeri qui sotto. E pochi di meno sono quelli che stanno per salire le scale. Quindi vi consiglio di dar retta al mio valoroso amico gnomo e di gettare le vostre armi. E voi, mia signora, perchè non vi limitate a far saltare quel vostro micione in un cerchio infuocato piuttosto che attardarvi un luogo interdetto?"
Serpospino è sempre stato molto teatrale nei suoi modi, e questo ne è un'esempio.
I cinque sembrano stupiti nel vederci, o comunque tardano ad agire.
Ma pure noi... cosa succede?!
Una forza, un'energia o uno spirito? Un demone, una potente magia o suggestione? Qualcosa ci scoraggia, qualcosa mi impedisce di pensare razionalmente: Tingo, Linge, Hiki, Muonika, Cooka, Inga ed Ellywik, tutta la mia famiglia al completo vortica nella mia testa e mi guarda spaventata, gira più forte... non so che fare, ed ho i brividi.
Poi vedo Tingo e Linge che montano qualcosa borbottando "La ragione! Il pensiero è quello che conta!" mentre le donne della mia famiglia si preparano ad accendere piccole candele.
Un gioco di lenti fa sì che una fortissima luce annebbi i miei dubbi.
Ma mentre questo accade Uosh il piccolo folletto e Vanalon senza troppi problemi hanno già scagliato delle magie contro il gruppo.
Il vento di Uosh mi scompiglia per bene capelli e barba, mentre la luce del fuoco di Vanalon mi acceca per un istante. *Per mille ingranaggi* penso massaggiandomi la barba *quali meravigliose creature o qui con me!*.

Forse anche io dovrei intervenire, fare qualcosa per difendere il drappo...
la mia vita in bottega non mi ha mai fatto sviluppare grandi doti belliche, e con me non ho completamente le mie fide basi per poter creare un'interessante alchimia.
Velocemente pronuncio la prima runa. L'insegnamento dei folletti nel bosco dei Sempre Verdi mi ha aiutato a non essere un semplice bottegaio, ma anche un mago.
"Ex" pronuncio rapidamente.
Attorno a me il magika mostra le rune del potere... "Lor Jux!" concludo estasiato.
Gli occhi paiono essersi ingranditi mentre agitando le mani in direzione della donna ripeto a gran voce #EXJUXJUX!#.
Non è mai complicato pronunciare in alfabeto runico, specie perchè la pronuncia gnomica riserva sempre molte complicazioni, pertanto abbozzo un sorriso prima di vedere cosa succederà.
Ai piedi della donna due piccole morse di granito gli stringono i piedi, crescono veloci come se le stesse estremità avessero fretta di reincontrarsi.
Ventaure blu evidenziano le scanalature del granito che cinge le scarpe dell'intrusa.
Venature che come inchiostro in acqua calda, pian piano di dileguano perdendo la loro intensità.
La magia sparisce, ma il granito rimane e la donna ha i piedi completamente immobilizzati nel granito.
"Eheh" sorrido compiaciuto "Se non altro non verrai spazzata via da Uosh!".


Ultima modifica di Stains il Dom Feb 11, 2007 5:21 pm, modificato 1 volta in totale
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MessaggioInviato: Gio Feb 08, 2007 10:52 am Rispondi citandoTorna in cima

[Serpospino - giorno 1 - Punti Ferita: 9, Punti Mente: 4, Punti Mana: 0, Punti provvidenza: 4]

Nasconditi. Scompari. Non respirare.
Hai una sola occasione. Sii rapido e mira la gola.
Nei bassifondi della capitale non c'erano incantatori.
Rannicchiati in un angolo. Snuda la lama solo all'ultimo istante; basta il riflesso di una candela a rivelare la tua posizione.
Non aveva trattato che con tagliagole, assassini prezzolati, sfruttatori e ladri per tutta la vita. In molti casi, era lui stesso tutte queste cose e molto di più.
Se si accorge di te scappa. Avrai un'altra occasione. Se t'ha visto corri.
Da quando Alexander aveva istituito i due Templi, l'uso della magia era diventato parsimonioso e pericoloso. Le leggende e le dicerie su quanto facessero iniziati e alchimisti dall'alto delle loro torri, non arrivavano fino ai ciottoli fangosi dei vicoli della capitale. Lì i conflitti e le discussioni, molto semplicemente, si svolgevano su un diverso piano d'esistenza. Non l'avrebbe mai ammesso, si intende, ma oltre che con profonda diffidenza, era anche con timore che osservava il Magika e tutte le sue manipolazioni. Ragionpercui emise un basso ringhio sommesso non appena il mondo intorno a lui prese a vorticare di quelle vertigini soprannaturali che stringono la gola. Vacillò serrando la mascella fino a trovarsi con un ginocchio a terra. Un ringhio basso e prolungato, di paura e di furore di fiera stretta in un angolo, remoto della profondità del suo petto.
*Devi proteggerlo. No.*
Il turbine d'aria nel quale Uosh aveva sublimato la sua stessa essenza non sollevò i suoi capelli incollati d'ocra e di porpora. Ma il mantello si appiccicò al suo corpo ed i suoi bordi d'ermellino presero a frustare l'aria come un vessillo che garrisce prima che la freccia della carica sia scoccata. Dovette appoggiare la destra a terra per non cadere. Quando tutto si calmò con la stessa rapidità con la quale quella follia era cominciata, stava lì con un ginocchio sul granito freddo e il capo inclinato come un cavaliere decaduto che aspettasse una nuova investitura.
*Proteggi il drappo. No. Non rischierò la vita per uno stupido pezzo di stoffa.*
Si rimise in piedi con un movimento fluente; Nether, Vanalon, lo stesso Jebeddo, stavano ingaggiando coloro che furono nemici, che si erano trasformati in niente più che ombre sfumate, che erano tornati ad essere non più che avversari da abbattere.
*Proteggi il drappo. No. Non è che un involucro; quello che nasconde mi ha chiamato a sè. L'ho avvertito chiaramente.*
Dov'era Uosh? L'aveva visto allontanarsi in volo, poi più niente. Ingoiato e mangiato dal suo stesso vento.
#Messer Tafano!!!# Gli sfuggì un urlo non appena s'accorse del corpicino del folletto che giaceva tra le nere spire. La donna con la pantera era ancora di fronte a lui; appariva peplessa e rallentata. Forse era opera di Jebeddo e delle sue assurde diavolerie. Non l'aveva forse visto gesticolare verso di lei?
*Proteggi. Proteggi. Hai promesso, proteggi. No. Esso mi ha chiamato. Inoltre io sono Serpospino. Figlio di Rovomasso. Figlio di Nervofreddo. Delfino della nobile casata Brecciatorre. Iriel non ha ritenuto opportuno fornirmi ulteriori spiegazioni. Ma io non sono il suo pupazzo. Nè il suo, nè quello di Ergolich.*
Una torsione del busto, il peso sbilanciato su una sola gamba, il capo proteso in avanti in uno scatto fulmineo che lo portò a scartare la donna, la pantera e la poca distanza che lo separava dal braccio demoniaco che incombeva dal soffitto.
*Proteggi. Proteggi. Proteggi. Proteggi. Ma esso mi ha chiamato. L'ho sentito chiaramente.* Raccolse il corpo inerme di Uosh nel palmo della mancina. Lo teneva delicatamente nella mano a coppa; come fosse acqua che potesse scivolargli tra le dita; oppure una reliquia delicatissima. 'Non preoccupatevi Messer Tafano.' Sussurrò verso il folletto alato come per non disturbare il suo sonno. 'Andrà tutto benone.'
Con la destra afferrò un lembo della stoffa nera di notte e di minaccia.
*Devi proteggere. Devi. Devi. Devi.*
Rivolse un ultimo sguardo indulgente allo gnomo ancora impegnato a gesticolare contro la donna della pantera.
*Suvvia, amico mio. Non t'arrabbiare.* Sorrise debolmente; inspirò a fondo.
Strappò via il drappo con un unico deciso movimento.
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MessaggioInviato: Gio Feb 08, 2007 5:04 pm Rispondi citandoTorna in cima

Fonte blu, Palazzo di Ergolich, Sala della Cupola Infernale.

Dapprima dubbio e confusione han la meglio; poi, il fil di spada e le arcane magie prendono il sopravvento!
Qual ironica e temibile reazione che ha avuto quel piccolo folletto scagliando con misere e rattoppate ali, tale potenza dell’aria. Dapprima sembrò che essa, l’aria che avevate nei polmoni, e che densa si tagliava nella stanza carica di tensione, si fosse come ammutolita, stretta e richiamata al trono di un piccolo signore. Poi, come in un boato, mille e mille cavalli da guerra sembrarono passarvi sopra. Il loro stridio e le loro grida vi lacerarono le orecchie, mentre chi di qua chi di la vi aggrappavate alle vostre certezze per non venir anche voi spazzati dall’uragano venuto dal nulla. Come risucchiate via dalla realtà le cinque figure ombrose sembran indietreggiare. Due contro le pareti della cupola, una botta tremenda, si accasciano.
Ma niente ferma i vostri cuori impavidi, e Nether subito si scaglia a regolar con la lama l’ingarbugliata situazione che inaspettata vi trovate a fronteggiare. Un vibrante colpo che scalfisce minimamente le pareti sul quale si è andato a scagliare, ma il suo rimbombo è forte dentro questa strana cupola! Eppur Nether, un piccolo schizzo di sangue ti colpisce in volto, ma nessun lamento odono le tue orecchie.
Ma subito il sordo suono del vortice di fuoco dell’elfo, Vanalon, cattura la vostra attenzione. Sinuose, rabbiose e beffarde, le fiamme dell’elfo danzano di fronte a voi cospargendo terrore e panico tra le file delle ombre, separandole dalla vostra vista, mentre una di esse corre a separarsi dalla lingua pirica che, ironia della sorte, sembra aver trovato un nuovo padrone, tanto lo segue da vicino attaccata al viso. Un crepitio leggero e ingannevole, dotato di vita propria , che non sembra minimamente interessar quell’oscuro drappo.
Poi un altro botto, potente e tonfante nella stanza, e subito gli occhi soddisfatti del piccolo Gnomo vi danno la risposta. Le sue mani alzate indicano al di la de fuoco, dove una roccia, particella dopo particella, sasso dopo sasso si va ad agglomerare, contornata da striature blu intenso. #BAM!!!# Urta il suolo con potenza andando ad impattare al di la delle ceneri ancora calde, verso una di quelle ombre, che dagli occhi lascivi fa scorrer via un po’ di quel rosso vermiglio.
Infine, la lunga mano dell’umano compie il suo volere, andando a sollevar il drappo. Esso si libra in aria, nero e maestoso, grande, si estende quasi all’infinito. Non è più quel piccolo e pregiato pezzo di stoffa di due braccia quadre, ma man mano che le mani del Powel lo continuano a tirar via dal piedistallo, cresce e si allarga, a dismisura. Lo guardate attoniti, mentre il buio vi avvolge…
Il nero attorno a voi vi avvolge, il drappo si allarga e si espande andando a coprir prima la vostra vista, poi i vostri copri. I suoni si eclissano, le pareti della stanza scompaiono sotto la cascata di seta nera. Vi dimenate. Il drappo vi sta avvolgendo. Tentate di liberarvi, ognuno come può. Vi chiamate, ma non vi rispondete. A poco a poco venite addirittura sollevati dalle ormai tonnellate di stoffa che si stanno creando dal centro della stanza, fino a quando anche quest’ultima scompare. Non sentite più niente, i vostri sensi sono assopiti. Nulla esiste più intorno a voi.

Chiesa nella nebbia

L’eco pesante e lugubre della campana rimbomba nella piazza. Il campanile svetta e trancia la nebbia che, fitta come nelle prime ore delle giornate fredde ed umide, vi avvolge e vi si addentra fin nelle ossa. Il rosone della grande cattedrale, guarda dall’alto la folla che sotto di essa si è raggruppata. Non può illuminarla e rallegrarla, donandole fede e speranza con i suoi colori. Neanche un raggio di sole, nemmeno uno oggi si è visto sopra la città…
La folla intanto, infreddolita e disperata piange. Piange lacrime amare, e all’unisono canta i lamenti per un mondo ormai destinato alla morte. Man mano che affluisce all’interno della Chiesa, la luce di mille candele lotta con quella opaca e indistinta della brina, ed il fumo e l’odore ormai acre e forte dei grandi incensieri che scendon giù a piombo dal soffitto ristagna su tutta la navata. All’interno le Guardie Imperiali tengono a bada la moltitudine di gente, che strepitando, disperandosi ed urlando, tenta di accedere alla zona dell’altare. Lì, ove un centinaio di sacerdoti pregano a squarcia gola innalzando inni di perdono agli Dei. Le gocce cadono dagli amboni laterali per le regolari prediche e per i sermoni dei riti, ora occupati da Alti Prelati che benedicono folla e bare con L’Acqua della rinascita, elargendo e irrorando la calca di continuo. Poi, un urlo quasi unisono della folla, le donne che piangono strappandosi i capelli, accoglie le bare. Un fiume bianco si fa strada da una porta laterale, mentre le guardie fanno scudo umano per far si che la massa si avventi su di esse, in preda alla disperazione, per appropriarsi di reliquie o per almeno toccar gli eroi morti e defunti. Un uomo balza sopra le guardie, scatta verso una delle bare. Piange disperato #MIO SIGNORE!!!!#, si accascia a terra, afflitto, piangendo. Sbatte i pugni per terra. #PERCHE’? PERCHE’?# grida di continuo. Subito un boato dalla folla, le grida dei sacerdoti. Un colpo alla nuca, e due guardie lo ribbuttan tra la gente. Vi ritrovate a camminar tra i becchini, la tunica bianca ed il cappuccio in testa. Tutti e cinque, per un'unica bara, mentre sorpassate le due ali di folla. Un’altra pagina sembra esser stata strappata dal libro della vostra vita…

OFF GAME
Togliete tutti i Vdr usati precedentemente, e descrivete le azioni che aspettavano la conferma del Master come magie e roba varia! Wink [Stains descrivi pure la magia della pietra!!!]


Ultima modifica di endafuinor il Sab Feb 10, 2007 3:17 pm, modificato 3 volte in totale
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Uosh
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MessaggioInviato: Sab Feb 10, 2007 2:55 pm Rispondi citandoTorna in cima

Uosh - giorno 1 - PF 3, PMt 11, PM 26, PP 4 - Chiesa

Uosh sta nascosto dentro l'ampio cappuccio del compagno Serpospino, con i piedi sulle sua spalla sinistra, mantenendosi in equilibrio solo granzie alle piccole mani che si reggono ai suoi capelli..

Un'occhiata veloce intorno e il piccolo folletto alato si sente mancare:
Che ci fa tutta questa gente qui?.. Che ci fanno qui i miei compagni?.. Perchè portano una bara?.. ma soprattutto.. che ci faccio io qui?..

Uosh è sempre stato una cratura solitaria.. contento solo di stare nel suo bosco, di volare coi suoi amici passeri e di librarsi nel vento con le sue amiche farfalle.. Che voleva tutta quella gente da lui?.. e perchè tutti piangevano e gridavano?.. Chi c'era nella bare?.. Perchè tutti pregavano disperati?.. E tutti quei soldati?.. Chi proteggevano?.. Le bare ovviamente.. ed il loro contenuto.. Dunque..

Chi c'è nelle bare?
Uosh tentò di bisbigliare qualcosa all'orecchio di Serpospino, ma le parole non riuscivano a formarglisi in bocca.. forse il suono delle campane.. o forse le urla di donne.. Uosh non lo sapeva, ma qualcosa gli impediva di parlare come avrebbe voluto.. e rimase in silenzio in attesa.. in attesa di qualcosa che sarebbe accaduta quanto prima!
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Vanalon
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MessaggioInviato: Sab Feb 10, 2007 3:26 pm Rispondi citandoTorna in cima

[Vanalon Punti ferita:12-Punti Mente:8-Punti mana:12-Punti provvidenza:4]

Vanalon sentì le voci intorno a lui indistinte come i loro proprietari,ancora immersi nella nebbia.L'umidità dell'aria lo infastidiva particolarmente,non aveva mai amato l'acqua.
*Maldetta umidità,mi sta bagnando anche le ossa*
All'inizio a Vanalon sembra tutto normale,ma a come la sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato....come un particolare che gli sfugge insistentemente...
*Maldetta nebbia,maledette grida e maledetta bocca secca...ci vorrebbe proprio un goccetto per farsi un pò di caldo...*
Come alla pronuncia di una parola d'ordine la mente di Vanalon si aprì sull' immagine della cupola..le ombre...i nemici...il fuoco...e..il drappo!
Richiamato da una tenebrosa memoria l'immagine del drappo torna nella sua mente...sembra ancora di vederlo...liquido e fluente mentre scende verso il basso ingrandendosi sempre di più....senza fine...come se il piedistallo fosse una fontana di acqua oscura e tenebrosa che non aspetta altro per inghiottirlo....
La nuova consapevolezza fu come un risveglio e non appena riuscì a cacciare l'immagine del drappo dalla sua mente,cominciò a guardarsi intorno.I suoi compagni erano accanto a lui fortunatamente.E come lui marciano per entrare nella chiesa...
*Ma cosa diamine ci faccio qui?*
All'improvviso si accorge delle bare.
*Ad un funerale?Ora si che mi servirebbe un goccetto....*
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